IL ROMANISTA (T. CAGNUCCI) – L’ultima volta che per restare in testa alla classifica dovevamo battere il Parma è stata quando ci siamo rimasti definitivamente, stavolta basterebbero anche solo tre giorni in più. Il tempo poi non di risorgere, e non solo perché il 2 novembre a Milano non si festeggia esattamente la Pasqua, ma perché questa squadra è già rinata dalle ceneri di se stessa (proprio l’anno scorso, di questi tempi, la cinquina a Firenze, il tradimento di tutto ciò che era romanista). Però, si sa, lontana è Milano dalla mia terra, ed è giusto così: oggi i diavoli sono quelli del Parma, oggi l’esorcismo da fare è quello dell’Olimpico delle quattro sconfitte a inizio stagione, delle tre consecutive. (…) Speriamo che conti la tecnica, perché la Roma è più forte, che contino lo stadio e le persone – 60.000 spettatori per un mercoledì pomeriggio sono un’enormità. (…) Non ci si deve abituare mai a queste cose, non bisogna mai accettarle, e non bisogna nemmeno abituarsi a tutte queste persone che vanno a vedere la Roma. Non è una dato banale, non è un dato che non meriti una sottolineatura e uno sguardo sempre stupito. Che poi è quello che hanno i romanisti quando vedono la Roma, apposta ci andiamo. Ultima o prima, è uguale. Però, almeno oggi, meglio la seconda che hai detto. L’ultima volta che dovevamo battere il Parma per restare in testa alla classifica è oggi. Adesso.