La Roma di Gasp convince: il primo posto non è un caso

Ieri, oggi, domani. Tutto in 90 minuti. Quelli della settima vittoria in campionato che hanno ribadito un primo posto in classifica che dopo nove partite tutto può essere meno che un caso. I primi 30 minuti con una Roma che sembrava quella di uno ieri più o meno lontano, a ruminare calcio, intensità zero, poche idee, coraggio lasciato negli spogliatoi. I 15 finali del primo tempo a toccare con mano un presente che può essere più ambizioso e sfacciato, con tanto di gol annullato (giustamente) a Soulé, anche se proprio pochi giorni fa si era scoperto che a proposito di fuorigioco attivo e passivo il regolamento era cambiato (pare però solo a Milano). I 45 minuti della ripresa a disegnare quello che vuole essere un futuro da squadra che ha l’ambizione di giocare nella metà campo avversaria, con il coraggio di chi non abbassa lo sguardo di fronte a nessuno. Il tutto a dimostrare che la transizione che Gasperini sta portando avanti, è ancora un work in progress. (…) La classifica dell’anno solare è una sentenza visto che vede la Roma prima per punti fatti, con otto lunghezze di vantaggio sul Napoli campione d’Italia e undici sull’Inter finalista di Champions League. (…) Ecco, se Gasp avrà pure risposte positive dal centravanti, allora il percorso di transizione potrà essere più veloce. Soprattutto se Dybala, che la salute lo assista, continuerà a fare la differenza, se Koné continuerà a dominare il gioco anche senza pallone tra i piedi, se Svilar farà Svilar e se la Roma continuerà a essere squadra. Quale miglior palcoscenico di San Siro, domenica, contro il Milan, per ribadirlo?

(La Repubblica)