Complichiamo i rapporti come grandi cruciverba

LR24 (AUGUSTO CIARDI) – Esistono diversi livelli di comprensione del testo. Tutt’altro che elevato è il livello di difficoltà di comprensione degli allenatori, molto più leggibili di quanto la superficialità generale o la voglia di complicare i rapporti facciano sembrare. Chiunque potrebbe leggere tra le righe dei testi degli allenatori. Non sono filosofi, non scimmiottano la sfinge. Poi possono esserci agevolazioni. C’è chi riesce a stabilire un contatto con i tecnici e può giocare di anticipo. E ci sono pure, come in ogni ambito, gli invidiosi che vorrebbero avere contatti con gli allenatori, ma siccome al telefono non gli rispondono manco i parenti stretti, passano la loro magnifica e livorosa vita a criticare chi quei contatti li ha, accusandoli di servilismo. Una prece.

Per Gian Piero Gasperini non serve il traslator. Parla chiaro. E col supporto del suo passato, noto a chi bazzica il calcio, capirlo è semplice. Prima della partita europea dice che la Roma numericamente non è in difficoltà. E fa intendere che non si aspetti chissà cosa dal mercato. Apriti cielo, i più superficiali immaginano che Gasperini non abbia bisogno di nessuno perché rispetto alla scorsa estate si è reso conto che allena una squadra forte e completa. Sbandata clamorosa. Gasperini durante la stagione, a meno che non si sia a ridosso del finale, parla di campo. Non di mercato. Lo disse anche a chiusura della sessione estiva. Totalmente rapito dalle partite e dagli allenamenti. Poi si apre il mercato e non le manda a dire. Citofonare Trigoria per avere conferme. Gasperini ribadisce che non si deve comprare tanto per comprare, perché già ad agosto volevano recapitargli gente di cui non aveva bisogno, presa magari dal Bologna o dal Monza o in prestiti folli dalla Premier League. No, grazie, gente come George e Dominguez non serviva, Pessina è il passato, che poteva tornare di moda, ma non alle condizioni irriguardose proposte dai dirigenti brianzoli. Quindi Gasperini, tornando sul tema del comprare senza logica, ha lanciato un monito, vietato perdere tempo.

La Roma ha avuto quattro mesi per inquadrare l’obiettivo. E la crescita della squadra non deve essere un alibi per il club. Perché in una stagione lunga esistono le difficoltà, e quando arrivano non si fanno prigionieri. La Roma a gennaio non deve riparare. La Roma a gennaio ha una grande opportunità. Rafforzare la squadra seguendo alla lettera le indicazioni del tecnico e spazzare via i dubbi che ha generato quel maledetto mese di agosto, quando sul mercato il club è diventato una comparsa goffa e impreparata. Bisogna ascoltare gli allenatori, o al limite dare credito a chi li conosce direttamente e bene. Non è difficile comprenderli. Il primo step per farlo, è togliersi di dosso pregiudizi e livore. Senza complicarsi la vita facendo giri col cervello inutili. Gli allenatori sono uomini di campo. Parlano in modo semplice. Sono i media che li dipingono come guru da interpretare.

In the box – @augustociardi75