Primavera, CESENA-ROMA 4-5: ‘manita’ in trasferta, giallorossi in 9 nel finale. Roma in vetta a +2 sulla Fiorentina

LAROMA24.IT (Chiara Ciotti) – Al Centro Sportivo Romagna Centro vince la Roma: nella 21esima giornata del campionato Primavera 1 i ragazzi di Gianluca Falsini battono 5-4 il Cesena, in una partita pirotecnica e nonostante le espulsioni di Golic e Litti, e si portano in vetta alla classifica, a +2 sulla Fiorentina seconda.

IL TABELLINO

CESENA: Montalti; Campedelli, Valentini, Zamagni, Castorri, Coveri, Arpino, Domeniconi, Ronchetti, Gallea, Perini.
A disp.: Fontana, Mattioli, Ghinelli, Tampieri, Tosku, Manetti, Zamagni, Lontani, Dolce, Abbondanza, Wade.
All.: Campedelli.

ROMA: Kehayov; Sangaré (45′ Golic), Nardin, Reale, Litti; Levak, Romano, Di Nunzio (71′ Coletta); Ivkovic (67′ Graziani); Zefi (71′ Seck), Sugamele (45′ Misitano).
A disp.: Jovanovic, Stomeo, Golic, Misitano, Almaviva, Cama, Della Rocca, Bah.
All.: Falsini.

Arbitro: Andrea Calzavara. Assistenti: Emanuele Bracaccini – Daljit Singh.

Reti: 10′ Valentini (C), 22′ e 37′ Levak (R), 27′ aut. Perini, 33′ e 70′ Perini (C), 54′ Zefi (R), 80′ Coletta, 93′ rig. Coveri.

Note: ammoniti Di Nunzio, Ivkovic, Golic, Litti, Kehayov. Espulsi: Golic per somma di ammonizioni, Litti. Recupero: 2′ pt, 5′ st.

LA CRONACA DELLA PARTITA

SECONDO TEMPO

90’5′ – Termina il match. La Roma vince 5-4 e conclude la partita in 9!

90’+3′ – Coveri dal dischetto non sbaglia e spiazza Kehayov, portando la partita sul 5-4.

90’+2′ – Altra espulsione per la Roma: cartellino rosso per Litti e calcio di rigore per il Cesena.

90′ – Cinque minuti di recupero.

80′ – GOL DELLA ROMA! Coletta cala la ‘manita’.

70′ – Gol del Cesena. Ancora Pierini accorcia le distanze di testa.

68′ – Espulso Golic per somma di ammonizioni. Roma in inferiorità numerica.

54′ – GOL DELLA ROMA! Grande giocata e gran gol di Zefi: il centrocampista cade e si rialza, aggira vari avversari, si porta la palla sul destro e libera la conclusione per il poker giallorosso.

45′ – Al via la ripresa con due cambi nella Roma: dentro Golic e Misitano per Sangaré e Sugamele.

PRIMO TEMPO

45’+2′ – Termina il primo tempo: la Roma è avanti 3-2.

45′ – Due minuti di recupero.

37′ – GOL DELLA ROMA! Ancora Levak è svelto sul pallone allontanato dalla retroguardia del Cesena e porta nuovamente avanti la Roma.

33′ – Gol del Cesena. Coveri suggerisce per Perini che di testa firma il pareggio.

27′ – GOL DELLA ROMA! Pasticcio della difesa del Cesena con Montalti, Coveri e Perini nel tentativo di respingere un cross di Romano. L’ultimo tocco è di Perini, la Roma ribalta il risultato.

22′ – GOL DELLA ROMA! Sangaré libera il cross dalla fascia destra, respinto dalla difesa avversaria ma è veloce Levak ad avventarsi e a siglare il pareggio.

10′ – Gol del Cesena. I padroni di casa sbloccano il risultato grazie alla rete di testa di Valentini.

1′ – Al via il match sotto la pioggia.

Perotti: “Totti era incredibile, sai che il suo piede non ce lo avrai mai. Il rigore al derby? L’ho battuto così perché mi stavo ca****o sotto. L’esonero di De Rossi? Andava gestito in un altro modo”

Tra i tanti giocatori di talento passati per Roma, c’è stato anche Diego Perotti. L’esterno argentino, arrivato nel 2016 dal Genoa, ha fatto anche parte della squadra capace di rimontare ed eliminare il Barcellona. Inoltre ha lasciato un bellissimo ricordo per le sue giocate e per il suo celebre modo di battere i calci di rigore. L’ex Siviglia ha rilasciato una lunga intervista in cui si è soffermato anche sul suo periodo in giallorosso. Ecco le sue parole.

Prima di andare alla Roma, si vociferava che fossi stato vicino ad Inter e Milan, puoi confermare?
“Posso confermarti che mi chiamò Roberto Mancini che all’epoca era l’allenatore dell’Inter e mi disse che mi voleva come seconda punta, che ero ideale per il suo modulo. Io gli risposi che ero interessato ma alla fine presero Eder. Quindi sono rimasto altri 6 mesi al Genoa finché non è arrivata la Roma”

Come mai hai deciso di lasciare il Genoa a metà stagione?
Io stavo bene al Genoa ma quando ti arriva la possibilità di fare il salto in una grande squadra non puoi rifiutare. Già nei primi anni al Siviglia ero stato accostato alla Juventus e al Real Madrid, poi gli infortuni avevano fatto sfumare tutto. Resterò sempre grato al Genoa che ha creduto in me in un periodo negativo della mia carriera. Comunque il club ha preso 10 volte quello che aveva speso e io sono andato via l’ultimo giorno di mercato, nonostante la trattativa fosse in piedi da un mese. Gasperini mi chiamò in ufficio per chiedermi se volevo continuare a giocare rischiandomela, perché mi sarei potuto infortunare e far saltare la trattativa. Io gli diedi la mia disponibilità totale, ho dato tutto al Genoa fino all’ultimo giorno. Ho sempre portato rispetto al mister, alla società e ai tifosi. Capisco che i tifosi ci siano rimasti male, ma io ho sempre dimostrato di tenerci tanto al Genoa che rimane nel mio cuore”.

A Roma sei stato allenato sia da Ranieri che da Spalletti, che allenatori erano?
Sono molto diversi caratterialmente: Spalletti è paragonabile a Gasperini come cattiveria agonistica. Ti spinge sempre a dare il massimo, a stare sul pezzo, a non mollare, ad allenarti forte perché se no non ti fa giocare. È uno che si incazza spesso al contrario di Ranieri che è più tranquillo, che trova sempre la parola giusta ed è molto vicino al giocatore. Sono diversi anche tatticamente: Spalletti fa un gioco più offensivo, mentre Ranieri gioca di ripartenze. Mi sono trovato bene con entrambi e ho un bellissimo ricordo.
Ho un aneddoto curioso su Spalletti: faceva molto caldo, dovevamo giocare contro il Cagliari in trasferta ma io il giorno prima non mi ero allenato perché avevo le vesciche sotto al piede. Avevo fatto le infiltrazioni ma sentivo ancora dolore. Il giorno della partita, dopo colazione, il mister chiama me e il medico sociale al suo tavolo, fa partire una canzone al cellulare e non dice niente. Quando finisce la musica mi chiede ‘allora giochi o no?’ e io gli rispondo di sì, quindi lui si alza e va via. Quella partita contro il Cagliari dovetti giocarla con lo scarpino di Dzeko per quanto il piede fosse gonfio, ma segnai su rigore dopo 5′. Era uno molto pratico, però aveva questi modi che facevano sorridere. È particolare ma è un grandissimo allenatore. Mentre Ranieri era come un papà, dava tranquillità allo spogliatoio. Mi ricordo che all’ultima giornata contro il Parma disse ‘mi voglio divertire’ e mise una squadra molto offensiva con me, Dzeko, Pellegrini, El Shaarawy… praticamente non difendeva nessuno”.

Com’è stato giocare con Totti?
Io ho giocato 3-4 partite anche con Messi, ma è diverso vivere un campione nella quotidianità. Da un lato è stato bellissimo, dall’altro sapevo che non avrei mai raggiunto il suo livello. Ho conosciuto Francesco nell’ultima parte della sua carriera ma era comunque un giocatore decisivo. Aveva qualcosa di diverso, che tu non raggiungerai mai. Anche allenandoti al massimo delle tue forze, sai che il suo piede non ce l’avrai mai. Vederlo calciare in porta era fantastico: tirava 10 volte e 10 volte la metteva all’incrocio.
Aveva una visione di gioco pazzesca, di spalle vedeva l’attaccante in area e tu non capivi come facesse. Il talento o ce l’hai o non ce l’hai, non si può allenare. Vi racconto questa: io venivo dal Siviglia dove ero il rigorista mentre a Roma non ne avevo ancora calciato uno. Giocavamo contro il Torino, mi procuro il rigore, lui tira e segna. Poi nello spogliatoio mi avvicino e gli dico ‘guarda che è l’ultima volta che ti faccio calciare il rigore’, lui mi butta un’occhiataccia, ma io gli dico subito che stavo scherzando. Era un leader che si faceva sentire col pallone tra i piedi. Sapevi che poteva cambiare la partita da un momento all’altro”.

Hai vissuto dall’interno anche la questione Totti-Spalletti, poteva essere gestita meglio?
Sì, poteva essere gestito in maniera diversa. Io ero arrivato da poco a Roma, ma per quello che rappresentava Francesco, poteva esserci un epilogo diverso. Però capisco pure che non è facile per un allenatore gestire una bandiera come lui”.

Hai condiviso lo spogliatoio con Iturbe, cosa gli è successo a tuo parere?
Ne abbiamo parlato a lungo con lui e con gli altri compagni: aveva tutte le qualità per fare bene perché era molto veloce e calciava bene con entrambi i piedi. La gente non lo sa, ma lui si allenava sempre al massimo, ci teneva alla squadra e ai tifosi perché sapeva che il club aveva speso tanti soldi per acquistarlo. Roma è una piazza particolare, dove devi giocare bene fin da subito e dimostrare di meritarti quella maglia. Devi stare sul pezzo sempre. Il nervosismo, la mancanza di fiducia, la sfortuna possono condizionarti la stagione. È un gran peccato perché aveva tutte le qualità per fare bene e lasciare un buon ricordo ai tifosi”.

Cos’è successo la sera della remuntada al Barcellona? Cosa è scattato nella testa dei giocatori?
Non avevamo più nulla da perdere e abbiamo giocato con la mente libera. Se avessimo perso a Barcellona 1 a 0, sarebbe stato diverso. Giocare senza pensieri ha fatto la differenza quella sera. Se pensavamo di poterla vincere quella Champions? Nì, perché c’erano grandi squadre come Liverpool e Real Madrid”.

Chi era il più forte in quella Roma?
Tanti diranno Salah o Dzeko, ma io dico Radja Nainggolan. Era un tuttofare, sapeva fare tutti i ruoli. Giocatore devastante che avrebbe potuto giocare 20 anni in una big se avesse condotto un altro stile di vita. Questa però è una mia idea, magari se fosse stato diverso, avrebbe fatto una carriera peggiore. Chi può dirlo?”.

Hai avuto modo di conoscere anche un giovanissimo Lorenzo Pellegrini, ti aspettavi che un giorno sarebbe diventato il capitano della Roma?
Sì lo immaginavo, le qualità tecniche già si vedevano, sapevo sarebbe diventato un giocatore di altissimo livello. Sono contento del gol nel derby dopo il periodo che ha vissuto. Al di là del bellissimo gol, ha fatto una grande prestazione, di mentalità e personalità. Sono contento per lui perché è un bravissimo ragazzo e un grande giocatore”.

Che ne pensi dell’esonero di De Rossi?
Andava gestito in un altro modo perché non parliamo di un allenatore qualunque, ma di una bandiera che ha fatto un’intera carriera alla Roma. Inoltre stava facendo bene come allenatore, non era semplice sostituire Mourinho”.

Che emozione si prova a segnare in un derby di Roma?
“Il primo gol l’ho vissuto un po’ meno perché lo stadio non era molto pieno: la partita era alle 15.00 e la Lazio giocava in casa. Il secondo derby era di sera e lo stadio era pieno. Segnai su rigore calciandolo camminando perché mi stavo ca*** sotto. Il derby della Capitale è bellissimo, ti cambia una stagione e sono convinto che ora la Roma farà benissimo. Per me è stato un onore giocarlo e segnare”.

(chiamarsibomber.com)

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Roma Femminile, ufficiale: Kumagai ceduta al London City Lionesses (VIDEO)

Saki Kumagai saluta la Roma Femminile e si trasferisce al London City Lionesses, club di seconda divisione inglese. La calciatrice giapponese, arrivata nella Capitale nel 2023, era in scadenza di contratto a fine stagione. L’avventura in giallorosso della centrocampista classe 1990, si conclude dopo 61 presenze e 8 gol.

 

Calciomercato Roma, c’è la fila per Soulè: ma Ranieri lo vuole tenere

La Roma riflette sul futuro di Matias Soulè. Secondo quanto appreso dalla redazione de LAROMA24.IT, il club giallorosso non sarebbe intenzionato a cedere il giocatore in questa sessione di mercato, visto anche l’investimento importante fatto in estate. Ranieri vuole tenerlo in rosa, ma sull’attaccante argentino c’è l’interesse di numerosi club di Premier League, della Liga e dalla Turchia, che stanno chiedendo informazioni all’entourage del giocatore. L’ex Frosinone potrebbe comunque pensare di lasciare i giallorossi in estate dato il poco spazio trovato finora.

LR24

As Roma: il club giallorosso è quinto in Italia per fatturato

La Deloitte Sports Business Group ha stilato una classifica in base ai fatturati dei club europei. A comandare questa graduatoria c’è il Real Madrid, con un fatturato che supera il miliardo di euro. Seguono Manchester City (838 milioni di euro), Paris Saint-Germain (806 milioni), Manchester United (771 milioni) e Bayern Monaco (765 milioni). Guardando in Italia, il Milan è la prima squadra per fatturato (397,6 milioni di euro), occupando la 13° posizione. Seguono Inter, Juventus, Napoli e Roma. I giallorossi si attestano in 23a posizione con un fatturato di 249 milioni di euro.

(deloitte.com)

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Svilar, nessun sintomo influenzale per il portiere: sarà in campo contro l’AZ

Avevano destato qualche preoccupazione le condizioni di Mile Svilar, colpito, secondo quanto riferito da alcuni quotidiani, da una sindrome influenzale. Il portiere giallorosso in realtà non ha nessun problema e sarà regolarmente in campo contro l’AZ. Una sfida a cui la Roma si avvicina con l’emergenza tra pali: oltre a Svilar, infatti, a disposizione solo i giovani De Marzi e Marcaccini, in attesa dell’arrivo di Gollini.

Lazio-Real Sociedad: scontri tra gli ultras biancocelesti e i supporters baschi. Feriti 9 tifosi spagnoli (VIDEO)

Notte di scontri a Roma alla vigilia della sfida di Europa League tra Lazio e Real SociedadUn gruppo di ultras biancocelesti, infatti, ha teso un agguato ai supporters baschi: come riferisce la Questura, sono rimasti feriti tre spagnoli nell’aggressione perpetrata con oggetti contundenti e armi da taglio.


Un nuovo bilancio riferisce invece di nove persone ferite. Dei tre inizialmente indicati, uno è stato dimesso con 12 giorni di prognosi per ferite da arma da taglio; uno è grave e in prognosi riservata, anche se non dovrebbe comunque trovarsi in pericolo di vita, e un altro ancora resta ricoverato con prognosi di 30 giorni.

L’occasione per Pisilli l’equilibratore. Arriva Rensch, Shomurodov ai saluti

Tocca di nuovo a Niccolò. Sì, a Niccolò l’equilibratore. […] Per come è stata costruita la rosa, la Roma è inevitabilmente una squadra squilibrata. Con due attaccanti che faticano a fare la fase difensiva, un’ala (Saelemaekers) trasformato in terzino, un terzino (Angelino) che per vocazione si sente ala e una mezzala (Pellegrini) che il meglio negli ultimi anni lo ha dato senza Dybala. […] Nelle idee di Ranieri, Pisilli deve diventare quindi una sorta di equilibratore, perché “quando partiamo per fare gol, andiamo con troppi uomini – ha ricordato il tecnico dopo Bologna – e invece ci devono essere gli uomini giusti sulle preventive per non far ripartire l’avversario”. […]

A Niccolò, importa poco. A 20 nani basta giocare. […] “Nasco come una mezzala, ma posso giocare anche nei due mediani e più avanti, non ho problemi e cerco di fare quello che mi dice il mister”. […] Intanto ieri la Roma ha abbracciato Rensch. […] Dopo aver svolto le visite mediche ha firmato il contratto che lo legherà in giallorosso fino al 2029. Arrivato il terzino, è stato poi il turno del secondo portiere: Gollini. Il mercato della Roma sta entrando nel vivo. Ma prima, serve almeno un’uscita che dovrebbe essere quella di Shomurodov. Sull’uzbeko l’Empoli fino a ieri sembrava in netto vantaggio. Ora, però, c’è anche il Venezia. […]

(Il Messaggero)

Ecco Rensch e Gollini, nuova trattativa per Raspadori

Devyne Rensch è sbarcato ieri pomeriggio all’aeroporto di Ciampino, pochi minuti prima della partenza per l’Olanda dei suoi nuovi compagni di squadra. […] L’esterno destro, costato 6 milioni di euro compresi i bonus, ha svolto in serata le visite mediche e oggi firmerà il contratto che lo legherà alla Roma fino al 2029. Nella serata di ieri è arrivato nella Capitale anche Pierluigi Gollini, che prenderà il posto di Mathew Ryan, ceduto al Lens: il portiere oggi sosterrà le visite mediche prime della firma.

Novità sul fronte vice-Dovbyk: con Shomurodov in partenza (l’Empoli è in vantaggio sul Cagliari ma si è fatto avanti anche il Venezia che potrebbe perdere Pohjanpalo) la Roma è tornata a parlare con il Napoli di Raspadori, sulla base di un prestito con diritto di riscatto che si può trasformare in obbligo. Sull’attaccante c’è anche l’Atalanta. […]

(corsera)