Rivincita Pellegrini

Poteva firmare la resa o scegliere di rinascere. Ha deciso di riprendersi la scena nella serata più difficile. Già, nella notte del derby. In dieci minuti Lorenzo Pellegrini si è issato di nuovo al di sopra di tutto, mettendosi alle spalle mesi di fischi, polemiche, giornate in panchina e quell’incertezza sul suo futuro nella Capitale che poteva risucchiarlo in un vortice di cattivi pensieri. Ed invece il capitano si è regalato la terza gioia personale contro la Lazio con un destro a giro all’incrocio bellissimo. E poi ha baciato lo stemma della Lupa impresso sulla maglia, proprio davanti a quei tifosi a cui si è rivolto per ribadire l’amore per i colori giallorossi. Per dimostrare una volta di più di essere il trascinatore di sempre.

A sorpresa Lui, Claudio Ranieri, con una mossa di alta psicologia, aveva tenuto nascosta la decisione di schierarlo nel derby (sembrava favorito Pisilli), quasi a volergli togliere la pressione scaricandolo di responsabilità. E il capitano ha ripagato la fiducia con una prova all’altezza della sua fama, impreziosita dal gol e da altre intuizioni, andando anche vicino al secondo acuto personale. […]

In una notte da leoni Pellegrini ha saputo trasformare i fischi in applausi: quelli di un Olimpico che finalmente si è riconciliato con uno dei più importanti “figli di Roma” della storia recente, tributandogli una standing ovation al momento della sostituzione. […] Così è rinato “uno dei migliori centrocampisti italiani”.

(gasport)

Mancini esulta: “È per i tifosi”

IL TEMPO (M. CIRULLI) – Da un lato uno tra i migliori in campo, dall’altro un muro in difesa. Saelemaekers e Mancini dopo la vittoria del derby hanno parlato ai microfoni di Dazn, sottolineando l’importanza della partita. «Avevo già giocato il derby di Milano – ha esordito il belga – ma quello di Roma è speciale, è un’emozione incredibile aver segnato e sono contento di aver aiutato la squadra». Gli fa eco Mancini: «Troppo bello festeggiare dopo ogni derby, come l’anno scorso. Bellissimo farlo con questi tifosi, sono la nostra spinta e il nostro cuore, è bellissimo vederli felici. Il derby è una partita a parte, anche se sono sempre tre punti. Non abbiamo vinto il campionato, ma era importante regalarci questa gioia».

Entrambi hanno poi parlato di Pellegrini, che con il gol dell’1-0 ha allontanato una volta per tutte le critiche: «Nel pullman avevo detto a Lorenzo che avrebbe fatto gol e così è stato – ha affermato Saelemaekers – sono molto contento, perché è stato un momento difficile per lui.
Per noi e importante e oggi l’ha fatto vedere». «lo e Lorenzo abbiamo un’amicizia intima – ha aggiunto Mancini – l’ho visto soffrire per il momento che stava passando ma era comunque felice per i risultati positivi. Quando è entrato in campo gli ho detto di riprendersi lo stadio e i tifosi perché se lo meritava. Lo ha fatto in 10 minuti con un grandissimo gol».

Artefice della vittoria è sicuramente Claudio Ranieri, al quinto derby vinto su cinque disputati: «Lui è una leggenda qui a Roma – ha confermato Saelemaekers- siamo contenti perché ha ripreso un gruppo in un momento difficile e lui l’ha saputo rialzare. Oggi abbiamo vinto per lui e per i tifosi». Sulle qualità del tecnico si è soffermato anche Mancini: «Ha portato serenità e tranquillità. Stiamo lavorando in maniera ottima e prepariamo le partite bene, l’unico scivolone è stato a Como».

Proprio il difensore centrale ha poi concluso l’intervista ribadendo un concetto espresso da Hummels in un’intervista di qualche giorno fa sulla possibilità di superare la Lazio in classifica in caso di vittoria del derby: «Sono d’accordo con Mats. Abbiamo fatto veramente poco nel girone d’andata, dobbiamo essere onesti e obiettivi. Per una squadra come la Roma 23 punti è veramente poco. Nel girone di ritorno, con questa spinta nel derby, dobbiamo dare qualcosa in più per risalire la classifica».

Nel frattempo si registra una brusca frenata nell’affare che avrebbe dovuto portare Le Fée al Betis di Siviglia. Gli spagnoli hanno chiesto tempo all’entourage del francese che ha deciso di interrompere le trattative.

Il giubileo di Pellegrini

[…] Quanto sono lunghi dodici mesi passati a sentirsi un indesiderato, con una città -la tua città – a rinfacciarti la fascia che porti al braccio, di non essere abbastanza romano, di non essere Totti. Né De Rossi. Poi, proprio la notte che quella città aspetta tutto l’anno diventa in un attimo la tua notte, la notte di san Lorenzo. Pensare che Pellegrini non avrebbe nemmeno dovuto giocarlo, questo derby. Ma Ranieri, che quindici anni fa vinse rimontando contro la Lazio togliendo due capitani romani – proprio Totti e De Rossi – stavolta ha vinto facendo la mossa opposta: mettendo in campo il leader romano inviso a tutti da un anno. […]

Pellegrini ci ha messo poco più di dieci minuti a spedire la palla all’incrocio dei pali dopo un controllo delizioso, cancellando il tabù da gol di questa stagione maledetta. Un esorcismo ai fantasmi, celebrato da un abbraccio collettivo che ha raccontato quanto pesasse sulle sue spalle quel processo continuo, quella smania popolare di abbattere il totem. Una danza rituale a spegnere le illusioni di Baroni. […] Quel gol è stato l’inizio di una serata chiusa da Pellegrini indicandosi la lupa sul cuore: un modo per spegnere le voci che lo davano oggi al Napoli, ieri all’Inter, domani chissà. No, grazie: «lo resto qui». […]

(La Repubblica)

Pellegrini disegna un capolavoro: il derby (con rissa) è della Roma

Pokerissimo. Cinque su cinque. Claudio Ranieri lascia ancora una volta la sua firma sul derby capitolino, che lui sa soltanto vincere. Non basta il più 15 con cui la Lazio inizia la partita, alla fine chi festeggia è la Roma. […]

Ha tenuto nascosta la grande sorpresa: Pellegrini titolare. Una scelta per certi versi clamorosa ma tutto sommato logica. Le alternative erano Pisilli (senza esperienza di derby) o El Shaarawy (squadra troppo leggera). La decisione è stata beatificata dallo svolgimento del match perché è stato proprio Pellegrini a segnare dopo 10′. Simbolica l’azione: Ndicka salta il centrocampo, Dovbyk difende bene palla e innesca Dybala; l’argentino, magnifico per un’ora, apre per Saelemaekers che trova l’inserimento di Pellegrini. Finta su cui abbocca Gila, Rovella è in ritardo e il capitano giallorosso piazza la palla sotto l’incrocio dei pali.

Roma si carica, la Lazio si chiede cosa ci sia di sbagliato e prende il secondo gol con un’altra palla lunga, questa volta di Svilar, anche questa volta ben difesa da Dovbyk e rifinita da Dybala. Nuno Tavares non difende e Saelemaekers ha spazio e tempo per tirare due volte: Provedel ci mette una pezza solo sul primo tentativo. […]

Ranieri ha ridato alla Roma compattezza e gioco. Non è soltanto un «normalizzatore» ma parecchio di più. Nella prossima stagione è previsto che lasci la panchina per sedersi dietro a una prestigiosa scrivania di Trigoria, ma ne varrà la pena solo se alla Roma arriverà un allenatore top, non uno normale. Il calcio ha età solo per chi vuole sentirsela addosso. […]

Nel finale la rissa che ha portato all’espulsione di Castellanos. Doveva ricevere il rosso (e non il giallo) anche Hummels. Però è stato l’unico errore vero di Pairetto, chiamato all’ultimo minuto a dirigere una partita sempre difficile per l’infortunio di Guida.

(corsera)

Bella Roma, derby bollente: Pellegrini e Saelemaekers gol. Lazio al tappeto, poi la rissa

Il derby è un’altra storia. Il derby non ha regole. Non conta la classifica, non conta che la Roma si presenti per la prima volta a meno 15 dai cugini lanciatissimi, dopo aver cambiato tre allenatori nel girone d’andata. Il derby se lo prende la Roma con un terribile uno-due in neanche 20 minuti: Pellegrini con una meraviglia all’incrocio dal limite, Saelemaekers con tocco nell’area piccola.

Proprio lui, Pellegrini, l’agita-spogliatoio, l’irriconoscente da mandar via: Ranieri quasi lo ignora in settimana, liberandolo così dalle responsabilità, quindi lo schiera titolare a sorpresa. Viene ricompensato da un capolavoro che può cambiare gli scenari di mercato. […]

Ranieri, maestro di tattica e strategia, mette in ginocchio Baroni. Un tempo dominato in lungo e in largo, una ripresa soltanto difensiva, ma con linee sbarrate e una Lazio che si muove più per strappi e soluzioni individuali che da squadra. Da quando c’è Ranieri la Roma viaggia alla stessa velocità della celebratissima Lazio: 10 punti. La Roma ha svoltato e Sor Claudio è il suo profeta.

[…] Ranieri ha ricostruito uomini e schemi, scegliendo una squadra-tipo da aggiornare a seconda degli avversari. Con la Lazio il progetto era chiaro da tempo: Pellegrini nel doppio ruolo di mezzala e trequartista nel 3-4-2-1 che accoglieva basso la Lazio, concedendole possesso e tocchi, ma asfissiandola con tre linee fittissime prima che si avvicinasse a Svilar.
Una pressione per riconquistare palla e ripartire a mille all’ora con un Dybala impressionante. […]

[…] Effetto del derby giocato al limite, come vuole tra dizione, con Rovella e Paredes graziati del secondo “giallo”, fin ché, nel recupero, un genio della panchina giallorossa, Dovbyk, lancia una palla ad azione in corso. Da lì nasce un rissone totale che porta al “rosso” a Castellanos. Ma perché? Se la prova tv ha senso, sarebbe il caso di usarla, altrimenti meglio cancellarla. Ma il gesto inutile niente toglie al meritatissimo successo della Roma.

(gasport)

Auto in fiamme e daspo a tifoso biancoceleste

Un’auto incendiata, sequestri di armi e un Daspo. Questo il bilancio del derby, tornato in notturna e aperto al pubblico dopo 6 anni. Scontri evitati grazie all’imponente lavoro della questura. […] Rinvenuti nel dintorni dello stadio coltelli e lance mentre un tifoso laziale è stato sorpreso con un cacciavite ai tornelli e sottoposto a Daspo.

(gasport)

Ranieri da record, vinti 5 derby su 5: “Ora siamo squadra e sappiamo aiutarci”

Adesso qualcuno gli porterà a Trigoria una bacchetta magica. Perché da ieri Claudio
Ranieri è entrato nella storia della Roma, primo allenatore giallorosso a vincere i suoi primi quattro derby di campionato. Alfredo Foni tra il 1959 e il 1960 si fermò a tre, Ranieri a conti fatti è andato anche oltre, perché contando anche il successo in Coppa Italia del 2011 l’allenatore giallorosso ha fatto pokerissimo: cinque su cinque, quasi roba da fantascienza, soprattutto di questi tempi qui. […]

Ma la vera magia è stata la gestione di Lorenzo Pellegrini. Tutta la settimana a togliergli pressione, “scaricarlo” di tensioni, liberarlo nella testa. Ranieri ha lavorato di fino, da grande stratega. E poi, al momento, giusto la maglia, la responsabilità e la fiducia. E con loro la gioia, immensa, di un allenatore che si sente sempre più dentro il progetto. Proprio davanti a Ryan Friedkin, arrivato all’Olimpico per guardarsi lo spettacolo. […]

Ma poi è tutta la Roma ad essere diversa, ad aver ritrovato smalto e lucentezza. I tempi opachi di Juric sembrano lontani anni luce: «Adesso siamo squadra, ognuno sa cosa fare e come aiutarsi l’uno con l’altro – dice ancora il tecnico romanista – I ragazzi riescono a tenere le distanze, fattore importantissimo. Paredes ed Hummels? Sono campioni del mondo, era logico rimetterli al loro posto. Dopo un girone d’andata non bello dobbiamo far vedere che ci siamo, che la ‘nuttata è passata’ e che invece ora si inizia a vedere un po’ di sole». […]

(gasport)

Il cuore di una città: sempre

IL ROMANISTA (T. CAGNUCCI) – Del cosiddetto derby non parlo. Non solo perché basterebbero due parole (non sono quelle che state pensando voi), ma perché come dicono gli allenatori “non c’è bisogno di prepararlo”. Oppure cantate l’inno e sappiate che è stato composto nel 1974, nell’anno in cui proprio gli altri vincevano lo Scudetto. […]

Il pubblico romanista supera tutto con l’amore, detto a fine 1974, con la Lazio Campione e la Roma che era rimasta al suo Scudetto del ’42. Detto senza social, senza foto, post o pose da scattare, immortalare, condividere. Senza ritorni narcisistici, ma detto perché era vero, detto, e cantato, col cuore. La Roma per me è sempre stata un’enorme prova di sincerità, di veracità talmente grande da superare orpelli, qualsiasi messa in ghingheri, e falsità e strumentalizzazioni volte a sminuire questa quasi arrogante prova di sentimento che è il romanismo. La Roma è stata lo stile di un popolo, non un dress code.

La Roma è sempre stata veramente una grande passione popolare, talmente grande da superare opportunismi, particolarismi, interessi, risultati. La Roma è sempre stata Roma. […] Chi tifa la Roma sente che sta avendo a cuore il cuore di questa città. Ed è così, e questo, qualsiasi cosa succederà, nessuno ce lo potrà mai strappare dal petto.

Pellegrini, Napoli in pressing

[…] Lorenzo Pellegrini soffre in questo momento il peso delle difficoltà della Roma e la tensione con la tifoseria (una parte) e il suo rendimento non è all’altezza delle sue qualità, condizionato dall’aspetto psicologico che non riesce proprio a cambiare. La situazione inevitabilmente ha attirato l’attenzione degli altri club, soprattutto del Napoli. […]

Il ds azzurro Manna (che monitora sempre Fazzini) è in pressing sul giocatore per fargli accettare la destinazione. Il Napoli non vuole il prestito secco ma ha la volontà di puntare su di lui nel presente e nel futuro: a fine stagione gli azzurri sarebbe pronti a riscattarlo per continuare con lui anche nei prossimi anni. Lorenzo sta aspettando di capire le mosse della Roma – non ama certo restare in panchina – e intanto sta chiedendo informazioni sulla squadra al suo grande amico Spinazzola. Il Napoli spinge, la situazione potrebbe sbloccarsi in un modo o nell’altro già la prossima settimana.

Intanto la Roma continua a monitorare la situazione Frattesi (la richiesta dell’Inter è alta,
45-50 milioni) e studia la pista che porta a Mika Marmol, difensore del Las Palmas. […]

(corsport)

Dal Brasile alla Finlandia fino a Creta: il cuore romanista batte in tutto il mondo

“La Roma non si discute si ama”, una frase che accompagna da sempre i tifosi giallorossi e che anche Ranieri ha voluto ricordare l’altro ieri. Il derby è l’evento più atteso e non solo per chi abita nella Capitale. Da Tokyo a New York i Roma Club sono in tutto il mondo. […] In America probabilmente guarderanno il derby anche i Friedkin. A Roma c’è Ed Shipley, braccio destro di Dan. […]

Non mancherà all’Olimpico Juha Ahtinen, il tifoso finlandese, diventato una star sui social. Sempre in viaggio per portare in giro il suo striscione: “L’anno scorso ho visto 82 partite allo stadio considerando anche la Primavera e la Femminile. Ho fatto più 245.000 chilometri”. […] L’amore per la Roma non conosce confini ed arriva anche in Brasile. “Grazie a Falcao tanti brasiliani si sono avvicinati ai colori giallorossi”, spiega Maurizio Spina uno dei tanti romanisti che abitano nel Sud America.

[…] E tra i tanti romanisti nel mondo anche Michalis avrebbe meritato di vedere questo derby. Il bambino di 7 anni che seguiva la squadra da Creta è morto il 2 gennaio dopo una lunga malattia. L’anno scorso era stato ospite a Trigoria. Un abbraccio fin lassù.

(Il Messaggero)