Muro Inter per Frattesi

IL TEMPO (L. PES) – L’Inter alza il muro per Frattesi. E la Roma non ha alcuna intenzione di sfondarlo a suon di milioni. Le parti, al momento, sono ferme sulle proprie posizioni mentre l’agente del calciatore Riso si affanna a cercare soluzioni. Aldilà delle schermaglie mediatiche delle ultime ore, i nerazzurri hanno chiarito un aspetto: nessun trasferimento a titolo definitivo per i calciatori che la Roma propone, al massimo prestiti. Cristante o Pellegrini (molto più il primo che il secondo) sono i profili che Ghisolfi ha inserito come possibili contropartite nella negoziazione con l’Inter, ma entrambi non sono stati valutati utili ad abbassare la valutazione di Frattesi. O meglio non di molto. La richiesta, perciò, resta esclusivamente di denaro (45 fanno sapere da Appiano Gentile, ma probabilmente ne potrebbero bastare anche meno) e servirà un grande lavoro di diplomazia da parte del procuratore dell’ex Sassuolo per trovare un punto d’accordo che in ogni caso non sarebbe rapido. Il malcontento del calciatore resta (anche stasera dovrebbe iniziare in panchina nonostante l’assenza contemporanea di Mkhitaryan e Calhanoglu) ma da Trigoria c’è l’intenzione di misurare la spesa e attendere che le posizioni della dirigenza nerazzurra si ammorbidiscano. Il ragazzo è senza dubbio apprezzato ma non è una priorità urgente perlomeno a gennaio. Insomma, se si riuscisse ad anticipare l’investimento a condizioni accettabili tanto meglio. Capitolo esterno destro. Rensch è tornato il candidato numero uno (piace da tempo a Ghisolfi) dopo che Alberto Costa è andato alla ]uve, ma anche in questo caso niente spese folli. L’olandese, ieri in campo da titolare e per 90 minuti nel match (perso) dell’Ajax contro l’Az in Coppa d’Olanda, ha il contratto in scadenza e tra meno di venti giorni potrebbe firmare a zero con chiunque, Roma compresa. La prima offerta da 5 milioni non ha soddisfatto i Lancieri, ma la sensazione è che i giallorossi non si spingeranno oltre ed eventualmente potrebbero virare su altri obiettivi rinviando comunque per giugno l’arrivo del ventunenne. Nessuna novità nemmeno sul fronte uscite dove, sempre in quella zona di campo la Roma vorrebbe liberarsi di Celik che ha il contratto in scadenza tra diciotto mesi ma di offerte non se ne vedono (tra l’altro al Lille spetterebbe il 15% sulla futura rivendita). Empoli e Cagliari aspettano i saldi di fine mercato per provare a prendere Shomurodov e il Marsiglia tenta invano di convincere Zalewski.

Soulè, momento no. Roma Io aspetta ma il mercato preme

Si è ristretto Matias Soulé. A tal punto da risultare “invisibile”. Perché in campo l’argentino lo si vede ormai pochissimo. Costato alla Roma 26 milioni di euro più bonus lo scorso luglio e accolto come una rockstar a Fiumicino la sera del 29 luglio, a distanza di quasi sei mesi il talento ex Juve è diventato un “caso” sulla scia dell’altro acquisto eclatante dell’estate, Enzo Le Fée (23 milioni dal Rennes) , appena ceduto in prestito al Sunderland. (…) Un solo gol realizzato, mentre nella scorsa annata a questo punto l’argentino era già a quota 8 reti (con un assist) e alla voce palle gol create è passato da 5 a nessuna. Un’eclisse dovuta principalmente all’inesperienza a certi livelli, alla presenza nel suo ruolo congeniale del connazionale e amico Paulo Dybala e anche ai continui ribaltoni di una stagione turbolenta che l’ha pure visto giocare in avvio di stagione da esterno puro, in una posizione che di sicuro non ne ha assecondato le caratteristiche fisiche prima che tecniche. Se con Daniele De Rossi Soulé ha inevitabilmente giocato di più in appena 4 gare, anche per avere subito un riscontro dopo l’importante investimento sul mercato dei Friedkin, con il subentrato Ivan Juric l’argentino ha visto gradualmente di meno il campo (417′ in 11 partite, media 38′), riuscendo a mettere a referto l’unico gol stagionale, quello contro il Verona in campionato. E anche sul fronte dei passaggi chiave la differen-za è notevole: è passato da 2,50 a partita in Ciociaria all’1,27 di questa stagione. (…) E mentre nella Capitale il talento ha messo la freccia per fermarsi ai box (anche per la sfida di venerdì col Genoa è del resto destinato alla panchina), non è nemmeno da escludere che possa ripartire questo mese “sgommando” anche altrove. Nonostante non sia considerato dal club giallorosso un giocatore in uscita, le voci sul suo conto si rincorrono. E di sicuro gli estimatori non mancano. A partire proprio dalla Fiorentina e dal Genoa, prossimo avversario, che è interessato a Matias come ha confermato il ds del Grifone Marco Ottolini: «Soulé? Mi piace, ma al momento non c’è nulla». L’altra squadra che osserva da vicino l’argentino è il Betis di Siviglia.

(gasport)

Rensch si complica, l’alternativa è Kayode

 In sala d’attesa per Davide Frattesi, ma senza restare con le mani in mano. (…) Il d.s. Ghisolfi ha provato a chiudere per Devyne Rensch. Il terzino olandese – ieri titolare contro l’Az Alkmaar – è in scadenza con l’Ajax e con poca voglia di rinnovare. Così la Roma ha trovato l’accordo col 21enne fino al 2029 per poi offrire 5 milioni ai lancieri. La risposta è stata negativa: “Ce ne vogliono 10: Una cifra che la Roma non intende spendere. (…) Ghisolfi alzerà lievemente l’offerta e in caso di nuovo rifiuto virerà altrove, tanto che ha riallacciato i rapporti con la Fiorentina per Kayode. L’intenzione è di ottenere l’esterno viola in prestito magari in cambio di Cristante o Zalewski. Altri nomi sul taccuino per la ascia sono quelli di Killian Sildillia del Friburgo e Ola-Aina del Nottingham Forrest (anche lui in scadenza). Avanzando a centrocampo, restano in gioco le candidature di Rocco Reitz del Borussia M. e di Warren Bondo del Monza.

(gasport)

Dovbyk, il bomber senza sorriso

Fategli notare che ha segnato come Edin Dzeko, sì Edin Dzeko, al suo primo anno nella Roma, e forse sorriderà. Artem è un po’ qui e un po’ con la testa in Ucraina, il suo paese in ginocchio per la guerra; è un po’ qui e un po’ in Spagna, dove sì, lì sorrideva certamente di più, oltre che segnava di più. (…) Lui non è un cigno, ma “The Machine”. La macchina, che ancora deve finire il rodaggio. Ci si aspettano più gol. Sì, e allora va sfruttato meglio, con il gioco di squadra, va cercato per il gol, non per le sponde. Non usa troppo il fisico, o meglio, lo usa poco sugli avversari, non è dirompente in progressione, le sue reti sono sempre pulite, mai figlie di una progressione, di una sportellata, non è Lukaku vecchia maniera, insomma. Ha un piede più morbido, e lo si nota soprattutto nell’assist. Sono più i falli che commette, venti, rispetto a quelli che subisce, nove: questo per dire quanto sia attaccante poco incline al lavoro con le spalle alla porta. (…) Artem è il primo ucraino a vestire la maglia della Roma e questo lo rende orgoglioso e lo ha confidato in un’intervista estiva alla Gazzetta dello Sport. “Ci tengo a fare vedere quanto valgo. La guerra? Posso immaginare quanto sia difficile rendersi conto di cosa stia accadendo lì, a casa mia. La guerra è un problema grande, una tragedia gigantesca. Ogni giorno muoiono tante persone. Lo sport può regalare piccoli sorrisi”. Ecco, almeno piccolo, caro Dovbyk, ci regali qualche sorriso in più. (…)

(Il Messaggero)

Rensch, Ghisolfi offre anche Dahl. Betis, Genoa e Fiorentina su Soulé

Continua il braccio di ferro tra l’Inter e Frattesi. Anche questa sera contro il Bologna il centrocampista va verso la panchina, nonostante le assenze di Calhanoglu e Mkhitaryan. Lui vuole la Roma, ma la trattativa ancora non si sblocca. Marotta non ha intenzione di abbassare le richieste, mentre Ghisolfi spera in uno sconto. La telenovela Frattesi non è finita e potrebbe arrivare fino alle battute finali del mercato. (…) Capitolo terzino destro: Devyne Rensch è l’obiettivo numero uno della Roma per rinforzare la fascia destra. L’olandese – ieri titolare contro l’Az Alkmaar – è nel mirino da tempo. L’Ajax chiede 10 milioni e ha rifiutato la prima offerta da 5. Si valuta anche l’inserimento di Dahl, ma Ghisolfi non ha intenzione di andare oltre i 6/7. A giugno potrebbe arrivare a parametro zero e ha già un accordo di massima col club per un contratto fino al 2029. (…) Aumentano le pretendenti per Soulé: oltre a Betis e Genoa c’è la Fiorentina. (…)

(Il Messaggero)

Rinnovi a rilento: urgenza Svilar, la Premier incombe

C’è un altro calciomercato che viaggia parallelamente a quello dei vari Frattesi e Rensch. È quello dei rinnovi di contratto che a Trigoria sembra essersi un po’ arenato. Ma se per Pellegrini e Zalewski la scelta della società appare chiara, niente rinnovo e addio tra gennaio e giugno, ci sono diversi calciatori che aspettano da tempo la chiamata da Trigoria per firmare. O almeno cominciare a trattare. Il primo della lista è Svilar. Arrivato a zero nel 2022, il portiere guadagna circa 900 mila euro. Pochi, per chi da un anno è costantemente tra i migliori della squadra. Lo pensa il calciatore e ne è consapevole la Roma. (…) La richiesta dell’agente è molto alta, quattro volte l’attuale stipendio. In linea con i titolari della Roma e gli stipendi dei migliori portieri europei. Perché il rischio è proprio lì, all’estero. Diversi club di Premier guardano con interesse agli sviluppi, pronti all’assalto la prossima estate. Anche Pisilli aspetta il rinnovo. E il giusto adeguamento per un calciatore della prima squadra. I colloqui con l’agente proseguono da mesi ma ancora non c’è la firma. Tutti i discorsi sono rimandati a febbraio, dopo il mercato di riparazione. (…)

(La Repubblica)

Pellegrini torna in vendita: inserito nell’affare Frattesi

LEGGO (F.BALZANI) – Una rondine non fa primavera così come un derby vinto non può cambiare il giudizio di una stagione. Lorenzo Pellegrini, dopo la scialba prestazione di Bologna, torna al centro di critiche e dubbi. Contro il Genoa, venerdì all’Olimpico, il capitano potrebbe tornare in panchina e lasciare spazio a Pisilli che scalpita per tornare titolare e firmare il rinnovo di contratto. Ranieri ha apprezzato molto il modo in cui Niccolò e Baldanzi sono entrati a gara in corsa al Dall’Ara e sta pensando di cambiare qualcosa nell’undici iniziale. Ma i dubbi su Pellegrini riguardano anche il futuro. La Roma lo sta inserendo in diverse trattativa di mercato. A partire da quella con l’Inter per Frattesi per provare ad abbassare il prezzo di un’operazione troppo onerosa e che comunque necessita ancora di qualche giorno di riflessione. La risposta di Marotta è stata freddina mentre a Napoli Lorenzo ha più estimatori. Ma un eventuale passaggio in azzurro necessiterebbe di due elementi: la volontà (poca) di Pellegrini di lasciare la Roma e di ridursi notevolmente lo stipendio. I sei milioni (bonus inclusi) di cartellino sono un ostacolo duro, ma il contratto scade nel 2026 e in società nessuno ha voglia di discuterne, soprattutto a certe cifre. Entro l’estate quindi verrà presa una decisione. Intanto però il mercato giallorosso prosegue. Ghisolfi ha ottenuto il sì di Rensch fino al 2029 ma non intende arrivare ai 10 milioni chiesti dall’Ajax considerato il contratto in scadenza del terzino. La Roma arriverà a circa 6-7 milioni, in caso di nuovo rifiuto virerà altrove tanto che sono stati riallacciati i rapporti con la Fiorentina per il prestito di Kayode magari inserendo uno tra Cristante e Zalewski (cercato anche dal Marsiglia) nell’operazione. La stessa formula con la quale il Genoa vorrebbe prendere Soulè, sempre più ai margini. La Roma ci sta pensando e potrebbe chiedere in cambio il difensore De Winter.

Colpo Roma e primo posto. Il Torino va ko

La baby Roma rialza la testa dopo due sconfitte di fila che avevano aperto il nuovo anno. Il colpo è grosso perché arriva nella tana dol Torino: 4-2 il punteggio finale nonostante le assenze, tra le altre, di Misitano e Graziani. Il poker lo calano Sugamele, Marazzotti, Reale e Levak nella prima ora di gioco. Da segnalare l’ottima prova di Sangaré sulla corsia di destra, ma anche l’infortunio di Marin. (…)

(corsport)

L’ottava di Paulo, tutta un’altra storia

L’analisi degli errori, del settimo gol preso in contropiede addirittura in una situazione di vantaggio, ma anche la consapevolezza di un percorso che nei risultati sta diventando virtuoso: Ranieri ha trascorso il lunedì a Trigoria tra l’allenamento blando di coloro che avevano giocato a Bologna e un confronto coni giocatori per esaminare la partita. (…) Ma non c’è molto tempo di rimuginare: la Roma torna in campo già fra tre giorni contro il rinvigorito Genoa di Vieira, che nelle 8 partite in panchina ha conquistato 14 punti perdendo solo contro il Napoli. (…)  Contro il Parma ha giocato El Shaarawy, a Milano è toccato a Pisilli, poi è stato scelto due volte Pellegrini. Venerdì potrebbe tornare in ballo El Sha, che proprio nel Genoa si è affermato da giovanissimo calciatore. Quanto a Dybala, salvo contrattempi fisici, Ranieri vorrebbe schierarlo per l’ottava volta consecutiva in campionato. Non gli è mai successo da quando gioca nella Roma. E più in generale non gli capita da 6 anni, per la precisione nel periodo tra il dicembre 2018 e il gennaio 2019, con la “prima” Juventus di Allegri. A Bologna, Ranieri gli ha risparmiato gli ultimi minuti proprio per evitare infortuni. Idea è di utilizzarlo contro il Genoa e anche il giovedì successivo in Olanda, contro l’Az Alkmaan in una serata che può rivelarsi decisiva per la qualificazione ai playoff di Europa League. Per domenica 26 a Udine poi si vedrà. (…)

(corsport)

È una Roma scoperta

Ranieri che subisce gol in contropiede è un po’ la sintesi della legge del contrappasso, ossia della rigorosa corrispondenza della pena alla colpa. (…) L’ultima, la più grave perché la Roma era in vantaggio 1-0 a Bologna con il pareggio di Dallinga – i giallorossi hanno subito rete sul rovesciamento di fronte. Era accaduto anche a Como con Paz e a Milano con Reijnders. Una tendenza che a Trigoria si portano dietro dall’inizio dell’anno perché oggi, nei top 5 campionati in Europa, la Roma e il Montpellier sono le squadre che hanno subito più reti (7) con le ripartenze. (…) La sensazione, confermata dalle situazioni che si ripetono sempre più frequentemente (a Milano ad esempio oltre al gol subito, ce ne sono state almeno un altro paio) è che sia un problema strutturale. Se la Roma vuole giocare con il 3-4-2-1 o 3-5-2 e ha due attaccanti (Dybala e Dovbyk), un trequartista (Pellegrini), un’ala prestata al ruolo di terzino (Saelemaekers) e un terzino che sa più attaccare che difendere (Angelino) o l’assetto è prettamente difensivo come accaduto con la Lazio oppure è inevitabile che la Roma si sbilanci. Anche perché basta che uno tra Koné e Paredes giochi sotto ritmo (a Bologna è accaduto al francese) e la squadra va in grande sofferenza su quelle che in gergo vengono ormai definite “seconde palle”. Tra l’altro se il baricentro si alza, dall’addio di Ibanez, indisciplinato tatticamente ma un ottocentista pre-stato al calcio, la Roma non ha più un difensore veloce nei recu-peri a tutto campo: Hummels non lo è mai stato, Mancini nemmeno. C’è Ndicka che pur essendo più lesto dei compagni di reparto non ha però ha la rapidità del brasiliano. Come risolverlo? Inserendo un centrocampista più dinamico (Pisilli) in mezzo al campo? (…)

(Il Messaggero)