Udinese, Lucca: “Questa stagione sarà fondamentale. Retegui e Scamacca giocano in un top club, per me è solo questione di tempo…”

SPORTWEEK – Lorenzo Lucca, attaccante dell’Udinese e accostato alla Roma in questa sessione di calciomercato, ha rilasciato un’intervista al settimanale de La Gazzetta dello Sport e tra i vari temi trattati ha parlato anche del suo futuro. Ecco le sue parole: “Non penso di essere una perla rara, ma è vero che rispetto agli altri ho un fisico e delle qualità tecniche e di gioco aereo particolari. Io sono convinto di poter fare grandi cose, ma nel mio ruolo vedo molta concorrenza, a partire da quella portata da Scamacca e Retegui, due ‘nove’ molto forti che, rispetto a me, giocano in un top club come l’Atalanta. In questo momento mi stanno davanti, ma penso che per me sia solo questione di tempo e di lavoro duro. Segnando tanti gol a Udine guadagnerei considerazione, perché è molto più difficile farne tanti qui che all’Inter”.

Quanto è importante questa stagione?
“Penso che questo sia per me un anno fondamentale. Sono arrivato in alto in ritardo ed è stata colpa mia: nessuno crede in te più di te stesso, e se vuoi davvero qualcosa, sta’ sicuro che la otterrai ma era destino e non rimpiango le scelte che ho fatto, perché sono sempre state mie, non di mio padre, mia madre o di un procuratore. Io ho scelto di venire a Udine, come io ho scelto di ripartire dalla Promozione. E forse, se non avessi fatto quel passaggio, oggi non sarei qua”
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Dybala, un leader rinnovato: scattata l’opzione fino al 2026, ingaggio da 8 milioni totali

[…] Nonostante l’amara sconfitta olandese, nonostante quell’uscita dal campo a testa bassa con la fascia al braccio diventata in poco tempo l’immagine della resa, Paulo Dybala è sceso in campo ad Alkmaar sapendo già di avere i numeri necessari per il rinnovo automatico. […] Se la Roma andasse in finale sia in Coppa Italia sia in Europa League sarebbero 169 le partite nel suo triennio da giocare. Di queste Paulo ne ha giocate ad ora 101 ma non tutte valgono per il rinnovo: servono presenze da almeno 45′, recuperi compresi, per arrivare al 50% dovuto. Quindi 84,5 partite da 45′, totale: 3802 minuti e mezzo. Nelle partite in cui Dybala ha giocato almeno un tempo, il numero di minuti è stato raggiunto. E il rinnovo è scattato.

Da questo momento, quindi, il campione argentino è un giocatore della Roma fino al 30 giugno 2026. […] Adesso non c’è più l’urgenza di sedersi a tavolino per discutere di rinnovi o eventuali ingaggi spalmati. Probabilmente sarà fatto, perché Dybala andrà a guadagnare compresi i premi circa 8 milioni. […]

(corsport)

Stadio della Roma a Pietralata, fissato il budget: dai Friedkin 1,2 miliardi per costruire l’impianto

Più di un miliardo. Si arriva a un millardo e 200 milioni di euro: tanti ne serviranno per pagare lo stadio della Roma a Pietralata, i parcheg-gi, i ponti ciclopedonali, il parco verde e Il parco sportivo aperto alla cittadinanza. Se la Roma sul campo stenta alternando amare sconfitte a buone vittorie, dal punto di vista dell’investimento strutturale si va avanti, piano e con cautela, ma si prose-gue. Fugando, intanto, quelle voci di un disimpegno da parte dei Eric-dkin che aleggiano fra i corridoi di Palazzo Senatorio dove una fetta di persone dubita della volontà degli americani di condurre in porto il progetto stadio. Anzi, al momento, secondo quanto trapela, non solo  Dan Friedkin ha approvato il budget per l’intervento ma sarebbe allo studio la possibilità di autofinanziare l’opera. In quale percentuale, se parziale o totale, poi, si vedrà quando la Roma presenterà il progetto definitivo con il piano economico finanziario. Vanno avanti tutti i tavoli tecnici: sembrano ormai sciolte le questioni legate ai parcheggi e ai ponti ciclopedonali. Nel progetto che ha ricevuto il pubblico interesse, ci sono alcune opere che vanno considerate come obbligatorie, a carico della società giallorossa e sulle quali è stato concesso proprio l’imprimatuR dell’interesse per la città. Spiega l’assessore all’Urbanistica, Maurizio Veloccia: “Abbiamo visto i rendering di eccezionale impatto mediatico. Vediamo questo aumento dei costi. Ma ricordo, ed è stato anche un tema di discussione con la Roma, che tutte le opere funzionali allo stadio devono essere realizzate da parte della Roma. Ovviamente non è che chiediamo alla Roma di risolvere i problemi della città facendosi carico di opere extra tanto che stiamo lavorando con il dipartimento Mobilità per reperire le risorse per il prolungamento della Metro B oltre Rebibbia e per il nuovo sistema di segnalamento. Ma, al tempo stesso, il mandato che è stato dato al tavolo tecnico è quello di fare in modo che le opere pubbliche connesse e necessarie allo stadio devono essere fatte tutte e tutte economicamente sostenute dalla Roma”.

(Il Messaggero)

Se in trasferta “siamo fatti male” soltanto Ranieri può salvarci

[…] Le parole di Ranieri: «siamo fatti male», sono una sentenza sul passato, ovvero sulla costruzione complessiva della squadra, sul presente, cioè non illudiamoci che ci possa essere una sostanziale inversione di tendenza, e pure sul futuro visto che la Roma è questa e difficilmente, da qui alla conclusione di questo mercato di gennaio, sarà concretizzata quella rivoluzione che pure la società aveva fatto intendere dopo le ripetute brutte figure della squadra lontano dall’Olimpico. L’ennesima operazione di propaganda che è stata fatta, attraverso i trombettieri di regime, che rischia di rivelarsi un doloroso boomerang per un club mai così in basso nella simpatia ed empatia che suscita in una tifoseria che potrà pure avere mille difetti, ma non quello di avere l’orecchino al naso.  Noi, ovviamente, ci auguriamo che questa Roma da qui alla fine della stagione vinca tutte le partite che le restano da giocare, ma i fatti, fin qui, stanno certificando, che è una Roma fatta male, una realtà che è stata poi amplificata dal pessimo interregno di Juric. Se si pensa che Le Fée (ceduto al Sunderland), Soulé e Dovbyk sono costati, comprendendo 1 bonus, oltre novanta milioni, l’evidenza dice che è stato sbagliato quasi tutto. “Siamo fatti male”, ci ha detto Ranieri. È così. La speranza è che lo stesso Ranieri riesca, da qui alla fine della stagione, almeno a limitare le perdite.

(La Repubblica)

Il messaggio dell’Inter: Frattesi titolare

Di nuovo titolare, a distanza di poco più di un mese dall’ultima volta, vale a dire contro l’Udinese, in Coppa Italia, lo scorso 19 dicembre. Mentre sono addirittura trascorsi quasi novanta giorni dall’ultima partenza dall’inizio in campionato, ovvero in casa dell’Empoli (con annessa doppietta…), il 30 ottobre. Tutto lascia credere che domani a Lecce sarà la volta buona per Frattesi, che nello scorso torneo firmò una rete nel 4-0 nerazzurro in terra pugliese. […] Tuttavia, una maglia da titolare non può certo cambiare i suoi propositi. Del resto, poi ci saranno le sfide con Monaco e Milan ed è difficile immaginare che Inzaghi rinunci a Barella (o a Mkhitaryan). Nella testa di Frattesi, dunque, resta l’idea di andare alla Roma in modo da chiudere la stagione giocando da protagonista, abbandonando il ruolo di comprimario. Ma dovrà attendere ancora qualche giorno, nello specifico la chiusura della prima fase di Champions, perché la partita sul suo futuro entri nel vivo. A quel punto, infatti, il club giallorosso dovrà uscire allo scoperto, presentando la prima vera offerta ufficiale. Tutto da capire, però, se arriverà a soddisfare le richieste nerazzurre.

(Corsport)

Oltre il settore, esodo romanista

Dall’assurdità del divieto, all’incontenibile amore per la propria squadra pronto a manifestarsi domani, a Udine. La Roma al Bluenergy non sarà sola, come avrebbe voluto Casms e Prefetto, ma con la propria gente al suo fianco, pronta a viaggiare in massa verso il Friuli dalle prime ore dell’alba. Col desiderio sì di assistere a una vittoria esterna, che manca dall’aprile scorso (l’ultima proprio contro l’Udinese), ma senza il risultato come necessità. L’amore non solo incontenibile, ma anche incondizionato. Che se poi fosse condizionato, che amore sarebbe? […]  Oltre 1.300 tifosi della Roma riempiranno lo spicchio che divide la Curva Sud e la tribuna del Bluenergy Stadium, ma il giallo e il rosso nel freddo pomeriggio di domani non saranno confinati soltanto in quel distinto dati gli ottimi rapporti tra le due tifoserie. […]

(Il Romanista)

Graziani: “La squadra deve supportare Dovbyk e lui deve essere meno prevedibile”

GASPORT – Francesco Graziani ha detto sua sul rendimento di Artem Dovbyk con un’intervista al quotidiano. Ecco alcune delle sue dichiarazioni:

Graziani, da uno come lei che ha segnato 180 gol in carriera un bilancio di Dovbyk finora?
“Non è il tipo di attaccante che mi fa impazzire. Ma va detto che uno così ha bisogno del supporto della squadra, gli arriva un pallone ogni quarto d’ora, è faticoso per chiunque e alla fine rischi di deprimerti. Segnare tutti quei gol in Spagna significa che quel lavoro lo sa fare e che è pure bravo. Non può essere dipinto come un cretino. Ha diversi alibi, tra cui i tanti cambi di allenatore. Detto ciò, lui deve metterci del suo”.

Ecco, in cosa può migliorare anche l’ucraino?
“Deve essere meno prevedibile in area, calcia sempre col sinistro e i difensori lo sanno. Deve diventare più mobile e attivo come lo era Lukaku che prendeva a sportellate tutti. Ma ripeto, è anche un problema di dinamica di squadra, devono mettersi più al suo servizio per far sì che diventi protagonista in area dove i gol ha dimostrato di saperli fare anche in Italia”.

Rizzitelli: “Dovbyk è spaesato. Se non cambia atteggiamento nessuno lo salva”

GASPORT – Ruggiero Rizzitelli ha rilasciato alcune dichiarazioni al quotidiano soffermandosi sulla situazione di “blocco” del centravanti giallrosso Artem Dovbyk. Queste le sue parole:

Come valuta il centravanti ucraino?

“Le difficoltà nei primi mesi in un campionato le hanno tutti, ma dopo un po’ finisce la pazienza e Dovbyk mi sembra anche peggiorato rispetto all’inizio. Non solo non è cattivo, il che è tutto per un attaccante. Ma non lo vedo mai coinvolto, mi sembra spaesato e poco attento a quello che gli accade intorno”.

Non pensa che anche i compagni potrebbero aiutarlo?

“No, questa è una cavolata. Se io non vengo servito bene mi “incazzo” con tutti, se vedo che non mi arrivano i cross urlo e vado anche a litigare. Oppure vado a prendermi il pallone. Invece vedo Dovbyk sempre monopasso, anche nei passaggi. Non si aspetta mai l’errore dell’avversario, vuole sempre le palle pulite. Sono piccole cose che contano tanto. Io pure segnavo poco, ma i miei compagni prendevano d’ispirazione il mio atteggiamento. Un attaccante passa momenti di crisi ma lui deve almeno provarci. Anche quando fa il pressing passivo non è convinto e spreca solo energie. Se non cambia l’atteggiamento non c’è nessuno che può salvarlo”.

Roma, Raspadori il vice-Dovbyk? Piace Lucca

Per il vice-Dovbyk il mirino giallorosso è tornato così a posarsi di nuovo su Giacomo Raspadori, che la Roma vorrebbe avere in prestito con diritto di riscatto, mentre il Napoli punta a monetizzare e vorrebbe comunque la garanzia di incassare circa 20 milioni di euro. A inizio gennaio con il Napoli c’era un discorso aperto che riguardava anche Lorenzo Pellegrini, ora la Roma punta sulla voglia di giocare di Raspadori. Poi ci sono gli altri profili seguiti da tempo come quello di Beto (Everton), Kalimuendo (Rennes) e Laborde (Nizza), uno che Ghisolfi conosce bene. Nelle ultime ore, invece, è tornata a salire la candidatura di Lorenzo Lucca, che quest’anno sta facendo bene a Udine e che fa parte della scuderia-Riso, agente molto vicino alla Roma.

(gasport)

Bomber a metà: Dovbyk ha fatto 11 gol ma mai a una big. La Roma vuole di più

[…] Delle undici reti messe a segno in questi primi sei mesi con la maglia della Roma, solo una è stata decisiva per portare alla Roma i tre punti, quella segnata su rigore (1-0) contro la Dinamo Kiev, in Europa League. Le altre o hanno contribuito a dei pareggi o non sono state determinanti ai fini del risultato finale. Insomma, a conti fatti i gol di Dovbyk “pesano” poco, in tutto si può dire che hanno portato in dote appena 7 punti. Non il massimo per un centravanti, soprattutto poi se è stato pagato 30,5 milioni più 5,5 di bonus, con un 10% a favore del Girona sulla rivendita, per un minimo garantito di 38,5 milioni. Ranieri dice spesso che deve migliorare a livello di determinazione e cattiveria agonistica e il problema – probabilmente – è proprio qui. […]

(Gasport)