Italia seconda per il posto in più in Champions: pericolo Spagna

Quinto posto in Champions quanto ti cerco. […] Fra Italia e Germania in Champions è finita 4-3, poiché la Serie A ha perso solo il Bologna, mentre la Bundesliga ha dovuto lasciare Lipsia e Stoccarda. Il pericolo numero uno dell’Italia, però, sarà la Spagna, mentre, il ranking attuale vede in fuga l’Inghilterra. […] Detto che Fiorentina, Lazio e Inter sono già agli ottavi, i playoff di febbraio hanno evitato i derby (come quello tra Juventus e Milan). Neanche le spagnole si scontrano tra di loro, ma, si potrebbe trarre vantaggio dagli incroci contro le inglesi (Manchester City-Real Madrid ad esempio) o da futuri derby come quello di Madrid. Ma i derby non sono esclusi neanche tra italiane. […]

Gli scenari si possono solo ipotizzare, poi conta il risultato sul campo. Dopo un autunno da gara secca, il ritorno alla doppia sfida, obbliga Gasperini, Motta, Conceicao e Ranieri a dosare le forze. […]

(gasport)

Paredes, rinnovo sempre più vicino: ma prima serve il pass per le coppe

Ci sono rinnovi su cui discutere, alcuni su cui riflette e altri che nascondono clausole e cavilli. È il caso di Leandro Paredes, che contro il Milan ha raggiunto le presenze necessarie per l’estensione fino al 2026. […] In realtà, per far si che scatti questo rinnovo automatico, è necessaria anche la qualificazione in Europa League. In più, c’è da valutare se il giocatore ha voglia di restare. Nel frattempo è arrivata la certezza del divieto di trasferta per la sfida che la Roma giocherà contro il Venezia domenica alle 12:30. La proibizione è per tutti i residenti del Lazio e di Udine.

(gasport)

Roma, ora si fa dura: più punti in trasferta per il sogno rimonta

L’Europa è a rischio e la Roma deve correre più veloce sbagliando il meno possibile. […] Dopo il semaforo rosso che si è acceso in Coppa Italia contro il Milan, i giallorossi non avranno pause. Ogni partita sarà dunque da dentro o fuori.

Le opzioni rimaste sono due: andare fino in fondo e vincere l’Europa League oppure arrivare almeno settimo in campionato ed arrivare in Conference League. In Europa, ai playoff c’è l’ostacolo Porto ed eventualmente poi una tra Athletic Bilbao e Lazio. Non è un cammino impossibile, soprattutto vista l’esperienza europea della Roma. Intanto, però, giovedì prossimo ci saranno i portoghesi in casa loro in un campo ostico. […] In campionato, invece, per il settimo posto la Roma dovrebbe superare Bologna e Milan, che distano 6 punti. Più difficile pensare ad una lotta per l’Europa League dal momento che Fiorentina e Lazio sono a più 11. Ciò che sarà necessario, a prescindere dall’obiettivo, è macinare più punti in trasferta. […]

Dopo la delusione arrivata mercoledì a San Siro, Ranieri è pronto a cambiare. A Venezia ci sarà sicuramente spazio per Lucas Gourna-Douath, vista la squalifica di Koné e la stanchezza di Pisilli. A sinistra, invece, dovrebbe esordire Salah-Eddine, anche per dare un turno di riposo all’onnipresente Angelino. C’è bisogno di tutti e soprattutto di forze fresche, per tornare a lottare per un posto in Europa. […]

(gasport)

Milan-Roma: la moviola dei quotidiani. Sufficiente Piccinini: giusti i gol annullati, avaro nel recupero

Una prestazione tutto sommato positiva quella dell’arbitro Marco Piccinini in Milan-Roma Il fischietto di Forlì, al di là di qualche sbavatura, è sempre presente e interviene nel momento giusto.

CORRIERE DELLO SPORT – VOTO 6

Al di là di qualche sbavatura la direzione a San Siro è abbastanza lineare. Il primo episodio sotto la lente d’ingrandimento è arrivato al 14′ del primo tempo, un contatto Hummels-Abraham in area giallorossa: il direttore di gara fa segno che non c’è nulla sul contatto, ma c’è l’incrocio di gambe tra i due, una decisione differente non avrebbe fatto troppo scalpore. Tutte le reti sono state controllate per eventuali posizioni di fuorigioco. Giusto annullare il 3-2 arrivato su autogol di Reijnders, ancora Dovbyk – coinvolto in partenza – questa volta parte in offside. Kone è l’unico ammonito, manca un giallo a Saelemaekers per uno step on foot su Theo. Avaro nel recupero, tra cambi e check vari avrebbe potuto concedere qualche minuto addizionale in più.


LA GAZZETTA DELLO SPORT – VOTO 6

Al 14’,poco prima del vantaggio milanista, episodio in piena area: Hummels, posizionato dietro ad Abraham, calcia il milanista sulla gamba destra. E’ un colpetto, non travolgente, che Piccinini derubrica a niente, anche perché l’attaccante milanista cade in differita.


IL ROMANISTA  – VOTO 6

Piccinini così e così. Un primo tempo con pochi episodi salienti. Ma lui appare incerto in alcune occasioni, per fortuna non determinanti. Non al 13′, però, per un contatto Hummels-Abraham in area. Protesta San Siro, ma il tocco è leggerissimo e l’arbitro lascia correre. Poi al 22′ Pulisic entra su Saelemaekers involato sulla fascia. Ci potrebbe stare un giallo “tattico”, ma prevale la logica della lontananza dalla porta. Al 32′ ancora il belga protagonista: intervento di Fofana al limite dell’area che sembra prendere tutto, ma non è neanche fallo. Che finalmente Piccinini fischia al 44′ quando Pavlovic atterra ancora una volta Saelemaekers in posizione favorevole per Dybala (parata di Maignan). Secondo tempo senza troppi sussulti, scandito soprattutto dalle perdite di tempo di Maignan e compagni. Piccinini parte con un angolo inventato per i rossoneri al 4′ dopo il colpo di testa sulla traversa di Walker. Poi rischia Koné su Fofana, per un’ostruzione al limite dell’area. Giusto il fischio, ma nessuna sanzione. Giuste le decisioni sui gol annullati al 62′ a Jimenez per fuorigioco e al 30′ quando Pellegrini costringe Reijnders all’autogol del 3-2. Buono il gol di Joao Felix, Rensch lo tiene in gioco. Al 24′ Koné si becca il giallo fermando Joao Pelo in ripartenza. Un po’ troppo asciuto, ma a quel punto ininfluente, il recupero di 3 concesso dopo il 90′.

IL PUNTO DEL GIOVEDÌ – D’UBALDO: “Una squadra che punta in alto non può avere giocatori così modesti” – CARMELLINI: “Il pesce puzza sempre dalla testa”

Dopo la sconfitta di San Siro, sulle colonne dei quotidiani si analizza l’ennesima debacle giallorossa. “Una squadra che punta in alto non può avere giocatori così modesti. Un festival della mediocrità che va avanti da tempo, perché la partecipazione alla Champions manca da sei anni”, scrive Guido D’Ubaldo sul Corriere dello Sport. Così invece Tiziano Carmellini de Il Tempo: “Ora, scaramanzie, tradizioni e maledizioni a parte la Roma deve fare una seria analisi sulla stagione in corso che dimostra ancora una volta, qualora ce ne fosse stato bisogno, che qualcosa non ha funzionato. E come «tradizione» insegna, il pesce puzza sempre dalla testa.”


Ecco i commenti di alcuni degli opinionisti più importanti della stampa, pubblicati sulle colonne dei quotidiani oggi in edicola.


U. TRANI – CORRIERE DELLO SPORT

Il mercato di oggi fa la differenza. E anche quello di ieri. Basta il primo tempo del quarto di Coppa Italia per avere il quadro esatto della situazione: il migliore centravanti della Roma – al momento – resta Abraham. Lo chiarisce anche lui a San Siro. E’ Tammy ad indirizzare la partita e lanciare il Milan (3-1). Ranieri, terzo allenatore giallorosso della stagione, non ha fatto in tempo ad incrociarlo. Probabilmente lo avrebbe confermato, se di questi tempi è riuscito a tenersi stresso addirittura Shomurodov. (…) Claudio, comunque, non l’ha scaricato. Non avendo altra scelta, lo ha fatto restare a Trigoria. E A Milano già ha garantito la staffetta con Dovbyk, entrato dopo l’intervallo per riaprire momentaneamente la sfida con il tredicesimo gol stagionale. Conceicao ha cinque finalizzatori: i due nuovi, più Abraham, Jovic e il giovane Camarda. La Roma, invece, si accontenta di Shomurodov come vice Dovbyk.


I. ZAZZARONI – CORRIERE DELLO SPORT

Lo dico subito: credo d’aver visto un’altra partita. Una partita che c’entra poco con quella che molto probabilmente leggerete da altre parti: la Roma avrebbe potuto farla sua e invece è andata al Milan. (…) La Roma ha perso così un’altra occasione, peccando soprattutto in personalità. La formazione del primo tempo non mi è comunque piaciuta: l’impiego contemporaneo di Shomurodov, Pisilli e Celik ha abbassato il livello di soluzioni e qualità della squadra che, non a caso, Ranieri ha corretto all’intervallo ottenendo qualcosa da Dovbyk, ma meno – lo ammetto – da Rensch e Pellegrini, non ancora pienamente centrato. La coppa Italia era una delle ultime opportunità concesse alla Roma per dare un senso a una stagione condizionata da una serie di scelte sbagliate e traumi non indifferenti. Ora non le resta che l’Europa League, oltre a una quindicina di partite di campionato per tentare di strappare un posticino nell’Europa terza fumatori. (…)


G. D’UBALDO – CORRIERE DELLO SPORT

La Roma si è svegliata solo dopo essere passata in svantaggio e nel miglior momento alla ricerca del pareggio ha incassato il secondo gol. Prima due gol di Abraham (un altro ex che ha punito la squadra giallorossa), poi il terzo confezionato dai nuovi acquisti: assist di Gimenez e gol di Joao Felix. Inutile il tentativo di rimonta. (…) La Roma si ritrova a giocare ancora con Celik, ieri impiegato al posto dello squalificato Mancini. E’ stato l’anello debole della difesa, un giocatore mediocre, che quest’anno si è ritrovato sorprendentemente titolare. E non c’è verso di vederlo relegato in panchina, anche adesso che è arrivato un altro terzino destro. E poi Shomurodov. In quello che doveva essere il mercato dì riparazione non si è intervenuti sull’altro ruolo che aveva bi-sogno di miglioramenti: quello di centravanti. Shomurodov, promesso fino all’ultimo a squadre che lottano per la salvezza e a qualche club straniero, è stato confermato dopo il gol rocambolesco contro l’Eintracht Francoforte. (…) Una squadra che punta in alto non può avere giocatori così modesti. Un festival della mediocrità che va avanti da tempo, perché la partecipazione alla Champions manca da sei anni. Per non parlare dei giocatori acquistati in estate da Ghisolfi che non hanno lasciato tracce e che a gennaio hanno fatto le valigie. Non serve solo acquistare giocatori (nell’ultima sessione di mercato sono arrivati elementi tutti da scoprire), ma ci vorrebbe anche un dirigente che conosca bene il mercato. Questa Roma è destinata a vivacchiare in campionato e ad aggrapparsi alla speranza di andare avanti in Europa League. Per il futuro le scelte devono dare garanzie assolute, a cominciare dal nuovo allenatore.


T. CARMELLINI – IL TEMPO

Le tradizioni a Roma sono roba sacra. È scritto nella storia della città, così come nella squadra che la rappresenta e che porta il suo nome. E le tradizioni giallorosse vanno di pari passo con le maledizioni e i tabù. Quello della «stella» della Coppa Italia continua ad essere entrambi. (…) E poi, sempre in tema di maledizioni e scaramanzie, quella dell’ex più che una legge inizia ad essere un tormentone. È successo di nuovo, l’ex giallorosso ha colpito ancora. Contro il Napoli tutti temevano il ritorno di Lukaku e invece cross di Juan Jesus e gol di Spinazzola. Ieri doppietta di Abraham, uno che non segnava più nemmeno dal macellaio, ieri ha realizzato due gol (non faceva una doppietta dal 20 maggio del 2022) contro la squadra che aveva creduto in lui e poi alla fine lo aveva ceduto per manifesta incapacità. Beh ieri, proprio lui, ha castigato i suoi ex compagni e fatto piangere i tifosi romanisti. Detto questo chi sbaglia paga e se metti Celik titolare devi sapere che l’errore è dietro l’angolo. Se nel primo gol del Milan Svilar era sembrato meno reattivo del solito (secondo errore consecutivo dopo Napoli), sulla seconda rete rossonera il terzino turco sbaglia il movimento e manda in tilt anche Hummels lasciando un’autostrada al pennellone inglese. Ora, scaramanzie, tradizioni e maledizioni a parte la Roma deve fare una seria analisi sulla stagione in corso che dimostra ancora una volta, qualora ce ne fosse stato bisogno, che qualcosa non ha funzionato. E come «tradizione» insegna, il pesce puzza sempre dalla testa.

Il tempo sospeso di Bove tra il tennis di Cobolli e un futuro da costruire

Il tempo si è fermato al minuto 16 di Fiorentina-Inter, il 1° dicembre. Il malore che lo colpisce all’improvviso, mentre la sua squadra deve battere un fallo laterale, e i due allenatori, Palladino e Inzaghi, dibattono animatamente per un gol annullato a Lautaro, proprio perché la palla era uscita in quell’azione. La vita e la carriera di Edoardo Bove sono cambiati in quell’istante, sotto gli occhi dei genitori e di Martina Durham, la sua compagna, che erano in tribuna e lo hanno raggiunto in ospedale. (…) C’è stato già un momento, in questi due mesi, in cui ha provato l’emozione di riannodare il filo. Fine gennaio, stadio Olimpico: la Fiorentina passa in casa della Lazio, il freddo polare cala sullo stadio, Palladino in sala stampa se la prende con chi raccontava di un gruppo disunito e disorientato dopo quell’episodio drammatico. E li, mentre lo stadio si era ormai svuotato, i viola festeggiavano nello spogliatoio e il giardiniere stava già facendo il suo lavoro per la prossima partita, sul campo è sbucata un’ombra dal tunnel, quella di un ragazzo con i suoi pensieri. Le mani in tasca, il passo scandito, gli occhi a ricercare una visuale familiare, stavolta da un’al-tra prospettiva però. Edoardo Bove si è commosso, nel “suo” stadio. Dall’ospedale è stato dimesso con un defibrillatore sottocuta-neo e la Fiorentina, dove è arrivato in prestito dalla Roma, ha scelto di rispettare il contratto fino a giugno. Stasera, come accade da oltre due mesi, sarà in panchina come calciatore aggiunto, grazie a una deroga della Federcalcio. (…) Qualche club euro-peo ha iniziato a interessarsi e a giugno, una volta tornato alla Roma, potrebbe decidere con più serenità quale passo compiere. In altri campionati è possibile giocare anche con il defibrillatore: anche in Premier League o in Spagna. Corre sui lungarni di Firenze, appena può vola dall’amico fraterno Flavio Cobolli, con il quale ha condiviso l’esperienza nelle giovanili della Roma: lo ha raggiunto fino a Rotterdam, dove dal suo box ha seguito il match contro Hurkacz. Poi è tornato al Viola Park, con il fischietto in bocca improvvisandosi collaboratore tecnico. La prossi-ma settimana potrebbe essere tra gli ospiti a Sanremo. (…)

(La Repubblica)

Bove &co: già 5 ex a segno

Sembra la regola del delitto perfetto. (…) La doppietta di Abraham ha fatto male ai romanisti, specialmente quelli presenti a San Siro e che poi lo hanno fischiato quando è uscito dal campo. E il centravanti inglese è solo l’ultimo ad aver purgato la Roma. Perché appena due partite fa ci ha pensato Spinazzola nella sfida contro il Napoli, mentre nella gara di andata è stato il turno di Lukaku. Ma non basta. Nella disfatta di Firenze, quel 5-1 sotto la guida di Juric ad andare a segno è stato Edoarbo Bove, mentre all’Olimpico è stato Zaniolo a festeggiare sotto il settore ospiti dell‘Atalanta. (…)

(corsport)

Il problema del FFP e quattro scelte per un futuro «verde»

Meglio tardi che mai, anche se era meglio dirlo prima. I tifosi giallorossi non sarebbero rimasti per un mese in attesa di un «grande colpo». Claudio Ranieri ha spiegato il mercato della Roma che pare aver scontentato la maggioranza dei tifosi: “Non potevamo muoverci per il Financial Fair Play, però devo fare i complimenti a Ghisolfi” (…) Il campo dirà se il lavoro di Ghisolfi è stato buono oppure no, però va riconosciuto al d.s. francese che questo mercato è stato comunque condotto con una logica. 1) È aumentata la fisicità della squadra: Nelsson 185 centimetri, Gorna-Douath 185, Salah-Eddine 180, Rensch 179. 2) È calato il monte ingaggi: il solo Mario Hermoso guadagnava 3,5 milioni netti a stagione (il Bayer Leverkusen pagherà i prossimi cinque mesi). 3) Si è guardato alla carta d’identità: Gourna-Douah 21 anni, Rensch 22, Salah-Eddine 23 e Nelsson 26. Un buon mix con i tanti veterani in rosa. 4) Si è preso tempo in attesa del nuovo allenatore: i nuovi arrivi non hanno inciso più di tanto sul bilancio. (…)

(corsera)

Ranieri: “Abbiamo lottato, ma in attacco il Milan ha una qualità tremenda”

La metafora del telefono “cordless”, purtroppo per la Roma, torna d’attualità: oltre lo zerbino di casa non funziona. E nonostante le urla di Claudio Ranieri, che ha provato più volte a mettersi “in contatto” con alcuni dei suoi giocatori durante il match, la Roma lontano dall’Olimpico non è riuscita ancora una volta a riproporre il suo profilo migliore. Rivedendo a San Siro i fantasmi degli ultimi ko fuori casa contro Napoli e Como in campionato e Az Alkmaar inEuropa League. L’allenatore giallorosso ha ammesso: “Innanzitutto faccio i complimenti al Milan, ma la Roma ha lottato fino in fondo. Non dovevamo, certo, prendere gol in quella maniera, ma capita nelle migliori famiglie“. (…) Come in campionato abbiamo subito gol in ripartenza, ma è difficile dire che abbiamo fatto male .Il rimpianto magari c’è su quei 10 centimetri in fuorigioco (il gol annullato alla Roma dopo la deviazione di Reijnders, ndr), l’avremmo riaperta“. (…) Sulla scelta di Shomurodov dall’inizio che ha sorpreso un po’ tutti: “A lui avevo chiesto di giocare come contro il Napoli e di stare al fianco di Dybala, ma lui aveva speso troppo domenica e non c’è riuscito. Non posso rimproverarlo“. (…)

(La Repubblica)

Un altro ex fa male a Ranieri. Doppio Abraham e addio Coppa

Ci sono stagioni che nascono male. E nello corso dei mesi regalano più delusioni che gioie. La Roma è nel pieno di queste annate. Capace di macinare tanto gioco a casa del Milan, scoprire le lacune rossonere e aprire voragini nella difesa rossonera. Ma inadatta a sfruttare le occasioni. E punita due volte nel momento di maggiore sforzo. Ancora una volta con i gol di un suo ex calciatore. Espressione plastica di una stagione da cancellare il prima possibile. Il Milan vince 3-1, grazie al-la doppietta di Abraham e Joao Felix e accede alle semifinali di Coppa Italia. La Roma invece dice addio al primo obiettivo stagionale e adesso si tuffa su quel che resta del Campionato, coltivando la speranza chiamata Europa League. (…) Cinque calciatori con il dente avvelenato, quattro dei quali andati via da Trigoria solo la scorsa estate. Aveva iniziato Bove a fine ottobre con il gol del 4-1 nella debacle romanista contro la Fiorentina. Poi c’era stato Zaniolo all’Olimpico (con annessa esultanza provocatoria) nella vittoria dell’Atalanta a dicembre e Lukaku il giorno della vigilia di Natale nella sconfitta romanista a Napoli. Domenica scorsa è arrivato puntuale il bis azzurro con Spinazzola, in gol contro i suoi ex compagni. A San Siro è andata pure peggio. Con la prima doppietta stagionale di Abraham, il grande ex accompagnato alla porta questa estate per far spazio ai gol di Dovbyk. (…) Adesso per ja Roma arriva la trasferta a Venezia (domenica, ore 12.30). Stavolta, senza nessun ex dal dente avvelenato. (…)

(La Repubblica)