AS Roma Podcast: l’inaugurazione del Campo Giacomo Losi

Accanto ai campi Amadeo Amadei e Agostino Di Bartolomei ci sarà anche il campo dedicato a Giacomo Losi, inaugurato ieri dall’AS Roma. Quest’oggi il club ha pubblicato sul proprio situo ufficiale il podcast con le interviste a tutti i presenti, tra i quali anche i familiari e ‘Picchio’ De Sisti. Di seguito uno stralcio delle interviste.

Papà sarebbe stato orgogliosissimo, è un’emozione grande. Già me lo immagino da lassù come gongola. È una cosa bellissima, anche un po’ inaspettata, un’emozione grande“, ha rivelato emozionato il figlio Roberto. “Quando da giovane ho avuto la fortuna di avvicinarmi alla prima squadra, lì ho trovato questo capitano che aveva sempre una parola di sostegno e incitamento. È stato un esempio in tutto e per tutto“, ha detto Giancarlo ‘Picchio’ De Sisti.

GASPERINI: “Roma piazza straordinaria, c’è tanto da lavorare. Dobbiamo conquistare il consenso dei tifosi, ma c’è tutto per fare bene” (VIDEO)

IL GUSTO – Tra le tante passioni di Gian Piero Gasperini c’è anche il vino e l’allenatore della Roma possiede l’azienda vitivinicola “Cascina Gilli” a Castelnuovo Don Bosco (nel Monferrato Astigiano). Il tecnico giallorosso ha rilasciato un’intervista in cui si concentra proprio su questo rapporto con la natura, parlando però anche del nuovo impegno nel club capitolino. Ecco le sue dichiarazioni.

Dai campi di calcio ai filari della vigna: come è questo passaggio?
“Un po’ diverso. Qui è un posto dove ritrovi serenità e tranquillità, dove i tempi sono scanditi in modo molto più lento. Ma è un bel contrasto con il calcio, ritorni rigenerato con tanta voglia di ripartire”.

Come nasce questo amore per la natura e per l’uva?
“Ho sempre avuto questo amore anche se non l’ho mai potuto coltivare, dato che ho sempre vissuto in città. Ma era una cosa che mio padre desiderava sempre, magari lontano dalla città per dedicarci un po’ alla natura. Invece per tanti motivi sono sempre stato impegnato con il calcio e mio padre era anziano, quindi non siamo riusciti a realizzare questo sogno. Con il Covid, a differenza di altre volte, la mia famiglia ha iniziato a prendere in considerazione la possibilità di avere uno spazio distante dalla città dove poterci radunare anche con gli amici. Questo progetto ci ha preso sempre di più e l’impegno è sempre maggiore”.

Le sue origini piemontesi rimangono salde: non ha avuto dubbi se investire in un altro posto?
“L’Italia è splendida. Ho sempre rinunciato di andare all’estero, l’Italia è il posto migliore per vivere. Da calciatore ho vissuto tanti anni a Palermo e Pescara, ho giocato e allenato in molte regioni italiane tra Toscana, Liguria e Lombardia. Ora sono a Roma, ma le radici di tornare a casa dove ci sono i familiari e gli affetti ci sono sempre state. Quando possibile sono sempre rientrato qui”.

Come nasce l’idea di “Cascina Gilli”?
“Grazie a mio figlio Davide. Anche lui ha pagato pesantemente il lockdown con i bambini in casa e finalmente si sono convinti anche loro aiutandomi nella ricerca. Abbiamo trovato questo posto che ci è piaciuto subito, c’era la possibilità di prenderlo e abbiamo iniziato con un casolare nuovo. Vicino abbiamo scoperto questa “Cascina Gilli”, che già dagli anni ’80 era un punto di riferimento per i vini nel Monferrato. E piano piano siamo entrati in società con questa cascina, poi ci siamo anche appassionati. Quando posso dedico del tempo qui volentieri”.

Oggi è pronta l’uva fresa?
“Me lo auguro. L’evoluzione dei vini è notevole, c’è molta cura nel coltivare e nella produzione. Anche con l’intervento degli enologi si sono corrette certe criticità e valorizzare le qualità. La fresa è un vitigno che ha potenzialità notevoli ed è destinato a crescere sempre di più”.

Gestire la cantina è un gioco di squadra: quanto è importante la gestione del team?
“Come in tutti i club la capacità di fare squadra è ciò che rende e che dà un valore aggiunto e in questo caso vale anche qui. Ci sono ragazzi giovani che stanno cercando di portare avanti l’aspetto commerciale e di qualità”.

Ci vuole anche un fuoriclasse come Dybala…
“Assolutamente sì. I fuoriclasse sono importanti, ma non è mai fine a sé stesso. Deve lavorare per la squadra e dà un valore aggiunto a essa”.

Il passaggio alla Roma come sta andando?
“Bene. Siamo partiti benissimo e speriamo di continuare così in campionato. C’è molto da lavorare, ma la piazza è straordinaria e c’è una passione per il calcio incredibile. Bisogna lavorare bene e conquistare anche il consenso”.

Ha trovato ciò che si aspettava?
“Sì. Sapevo benissimo i lati positivi e anche alcune difficoltà, ma le stiamo affrontando. Siamo appena partiti, ma ci sono tutte le condizioni per fare un bel lavoro e per far sì che la gente a Roma sia soddisfatta e felice per la squadra”.

Come si fa a portare un vino in Champions o a fargli vincere uno Scudetto?
“Questo, come sempre, è legato alla gente. Non siamo noi che decidiamo dove andare, dobbiamo pensare a migliorarci ogni volta. L’apprezzamento della gente la cosa più importante”.

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Francia-Islanda, KONÉ: “Alla Roma ho trovato continuità. Il club mi ha dimostrato fiducia durante il mercato e io cerco di dare il massimo”

La Francia ha battuto in rimonta l’Islanda per 2-1 nel match valido per la seconda giornata delle qualificazioni al Mondiale del 2026 e tra i protagonisti della partita c’è anche Manu Koné, il quale è partito titolare ed è rimasto in campo per tutta la gara. Al termine della sfida il centrocampista della Roma ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni dei cronisti.

Ti reputi un giocatore sottovalutato?
“Ho lasciato la Francia molto presto, ho giocato soltanto 6 mesi in Ligue 1 e un anno in Ligue 2, e non credo che tutti guardino la Serie A… Ma quello che faccio in nazionale lo faccio da molto tempo, solo che avevo meno costanza. Oggi sono arrivato a un punto della mia carriera in cui, essendo alla Roma, ho trovato quella continuità. I giallorossi hanno dimostrato fiducia nei miei confronti nell’ultima sessione di calciomercato e io cerco di dare il massimo”.

La partita contro l’Islanda?
“Ci è voluto un po’ di tempo per adattarci al blocco basso. Dovevamo creare più occasioni, sfruttare l’uno contro uno e crossare. Ci è voluto un po’ di tempo, ma una volta capito ci hanno pensato Marcus e Kylian”.

Il tuo percorso in nazionale?
«Era da tanto tempo che aspettavo questo momento. Oggi sono qui e mi impegno al massimo. Più siamo forti e più lontano arriveremo. Vogliamo andare al Mondiale, questo è l’obiettivo. Vogliamo sempre arrivare primi, voi pensate che ci siamo già ma non è così. Sappiamo che prima dobbiamo vincere queste partite. A livello personale mi sento sempre meglio e spero che il ct sia contento”.

Come ti trovi in coppia con Tchouaméni a centrocampo?
“Andiamo d’accordo sia dentro sia fuori dal campo. Abbiamo gli stessi agenti e parliamo sempre. In campo riusciamo a mettere in pratica tutto questo, siamo compatibili”.

MANCINI: “Per la Nazionale sarei venuto a piedi. Israele? Se ci dicono di giocare lo faremo”

Torna a parlare Gianluca Mancini e lo fa direttamente dal ritiro della Nazionale. Il difensore centrale della Roma si è soffermato sui prossimi impegni dell’Italia e sulla possibilità di non giocare la partita contro Israele. Ecco le sue dichiarazioni: “Dobbiamo rispettare la nostra storia e vedere anche chi c’era prima di noi, dobbiamo sudare tutte le partite. Io l’ho sempre detto, sarei venuto anche a piedi per la Nazionale“.

La guerra in Palestina e la possibilità di non giocare contro Israele?
Vivo tutto con tristezza, mi immedesimo in quei padri che prendono i loro figli in braccio, immagini scioccante, ma come ha detto il mister, dobbiamo fare quello che ci viene detto: se ci dicono di giocare lo facciamo, non decidiamo noi. Da padre e da uomo tutto quello che succede è drammatico“.

GASPERINI: “Tensioni con Massara? Sono due mestieri diversi. Avrei voluto di più in attacco. Voglio recuperare Dovbyk, Pellegrini e Baldanzi” (VIDEO)

Terminato il calciomercato estivo della Roma, il tecnico Gian Piero Gasperini ha parlato ai microfoni ufficiali del canale del club giallorosso. Queste le sue parole:

Cos’è successo nelle ultime ore di mercato, ci si aspettava che arrivasse qualcuno e che valutazioni sono state fatte?
“Come spesso succede le ultime ore sono sempre quelle travagliate, dove magari tutte le società si muovono per cercare di risolvere in poche ore quello che non viene fatto in tante settimane. La Roma aveva ancora la voglia e, se vogliamo, la necessità di fare qualche operazione. Però per quanto mi riguarda, pur con una società molto disponibile anche dal punto di vista economico di poter avallare delle operazione, le operazioni che c’erano all’ultimo momento non avrebbero portato un vantaggio tecnico. E un esborso economico importante a quel punto la società avrà modo di farlo con più calma e con più successo nel prossimo mercato di gennaio”.

Una scelta voluta per non prendere tanto per prendere. L’unità di intenti con la società mi sembra evidente.
“L’ho detto altre volte e ribadisco: con la società c’è sempre stata una comunione di intenti, fin dal primo momento c’è stato un feeling che magari in questo mercato non siamo riusciti a realizzare completamente o lo abbiamo fatto solo in parte. Ma la disponibilità da parte loro è sempre stata molto alta, anche se sappiamo tutti che fino al 30 giugno c’era la difficoltà del Fair Play finanziario e anche adesso non ci sono state le disponibilità di altri anni, ma sono sempre state sufficienti a garantire le operazioni che si volevano fare”.

Cos’è successo? È un problema di mercato generale?
“Il mercato è diventato molto complicato in virtù di tante persone che ci partecipano, non sono solo le due squadre ma anche agenti e procuratori. Per quanto riguarda la Roma, è indubbio che la priorità fosse la fase offensiva ed erano state individuate figure molto favorevoli per me. Ma dopo la realtà del mercato non sempre ti permette di arrivare a quello che vuoi”.

Sono stati fatti 8 acquisti, tanti giovani forti e nazionali. Ha puntato in queste prime partite su Ferguson, un parere? Quanto si aspetta da Bailey?
“Sul mercato si è operato in linea con le motivazioni per le quali io e la proprietà ci siamo allineati. Sono arrivati due ragazzi nuovi in difesa, è arrivato Wesley a destra per coprire un ruolo che l’anno scorso molto spesso era coperto da Soulé, che sto cercando di far giocare in modo più offensivo. È arrivato El Aynaoui a coprire Paredes e Gourna-Douath, ho preferito magari un centrocampista in meno per arrivare ad un attaccante in più. È il mio modo di interpretare il calcio che mi ha portato ad avere buoni risultati ed è chiaro che vado a cercare questo modo di costruire le squadre diverso rispetto al passato. Davanti sono arrivati Ferguson e Bailey a sostituire Shomurodov e Saelemaekers. È il reparto più complicato e richiede più attenzioni e più investimenti. Non nego che avrei voluto una maggiore presenza e raggiungere quei giocatori che avevamo individuato. Dobbiamo partire da tutto quello che abbiamo. Voglio recuperare Dovbyk: per me si è impegnato moltissimo. Anche Baldanzi è da recuperare e lo stesso Pellegrini, che è rimasto. Sono tutti giocatori che insieme agli altri mi hanno dato delle risposte incredibili e sono convinto che faremo bene. Partiremo con loro, guardiamo avanti, abbiamo la possibilità e le condizioni di esprimerci bene”.

Soulé dopo Pisa ha detto che seguendola può esplodere. L’auspicio per Pellegrini, Dovbyk e Baldanzi è credere in quello che si fa, è un recupero prima mentale e poi fisico.
“I ragazzi sono sani e perfetti. Dobbiamo solo lavorare sul campo e migliorare le prestazioni di tutti, non sono le loro. Hanno uno spirito encomiabile e sono molto contento di questo. Giochiamo in una piazza che ha grande passione, ci sostiene e ci dà spinta. Forse il mio modo di giocare è anche un limite, se non riesci a concretizzare corri il rischio di prendere gol e perdere le partite ma è il mio modo di interpretare il calcio e questi ragazzi mi seguono. Ho spostato Soulé, in particolare, più avanti rispetto alle sue abitudini e sta dando delle risposte notevoli. Ma sono convinto che sarà così per tutti gli altri”.

Possiamo tranquillizzare l’opinione pubblica in merito a un quadro di tensioni Massara-Gasperini? 
“Sono due mestieri diversi. Mi rendo conto delle strategie: quando spingere, quando fare le offerte, quando parlare con gli agenti e quando bluffare. Infatti non partecipo alle trattative, non è il mio mestiere. È chiaro che debba esserci una sinergia importante tra ds, allenatore e società. Non conosco il passato, ma la presenza della società quest’anno è stata molto più continua e più efficace di in altri anni magari. Per me è assolutamente necessario e indispensabile in un calcio dove le cifre sono così importanti, c’è bisogno di fare anche una squadra. Quando faccio una squadra in campo non lascio tanti battitori liberi, così deve essere anche quella di una società con a capo la proprietà, che è quella che subisce di più i ritorni, sia nel bene sia nel male è la più esposta”.

Al netto di questo mercato, le fa piacere il grande riscontro che il tifoso della Roma le sta dando?
“Sono contento, credo che siamo solo all’inizio e penso di avere tanti spazi prima di cantare vittoria. Sono contento di questo approccio, sono contento soprattutto del comportamento dei giocatori e di queste prime due prestazioni. Sapevo già della passione di questo pubblico e della città. L’obiettivo più importante è quello di dare soddisfazioni prima dei traguardi, tutti ci auguriamo che i traguardi siano i più alti possibili ma ritengo che la base sia quella di creare una connessione tra squadra, tifosi, proprietà. Possono essere i primi passi per cercare di fare qualcosa di buono anche come risultati”.

Quando è arrivato ha detto che è una sfida accattivante e piena di entusiasmo, è ancora molto forte.
“Assolutamente sì. Quando si chiude una fase come il mercato si tira il massimo per cercare di ottenere il più possibile, poi si deve cercare di mettere un punto e guardare avanti. Guardare avanti significa giocare le prossime partite: Torino, derby, la Fiorentina e poi ci sarà la sosta. Dopo inizierà l’Europa League. Per alcuni mesi la palla passa al campo, non si parlerà più di mercato e la situazione è questa, da questa dobbiamo cercare di ottenere il massimo”.

EL AYNAOUI: “Un orgoglio la chiamata del Marocco, sono qui per aiutare la squadra. Il ct Regragui mi ha sempre dato buoni consigli” (VIDEO)

Neil El Aynaoui è stato convocato per la prima volta nella nazionale maggiore del Marocco e ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni della selezione. Tra i vari temi trattati si è soffermato sulla chiamata del commissario tecnico Walid Regragui e sugli obiettivi da raggiungere. Ecco le sue parole

La chiamata del Marocco?
“Sono molto felice di essere finalmente qui. L’accoglienza è stata eccellente e non vedo l’ora di iniziare a lavorare. È un grande motivo di orgoglio entrare a far parte della nazionale”.

Regragui?
“Siamo in contatto da un po’. Il ct mi ha sempre dato buoni consigli e sono molto contento di essere qui oggi”.

Quali sono gli obiettivi da raggiungere? E le strutture?
“Sono qui per aiutare la squadra. Ho sentito parlare dell’atmosfera incredibile che si respira intorno alla nazionale e non vedo l’ora di incontrare il pubblico marocchino. Avevo già visto dei video, ma vederlo con i miei occhi è impressionante. Non avevo mai visto un centro sportivo come questo durante la mia carriera. Tutto funziona bene”.

TSIMIKAS: “Mi sento già a casa, quando la Roma chiama non bisogna pensarci molto. Gasperini speciale” (VIDEO)

Nella giornata di ieri Kostas Tsimikas è ufficialmente diventato un nuovo giocatore della Roma ed è arrivato dal Liverpool con la formula del prestito secco. Dopo le visite mediche e la firma sul contratto, il terzino sinistro greco ha rilasciato la prima intervista ai canali ufficiali del club giallorosso. Ecco le sue dichiarazioni.

Ieri una bella accoglienza dei tifosi: sei contento?
“Sono felice di essere qui. Fin dall’inizio, quando ho visto che un club come la Roma mi voleva, ero molto felice. Questo è un nuovo capitolo per me e la mia famiglia, motivo per cui sono contentissimo di essere qui e non vedo l’ora di iniziare”.

Cosa ti ha convinto ad accettare questa sfida?
“Ho parlato un paio di volte con il direttore sportivo in videochiamata e mi ha spiegato quanto sia speciale giocare per questo club. Da parte mia, voglio ringraziare il presidente per aver reso possibile questo trasferimento. È grazie a lui che sono qui, ma ringrazio anche tutti coloro che hanno avuto un ruolo nella trattativa. Quando un club come questo ti chiama non devi pensarci molto, tutti hanno cercato di convincermi a venire qui ma io stesso conoscevo l’importanza di questa società e dei tifosi. Sono molto entusiasta di indossare questa maglia”.

Ti puoi inserire perfettamente nel sistema tattico di Gasperini…
“Due anni fa affrontai l’Atalanta e mi entusiasmò molto il modo in cui gestiva la squadra, soprattutto nel match di andata che finì 0-3 ad Anfield per l’Atalanta. Credo sia stata la sconfitta casalinga più pesante nelle competizioni europee, per cui posso dire che mi piace da sempre come gioca Gasperini e ho subito pensato che sia adatto a me. Mi piace spingermi in avanti, crossare e segnare. Penso che sia un allenatore speciale e ho sempre avuto il desiderio di venire qui per farmi allenare e imparare da lui”.

Come immagini la Serie A?
“Ovviamente seguo la Serie A. Penso che sia il campionato con più derby, per cui sono entusiasta di iniziare a giocare e aiutare la squadra a dare il massimo. Guardo molte partite e in Serie A ci sono ottimi giocatori in ogni squadra. Penso sia un campionato molto competitivo”.

Hai sentito molte volte Torosidis: cosa ti ha detto?
” Ho un buonissimo rapporto con lui, abbiamo giocato anche insieme all’Olympiakos. Siamo amici da tempo e ora lavora per la nazionale greca, per cui ci sentiamo speso. Lui è stato una delle persone che più ha spinto per portarmi qui. Mi ha chiamato 15/20 volte negli ultimi 5 giorni, ripetendomi che la Roma è il club ideale per me e che lui conosce tutto qui, quindi può aiutarmi in caso di bisogno. Mi sento già a casa, come aveva previsto Torosidis. Lo ringrazio molto, siamo quasi fratelli e questo rapporto dura da 8/9 anni. Sono davvero felice di averlo ritrovato in nazionale e mi ha sempre aiutato”.

Stessa cosa con Manolas…
“Sono molto amico anche di Kostas. Ho giocato con lui in nazionale e ho trascorso le vacanze da lui”.

Lasci una piazza molto passionale, come quella di Liverpool, e arrivi in una che ha un calore incredibile, forse unico al mondo, come quella di Roma: quanto è importante per te la passione dei tifosi?
“Io penso sia molto importante. Come hai detto ho giocato nel Liverpool, e lì i tifosi sono incredibili. Uno dei motivi principali per cui ho scelto di venire qui sono proprio i tifosi, perché quando si gioca nel nostro stadio sono sempre lì a spingerci. Per me è la cosa più importante, perché abbiamo bisogno del loro supporto quando il risultato non è dei migliori e quando siamo in difficoltà. Ciò che conta di più per un calciatore è avere tifosi come loro. che ti spingono a dare il massimo e a essere costante in ogni partita. Sono molto contento, spero che il giorno che giocherò nel nostro stadio arrivi presto, per festeggiare insieme”.

Come ti immagini vivere qui?
“Ho solo visto immagini di Roma o sentito podcast su quanto sia bella. Non sono mai stato in vacanza qui, soltanto una volta da ragazzo con la nazionale ma ho visto solo l’aeroporto. Sono molto felice di essere qui e spero di avere il tempo per visitare tutto. Mi piace tutto di questa città, anche la storia e la tradizione”.

Un messaggio per i tifosi?
“Forza Roma!”.

Roma-Bologna, GASPERINI: “Grande compattezza e attenzione, 10 a tutti. Ferguson ci darà grandi soddisfazioni”

Inizia con una vittoria l’avventura di Gian Piero Gasperini sulla panchina della Roma: allo Stadio Olimpico i giallorossi battono 1-0 il Bologna all’esordio in campionato. Dopo il match il tecnico ha parlato ai microfoni dei cronisti:

GASPERINI A SKY SPORT

Partita convincente quella della Roma. Da un bel voto?
“Soprattutto un bel voto ai giocatori, è sempre la prima gara, le cose in campo non possono essere precise ma siamo partiti subito col piglio giusto contro una squadra difficile che fatto molto bene. Questo ci dà molta spinta”.

I nuovi?
“Stiamo parlando di ragazzi molto giovani con grandi margini. Questa sera hanno dato già grande dimostrazione del loro valore, insieme alla squadra che è compatta. Lo avevo visto nel precampionato, soprattutto all’estero dove non è facile giocare in stadi pieni. Stasera contro un Bologna forte abbiamo messo in campo tante belle cose. Il fatto che il pubblico ha apprezzato è molto bello”.

L’emozione dell’Olimpico? Quale reparto ti ha più soddisfatto?
“Stasera è difficile fare una classifica, siamo stati veramenti compatti, corti, molto vicini. Gli attaccanti sono stati bravi anche nella fase difensiva, una squadra sempre corta e aggressiva e che arrivava prima sulle palle. Abbiamo giocato anche con qualità, meritavamo di andare in vantaggio nella prima mezz’ora. Nel secondo tempo non abbiamo rinunciato a giocare. Bene in tutti i reparti, se eravamo più lucidi potevamo fare il secondo gol, ma il fatto che abbiamo dovuto soffrire è un’altra cose positiva, un segnale che questa squadra ha carattere”.

Questa è una squadra che sta già funzionando bene ovunque..
“Abbiamo giocato con coraggio, non è facile Il Bologna ha attaccanti pericolosi e una panchina di qualità. Noi abbiamo giocato con grande continuità in fase di recupero palla. Sono soddisfatto, è la prima gara e non è facile per nessuno, neanche per squadre rodate. Averla fatta con questa spirito, in questo stadio e contro questa squadra ci dà grande forza e una bella convinzione”.

GASPERINI IN CONFERENZA STAMPA

Nei 90′ Koné è stato totale e ha sbagliato sotto porta. È più incedibile rispetto ai giorni scorsi?
“Ha fatto una grande prestazione, non so le vostre pagelle ma le mie sono ottime per la squadra. Mi è sembrato che ci fosse da parte di tutti grande attenzione e grande compattezza. Abbiamo giocato molto corti, nella prima mezz’ora molto bene contro un avversario forte e una panchina importante. Dopo il gol abbiamo avuto anche buone occasioni per chiudere la partita. Sono soddisfatto della squadra, ho visto una squadra molto compatta. Anche qualitativamente e tecnicamente abbiamo giocato meglio di altre volte con uno sviluppo di manovra più preciso rispetto ad altre volte”.

Bene anche gli scivolamenti, mi sembra che abbia funzionato tutto quello che aveva immaginato.
“Quando c’è chiarezza è più facile, poi ci possono essere gli errori tecnici e nel calcio ci sono sempre ma su come difendere, anche con coraggio con una linea alta contro attaccanti veloci, abbiamo sempre fatto con precisione e attenzione. Anche sullo sviluppo del gioco abbiamo avuto una buona tecnica. Questa squadra ha già un modo di stare in campo preciso, poi tutto è migliorabile. Abbiamo bisogno di giocare tante partite, di fare tante esperienze e tanti particolari. Per essere la prima gara sono molto soddisfatto di questi giocatori, di quello che abbiamo fatto in questo mese e mezzo. Siamo partiti bene, non significa nulla ma una partenza così dà sicuramente fiducia”.

L’impatto emotivo con lo stadio?
“Lo stadio è bellissimo e già di per sé è uno spettacolo più bello della partita, ma questa sera la partita è stata degna della cornice. Se devo dire la verità, oggi ho cercato – anche per esperienza e ci sono riuscito – di concentrarmi sulla gara e di non farmi prendere troppo dalle emozioni. Ho cercato di mantenere la concentrazione sulla gara perché sapevo che sarebbe stato difficile contro una squadra molto ostica. Forse per questo la soddisfazione è ancora più grande. So che non devo dire tante cose, quello che mi devo conquistare lo devo fare con le prestazioni. Speravo di partire con una buona prestazione e ci siamo riusciti, questo è un primo passo”.

I difensori? Si aspettava già tutti i loro movimenti?
“Sì, perché in parte li abbiamo fatti in alcune amichevoli, anzi in tutte. Sono concetti chiari e ho giocatori evoluti, non dobbiamo imparare il greco e il latino, sono concetti calcistici chiari con ragazzi che capiscono abbastanza velocemente. Poi si può sbagliare tecnicamente, i tempi, si può non avere la condizione fisica e mentale di questa sera ma di come occupare il campo e come muoversi sì. Dopo due mesi scarsi riusciamo ad essere abbastanza avanti, dovremo lavorare sui particolari in certi interscambi”.

Cosa le è piaciuto di più?
“Faccio fatica a fare una classifica individuale, quelle le farete voi, io do un 10 a tutti. La Roma è sembrata una squadra, compatta e precisa in tutte le situazioni, anche in quelle di fatica. Fa ancora molto caldo, non abbiamo mai perso le distanze e la continuità. Questo per un allenatore è importante, quando i giocatori rispondono in questo modo. L’importante è che siano convinti”.

Cosa ha detto a Wesley verso la fine della partita?
“Nei finali devi raschiare il barile, tirare fuori tutte le energia per portare a casa il risultato. C’era il caldo, c’era fatica, a volte fanno dei gesti che poi ci vuole tempo e recuperare. Soprattutto i giocatori che hai vicino li richiami, cerchi di dargli una spinta in più perché sono momenti decisivi della gara”.

Ferguson?
“Ha fatto un’ottima gara, sta crescendo di condizione. Ha giocato pochissimo l’anno scorso, è normale che abbia bisogno di rodaggio ma stasera ha fatto vedere qualità importanti e dinamismo. Credo che abbia tanti margini e ci darà grandi soddisfazioni”.

GASPERINI A DAZN

Ci racconta la prima serata di Gasperini da allenatore della Roma?
“Tanti pensieri, ma è prevalso su tutto la concentrazione su questa gara. Sapevo che tutto passava dalla prestazione in questa partita. Magari se ci penso domani ci sarà più emozione, oggi sono riuscito a mantenere la concentrazione. Più di me sono stati bravissimi i giocatori a tirare fuori una prestazione che ha soddisfatto tutti”.

È la Roma che voleva vedere in campo?
Ci sono sempre margini di crescita nel bene e nel male. È la prima partita di campionato ed è difficile anche per squadre rodate che magari giocano insieme da tempo e contro una squadra forte. Abbiamo tirato fuori una prestazione quasi da squadra che gioca insieme da parecchio tempo. Questa sera abbiamo messo qualità in più delle amichevoli. La sensazione che abbiamo fatto una buona gara è data anche dalla reazione del pubblico, quando senti che la gente apprezza vuol dire che stai facendo qualcosa di buono”.

Wesley e Ferguson?
“Hanno già avuto ottime esperienze, in Brasile Wesley giocava in uno stadio importante ed è nazionale brasiliano. Sono ragazzi di valore che cresceranno ancora. Sono felici di essere alla Roma e sono venuti con la voglia di fare bene, quando c’è questo di base sicuramente hai buone possibilità di crescere”.

La condizione di Dybala? Quando potrà avere 90′ nelle gambe?
“Per me Dybala è recuperato, questo è importante. Poi andrà sempre meglio. L’importante è che non abbia degli stop, ci auguriamo questo. Poi verrà utilizzato per la sua condizione, è un grandissimo giocatore e anche i 20′ di questa sera sono importanti per recuperare condizione”.

Si aspetta qualcosa di più dal mercato?
“Ci sono 8 giorni, è una buona squadra comunque. Al peggio e al meglio non c’è mai fine”.

GASPERINI A RAI SPORT

Si vede il suo lavoro…
“Abbiamo fatto un bell’esordio, di quelli che speravamo. Per me è una novità, con giocatori nuovi e contro una squadra forte. Un’ottima partita sotto tutti gli aspetti, questo ci dà fiducia. Abbiamo dato un biglietto da visita anche al nostro pubblico e questo per noi era importante”.

Dopo 9 anni all’Atalanta ora nuove emozioni a Roma..
“Una giornata particolare oggi, 600 partite in A è un bel traguardo. La prima in un Olimpico pieno, ho cercato di mantenere la concentrazione sulla gara. Doveva essere una buona partita e lo è stata. Ora posso pensare alle 600”.

Siete più avanti di quanto ti aspettassi?
“Abbiamo lavorato bene, abbiamo fatto un mese e mezzo concentrato giocando partite di livello. Ho trovato un gruppo che già lo scorso anno nel ritorno aveva fatto qualcosa di straordinario. In queste prime settimane sono riuscito ad entrare nella convinzione dei giocatori, vedo che mi seguono e sono partecipi. Questa è la cosa più importante”.

Mancata freddezza negli ultimi metri? Hai fatto annaffiare tu il campo?
“Il campo è bellissimo, solo all’inizio Mancini è inciampato sulle zolle asciutte, subito dopo anche un giocatore loro. Il campo è bello, lo stadio è bello, una prima bellissima”.

Cosa ti aspetti dalla società?
“Quello che mi hanno detto a me è piaciuto, motivo per cui ho deciso di affrontare questa avventura. Sono molto convinto di quello che si possa fare. Solo che vorrei farlo subito e non aspettare troppo tempo. Le date del mercato sono diverse, la società deve anche guardare i bilanci e stare attenta ai conti. Dobbiamo cercare di far quadrare tutto. L’intenzione di tutti è dare soddisfazione a questa piazza”.

Wesley?
“Sono felice per lui, arriva da 30 giornate consecutive in Brasile, ha giocato anche il Mondiale per club. Non ha fatto vacanze, in preparazione ha accusato un po’ di fatica ma è normale. Si è presentato con un gol e una prestazione di livello”.

DYBALA: “Le voci sul Boca Juniors? Ho un contratto con la Roma e resto qui” (VIDEO)

OLGA – Paulo Dybala è intervenuto in videochiamata nel corso della puntata del podcast argentino a cui è presente anche la moglie Oriana Sabatini e tra i vari temi trattati il numero 21 si è soffermato sul suo futuro. Ecco le dichiarazioni della Joya.

Sei a Roma?
“Sì. Sono nel centro sportivo del club, dove ci alleniamo”.

Ci dicono che sei bravo a fare le grigliate…
“L’anno scorso ne ho fatte tante, vediamo quest’anno. Purtroppo abbiamo perso uno degli amici (Leandro Paredes, ndr) su cui contavamo molto, quindi probabilmente farò meno grigliate. Ma sicuramente ne faremo qualcuna”.

Ormai va di moda venire al Boca Juniors… Vieni un anno qua!
“No, ho un contratto con la Roma. Quindi per ora niente, farò le grigliate a Roma. Questo fine settimana inizia il campionato e la stagione termina con il Mondiale”.

L’Inter Miami?
“Conosco i proprietari, ma niente di più”.

La proposta di matrimonio a Fontana di Trevi?
“Abbiamo cenato insieme al mio amico Paredes e a Morata, che è un fratello per me, in un ristorante vicino alla Fontana di Trevi. Molte volte andiamo a prendere un gelato lì vicino. Siamo andati lì abbastanza tardi perché c’era meno gente e ha funzionato. Pochi minuti prima aveva iniziato a piovere, ma per fortuna ha smesso poco dopo”.

EL SHAARAWY: “La maglia della Roma va onorata e rispettata. Gasperini? Un maestro, ci chiede tanta intensità”

SKY SPORT – Torna a parlare Stephan El Shaarawy e lo fa ai microfoni dell’emittente televisiva al termine dell’allenamento odierno al ‘Fulvio Bernardini’ di Trigoria. Ecco le dichiarazioni dell’esterno giallorosso.

È arrivata l’ora di tornare a giocare la Champions League?
“Assolutamente sì, è uno degli obiettivi di quest’anno. L’anno scorso siamo arrivati a un punto e quest’anno la Champions è sicuramente uno dei nostri obiettivi. Dobbiamo cercare di raggiungerlo, così come provare a fare meglio rispetto alla scorsa stagione anche in Europa. C’è grande entusiasmo da parte di tutti per centrare questo traguardo”.

Cosa ti ha colpito di Gasperini?
“È stato il primo allenatore che ho avuto e mi ha fatto esordire in Serie A, quindi lo conosco bene. È un maestro di campo, un tecnico diretto sia in campo sia fuori, capace di valorizzare i giocatori e di farli esprimere al meglio. Ha sicuramente richiesto tanta intensità e ha voglia di far crescere sia il gruppo che i singoli. È senza dubbio un allenatore molto esperto”.

È dura la preparazione con lui?
“Ha richiesto tanta intensità: è stata sicuramente una preparazione impegnativa, durante la quale ci siamo allenati bene e abbiamo fatto cose positive. Abbiamo avuto modo di conoscerci con i nuovi compagni e le sensazioni sono molto positive”.

Quali sono le novità a livello di gioco?
“Sicuramente è un gioco molto verticale. Chiede molta intensità e dinamismo, con continui interscambi tra i giocatori e giochi di posizione. Vuole un pressing molto offensivo e un gioco propositiva in avanti. Richiede molta spinta dai quinti e noi lo stiamo seguendo in questo, mettendo in pratica buone cose. L’obiettivo di tutti è fare meglio rispetto alla scorsa stagione”.

Cosa rappresenta per te la fascia di capitano?
“È sicuramente un grande orgoglio, ne sono molto orgoglioso. Indossare la fascia di capitano è una grande soddisfazione e anche una bella responsabilità. La fascia non si indossa solo la domenica: cerco di essere un buon esempio per tutti durante la settimana. È ciò che noi giocatori più esperti cerchiamo di fare”.

Tra le responsabilità c’è quella di aiutare i nuovi?
“Assolutamente sì, serve il giusto mix: giocatori di esperienza e giocatori con un po’ di spensieratezza. Noi più grandi cerchiamo di trasmettere lo spirito giusto ed è quello che stiamo facendo in questo ritiro. La maglia della Roma è importante, va rispettata e onorata sempre e questo è ciò che i giovani devono capire subito”.

C’è un nuovo corso in atto: vi sentite in buone mani?
“Sì. Gasperini, Ranieri e Massara sono tre figure sicuramente molto esperte e grandi conoscitori di calcio. Due di loro sono già stati alla Roma. Sappiamo tutti quanto Ranieri sia un simbolo e come incarni i valori di questa società e del romanismo. Adesso stanno cercando di fare il possibile per rendere la Roma competitiva ad alti livelli. Siamo contenti di questo e del fatto che il nuovo allenatore sia arrivato”.

Che rapporto hai con Gattuso? Cosa vi siete detti?
“Ci siamo salutati e mi ha fatto piacere ritrovarlo, ho giocato per lui nell’ultimo anno al Milan. Sicuramente in questo momento può dare molta energia e motivazione alla Nazionale, credo sia l’allenatore giusto. La mia ultima convocazione in Nazionale risale all’Europeo e per me quella maglia è estremamente importante. Tuttavia è chiaro che la convocazione passa prima dalle prestazioni con la Roma, quindi adesso penso a fare bene qui”.

Chi è la favorita del campionato e chi la sorpresa?
“Il campionato ha sempre dimostrato che ci possono essere molte sorprese. Sicuramente Napoli e Inter sono le squadre più strutturate e organizzate, ma lo scorso anno ci sono state altre squadre che hanno stupito. Ora tutte cercano di rafforzarsi in modo più solido e concreto per essere competitive. Noi pensiamo a fare bene e a migliorarci rispetto a quanto fatto la scorsa stagione. L’importante è partire forte e non trovarsi costretti a rincorrere, come invece è successo lo scorso anno”.

Quanto è importante l’Europa League? È un obiettivo sensibile?
“Assolutamente sì. Siamo arrivati a un passo dal vincerla e quindi resta un obiettivo anche per quest’anno. Dobbiamo però cercare di essere competitivi in tutte e tre le competizioni e la Roma sta lavorando per completare la rosa e renderla all’altezza. Tra una settimana inizierà il campionato: dobbiamo partire forte e farci trovare pronti”.

Gasperini vi fa festeggiare il ferragosto?
“Il giusto (ride, ndr). Torniamo a casa, ci riposiamo e domani si riparte”.