Roma Primavera, Guidi: “Contro la Juventus è un grande test. Stiamo seguendo Arena e Maccaroni, siamo contenti” (VIDEO)

Federico Guidi, allenatore della Roma Primavera, ha parlato ai microfoni dei canali ufficiali del club in vista del match contro la Juventus in programma domani alle ore 13:00. Ecco le sue parole:

È chiaro che quando hai un trend estremamente positivo, perdere un po’ la continuità ti dispiace. Però non dimentichiamoci che abbiamo a che fare con ragazzi in formazione e avere più tempo da dedicare a ogni singolo calciatore, piuttosto che perdere tempo sulla preparazione della partita, è estremamente importante. Quindi abbiamo sfruttato questo periodo, queste due settimane, come avevamo fatto in precedenza, e devo dire che sono altrettanto soddisfatto di ciò che ho visto“.

Con l’Inter è stata una partita spettacolare. Si aspetta una partita del genere anche a Torino questa volta?
Sì, assolutamente sì, perché la Juventus, come l’Inter, è una squadra molto propositiva, una squadra che fa un calcio estremamente tecnico, all’interno della rosa giocatori di grande qualità. E quindi mi aspetto che sia una bellissima partita, sia da giocare che da vedere. Perché sono due squadre che sanno giocare, che hanno un’identità chiara e che vogliono sempre cercare di essere protagonisti sul campo, cercando di dominare il gioco. Quindi è veramente un bel test match“.

Prosegue l’esperienza di Maccaroni e Arena con l’U17. Che esperienza è?
Sì, li stiamo seguendo. Sono due ragazzi che, insieme a tutto il gruppo, stanno facendo molto bene. Tra l’altro stanno giocando anche con grande intensità, in entrambe le fasi. Maccaroni sta interpretando più spazi e lo sta facendo molto bene. Antonio Arena, chiaramente, davanti sta facendo giocare bene la squadra, sta dando intensità nella pressione, pressing; oltre ai gol ha fatto anche assist. Quindi siamo contenti che anche a livello internazionale i ragazzi stiano mettendo in campo quelle cose che cerchiamo di inculcargli quotidianamente e soprattutto siamo contenti che lo stiano facendo bene in un Mondiale che è una vetrina prestigiosa con la maglia azzurra“.

“Dreaming Roma”, Di Nunzio: “Indossare la maglia giallorossa è tutto ciò che puoi desiderare. Totti il mio idolo, parlo spesso con lui” (VIDEO)

Nuovo appuntamento con Dreaming Roma, dove a raccontarsi sono i talenti della Primavera. Oggi è la volta di Alessandro Di Nunzio. Queste le sue parole:

Ciao Ale.
«Buonasera».

Come va?
«Tutto bene».

Sei emozionato?
«No, tranquillo».

Abbiamo parlato di fantacalcio.
«Esatto. È solo una chiacchierata».

Non mi hai ancora dato dei consigli però.
«Eh, dobbiamo tornarci sopra. Anche io in questo momento sto facendo fatica».

Parli di fantacalcio nello spogliatoio o solo con gli amici fuori dal campo?
«Con gli amici».

Quindi non lo fate tra compagni di squadra?
«No, non quest’anno».

Non quest’anno, quindi a volte sì.
«Sì».

Sei nato a Roma.
«Sì».

Non sembri il tipo romano spavaldo o chiassoso. Sembri piuttosto introverso. È così? Sei riservato o solo timido? O magari mi sbaglio e nella vita reale sei estroverso?
«Sono un po’ introverso. Quando sono con le persone giuste, perché credo che ci si debba aprire solo con chi si ritiene adatto, non con tutti, visto che molti sono pronti a giudicare».

Quanti amici stretti hai?
«Li conto sulle dita di una mano, quelli davvero sempre pronti ad aiutarmi. Quando ho un problema e li chiamo, ci sono sempre per sostenermi, ma sono pochi».

Essere arrivato fino alla Primavera della Roma ti fa percepire intorno a te un’attenzione diversa?
«Sì, ci sono persone che si avvicinano solo perché giochi a calcio. Accade fin da quando sei piccolo. Tutti hanno grandi aspettative su di te, anche chi non ti conosce bene. Ma penso che succeda a tutti».

Torniamo a Roma come città. In che quartiere sei nato e che rapporto hai con Roma?
«Sono nato a Monteverde, ora vivo a Casetta Mattei. Roma per me significa tantissimo. Siamo molto fortunati a vivere qui, spesso non lo apprezziamo abbastanza. È la città più bella del mondo e sono felicissimo di esserci nato».

Immagino ti faccia piacere condividere il compleanno con Roma, visto che sei nato il 21 aprile.
«Sì, certo».

Roma è un po’ più vecchia di te, però.
«Solo di qualche anno».

Un segno del destino.
«Già. Un altro motivo d’orgoglio».

Hai iniziato a giocare a calcio da bambino, all’Olimpia se non sbaglio. Eri di quei bimbi che dormivano col pallone?
«Sì. Mia madre dice sempre che andavo a dormire con un pallone, perché era parte della mia vita. Già a quattro anni giocavo per strada e nei cortili. Poi sono entrato in una scuola calcio e ho iniziato a farmi notare».

Sei arrivato alla Roma a nove anni. Com’è stato per un bambino scoprire questa cosa?
«Era il mio sogno fin da quando ho iniziato. La mia famiglia tifa tutta Roma, sono cresciuto così e sono romanista. Per tutti è un sogno arrivare nelle giovanili della Roma e provare a raggiungere la prima squadra».

Ti ricordi il primo giorno, dieci anni fa?
«Sì, ricordo ancora il giorno del provino. Un’emozione incredibile. Quando hanno chiamato mio padre, non ci credevo: ero piccolo e pensavo fosse uno scherzo, invece era tutto vero».

Quindi ti hanno chiamato per un provino a Trigoria, insieme a tanti altri ragazzi. Eri già centrocampista?
«No. Da piccolo giocavo difensore centrale. Poi, passando dal campo a 7 a quello a 9, ho iniziato a giocare a centrocampo».

Un po’ più avanti, quindi.
«Sì».

Dopo il provino, chi ti ha comunicato che eri stato preso?
«Ancora mio padre. Ha ricevuto la chiamata dalla Roma e mi ha detto: “Mi ha chiamato la Roma per firmare”. Ero il bambino più felice del mondo».

Tutta la tua famiglia tifa Roma, giusto?
«Sì, tutti. Soprattutto mio nonno. È stato lui a tramandare la passione: nonno, padre e figlio».

Hai fratelli o sorelle?
«Sì, una sorella».

Segue il calcio anche lei?
«Tifa Roma, ma non lo segue molto».

Meglio così, altrimenti sarebbe troppo.
«Esatto».

In questi dieci anni nel settore giovanile hai vissuto tante vittorie, tra cui lo Scudetto Under 17 e le convocazioni in Nazionale. C’è un momento o una persona speciale?
«Ci sono tante persone importanti, ma voglio ricordarne una che non c’è più: il mister Marco Scisciola. Mi ha insegnato tantissimo: veniva una o due volte a settimana per lavorare sulla tecnica, sui duelli uno contro uno, sul controllo di palla».

Hai toccato un tema che mi sta a cuore. Hai detto che giocavi per strada, cosa che oggi non si fa più, e hai parlato di tecnica. A Roma la tecnica è centrale. Hai visto cambiare tanto gli allenamenti?
«Sì. Ogni allenatore ha il suo metodo, quindi ogni anno bisogna adattarsi. Ma la base resta la stessa: tecnica e lavoro con la palla. Dai passaggi ai controlli, sono aspetti fondamentali nel calcio moderno».

In Italia ci si concentra troppo sulla tattica?
«Sì, un po’. Quando affrontiamo squadre come Francia o Germania, più fisiche e veloci, noi italiani puntiamo molto sulla tattica e sul possesso, quindi dobbiamo saperci adattare».

Tornando alle vittorie: due titoli, ma anche qualche finale persa. La prima vittoria resta la più speciale?
«Sì. La prima è indimenticabile perché venivamo dall’Under 15 dove avevamo perso la semifinale Scudetto con il Milan. Ci eravamo promessi di vincere l’anno dopo, e ce l’abbiamo fatta».

Credi che le delusioni aiutino a crescere? L’anno scorso hai avuto due “ferite”: non stavi bene nelle finali U20 e la sconfitta nella finale U18. Ti hanno fatto migliorare?
«Sì. Molti di noi U18 sono passati in U20, sapevamo di poter vincere e ora abbiamo ancora più fame».

Come l’Europeo vinto con la Nazionale. Sei campione d’Europa Under 17. Che esperienza è stata?
«Un onore. Un’esperienza indimenticabile. Vincere un Europeo non è mai facile, ci si allena poco insieme, ma abbiamo lavorato tanto e ce l’abbiamo fatta».

Due tuoi compagni, Arena e Maccaroni, sono al Mondiale U17. Li hai consigliati?
«No, non ne hanno bisogno. Quando vieni convocato, sei pronto. È il sogno di tutti».

Com’è Di Nunzio nello spogliatoio?
«Sono tranquillo, ma se c’è un problema aiuto sempre gli altri. Siamo una squadra, anzi una famiglia».

Quali sono le tue qualità e cosa devi migliorare?
«Ho giocato spesso da mediano, quindi sono bravo nel recuperare palla e impostare. Ora che gioco più avanti, devo essere più incisivo in zona gol».

Ti piace questa nuova posizione più offensiva?
«Sì. Nel calcio moderno serve sapersi adattare. Giocare più avanti mi aiuta a crescere e mi permette di cercare gol e assist».

Cos’è più importante in questo ruolo?
«Trovare spazio. Se ci riesci, hai tempo per servire o tirare».

Un regista tecnico come te può anche essere un recupera-palloni?
«Sì. Nel calcio moderno serve fare entrambe le fasi».

Il tuo idolo?
«Totti, ovviamente».

Risposta immediata! Ti dà anche consigli, vero?
«Sì, parlo spesso con lui. È una persona splendida. Non sarò mai come lui, ma è un esempio».

Fuori dal campo cosa ti piace fare?
«Stare con gli amici. È importante staccare dal calcio, rilassarsi e non pensare sempre alle partite».

Un atteggiamento utile per il professionismo.
«Sì, perché c’è tanta pressione. Bisogna dimostrare sempre tanto. Sapere quando staccare aiuta molto».

E i social?
«Li uso con moderazione. Non ho molti follower, mi servono più per distrarmi».

Hai detto che bisogna crescere in fretta nel calcio. Hai mai sentito il peso di questa pressione?
«Non troppo. Quando giochi in un club come la Roma, sai che è un percorso serio, ma non devi pensarci troppo. Bisogna essere responsabili e sapere cosa puoi e non puoi fare».

Ti capita di pensare ai tuoi coetanei che vivono una vita diversa?
«Sì, ma poi capisci che sei fortunato. Fai sacrifici per un obiettivo e lo fai con piacere».

A che punto sei in questo percorso di crescita?
«Mi sto avvicinando al professionismo. Spero arrivi presto».

Pensi che questo possa essere l’anno giusto?
«Vedremo. È un anno importante e vogliamo crescere come squadra, perché così cresciamo tutti».

Il 15 settembre 2025 hai rinnovato il contratto con la Roma. Che sensazione è stata?
«È sempre una grande emozione. Ogni volta che firmo con la Roma sento l’appartenenza al club e la voglia di continuare a migliorare».

Ora che sei vicino al calcio dei grandi, hai mai pensato che altrove potresti esprimerti meglio, senza la pressione di giocare per la squadra che ami?
«No. Anzi, è uno stimolo in più. Sono romano e romanista. Sarebbe un sogno giocare all’Olimpico davanti a 60.000 persone. Vedremo cosa dirà il tempo».

Come farai questo ultimo passo?
«Lavorare, lavorare, lavorare. Il tempo serve, ma solo se lavori duro».

La tua ambizione, non il sogno?
«Far sì che la mia famiglia non debba più lavorare. Hanno fatto tanti sacrifici e voglio ripagarli così, anche se non basterebbe mai».

E nel calcio? Uno Scudetto con la Roma? Un Mondiale?
«Uno Scudetto con la Roma sarebbe incredibile».

Come tifoso e come giocatore! Per ora il tuo sogno è l’esordio. Lo immagini?
«Sì, lo immagino, ma so che c’è ancora tanta strada».

Cosa provi quando indossi la maglia della Roma?
«È difficile da spiegare. Da tifoso e giocatore, è tutto quello che puoi desiderare».

In bocca al lupo.
«Grazie».

Primavera, ROMA-INTER 1-1: a Di Nunzio risponde Cervelletti. I giallorossi restano in vetta al campionato

Crolla l’imbattibilità di Zelezny dopo 5 partite. La Roma Primavera, infatti, subisce gol e pareggia 1-1 contro l’Inter al Tre Fontane. Giallorossi in vantaggio dopo neanche due minuti con Di Nunzio e match che rimane in bilico fino al 94′, quando per la formazione di Guidi arriva la beffa. Su un cross in area, Cervelletti salta indisturbato e batte il portiere della Roma. Pareggio che non compromette la classifica, ma c’è il rimpianto di non averla portata a casa. Giallorossi che restano in vetta con 23 punti, nerazzurri che invece salgono all’ottavo posto con 16 punti.

ROMA: Zelezny; Mirra, Seck, Nardin (77′ Terlizzi); Sangarè (65′ Lulli), Romano, Bah, Cama (26′ Marchetti); Di Nunzio, Della Rocca (77′ Forte); Paratici (46′ Almaviva).
A disp.: De Marzi, Litti, Arduini, Sugamele, Scacchi, Pagano.
All.: Guidi

INTER: Taho; Della Mora (71′ Ballo), Marello, Cerpellatti, Zouin (71′ El Mahboubi), Zárate, Pinotti (63′ Kukulis), Putse, Mosconi (85′ Mancuso), Breda, Peletti.
A disp.: Costante, Gomez, Romano, Conti, La Torre, Virtuani.
All.: Carbone

Arbitro: Dario Di Francesco

MARCATORI: 2′ Di Nunzio, 94′ Cervelletti

AMMONITI: 40′ Nardin (R), Zelezny (R), 79′ Marello (I), 79′ Almaviva (R)

LA CRONACA DELLA PARTITA

Secondo tempo

90’+5 – Triplice fischio dell’arbitro. Finisce 1-1 la gara tra Roma ed Inter. Alla rete di Di Nunzio in apertura di gara, risponde Cervelletti.

90’+4 – GOL DELL’INTER, 1-1. Errore della difesa della Roma che lascia libero di saltare in area Cervelletti che batte Zelezny e riporta in parità la gara.

90′ – Ci saranno 5 minuti di recupero

85′ – Quarto cambio per l’Inter. Fuori Mosconi, dentro Mancuso.

79′ – Attimi di tensione al Tre Fontane. Marello frana addosso ad Almaviva, che da terra reagisce. Mischia tra i giocatori in campo e panchine in piedi in protesta con l’arbitro. Il Direttore di gara placa le proteste ed ammonisce sia Marello che Almaviva.

77′ – Ultimi due cambi per la Roma. Escono Nardin e Della Rocca ed entrano Terlizzi e Forte.

71′ – Doppio cambio per l’Inter. Fuori Della Mora e Zouin, dentro Ballo ed El Mahboubi.

70′ – Ammonito Zelezny per perdita di tempo.

65′ – Terzo cambio per la Roma. Dentro Lulli al posto di Sangaré.

63′ – Primo cambio per l’Inter. Fuori Pinotti, dentro Kukulis.

62′ – Risponde l’Inter. Gran tiro da fuori di Mosconi che però trova una grande risposta di Zelezny che in tuffo devia in angolo.

57′ – Di Nunzio vicino alla doppietta personale. Azione ben sviluppata della Roma, con Almaviva che perde l’occasione di arrivare al tiro ma riesce comunque a scaricare il pallone al centrocampista classe 2007 che prova a piazzare. Conclusione fuori di un soffio.

46′ – Riprende il match tra Roma ed Inter al Tre Fontane. Secondo cambio per i giallorossi, fuori Paratici dentro Almaviva.

Primo tempo

45′ +1 – Termina il primo tempo della sfida con la Roma in vantaggio grazie alla rete di Di Nunzio dopo appena 2 minuti.

45′ – Ci sarà un minuto di recupero.

40′ – Ammonito Nardin. Il difensore della Roma spende il fallo per bloccare la ripartenza di Marello.

37′ – Si rivede la Roma in avanti. Bella progressione palla al piede di Della Rocca che arriva al limite dell’area e tenta la conclusione. Pallone, però, murato da un difensore dell’Inter.

26′ – Primo cambio per la Roma. Cambio tattico per mister Guidi, fuori Cama dentro Marchetti.

18′ – Dopo il guizzo iniziale di Di Nunzio, l’Inter ha aumentato i giri del pressing e gestisce il possesso del pallone. La Roma si è chiusa dietro e attende il momento migliore per ripartire in contropiede.

2′ – GOOOOOL della Roma, Di Nunzio fa 1-0. Il classe 2007 porta in vantaggio i giallorossi con un bel sinistro da fuori area.

1′ – Comincia il match.


PREPARTITA

12:30 – Ecco la formazione ufficiale della Roma.

Primavera, Guidi: “Contro l’Inter una gara stimolante, sarà una prova molto significativa” (VIDEO)

Alla vigilia del match contro l’Inter, il tecnico della Roma Primavera, Federico Guidi ha parlato ai canali ufficiali del club. Le sue parole:

La vittoria nell’ultima partita?
“Pur non riuscendo a fare una delle migliori prestazioni, siamo riusciti a portare a casa una vittoria sudando e soffrendo tutti insieme. Come ho detto immediatamente nel post partita, anche questo tipo di partite rappresenta un motivo di grande crescita: riuscire a ottenere il risultato nonostante una prestazione tecnica non eccezionale è un passo importante nel percorso della squadra”.

Ora arriva l’Inter. C’è tanta curiosità per capire che tipo di squadra affronterete, anche perché ha stentato un po’ all’inizio ma ora sta volando tra Youth League e campionato. Che Inter si aspetta e come spiega la loro partenza più difficile?
“Ci sono passato la stagione scorsa, quando ero al Milan. È chiaro che quando si tratta della prima esperienza con la seconda squadra ci sono dei travasi di calciatori e serve sempre un periodo di assestamento che, prima o poi, rischi di pagare. Penso che sia questo il motivo dei loro inciampi iniziali. Detto questo, quando hai a che fare con la seconda squadra per la prima stagione è normale ringiovanire molto la rosa”.

Quindi pensa che sia stato solo un problema di risultati, non di prestazioni?
“Sì, penso di sì. Anche quando non sono riusciti a vincere, hanno sempre giocato molto bene e, soprattutto, schieravano in campo una squadra molto più giovane rispetto agli avversari. Ora la squadra è partita, stanno facendo molto bene e giocano un gran calcio”.

Che tipo di partita si aspetta?
“Sarà una gara completamente diversa rispetto a quella di Bologna. Affrontiamo la squadra che ha lo scudetto sul petto, ricca di talento e di giocatori che fanno parte delle rispettive nazionali giovanili. Sarà una partita molto bella da giocare, stimolante e con un alto coefficiente tecnico. C’è tanta curiosità nel vedere come riusciremo a continuare a migliorarci, e farlo contro una squadra di questo livello sarà una prova molto significativa”.

Primavera, Guidi: “Pensando alle difficoltà iniziali, era difficile aspettarsi una crescita così esponenziale in pochi mesi”

Alla vigilia della partita di campionato contro il Bologna (in programma domani alle 15), ha parlato il tecnico della Primavera Federico Guidi. Queste le sue dichiarazioni:

Al termine della partita vinta contro il Torino ha detto che la Roma Primavera ora “è squadra”: si aspettava di raggiungere un traguardo così importante dopo così poco tempo di lavoro?

“Sinceramente, pensando alle difficoltà che avevamo avuto durante il ritiro e nelle prime uscite stagionali, era difficile aspettarsi una crescita così esponenziale nel giro di pochi mesi. È una chiara conferma delle potenzialità che hanno questi ragazzi e della mentalità con la quale affrontano ogni singolo allenamento. Siamo estremamente contenti di questo ed è motivo di grande soddisfazione e di orgoglio per me e per il mio staff. Abbiamo terreno fertile sul quale andare a lavorare e sappiamo che possiamo incidere positivamente, quindi siamo estremamente contenti, ma sappiamo che c’è tanto ancora da fare”.

Ora la trasferta di Bologna, campo storicamente complicato.

“Il Bologna è una squadra di qualità, una squadra che ha praticamente confermato il gruppo dello scorso anno ed è uscita rinforzata dal mercato estivo. Il Primavera1 è un campionato estremamente equilibrato ed ogni partita è complicata. Molto spesso ci sono risultati inaspettati, quindi dobbiamo rimanere concentrati sulla nostra prestazione, perché così possiamo continuare ad ottenere risultati positivi. Bologna è storicamente un campo difficile e il Bologna è una squadra di qualità”.

Arena e Maccaroni sono impegnati con la maglia azzurra nel Mondiale U17 e per loro sarà un’esperienza formativa importantissima. Per la sostituzione di Arena nel ruolo di centravanti ha fatto già una scelta o si prenderà tutto il tempo a disposizione per decidere?

“Siamo molto soddisfatti della convocazione di Maccaroni e Arena, quest’ultimo anche sotto età. Sono esperienze particolarmente formative e vetrine importanti. Arena fino ad oggi è l’attaccante che ha avuto più minutaggio in rosa, ma abbiamo tanti altri ragazzi che possono giocare come prima punta o ragazzi con caratteristiche diverse che possono interpretare quel ruolo in modo differente. Io e il mio staff stiamo valutando insieme la situazione, prima di tutto interpretando le risposte che ci danno i ragazzi durante la settimana di allenamento e poi pensando alla soluzione migliore per mettere in difficoltà il Bologna. Ci prenderemo tutto il tempo necessario per fare la scelta migliore”.

(asroma.com)

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Primavera, il calendario dalla 14a alla 17a giornata: il 12 dicembre il derby contro la Lazio

La Lega Serie A ha reso il noto il calendario del campionato Primavera dalla 14a alla 17a giornata. I giallorossi di Guidi affronteranno: Lecce, Lazio, Monza ed Hellas Verona. La stracittadina contro i biancocelesti è in programma il 12 dicembre alle ore 18: Ecco il calendario completo:

14ª giornata:
Sabato 29/11/2025
FROSINONE-MONZA ore 11:00 Primavera TV
PARMA-NAPOLI ore 11:00 Canale 60
ROMA-LECCE ore 13:00 Canale 60
TORINO-BOLOGNA ore 15:00 Canale 60
VERONA-GENOA ore 15:00 Primavera TV

Domenica 30/11/2025
ATALANTA-LAZIO ore 11:00 Primavera TV
CAGLIARI-JUVENTUS ore 11:00 Canale 60
INTER-MILAN ore 13:00 Canale 60
CREMONESE-CESENA ore 15:00 Primavera TV

Lunedì 01/12/2025
SASSUOLO-FIORENTINA ore 16:00 Canale 60

15ª giornata:
Venerdì 12/12/2025
PARMA-MONZA ore 12:00 Canale 60
BOLOGNA-MILAN ore 14:00 Canale 60
TORINO-GENOA ore 16:00 Canale 60
ROMA-LAZIO ore 18:00 Canale 60

Sabato 13/12/2025
FROSINONE-LECCE ore 11:00 Canale 60
INTER-CAGLIARI ore 13:00 Canale 60
ATALANTA-CREMONESE ore 15:00 Canale 60

Domenica 14/12/2025
VERONA-JUVENTUS ore 10:45 Canale 60
SASSUOLO-NAPOLI ore 11:00 Primavera TV
FIORENTINA-CESENA ore 13:00 Primavera TV

16ª giornata:
Martedì 16/12/2025
LAZIO-TORINO ore 12:00 Primavera TV
MONZA-ROMA ore 14:00 Primavera TV
MILAN-PARMA ore 14:00 Canale 60

Mercoledì 17/12/2025
CAGLIARI-ATALANTA ore 12:00 Primavera TV
GENOA-FROSINONE ore 12:00 Solocalcio
LECCE-NAPOLI ore 12:00 Canale 60
CREMONESE-FIORENTINA ore 16:00 Primavera TV
VERONA-INTER ore 16:00 Canale 60
SASSUOLO-BOLOGNA ore 18:00 Canale 60

Giovedì 18/12/2025
JUVENTUS-CESENA ore 14:00 Canale 60

17ª giornata:
Sabato 20/12/2025
PARMA-LAZIO ore 11:00 Canale 60
INTER-GENOA ore 13:00 Canale 60

Domenica 21/12/2025
FROSINONE-SASSUOLO ore 11:00 Primavera TV
ROMA-VERONA ore 11:00 Canale 60
FIORENTINA-CAGLIARI ore 13:00 Canale 60
BOLOGNA-CREMONESE ore 15:00 Primavera TV
NAPOLI-MILAN ore 15:00 Canale 60

Lunedì 22/12/2025
TORINO-LECCE ore 11:00 Canale 60
ATALANTA-JUVENTUS ore 13:00 Canale 60
CESENA-MONZA ore 13:00 Primavera TV

(legaseriea.it)

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Primavera, l’ex tecnico Falsini: “La Roma non ha creduto in Coletta”

Intervistato da Gazzetta Regionale, l’ex allenatore della Roma PrimaveraGianluca Falsini, ha parlato della sua avventura in giallorosso e di alcuni giocatori da lui lanciati. Di seguito uno stralcio delle sue dichiarazioni.

 

Perché non è andato avanti il cammino in giallorosso?
“Era semplicemente finito un ciclo, non tecnico ma umano, un po’ per tutti, ma soprattutto per un paio di persone dentro Trigoria. Alcuni rapporti erano arrivati alla fine, volevano un’altra figura, un altro tipo di allenatore. Non voglio fare polemica, non ci sono retroscena clamorosi, c’erano visioni diverse sul tipo di progetto da proporre. Dopo quattro anni come i miei o cambi il modo di fare determinate cose o cambi le persone, allora è stato scelto di salutare chi voleva portare novità. D’altronde è più semplice mandare via una persona piuttosto che quattro o cinque cambiando le cose”.

Cosa intendi per cambiare il modo di fare alcune cose?
“I ragazzi si allenano poco, è un problema del calcio italiano. In Francia il sistema scolastico aiuta i ragazzi ad allenarsi più volte al giorno, qui no. E chi a scuola non va più non è che si allena un numero maggiore di ore, si riposano. Io ne avevo sette che non frequentavano più, si allenavano due ore al giorno e poi basta. Avevo proposto un percorso diverso almeno per loro, mi sarebbe piaciuto allenare individualmente alcuni ragazzi, non solo calcisticamente, ma anche mentalmente, senza ovviamente sconfinare nel campo delle due psicologhe Rita e Alessia, due ragazze d’oro e grandi professioniste. Tanti hanno problemi, nulla di che il più delle volte, cose che sono sempre più frequenti in ragazzi adolescenti. Un confronto a questo proposito l’ho avuto anche con Ghisolfi, che mi confermò il fatto che in Italia siamo avanti tatticamente, ma molto dietro sul piano fisico, i francesi vanno al doppio”.

Quando hai saputo che non rientravi nei piani del club?
“Me lo hanno comunicato il primo luglio. Io sapevo che sarebbe finita, anche se avessi vinto lo Scudetto non sarei rimasto neanche io, non c’era più voglia da parte di nessuno”.

Ti aspettavi un epilogo diverso?
“No, come ho detto era finito il ciclo umano, non di certo quello tecnico che nel settore giovanile non si esaurisce mai”.

Peggio l’epilogo o il fatto che ora tu sia senza panchina?
“Bellissima domanda, ma senza dubbio la seconda. Sono rimasto davvero sbalordito, non me lo aspettavo, eppure credo di aver dimostrato qualcosa. Questa è una cosa grave, non per me e basta, ma per un sistema in cui il merito non viene minimamente preso in considerazione. Credo sia il periodo più buio del calcio italiano e queste dinamiche ormai non mi stupiscono. Non si dà ragione al merito. 20 anni fa, quando giocavo io, c’era molta più attenzione. Non parlo di vincere campionati e basta, ma portare materiale umano in prima squadra, essere spendibile in società”.

Hai rimpianti?
“Sinceramente no, auguro a tutti i tecnici di settore giovanile di fare un percorso come l’ho fatto io nella Roma, non solo per aver vinto tanto, per i record battuti, ma proprio perché c’è stata una crescita personale importante e per questo devo ringraziare il club e le persone che mi sono state vicine, soprattutto i primi tre anni. Con diversi altri tecnici, per esempio, abbiamo dovuto fare più cose all’interno della Roma, non necessariamente è un male, anche questo fa crescere”.

E sulla scorsa stagione, finita in semifinale, hai rimpianti?
“Neanche uno. Abbiamo mandato in gol 20 giocatori di movimento con la terza squadra più giovane del campionato. Le altre due più giovani una è arrivata ai playout, l’altra è retrocessa. Non è stato fatto mercato, anzi diversi giocatori li abbiamo anche persi nel corso dell’anno”.

Secondo te perché la Roma ha perso giocatori?
“Di solito c’è offerta, controfferta, sia economica che tecnica, se sono pari si va in quella migliore. Poi ci sono di mezzo i procuratori che chiedono soldi e tanti altri aspetti. Misitano non ha giocato perché la società non voleva, così come Marin, ma è giusto, lo potevo capire. Su Levak il discorso era diverso, non aveva ancora raggiunto accordi, c’era la speranza di coinvolgerlo ancora all’interno del progetto Roma, poi tutti sapevano che non sarebbe rimasto ma ci hanno provato”.

Toglici una curiosità: in quel blackout che è costato la peggior partenza negli ultimi 17 anni, c’entrava davvero l’arrivo di Juric?
“Le prime partite sono andate molto bene, nonostante giocassimo con ragazzi che all’epoca non erano pronti per la Primavera, abbiamo avuto coraggio e alla lunga abbiamo avuto ragione. Tutto quello che è successo attorno mi ha toccato relativamente poco, ma il famoso cambio di modulo effettivamente c’è stato e sono rimasto deluso da me stesso. Sapevo benissimo che in fase di non possesso, soprattutto inizialmente, avremmo sofferto, ma sono rimasto male perché anche a livello offensivo notai una regressione, è stato un insegnamento importante per me. Il cambio lo aveva avuto voluto ovviamente la società per mantenere una linea con la prima squadra, una cosa normalissima, però insomma in qualche modo ci ha messo in difficoltà, anche questo fa parte del gioco”.

Anche a livello dirigenziale, parlando sempre di vivaio, ci sono stati diversi stravolgimenti negli ultimi tempi
“Sì, ma non sono io che devo giudicare questo, ho una mia idea, ma lascia il tempo che trova. Io quello che so è che chi lavora in un settore giovanile deve essere spendibile per il club, deve portare in qualche modo nuove soluzioni. Coletta l’ho allenato tre anni, è andato via a un milione di euro in un contesto come quello del Benfica; Mannini, Graziani, Reale e Marazzotti sono nel Professionismo, Romano anche lo possiamo considerare da prima squadra e così via. Lavorare in un settore giovanile è equiparabile ad alcune prime squadre, non c’è solo un risultato da raggiungere, ma anche sviluppare valore, plusvalenze”.

Tu che li hai allenati entrambi, come ti spieghi questa differenza di valore importante tra Buba Sangaré e Coletta?
“Il discorso è davvero molto semplice: non hanno creduto nel talento di Coletta e lo hanno venduto. Poi se mi chiedi chi ha deciso questo non lo so. Ranieri? Non credo, avrà chiesto a Massara, che però è arrivato da poco, quindi avrà chiesto anche lui. Credo siano le stesse persone che non hanno più voluto Falsini, ma non so quali sono e neanche mi interessa saperlo. Sta di fatto che non hanno creduto in Coletta come non hanno creduto in Falsini. C’è chi alcune cose le riconosce e chi no per tanti motivi”.

Hai altro da aggiungere?
“Sì. Roma è una figata e questi quattro anni sono stati qualcosa di meraviglioso. Sono cresciuto tanto, ho conosciuto persone splendide – non tutte devo essere sincero – ma tante splendide. Non sono romano e non sono romanista, ma questi colori e questa città li porterò sempre dentro”.

(gazzetta regionale)

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Primavera, Guidi: “Abbiamo enormi margini di miglioramento, è un gruppo che può giocare in mille maniere” (VIDEO)

Il tecnico della Primavera, Federico Guidi, ha parlato ai canali ufficiali del club alla vigilia della sfida contro il Genoa. Queste le sue parole: “Abbiamo un gruppo che ha enormi margini di miglioramento, sia dal punto di vista tecnico-tattico che fisico. Siamo contenti di quello che i ragazzi stanno esprimendo perchè è un percorso che sta facendo vedere dei miglioramenti. Siamo ancora in embrione”

Sceglierete il sistema di gioco in base all’avversario o c’è una strada principale?

“Chiaro che all’inizio, complci gli infortuni di Mira, Seck e Terlizzi, non avevamo la possibilità di fare quello che abbiamo fatto nelle prime due partite. Chiaro che un gruppo che può giocare in mille maniere, ogni settimana cerchiamo di mettere il vestito più idoneo, abbiamo l’obbligo di fare esprimere i ragazzi al massimo delle loro potenzialità”.

Il Genoa?

“Il calendario ci ha messo davanti tutte squadre che stano facendo bene e possono ambire ai vertici della classifica. Stiamo affrontando la squadra prima in classifica, giocano bene, sono esperti e si sono rinforzati nell’ultima sessione di mercato. L’U18 ha vinto lo scudetto, sappiamo che la difficoltà sarà elevata ma vogliamo fare quello che abbiamo fatto nelle ultime due partite. Stiamo mettendo in mostra notevoli miglioramenti”

Calciomercato, il retroscena su Pipitò: il “nuovo Tevez” fu vicino alla Roma nel 2024, ora brilla nelle giovanili della Juventus

Un talento che sta attirando l’attenzione nelle giovanili della Juventus, ma che avrebbe potuto vestire la maglia della Roma. È il caso di Giuseppe Pipitò, attaccante classe 2010 che, secondo quanto riportato da Gazzetta Regionale, fu a un passo dal trasferirsi in giallorosso prima di accasarsi a Torino. L’attaccante, paragonato a Tevez per le movenze, sta confermando il suo potenziale, arrivando per esempio a segnare nello stesso weekend sia con l’Under 16 che con l’Under 17 bianconera.

Il momento in cui le strade di Pipitò e della Roma si sono incrociate risale all’estate del 2024. Al termine di una stagione da protagonista assoluto nelle giovanili del Palermo (16 reti in 24 presenze con l’Under 15), la dirigenza giallorossa mise gli occhi su di lui e avviò i primi sondaggi per portarlo a Trigoria. Tuttavia, dopo una serie di valutazioni, il club decise di non affondare il colpo a causa dei costi dell’operazione, ritenuti troppo elevati. A piazzare il colpo fu quindi la Juventus, che sembra essersi assicurata uno dei talenti di quella generazione.

(gazzettaregionale.it; foto di palermotoday.it)

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Primavera, Guidi: “Fiorentina candidata principale alla vittoria, servirà la miglior Roma” (VIDEO)

Federico Guidi, allenatore della Roma Primavera, ha parlato ai canali ufficiali del club in vista della partita di domani contro la Fiorentina. I giallorossi giocheranno al Tre Fontane alle 15:00. Ecco le parole del tecnico:

Mancavano 7-8 giocatori impegnati con le nazionali e ci siamo concentrati con il resto del gruppo. Abbiamo fatto diverse riunioni, siamo veramente soddisfatti di quello che hanno fatto i ragazzi in questi giorni, hanno fatto vedere cose che non facevano vedere. Ci aspettiamo che la squadra sia in netto miglioramento, sulla falsariga della sfida contro il Sassuolo”.

Quanto è stato importante battere il Sassuolo?
È stato determinante perché il risultato è stato figlio di una partita positiva, i ragazzi si sono dovuti ingegnare durante il match, ci sono stati dei minuti del secondo tempo dove la squadra era in sofferenza ma ha saputo reagire. Ci siamo portati dietro tante cose positive e questo ti dà autostima, fiducia e consapevolezza nel proseguire nel miglioramento che tutti devono fare, singolarmente e di squadra”.

La sfida contro la Fiorentina?
Penso sia la candidata principale alla vittoria del campionato, ha mantenuto lo stesso staff tecnico, ha mantenuto le idee. Tantissimi protagonisti sono gli stessi della passata stagione, hanno fatto investimenti per alzare il livello della squadra. Per noi è una sfida stimolante, non a caso è stata la semifinale scudetto qualche mese fa e sappiamo che la Fiorentina sia una squadra da sempre ostica. Servirà la miglior Roma per venirne a capo”.