Alla Roma stavolta basta un rigorino

Anche le piccole cose possono cambiare una giornata: un piccolo rigore, una piccola vittoria, un piccolo passo in classifica. Tutto in linea con la dimensione della stagione della Roma. […]

Il diminutivo è per dire che la chiamata di Zufferli non è sbagliata perché Marcandalli colpisce Angelino sul piede e il contatto è netto, ma leggero. L’allenatore del Venezia non protesta, ma è rammaricato e mantiene la sua compostezza. […] Ranieri invece parla di determinazione della squadra e miglior partita della stagione. Ma se è contento di aver lasciato il 60% del possesso palla a una squadra che rischia la Serie B allora è il primo a accontentarsi delle piccole cose.

 

(Repubblica)

Ranieri: “Ho visto la giusta determinazione”

IL TEMPO (M. CIRULLI) – Ranieri aveva suonato la carica dopo la sconfitta in Coppa Italia, e la Roma ha risposto sul campo. Il tecnico giallorosso ha così commentato l’importante vittoria di ieri contro il Venezia, che ha segnato il secondo successo consecutivo in trasferta, mantenendo inoltre la porta inviolata. «Sono soddisfatto – ha dichiarato nel post-partita – ho visto che la squadra ha riproposto la prestazione di San Siro, ma lì abbiamo trovato un avversario più forte di noi. Conoscevamo le difficoltà di questa gara: fare risultato qui significava disputare una grande partita. Il Venezia ha sempre perso con un solo gol di scarto nelle ultime 10 partite, quindi sapevamo che sarebbe stato complicato. I ragazzi sono stati attenti e hanno messo in pratica tutto ciò che avevamo preparato». La partita, come lo stesso Ranieri ha sottolineato, non è stata spettacolare ma altamente efficace: «Non è stata una gara memorabile sotto l’aspetto tecnico ma per determinazione, voglia di fare risultato e umiltà, è stata la nostra migliore prestazione. Non ero preoccupato contro Napoli, Eintracht e Milan, perché sapevo che lì la prestazione ci sarebbe stata. Volevo vedere i miei calciatori contro una squadra così coriacea che lotta fino all’ultimo, e sono soddisfatto della risposta».

A decidere il match è stato Dybala, che dal dischetto ha messo a segno il suo sesto gol stagionale. Proprio sull’argentino Ranieri ha svelato un retroscena, simile a quello che aveva coinvolto Pellegrini nel derby (poi andato a segno anche lui): «Non volevo proprio farlo giocare, non volevo rischiarlo, ma lui mi ha detto che voleva scendere in campo».

Si sono visti anche alcuni nuovi acquisti, come Gourna-Douath e Nelsson, già esordiente mercoledì scorso con il Milan: «Sono giocatori che si sono ambientati subito. Gli allenamenti sono stati pochi per via del tempo a disposizione, ma li conoscevamo bene perché li avevamo studiati. Gourna-Douath è un buon giocatore, l’ho sostituito per il giallo ricevuto, anche se lui mi aveva detto di essere tranquillo. Ma così ho preferito stare più sereno anch’io». Ora lo sguardo è rivolto alle prossime sfide, in particolare quella di giovedì con il porto, andata di uno spareggio che permetterebbe alla Roma di continuare il proprio percorso europeo: «Sarà una grande partita, non sarà facile, ma cercheremo di andare avanti. Sarò soddisfatto solo se continueremo a fare tutto come stiamo facendo ora. Ai tifosi cerco sempre di essere sincero: quando so qualcosa, sono la bocca della verità. L’unica cosa che posso garantire è l’applicazione e il massimo impegno in ogni partita». La vittoria con il Venezia lascia comunque aperte le possibilità di qualificarsi alle competizioni europee anche attraverso il campionato, nonostante la distanza: «Vediamo cosa succede. Se queste prossime gare andranno bene, poi entrerà in campo l’artiglieria pesante, perché ci saranno partite importanti da qui alla fine».

Ranieri: “La mia Roma migliore per determinazione, ora sotto con il Porto”

«Per determinazione e voglia di stare in campo, è stata la più bella partita da quando sono sulla panchina della Roma», ha detto Ranieri soddisfatto a fine partita. La Roma ha vinto 1-0 a Venezia, ottenendo il secondo successo consecutivo in trasferta in campionato. […]

Buoni segnali dai nuovi e da chi è subentrato: «Tranne il secondo tempo di Como ho sempre ringraziato tutti i giocatori perché danno il 100%». […] In campionato la classifica è in evoluzione e la zona Uefa non è così lontana. […]

Ha risolto la gara Dybala, schierato a sorpresa tra i titolari, realizzando il primo gol del 2025, il sesto stagionale. […] Esordio positivo per Gourna-Douath. […]

(corsera)

Ci pensa la Joya. Venezia battuto. Bene Gourna-Douath

Un rigore di Dybala basta e avanza alla Roma per battere il Venezia e archiviare la sconfitta in Coppa Italia con il Milan. I giallorossi proseguono la striscia positiva, seconda vittoria esterna consecutiva, ottavo risultato utile consecutivo. […]

Ranieri parla di attenzione e concentrazione perché al Penzo si è visto poco spettacolo, ma l’importante era trovare i tre punti. […] Giovedì la sfida importante in Portogallo per l’andata dei playoff di Europa League, poi la settimana successiva il ritorno all’Olimpico. […]

Ieri all’esordio assoluto il nuovo acquisto Gourna-Douath. A decidere la partita è stato Dybala che ha segnato il 17esimo rigore consecutivo con la maglia giallorossa. L’ultimo errore fu a novembre 2021 con la Juventus.

(Repubblica)

Roma di rigore

IL TEMPO (L. PES) – Tre rigori, due vittorie e sei punti. Dybala, sulle orme di Pellegrini e Dovbyk due settimane fa a Udine, decide la sfida contro il Venezia dal dischetto regalando ai giallorossi la seconda vittoria di fila lontano dall’Olimpico in campionato e l’ottavo risultato utile di fila (ultima sconfitta in A lo scorso 15 dicembre sul campo del Como). Ancora una volta serve un tiro dal dischetto agli uomini di Claudio Ranieri che non brillano nel lunch match del Penzo contro la squadra di Di Francesco ma gestiscono senza troppi patemi una sfida delicata. Serviva una reazione e la reazione è arrivata, anche se il peso della sconfitta ai quarti di Coppa Italia col Milan resta assai maggiore di una vittoria striminzita contro la penultima in classifica.

Cambi ragionati per il tecnico che tra quattro giorni dovrà affrontare l’andata dei playoff di Europa League, unica competizione nella quale la Roma può ancora dire qualcosa. A parte i vacanzieri Hummels e Paredes e lo squalificato Koné, Ranieri concede un po’ di rifiato a Saelemaekers e lascia in panchina Pellegrini. Dybala chiede e ottiene di giocare (evidente il suo cambio di marcia anche a livello mentale da quando c’è Sir Claudio a Trigoria) mentre Soulé resta ancora a guardare per novanta minuti. Confermata la difesa a tre con Celik riproposto come centrale di destra, Mancini in mezzo e il solito N’Dicka a sinistra. Rensch a destra e l’infaticabile Angelino dall’altra parte con la coppia Cristante (ammonito, salterà Parma) e Gourna-Douath (all’esordio assoluto in maglia giallorossa) in mediana. Assieme all’argentino completano il tridente El Shaarawy e Dovbyk. Più proteste che calcio giocato nei primi quarantacinque minuti con i padroni di casa che dopo dodici minuti chiedono il rigore per un tocco con la mano di Mancini in area, ma Zufferli lo giudica (correttamente) involontario e soprattutto troppo ravvicinato. Ancora un mani invocato, questa volta per tocco di N’Dicka ma l’arbitro lascia correre. Le migliori palle gol sono quelle costruite dai giallorossi, soprattutto con Dovbyk che prima impegna Radu con un tiro ravvicinato poi quasi lo beffa di testa. Va vicino al vantaggio anche Mancini ma Nicolussi Caviglia salva a pochi metri dalla linea di porta.

Ranieri sceglie Saelemaekers per la ripresa al posto di uno spento Rensch. II Venezia continua a giocare di ripartenza ma al 55′ arriva l’episodio del match con Angelino che si prende un rigore per il fallo di Marcandalli, anticipato dallo spagnolo. Dagli undici metri Dybala spiazza Radu e la Roma mette i tre punti in cassaforte, rischiando praticamente nulla fino al 94′. C’è spazio anche per gli ingressi di Nelson, Pisilli, Baldanzi e Shomurodov. Non spettacolare ma vincente. Quello che chiedeva Ranieri. Ma il vero esame sarà in Europa: guai a non dare tutto con il Porto.

La Roma rivince con Joya. Dybala è implacabile. Il Venezia cade ancora

Il dettaglio determinante è quello che Angelino sottrae a Marcandalli. La Roma non incanta, ma riempie il tempo con determinazione, solidità intensità, concentrazione, e vince la seconda volta consecutiva in trasferta, ottenendo l’ottavo risultato utile consecutivo. […]

Ranieri si tutela in vista del turno di coppa e continua a ruotare, ma non rinuncia a Dybala, che arretra, si prende il pallone e lo smista, e realizza perfettamente il rigore che vale tre punti. Dal dischetto non sbaglia mai: 17 su 17. […]

La Roma lascia il pallone agli avversari. Il Venezia costruisce tanto col pallone, ma ne ricava pochissimo. […] L’impressione è che si potrebbe giocare fino a sera, ma il Venezia non segnerebbe mai.

 

(La Gazzetta dello Sport)

VENEZIA-ROMA: le probabili formazioni dei quotidiani. Nelsson e Gourna-Douath verso l’esordio dal 1′, occasione per Soulé

Alle 12.30 di questa domenica la Roma affronterà il Venezia di Di Francesco nello stadio Pier Luigi Penzo. Il mister Claudio Ranieri sembra preparare un deciso turnover, dando priorità al match di andata di playoff contro il Porto. Dovrebbero riposare alcuni titolari, oltre ai non convocati Hummels e Paredes, per dare spazio ai nuovi arrivati, come Gourna-Douath. Potrebbe avere un’occasione anche chi finora non ne ha avute troppe, come Soulé.

LE PROBABILI FORMAZIONI DEI PRINCIPALI QUOTIDIANI

LA GAZZETTA DELLO SPORT – Svilar; Mancini, Nelsson, Ndicka; Rensch, Gourna-Douath, Cristante, Angelino; Soulé, Pellegrini; Dovbyk.

IL CORRIERE DELLO SPORT – Svilar; Rensch, Mancini, Ndicka, Salah-Eddine; Gourna-Douath, Cristante, Pellegrini; Soulé, Dovbyk, El-Shaarawy.

IL TEMPO –  Svilar; Rensch, Mancini, Ndicka, Salah-Eddine; Cristante, Gourna-Douath; Soulé, Pellegrini, El-Shaarawy; Dovbyk.

IL MESSAGGERO – Svilar; Mancini, Nelsson, Ndicka; Rensch, Gourna-Douath, Cristante, Angelino; Soulé, Pellegrini; Dovbyk.

IL ROMANISTA – Svilar; Mancini, Nelsson, Ndicka; Rensch, Cristante, Gourna-Douath, Angelino; Soulé, Pellegrini; Dovbyk.

In Laguna l’ultimo treno per l’Europa

IL TEMPO (F. BIAFORA) – “Sono curioso di vedere come reagirà la squadra, Venezia è un campo difficilissimo”. Nei giorni in cui si è parlato più di Fair Play Finanziario, calciomercato, futuro allenatore, «rivoluzione» e della vacanza concessa a Paredes ed Hummels, tornano d’attualità le parole di Ranieri pronunciate dopo il fischio finale della sfida contro il Milan che ha sancito l’eliminazione dalla Coppa Italia. Ed è proprio da quel discorso che il tecnico della Roma è ripartito per motivare la squadra alla vigilia dell’impegno a Venezia (calcio d’inizio alle 12.30).

Una trasferta, la seconda di quattro consecutive, che può far tenere i giallorossi aggrappati a quel velocissimo treno per una qualificazione in Europa, al momento veramente complicato da prendere. Dopo 23 partite di campionato il bottino di punti è misero: sono appena 31 quelli conquistati da Dybala e compagni, con una Serie A che già da alcune giornate sembra aver perso di interesse a Trigoria. Anche oggi, come era già successo con il Napoli, Ranieri schiererà infatti le seconde linee, con la possibilità di vedere alcuni dei volti nuovi arrivati durante il mercato e con più di un pensiero all’impegno di giovedì prossimo contro il Porto. Il primo round di quel play-off che darà una risposta quasi definitiva sulla stagione romanista, che rischia di terminare il 20 febbraio in caso di eliminazione dopo lo sfortunato sorteggio.

Ma prima c’è da far punti sul territorio italiano, ricordando che lo scorso anno, ad esempio, furono otto le squadre a qualificarsi per Champions, Europa e Conference League, il cui raggiungimento non soddisferebbe probabilmente nessuno viste quelle che erano le attese ad agosto. L’accesso ad una competizione europea permetterebbe però di non uscire da quel giro continentale dove la Roma negli ultimi anni ha fatto notevolmente meglio rispetto alla Serie A, con una semifinale di Champions, due di Europa League, una finale dell’ex Coppa Uefa persa (tutti ricordano come…) e soprattutto il successo di Tirana. Una vena europea che dentro la Roma non vogliono far esaurire.

Il Bologna (ottavo) dista sei punti, il Milan (settimo) è avanti di sette lunghezze e si è rinforzato in maniera notevole nell’ultimo calciomercato. È ovvio che un passo falso contro l’ex Di Francesco – “Noi ce la giocheremo e non ci tireremo indietro come abbiamo sempre cercato di fare”, le parole della vigilia – farebbe cadere ogni speranza di rincorsa alle due squadre (e non è neanche detto che basti, dipende da vari fattori e incastri). Che ancora devono recuperare lo scontro diretto rinviato per l’alluvione di fine ottobre. Con la presenza di poche centinaia di tifosi giallorossi sugli spalti in virtù della trasferta vietata ai residenti nel Lazio, la Roma cerca un’importante reazione, anche per dare continuità al successo lontano dall’Olimpico arrivato contro l’Udinese dopo mesi di digiuno. E nessuno vuole iniziare un’altra infinita striscia di mancate vittorie in trasferta come quella interrotta in Friuli.

GHISOLFI: “Ranieri sincero, chiediamo fiducia. Mercato difficile per i debiti del passato”

CORRIERE DELLA SERA – Il direttore sportivo della Roma, Florent Ghisolfi, ha rotto il silenzio, rilasciando un’intervista in cui ha toccato le questioni più attuali: dal Fair play finanziario alle scelte di mercato, fino al futuro della panchina giallorossa.

Florent Ghisolfi, da otto mesi d.s. della Roma, è vero quello che ha detto Claudio Ranieri e che ha terrorizzato i tifosi, cioè che il mercato della Roma è stato bloccato dal Fair play finanziario e che lo sarà anche per le prossime due sessioni?
“Ranieri ha voluto essere trasparente perché i tifosi meritano sincerità. La società ha firmato un settlement agreement con la Uefa nel 2022, a fronte di un deficit importante. Dura per quattro stagioni e questa è la terza, quella più restrittiva. Abbiamo lavorato sul monte ingaggi, facendolo calare di oltre il 20%, anche se alcuni stipendi nella rosa sono aumentati come prevedevano i contratti. Dobbiamo usare la logica per mantenere fede a un programma ambizioso che prevede il centenario del 2027 e il nuovo stadio”.

I tifosi dicono che si vince comprando campioni e non con la logica. Avete perso in Coppa Italia  con il Milan che aveva appena acquistato Santi Gimenez e Joao Felix, assist e gol contro di voi…
“Ci siamo mossi dentro un aspetto finanziario obbligato, che ha portato a 5 cessioni e 5 acquisti. Li abbiamo fatti alla fine perché dovevamo aspettare le strategie degli altri club. Bisognava cedere prima di comprare”.

I tifosi si chiedono: ma il Fair play finanziario esiste solo per la Roma?
“Parliamo di un settlement agreement, cioè un accordo privato, tra Roma e Uefa. Per capirci: c’è un limite di velocità a 30 km/h ma noi dobbiamo andare a 20 perché in passato si è andati a 50″.

Perché illudere i tifosi coi nomi di Lucca e Frattesi e poi presentarsi con Nelsson?
“Lucca non è mai stato un’ipotesi. Cercavamo un vice-Dovbyk e non un titolare. Su Frattesi abbiamo lavorato: con lui, con il procuratore e con l’Inter. Ci siamo andati vicino, tra 4 mesi vedremo se il suo arrivo è realizzabile. Il suo o quello di un centrocampista con le sue qualità”.

Bisogna liberare spazio salariale. A giugno ci dobbiamo aspettare partenze “pesanti”, tipo Pellegrini, Cristante, forse Dybala?
“L’obiettivo è trovare certezze sostenibili da aggiungere a quelle che abbiamo già: Koné, Dybala, Mancini, N’Dicka, Svilar, Paredes che è importante in campo e nello spogliatoio. Con lui stiamo lavorando al rinnovo per un altro anno”.

I Friedkin sono proprietari da agosto 2020. Come si fa a chiedere ancora ai tifosi di credere in un progetto?
“Noi non chiediamo tempo, perché nel calcio il tempo non esiste. La Roma deve portare gioia e orgoglio ai tifosi. E di gioie in questa stagione – penso al derby – ne abbiamo date poche. Chi dirige questo club dà tutto. Il che non significa che non commettono errori. Ranieri darebbe un braccio per arrivare agli obiettivi che la Roma deve avere. Non parlo di transizione: vogliamo vincere oggi e nello stesso tempo lavorare per il futuro. I Friedkin amano la Roma e il progetto stadio ne è l’esempio più lampante”.

Mourinho, De Rossi, Juric, Ranieri sono molto diversi tra loro. Per il futuro c’è un nome coerente?
“Non vogliamo una squadra soltanto giovane ma un mix che preveda anche esperienza. Cerchiamo soprattutto una cosa: voglia di allenare la Roma, considerarla una prima scelta. Alcuni allenatori sono liberi, altri sotto contratto, alcuni più o meno interessati a venire qui. Per rispetto di Ranieri non mi piace parlare di allenatore futuro. Lui ci ha fatto uscire dalla tempesta. Dopo il Milan gli ho detto che non poteva risolvere tutti i problemi in due mesi e che deve girare a testa alta”.

Dalla Primavera possono partire a parametro zero alcuni dei giovani più interessanti. Come si spiega questo con la volontà di programmazione?
“In un contesto normale si cerca di negoziare due anni prima perché farlo all’ultimo alza i costi. Dobbiamo far sì che non si ripeta. Dobbiamo anticipare. Con alcuni giocatori le discussioni sono lunghe e complesse, con molti ragazzi siamo più avanti, se il calciatore non vede la Roma come parte del suo progetto, per noi non c’è problema. La Roma va meritata. Abbiamo ricreato praticamente da zero il settore dello scouting. Potete anche non crederci, ma lavoriamo per costruire il futuro”.

Roma rivoluzionata: Ranieri a Venezia fa largo ai nuovi in vista del Porto

Ranieri ha visto Hummels e Paredes stanchi e gli ha concesso un turno di riposo. Non sono stati convocati per la gara di oggi in casa del Venezia. A ridosso del match di andata dei playoff di Europa League contro il Porto, dopo quanto visto con l’Udinese e il Napoli, si può considerare definitiva la scelta dell’allenatore di fare turnover in campionato e schierare i titolari in coppa. […]

Potrebbero esordire dal primo minuto i nuovi arrivati Nelsson, Gourna-Douath e Salah-Eddine al posto di Angelino, il giocatore di movimento più utilizzato dopo Ndicka. […] Davanti potrebbe trovare spazio Soulé, che ritrova il suo mentore Di Francesco: “Soulé è un ragazzo splendido, ma il contesto fa la differenza”. A Venezia stava per finire Shomurodov, che si accomoderà però in panchina lasciando spazio a Dovbyk, in cerca del quattordicesimo gol stagionale.

(corsera)