Ranieri doppia sfida: obiettivo Champions e se va avanti così diventa re di Roma

Vincere per continuare la rincorsa alla Champions League, con la possibilità di agganciare proprio la Juventus in classifica, e per inseguire un prestigioso record personale. Per Claudio Ranieri, la sfida di domani sera (…) ha un significato speciale, mirando a diventare l’allenatore con la miglior media punti nella storia giallorossa, superando Luciano SpallettiRanieri si aspetta una Juventus trasformata dalla gestione Tudor, diversa da quella precedente (…): “Tudor è come me, vuole andare subito dalla parte opposta,” ha affermato il tecnico romanista. “Amiamo andare in verticale e non tanto il palleggio, ci piace dare emozioni al pubblico. La Juventus ha cambiato filosofia, me la aspetto determinata e verticale“.

Serve vincere, quindi, (…). Un successo domani significherebbe per Ranieri l’ottava vittoria consecutiva (…), eguagliando una striscia realizzata da Spalletti nel 2015-16 (…). Ma l’obiettivo più ambizioso è superare la media punti storica di Spalletti (1,93). Ranieri è attualmente a 1,89 e per superarlo necessiterebbe di almeno 21-22 punti nelle restanti 8 partite (…). Un’impresa ardua, ma non impossibile.

Vincere contro la Juventus significherebbe anche invertire una tendenza negativa negli scontri diretti stagionali, dove finora Ranieri ha ottenuto successo solo nel derby (…), perdendo contro Napoli e Atalanta e pareggiando con Milan, Bologna e Napoli (al ritorno). (…) Considerando anche il difficile calendario futuro (dopo la Juventus, la Roma affronterà Lazio, Inter, Atalanta, Milan e Fiorentina). “Non ho affrontato il tema (degli scontri diretti), ogni partita fa storia a sé“, ha dichiarato Ranieri. “Abbiamo un calendario difficile ma anche chi ci affronterà non può certo dire che giocherà contro un avversario facile. Vogliamo fare di tutto per rendere difficile la partita ai nostri avversari”.

Infine, Ranieri ha toccato altri temi, incluso il futuro allenatore, ribadendo quanto detto nelle scorse settimane (“Non ho detto nessuna bugia“), rafforzando l’ipotesi che alcuni nomi, come Gasperini, siano stati esclusi. Sul fronte Dybala, presente domani all’Olimpico per sostenere la squadra: “La presenza di Paulo ci aiuta, è sorridente, sta già pensando al recupero. È importante perché vedi che è attaccato a noi e ai compagni, cerca di trasmettere la sua positività. Il suo infortunio non ha cambiato di una virgola le nostre decisioni: Paulo è un giocatore importante e ci contiamo tantissimo anche per il prossimo campionato“. Sperando di disputare la Champions League.

(gasport)

E Svilar sfida Di Gregorio: hanno il record di 12 clean sheet

Alla vigilia di Roma-Juventus, i riflettori sono puntati anche sulla sfida tra i portieri: Mile Svilar e Michele Di Gregorio. Se all’andata (…) entrambi rimasero quasi inoperosi in uno scialbo 0-0, nel corso del campionato sono stati spesso determinanti. A dimostrarlo è il record di clean sheet condiviso con Sommer: ben 12 partite senza subire gol in 30 giornate. Tuttavia, le altre statistiche premiano nettamente il portiere giallorosso. Svilar è tra i migliori della Serie A sia per parate totali (89) sia per percentuale di salvataggi (75%), mentre il collega bianconero si colloca più indietro (…). La media di un solo gol subito a partita per Svilar (…) è frutto anche, e soprattutto, dell’eccezionale rendimento recente: nelle ultime sette vittorie consecutive, il portiere giallorosso ha incassato una sola rete (…), collezionando ben 6 clean sheet, tanti quanti ne aveva ottenuti nelle precedenti 23 giornate.

Contro la Juventus, Svilar ha finora ottenuto due pareggi in altrettante sfide. Nell’1-1 della scorsa stagione all’Olimpico (…), si distinse con ottime parate, negando il gol a Kean nel finale. Domani, il portiere giallorosso punta alla sua prima vittoria contro i bianconeri, un successo che significherebbe agganciare proprio la Juventus in classifica.

(corsera)

Il dubbio di Tudor: Weah o Gonzalez

Dopo la vittoria contro il Genoa, il tecnico della Juventus Igor Tudor cerca conferme nella sfida contro la Roma, orientato a modificare il meno possibile la formazione. Confermato il modulo a tre dietro, ma con un’assenza pesante: Gatti sarà indisponibile per circa un mese a causa di una frattura composta del perone. Al suo posto è pronto Kalulu, che affiancherà Veiga e Kelly davanti al portiere Di Gregorio. Sulle fasce, Cambiaso è rientrato in gruppo (…), contende una maglia a McKennie sulla sinistra, mentre a destra persiste il dubbio principale di Tudor tra Nico Gonzalez e Weah. A centrocampo, punti fermi Locatelli e Thuram. Koopmeiners, dopo una prestazione non brillante contro il Genoa, dovrebbe accomodarsi in panchina, lasciando spazio a Conceicao sulla trequarti insieme a Yildiz. Davanti, confermato Vlahovic come punta centrale. L’opzione con due punte, affiancando Kolo Muani a Vlahovic, appare al momento una soluzione da considerare a partita in corso.

(Messaggero)

Mile Svilar: “Scelgo Roma al 100 per 100”

CORRIERE DELLO SPORT – Mile Svilar, protagonista tra i pali della Roma in questa stagione, si racconta in un’intervista toccando temi caldi come il suo futuro in giallorosso, il rapporto con gli allenatori che si sono succeduti e la rincorsa a un posto in Champions League. Di seguito, le sue parole.

Non ha ancora firmato il rinnovo con la Roma e tante squadre la vogliono.
Non capisco la fretta, ho un contratto fino al 2027. Non c’è bisogno di fare casino. Sembra che questa vicenda importi più a voi che a me. I soldi contano ma il posto in cui stai bene e in cui vedi un progetto conta di più.

Quindi resterà alla Roma anche nella prossima stagione?
Io spero proprio di si. Io voglio che sia così al cento per cento e lo vuole anche la mia famiglia. Siamo felicissimi a Roma e alla Roma “.

(…)

Al Benfica non giocava quasi mai.
Sì, ero secondo e a volte terzo portiere. Forse non ero pronto. Ma sono stato benissimo a Lisbona, ho esordito in Champions League, e sono convinto che l’esperienza mi abbia aiutato anche nell’approccio alla Roma. Diversamente avrei sofferto troppo il salto da casa mia all’Italia, dove si vive per il calcio. In Belgio non è così “.

Ma lei si sente belga o serbo?
” Difficile rispondere. La mia famiglia è tutta serba, non ho alcun parente belga, ma sono nato ad Anversa e ho tutti gli amici là. In Belgio ho conosciuto anche mia moglie “.

(…)

Torniamo a Roma. Anche questa scelta sembrava poco funzionale alla sua maturazione: per un anno e mezzo, solo panchina.
” Lo avevo messo in preventivo. E non ho niente contro Mourinho che aveva le sue gerarchie e preferiva puntare su Rui Patricio, tra l’altro un ragazzo top che mi ha aiutato anche dopo “.

Però nell’ultima partita di Mourinho a Milano giocò Svilar.
Sì ma credo che se non ci fosse stato il cambio di allenatore la promozione non sarebbe stata definitiva “.

Quella è stata decisa da De Rossi.
” Daniele è stato l’allenatore più importante della mia vita. Non dimenticherò ciò che ha fatto per me. Sin dalla prima settimana, quando mi comunicò che non avrei giocato ma che credeva in me. In sette anni nessuno mi aveva mai spiegato una decisione tecnica “.

Immaginiamo lo shock dopo la sua cacciata.
” Eh… Ma chissà, magari un giorno torneremo a lavorare insieme. Mi piacerebbe “.

Intanto Svilar è diventato il miglior portiere del campionato.
” Non è vero “.

Sì, che è vero.
” Io non penso mai ai confronti. Penso a migliorarmi giorno dopo giorno. Ho tanto ancora da imparare “.

Ma lei pensava di essere così bravo quando guardava gli altri giocare?
” No. Non è possibile stabilirlo se non giochi. Gli allenamenti sono una cosa, le partite un’altra. Ma anche oggi, credetemi, capitano giornate in cui mi sento all’altezza e altre in cui mi sento una pippa (dice proprio così, nda) “.

Hai mai pensato di lasciare la Roma?
” Mai, sapevo che prima o poi il mio momento sarebbe arrivato. Al Benfica qualche volta ho pensato di cambiare, qui no “.

(…)

Adesso la Roma è lanciata in una fantastica rincorsa. La sfida alla Juve cosa significa?
” È una partita importantissima. Sarà difficile da preparare, perché loro hanno cambiato da poco allenatore. Tudor può aver dato la scossa, come sempre dopo le svolte tecniche. È successo anche a noi, no? “.

La svolta di Ranieri è stata epocale. Cosa è successo però fino a dicembre?
” Semplicemente non riuscivamo a esprimere le nostre qualità. Nel calcio a volte capita. Eppure ci impegnavamo tanto “.

La Roma andrà in Champions?
” Lo scopriremo tra qualche partita. Un passo per volta “.

È vero che voi giocatori avete chiesto a Ranieri di restare?
” Sì. Con lui abbiamo raggiunto un ottimo equilibrio nel lavoro quotidiano. Sappiamo cosa dobbiamo fare. Non ci sarebbe bisogno di cambiare ancora ma dobbiamo rispettare la sua scelta, è giusto che si goda la pensione… “. (…)

Chi sarà il nuovo allenatore?
” Non ne ho idea “.

Pellegrini e Koopmeiners tra affari e delusioni

Ha tutta l’aria di uno spareggio. (…) Non siamo ai livelli di qualche anno fa, quando Roma-Juventus poteva valere uno scudetto (…). Ma la partita è comunque molto, molto, importante. Tre punti che possono valere, pesare tantissimo, nella corsa alla Champions, (…). È anche il confronto (…) tra i due calciatori che più hanno deluso in questa stagione. Al punto che, in casa giallorossa, non è affatto sicuro che tra i titolari possa esserci posto per Lorenzo Pellegrini: (…). Perché una cosa del genere non è mai capitata, (…): il capitano in panchina, (…) per scelta tecnica. Esattamente ciò che potrebbe toccare a Koopmeiners (…) sessanta milioni di investimento. Tutto per immaginarlo – oggi – ai confini e non più centrale in una sfida così impegnativa. (…) proprio Pellegrini e Koopmeiners potrebbero trasformarsi nei colpi più sorprendenti e redditizi del prossimo mercato. Prenderli adesso, nel caso Roma e Juventus fossero pronte a mettersi a tavolino, potrebbe essere davvero un grandissimo affare. Perché Pellegrini ha 29 anni, qualità tecniche dimostrate ampiamente, ancora un solo anno di contratto e una caratteristica che tutti gli allenatori sanno apprezzare: la capacità di far gol. Ne ha fatti più di sessanta in carriera, (…). Qualcuno se la sentirebbe di escludere che in un nuovo ambiente, (…) non sarebbe capace di tornare quel calciatore (…)? Un discorso che calza perfettamente anche per Koopmeiners, 28 anni, che avrebbe dovuto rappresentare il valore aggiunto per una Juve candidata allo scudetto, e si ritrova invece al centro delle critiche. (…) Ma qualcuno se la sente di bocciarlo dopo una stagione così triste e buia? O in condizioni diverse, può bastare la classica scintilla per riaccendere il suo potente motore? Ecco, Pellegrini e Koopmeiners rappresentano i classici esempi di un calcio che dovrebbe sforzarsi di andare al di là (…). De Ketelaere (…) Kean (…). La sua trasformazione (…) è stata invece evidente (….) Perché il calcio – e il mercato – è fatto di giovani (…). Ma è fatto anche di gente che (…) fatica e aspetta soltanto di rimettersi in moto e riprendersi il palcoscenico. A Pellegrini e Koopmeiners potrebbe accadere: in questo Roma-Juve o, chissà, tra due mesi (…). Perché, se ci pensate, da Frattesi a Taremi, da Maignan a Theo Hernandez e Tomori, da Vlahovic a Gudmundsson, da Lazzari a Simeone, è lungo l’elenco di chi vuole e può fare molto di più. Metteteli insieme, aggiungete Pellegrini e Koopmeiners, e scoprirete magari che si può anche lottare per lo scudetto…

(gasport)

Ancelotti: “Andare via in caso di Triplete? Non sarò io a chiederlo”

Nella consueta conferenza stampa pre-partita, alla vigilia della sfida di Liga tra Real Madrid e Valencia, Carlo Ancelotti, il cui nome è stato accostato anche a un clamoroso approdo sulla panchina della Roma, ha risposto a diverse domande, tra cui una specifica sul suo futuro.

Posto di fronte all’ipotesi di un addio in caso di conquista della Liga, della Copa del Rey e della Champions League nella stessa stagione (“In caso di un triplete, potrebbe dire ‘me ne vado’?“), l’allenatore italiano è stato categorico: “Ho già risposto. Non sarò io a chiedere questo“.

Instagram, De Bruyne annuncia l’addio al Manchester City: “Questo club mi ha dato tutto. Ogni storia ha una fine” (FOTO)

Un annuncio che segna la fine di un’era per il Manchester City. Con un toccante messaggio pubblicato sul suo profilo, Kevin De Bruyne ha comunicato ufficialmente la sua decisione di lasciare il club al termine della stagione, dopo dieci straordinari anni. Il fuoriclasse belga ha scelto di condividere i suoi pensieri e le sue emozioni direttamente con i tifosi attraverso una lettera aperta.

Ecco le parole integrali di De Bruyne:

Cara Manchester,
Vedendo questo, probabilmente capirete dove si sta andando a parare. Quindi andrò dritto al punto e vi farò sapere che questi saranno i miei ultimi mesi come giocatore del Manchester City.
Niente di tutto questo è facile da scrivere, ma come calciatori, sappiamo tutti che questo giorno alla fine arriva. Quel giorno è qui – e meritate di sentirlo da me per primi.
Il calcio mi ha portato a tutti voi e a questa città. Inseguendo il mio sogno, non sapendo che questo periodo avrebbe cambiato la mia vita. Questa città. Questo club. Queste persone… mi hanno dato TUTTO. Non avevo altra scelta che ridare TUTTO! E indovinate un po’, abbiamo vinto TUTTO.
Che ci piaccia o no, è ora di dire addio. Suri, Rome, Mason, Michèle ed io siamo immensamente grati per ciò che questo posto ha significato per la nostra famiglia.
“Manchester” sarà per sempre sui passaporti dei nostri figli – e, cosa più importante, in ognuno dei nostri cuori.
Questa sarà sempre la nostra CASA.
Non possiamo ringraziare abbastanza la città, il club, lo staff, i compagni di squadra, gli amici e la famiglia per questi 10 anni di viaggio.
Ogni storia ha una fine, ma questo è stato decisamente il capitolo migliore.
Godiamoci insieme questi ultimi momenti!
Con tanto affetto.

Le parole di De Bruyne segnano così la conclusione di una dell’epoca più vincente nella storia del Manchester City, un decennio in cui il belga è stato protagonista assoluto, diventando un’icona per club e tifosi.

 

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Roma, Spalla (collaboratore Ranieri) analizza le tattiche Serie A: disponibile la sua tesi UEFA Pro

Uno sguardo approfondito sulle tattiche della Serie A recente arriva direttamente dallo staff tecnico giallorosso. È stata resa disponibile la tesi con cui Sergio Spalla, attuale collaboratore tecnico di Claudio Ranieri alla Roma, ha ottenuto la massima abilitazione UEFA Pro a Coverciano.

Il suo lavoro, L’evoluzione del calcio nel campionato di Serie A: idee e cambiamenti degli ultimi 10 anni, analizza le trasformazioni tattiche nel nostro campionato nell’ultimo decennio. Spalla, già nello staff di Ranieri a Cagliari e con esperienze alla Sampdoria e allo Spezia, esamina le filosofie di gioco di squadre chiave come il Napoli di Sarri e Spalletti, l’Atalanta di Gasperini, il Bologna di Thiago Motta e il Sassuolo di De Zerbi.

La tesi offre una prospettiva tecnica sulle tendenze recenti, scritta da una figura che opera quotidianamente a Trigoria al fianco di Ranieri.

(figc.it)

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Marsiglia, De Zerbi: “Passo per criminale ma non lo sono. Futuro? Nessuno mi ha chiamato, voglio restare qui per molti anni”

Roberto De Zerbi, tecnico il cui nome circola negli ambienti vicini alla Roma per il futuro della panchina, ha affrontato a viso aperto le turbolenze che hanno scosso il Marsiglia negli ultimi giorni. In conferenza stampa, alla vigilia della partita contro il Tolosa, l’allenatore italiano ha risposto alle indiscrezioni su un presunto ammutinamento, usando parole forti per descrivere la situazione e il suo stato d’animo.

Dopo la premessa – “Sono molto felice di essere l’allenatore del Marsiglia perché adoro le polemiche” – , De Zerbi ha ammesso con franchezza la difficoltà del momento: “Ho vissuto molto male questa settimana, come tutti“. Poi, la difesa accorata e la replica alle accuse: “Io sono la persona che vuole più bene ai giocatori, ho la responsabilità di tirar fuori il meglio da loro. Certo, quando perdiamo certe partite mi arrabbio. Le cose successe questa settimana capitano in tutti i club, ma a Marsiglia escono fuori… I giocatori mi amano, molti sono venuti a parlarmi.

Ha quindi alzato i toni riguardo alla sua immagine e alle fughe di notizie: “Io difendo sempre i giocatori, ma mi aspetto che siano al 100%. Nella vita bisogna anche dare. Io darei la vita per il mio lavoro, ho perso molto per questo. Sono pronto a tutto e vorrei che lo fossero anche i miei giocatori. Sapevo che sarebbe uscito sui giornali e probabilmente so anche quali sono le vostre fonti. Passo per un criminale, ma non lo sono! Ci sono parti dei racconti che non sono vere.

Inevitabilmente, le recenti tensioni alimentano le voci su un suo possibile addio a fine stagione. Interrogato direttamente sul suo futuro e sulle speculazioni che lo accostano ad altri club, De Zerbi ha però voluto mettere un punto fermo, almeno per ora: “Ognuno è libero di dire quello che vuole. Ma nessuno mi ha chiamato, nessuna squadra. E come ho sempre fatto, non parlo o flirto con nessuna squadra. La mia intenzione è di rimanere qui per molti anni. Poi i matrimoni si fanno in due, e dobbiamo vedere come finisce la stagione. Ma io non ho parlato con nessuno e non parlo con nessuno“.

A stemperare parzialmente i toni è intervenuto l’attaccante Neal Maupay, negando fratture insanabili: “Siamo tutti con lui. Non è mai stato questione di non allenarsi, sarebbe stupido a 7 partite dalla fine. Ci sono cose da sistemare, come in una famiglia, ma siamo con il mister“.

Le parole forti di De Zerbi, pur smentendo l’ammutinamento, dipingono un quadro di forte pressione all’OM.

Mourinho recupera i diritti sul proprio nome: per 20 anni è stato un marchio di proprietà del Chelsea

Per gli ultimi vent’anni, i diritti legali sul nome “José Mourinho” non sono appartenuti al diretto interessato, bensì al Chelsea FC. Il club londinese lo aveva registrato come marchio il 4 aprile 2005, sfruttandolo ampiamente per il merchandising ufficiale. Questa particolare situazione sta per concludersi.

Come riportato dalla testata britannica, la licenza ventennale scadrà il prossimo 4 aprile e la nuova proprietà del club ha deciso di non procedere al rinnovo. L’ex tecnico della Roma rientrerà così in pieno possesso dei diritti sul proprio nome, libero di utilizzarlo commercialmente come meglio crede. Rimane tuttavia un piccolo dettaglio: il Chelsea detiene ancora i diritti sulla sua firma autografa, ma solo fino a novembre 2025.

(dailymail.co.uk)

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