Antonello nuovo Ceo della Roma, Le Fée accetta il Sunderland in prestito

Mentre Claudio Ranieri sta cercando di sistemare il presente, prende forma la Roma del futuro. […] I Friedkin, infatti, hanno scelto il nuovo Ceo, ruolo rimasto scoperto dopo le dimissioni, a settembre, di Lina Souloukou: il prescelto è Alessandro Antonello, attuale amministratore delegato dell’Inter. […] Ma non solo. Oltre ad Antonello la Roma sta pensando a Giovanni Sartori, che ha il contratto in scadenza a giugno con il Bologna, per il ruolo di direttore sportivo. A lui i Friedkin, su suggerimento di Ranieri, vogliono affidare la responsabilità del mercato. […] Per uno scherzo del calendario, la Roma affronterà domenica (ore 18, diretta tv Sky e Dazn, arbitro Abisso) proprio il Bologna.

Per l’occasione Ranieri avrà tutta la rosa a disposizione, con la sola eccezione di Cristante, ancora alla prese con l’infortunio ai legamenti della caviglia rimediato lo scorso 2 dicembre contro l’Atalanta. Recuperato Celik. […] Ieri Koné, sui social, ha voluto chiudere le polemiche nate in campo con Guendouzi postando una foto che li ritrae insieme accompagnata dalla scritta “Soltanto calcio”. […] Se Koné ci ha messo poco a conquistare la Roma, lo stesso non si può dire di Le Fée, all’addio dopo appena 6 mesi. Il giocatore va in Inghilterra, al Sunderland: prestito con obbligo di acquisto a 23 milioni di euro in caso di promozione in Premier League. […]

(corsera)

La Roma che verrà

Una rivoluzione silenziosa, in pieno stile Friedkin. Perché la Roma di oggi non sarà quella di domani. E se per il mercato bisognerà attendere la solita trafile “dell’uno entra soltanto se uno esce” anche a gennaio, a livello dirigenziale lo scacchiere si va lentamente completando. […] E così nel momento più buio, inizialmente si è virato sul paracadute Ranieri, pronto a sdoppiarsi da subito nel ruolo di allenatore e consigliere di Dan e Ryan in vista di un futuro prossimo dove vestirà i panni di consulente della proprietà. […] Poi, una volta iniziato a sistemare il campo, è stato il turno del Ceo, ruolo vacante da quasi 4 mesi. […] Alla fine l’ha spuntata Antonello che ha vinto il testa a testa con Perrelli. […]

Nel disegno che sembra aver preso come modello l’Inter, Antonello continuerà anche a Roma a fare…l’Antonello. Tradotto: si occuperà della parte finanziaria (dei rinnovi ad esempio di Svilar e Pisilli o della spalmatura dell’ingaggio di Dybala dopo il rinnovo), di marketing, degli sponsor, della questione stadio, dei rapporti sia in Lega Calcio che nell’Eca. […] E qui si apre un altro capitolo. Anzi duplice. Perché nel modello-Inter prefigurato manca l’Ausilio di turno. Oggi c’è Ghisolfi, la cui posizione – al di là delle rassicurazioni off record che arrivano dalla Roma – è sotto osservazione. A gennaio il francese si gioca molto. […] Non è un caso che il tam tam mediatico da qualche giorno stia veicolando un interessamento per il ds del Bologna Sartori, in scadenza di contratto a giugno. […]

(Il Messaggero)

Leader da confermare

IL TEMPO (L. PES) – C’è una Roma da confermare. Da Hummels a Paredes, passando per Dybala e Saelemaekers, fino ad El Shaarawy e all’ormai perduto Zalewski. Diversi i calciatori che hanno con i giallorossi un contratto in scadenza a giugno 2025 e che rappresentano, in gran parte, l’ossatura fondamentale sulla quale Ranieri sta ricostruendo dopo le macerie. La situazione più lineare è senza dubbio quella di Hummels. Il tedesco è stato rilanciato dal tecnico ed è diventato il leader della squadra, ma deciderà soltanto a fine campionato il suo futuro (continuare a giocare o smettere), come ha dichiarato proprio lui stesso. L’altra stella rigenerata, e blindata come il tedesco, da Sir Claudio è Paredes. L’argentino ha un’opzione per un terzo anno di contratto che però per scattare prevede, oltre al 50% delle presenze di questa stagione, la necessità della qualificazione della Roma in Champions o Europa League. Ad oggi complicata da immaginare. E’ facile invece pensare che l’allenatore, anche nelle vesti di dirigente, cercherà comunque di tenere il centrocampista, che continua ad essere corteggiato dal Boca Juniors per un ritorno in patria.

Da un argentino all’altro ecco Dybala. Il gran rifiuto all’Arabia e il mancato affondo del Galatasaray hanno restituito la Joya migliore, con minuti e gol che lo hanno rimesso al centro del progetto. Una storia che è molto vicino a continuare almeno per un’altra stagione. Mancano ormai meno di cinque partite per il rinnovo automatico e il rapporto tra l’agente Novel e Ghisolfi è tornato sereno nelle ultime settimane. Tante telefonate ma nessun appuntamento in programma: la volontà dell’attaccante è quella di restare, anche se non è stata affrontata la possibilità di rinnovare o di spalmare l’ingaggio. Un discorso che tornerà in agenda più avanti. Destino simile anche per El Shaarawy, che come i suoi compagni ha un’opzione, che scatta in base a gol e presenze, per prolungare l’accordo in scadenza a giugno. A fine contratto anche Ryan (con lui c’è un’opzione per altri due anni), Zalewski, destinato all’addio a zero, e il giovane Marin, per il quale sono in corso le trattative per il rinnovo.

Capitolo Saelemaekers. La Roma vuole tenere il belga, che è felice nella Capitale, e nella seconda metà di gennaio è già stato fissato un faccia a faccia con il suo agente Stipic, che vedrà sia Ghisolfi che il Milan, fungendo da intermediario per capire richiesta ed offerta, approfondendo inoltre la questione cifre e le volontà dei rossoneri su Abraham. Nel frattempo il Sunderland conta di sistemare in queste ore gli ultimi dettagli per Le Fée, che ha cambiato idea sulla destinazione dopo il rifiuto iniziale. La formula è quella del prestito con diritto di riscatto a 23 milioni, che diventa obbligo in caso di promozione in Premier League. Empoli e Cagliari pensano a Shomurodov, si allontana invece il terzino Alberto Costa.

Nuovo ruolo per Vitali. Ok Pellegrini

IL TEMPO (F. BIAFORA) – Prende sempre più forma la nuova struttura dirigenziale della Roma. In attesa dell’annuncio sul Ceo – da Trigoria è arrivato soltanto un laconico “no comment” sul nome di Alessandro Antonello, secondo Sky Sport scelto per l’incarico dopo essere stato per mesi nella lista dei Friedkin -, Lorenzo Vitali è stato nominato Chief Administrative Officer e General Counsel del club. In sostanza il dirigente, in giallorosso dal 2020, sarà a capo dell’area amministrativa e legale, diventando una sorta di numero 2 del futuro amministratore delegato.

Dopo l’accordo delle scorse settimane si è poi rivisto a Trigoria anche Federico Balzaretti, che con Iore, Tavlaridis, Leuzzi, Domenech e Di Matteo compone l’area scouting al servizio del ds Ghisolfi. Intanto ieri Ranieri ha diretto il primo allenamento della settimana che porta al Bologna. Regolarmente in gruppo Pellegrini, che non ha avuto bisogno di esami strumentali ed ha ricaricato le batterie dopo la sostituzione nel derby. Si è rivisto anche Celik dopo l’influenza, che ora ha colpito Dahl. Ancora out Cristante e Ryan.

Addio al “Ragno Nero” di Roma e Milan

IL TEMPO (P. DANI) – E’ morto all’età di 89 anni Fabio Cudicini, ex portiere di Roma e Milan, conosciuto come il “Ragno nero“. Ne dà notizia il club rossonero. Cudicini era il padre di Carlo, a sua volta portiere di livello internazionale. “La tela del Ragno sul nostro Cuore rossonero. Per sempre”, si legge nella note della società milanese. “E’ scomparso Fabio Cudicini, campione di tutto con il Milan, grande portiere e grande persona. Le condoglianze di tutti i rossoneri al figlio Carlo, cresciuto nel club, e a tutta la famiglia. Ciao Fabio”.

Anche il club giallorosso ha salutato l’ex calciatore: “L’As Roma piange la scomparsa di Fabio Cudicini, ai familiari vanno le condoglianze e l’abbraccio dell’intera famiglia romanista“. Nato a Trieste il 20 ottobre 1935, prima di approdare al Milan Cudicini ha vestito le maglie di Udinese (1955-58), Roma (1958-66), con cui ha vinto una Coppa Italia e una Coppa delle Fiere, e Brescia (1967-72). In cinque stagioni con i rossoneri ha vinto uno scudetto, una Coppa dei Campioni, una Coppa Intercontinentale, una Coppa delle Coppe e una Coppa Italia.

Giallorossi eliminati dalla Coppa Italia

IL TEMPO – La Roma Primavera perde in rimonta contro il Lecce e viene eliminata dalla Coppa Italia. Nulla da fare per la squadra di Falsini, che cade in casa per 2-1, incassando così la seconda sconfitta di fila dopo la disfatta contro l’Hellas in campionato. Oggi, alle 14.30, invece, tocca alla Lazio, che al Fersini di Formello affronterà la Juve agli ottavi.

I Friedkin hanno scelto Antonello. Con lui, il club a Ghisolfi e Ranieri

Quattro mesi dopo le dimissioni di Lina Souloukou da ad della Roma, il club giallorosso ha trovato chi ricoprirà quel ruolo. Sarà Alessandro Antonello che nell’Inter, società dalla quale è in uscita, ricopre la stessa carica. […] L’accordo tra Antonello e la Roma è stato raggiunto e salvo accelerazioni o sorprese dovrebbe entrare a far parte dell’organigramma giallorosso a partire dal primo febbraio. Per questo si va delineando il quadro dirigenziale del presente, ma anche del futuro con l’ex Inter come ad, Ghisolfi che si sta conquistando la conferma a responsabile dell’area sportiva e Ranieri che dal 30 giugno 2025 sarà anche lui un dirigente con un mandato specifico per l’area tecnica che comporterà, tra gli altri compiti, quello di dover fare da consulente diretto della proprietà per la scelta del nuovo allenatore. […]

Prima c’è un mercato, quello di riparazione, da condurre e che vedrà la Roma intervenire laddove necessario. La fascia destra, ad esempio, è dove Ghisolfi vuole dare a Ranieri quello che serve perché per quanto bene stia facendo Saelemaekers, l’allenatore vede il belga come un giocatore più offensivo. Per questo il diesse aveva sondato il terreno per Alberto Costa del Vitoria Guimaraes, il quale è comunque vicino allo Sporting Lisbona. […] Una volta chiuso il mercato, poi, sarà anche il momento dei rinnovi e in cima alla lista ci sono da discutere quelli di Dybala, Hummels, Paredes e Pellegrini. […]

(Tuttosport)

Morto Cudicini, il “Ragno Nero”

LEGGO – La Roma e il Milan sono in lutto. Ieri sera è morto Fabio Cudicini, il mitico portiere soprannominato “Ragno Nero”. Aveva 89 anni. Triestino di nascita, arriva al Milan nel 1967, dopo otto stagioni con la Roma, con cui vinse la Coppa delle Fiere nel 1961, oltre a una Coppa Italia nel 1964. Nereo Rocco lo porta in rossonero nel 1967, malgrado lo scetticismo generale.

In molti ritenevano il 32enne Cudicini ormai avviato alla fine della carriera, e invece il “Ragno Nero” (ribattezzato così, ovvero “Black Spider” dai giornali britannici dopo due grandi partite a Glasgow e Manchester) sarà decisivo per la conquista di uno scudetto, una Coppa Italia, una Coppa Campioni, una Coppa delle Coppe e la prima Intercontinentale, nel 1969. Con i sui 191 centimetri era molto alto per l’epoca. A Roma l’avevano soprannominato “Pennellone”. Suo figlio Carlo, anche lui portiere, classe 1973, ha giocato nel Chelsea.

Risalita. La Roma e il mal di trasferta: a Bologna per sfatare il tabù

LEGGO (F. BALZANI) – Ampliare la dirigenza e rinforzare la rosa. Ma prima di tutto infrangere il tabù trasferta. La Roma si è ritrovata ieri a Trigoria (out Cristante e Dahl) per preparare la sfida di domenica a Bologna dove Ranieri spera di ottenere i primi 3 punti stagionali fuori casa. Un traguardo che manca da 9 mesi (25 aprile 2024, 2-1 a Udine). Un periodo in cui la Roma ha raccolto un rendimento esterno da retrocessione: appena 5 punti in 9 partite (5 pareggi e 4 ko), peggio in serie A hanno fatto solo il Lecce con 4 e il Venezia con 3. In totale controtendenza col ruolino di marcia in casa, un problema atavico sin dai tempi di Mourinho. Una striscia così negativa non si registrava da 25 anni con Zeman, quando il digiuno durò 15 gare. La spinta del derby e la bella prestazione a San Siro, però, portano Ranieri a essere ottimista per sbloccare l’ultimo tabù di una gestione fin qui praticamente perfetta.

Nel frattempo i Friedkin rilanciano il progetto giallorosso e hanno scelto di puntare su Alessandro Antonello come nuovo Ceo. L’attuale AD corporate dell’Inter (e memrbo dell’Ecaa) darà a breve le dimissioni dal club nerazzurro per sbarcare a Trigoria e prendere il posto della dimissionaria Souloukou. Ma non sarà l’unico arrivo in una dirigenza che ha visto già l’ingaggio di Balzaretti e che sarà impreziosita dallo stesso Ranieri a partire da giugno e forse anche da Totti nel caso in cui dovessero convergere le intenzioni sul ruolo. La posizione di Ghisolfi al momento è salda tanto che il ds ha formato il nuovo reparto di scouting e si sta occupando del mercato in entrata ed uscita.

Si segnala la cessione di Le Fée al Sunderland in prestito con riscatto (23 milioni) che diventa obbligatorio in caso di promozione del club inglese in Premier League. Un clamoroso flop per il francese pagato 23 milioni appena 6 mesi fa. In uscita pure Shomurodov corteggiato da Empoli e Cagliari. Poi si lavorerà in entrata: sfumato Costa (vicino allo Sporting) a destra piace ancora Kayode mentre a centrocampo si cerca un profilo alla Koné. Sul taccuino i nomi di Reitz, Doucouré e Bondo.

RANIERI: “Pellegrini resterà alla Roma. Dobbiamo tornare a lottare per lo scudetto, è finito il tempo della Rometta”

CORSPORT – Sull’edizione odierna del quotidiano è uscita la seconda parte della lunga intervista al tecnico giallorosso Claudio Ranieri, dove ha affrontato l’argomento Roma a 360° . Queste le sue parole.

Claudio, Pellegrini resta davvero?
“Sono sicuro di sì. Però vorrei chiarire una cosa”.

Quale?
“Non è stato lui a insistere per scendere in campo nel derby. In tanti anni nessun giocatore mi ha mai chiesto di giocare. Con Lorenzo sono bastate poche parole il sabato mattina. Io non faccio discorsi lunghi, non perdo tre ore a parlare con la squadra. I giocatori hanno una soglia di attenzione di otto secondi. Spesso basta una battuta fatta bene. Del resto anche il Papa ha detto recentemente che le omelie devono essere più brevi”.

Usti! Ha scelto un paragone da niente.
Ride. “Avevo deciso di tenere Lorenzo in panchina, ma nei suoi occhi ho visto una luce differente, aveva gli occhi pieni di luce. Ho capito che la voglia di esserci, di giocare, era enorme. E ho cambiato idea. E’ andata bene a entrambi. Diciamo che un po’ di esperienza me la sono fatta”.

Benedetta sensibilità.
“Non c’è tecnica, né strategia. Viene tutto così naturale tra persone intelligenti. Di solito con i ragazzi me la cavo così: “Mi fido di voi e dopo facciamo il punto. Cercate il vostro fuoco dentro. Un’occasione così non capiterà più. Cercate quel fuoco, non vergognatevi. E loro non si vergognano”.

Facciamo il punto significa faremo i conti.
“Ci sei arrivato”.

Senza sforzo…Quando allenavi all’estero eri considerato il meno italiano degli italiani perché puntavi pochissimo sulla tattica.
“Non amo le gabbie mentali, provo sempre ad aprirle”.

Qui non servono spiegazioni.
“Ho girato il mondo, allenato dappertutto, da noi c’è sempre stata troppa tattica, giocatori ingabbiati, talenti frenati e spettacolo depresso. Le cose sono cambiate con la globalizzazione del calcio. Calcio globalizzato, non evoluto. Più informazioni per tutti e più omologazione. D’accordo sull’organizzazione difensiva, sulla personalizzazione dei compiti, ma poi in campo ci vanno loro. Che devono sentirsi bene e giocare con naturalezza, come sanno. Cosa vuoi che si possa dire a gente come Dybala, Del Piero, Totti? Ma anche a Hummels, Paredes, Pirlo, Lampard, ti butto lì un po’ di nomi”.

[…]

Claudio, non senti anche tu il dolce profumo della restaurazione?
“In che senso? Sento solo il profumo della Roma e di Trigoria”.

[…]

C’è un collega che ti è più affine di altri?
“No. In questo momento ci sono tanti allenatori che si rifanno a Gasperini, io seguo solo me stesso”.

[…]

Claudio, in definitiva sei tornato alla Roma per…?
“Rimetterla in moto e porre delle basi solide, la Roma deve tornare a lottare per qualcosa di importante, per lo scudetto. E’ finito il tempo della Rometta, ora c’è la Roma, i Friedkin sono abituati a pensare in grande…Cerco di fare quello che so e posso. In un secondo tempo metterò la mia esperienza al servizio della società”.

Intendi al momento delle scelte per la prossima stagione.
“Precisamente”.

Consulente ad personam.
“Non mi sembra che tu possa considerarla una notizia”.

Dammi una gioia: ti sei mai incazzato di brutto?
“Certo, ma chi si ricorda…”.

Non è un bel segnale.
“Sono giovane, solo i vecchi ricordano, io vivo l’oggi. E comunque sì, al Chelsea feci volare il tavolo con tutte le vitamine, bottiglie e altro. Tavolo e sedie, non dico che sfasciai lo spogliatoio, ma quasi”.

Per quale motivo?
“E chi si ricorda…”.

Aridaje.
“Ti dico quando ho provato dispiacere”.

A Como.
“Per quell’orribile secondo tempo. Ero molto amareggiato, la partita era cambiata e non siamo stati capaci di leggerla. Posso anche perdere, ma se c’è stata la prestazione l’amarezza passa più in fretta”.

Ormai conta solo il risultato.
“Ho sempre giocato per vincere, se trovo un avversario che mi schiaccia, provo a limitare i danni lottando”.

[…]