Punto e basta: la Roma perde un’altra occasione

Poteva essere la settimana giusta, quella della svolta. Perché i pareggi di Lazio, Milan e Atalanta contro i non irresistibili Como, Cagliari e Udinese, avevano regalato quella ventata di aria fresca che, sommata al successo nel derby, doveva rappresentare il trampolino di lancio per una seconda parte di stagione ricca di speranza. Per cosa? Se non era lecito chiederselo prima, figuriamoci adesso, dopo l’incredibile pareggio al 98’ di Bologna che lascia la Roma nel limbo di coloro che son sospesi a 24 punti dopo 19 partite ma a 8 lunghezze dalla Fiorentina (sesta) che oggi potrebbe allungare vincendo a Monza. (…) In effetti non si capisce se tirare un sospiro di sollievo per un pari ormai insperato oppure essere arrabbiati per quei sette minuti di blackout nella ripresa dopo il vantaggio di Saelemaekers che hanno rovinato una prestazione fino a lì più che sufficiente. Di certo c’è che senza la speranza è difficile trovare l’insperato. E sarà così da qui in avanti anche per Ranieri, costretto suo malgrado a galleggiare nell’anonimato, al di là delle dichiarazioni buoniste nel post-gara. Perché la Roma somiglia sempre di più a Penelope e alla sua tela: quando pensi che tutto sia rientrato nei binari, che finalmente sia stata intrapresa la strada giusta, eccola lì sbandare di colpo lasciandoti l’amaro in bocca e costringendo l’allenatore a ricominciare da capo. (…)

(Il Messaggero)

I VOTI DEGLI ALTRI – Dovbyk “glaciale” – Saelemaekers “poteva essere l’mvp…” – Dybala “fumoso”

La Roma, a Bologna, agguanta il pareggio in extremis ed evita una sconfitta che sarebbe stata immeritata. Decisivo nel 2-2 finale Artem Dovbyk, freddo nel realizzare dal dischetto: “Fin dalle prime battute riprende dal gioco di sponde che tanto ha fruttato nell’ultima gara. Si trova la palla sulla testa a pochi metri dalla porta quasi senza accorgersene e non può imprimere forza, poi serve una gran palla a Dybala non sfruttata. Quando la potenziale occasione arriva sui suoi piedi, tentenna troppo e perde l’attimo. Ma si carica il peso massimo del rigore a tempo scaduto. Glaciale.” (Il Romanista).  Aveva sbloccato le marcature Alexis Saelemaekers, al secondo gol consecutivo: “Poteva essere l’mvp della gara visto l’ennesimo e importante gol. La palla persa sul pareggio bolognese è sanguinosa e già nel primo tempo aveva rischiato per una dormita in area. Reclama un fallo da rigore: il contatto sul suo piede c’è, resta più di qualche perplessità” (Il Tempo).

Gara insufficiente per Paulo Dybala: “Gioca a tutto campo, sembra poter decidere ma è la partita che decide per lui. Fumoso” (Gazzetta dello Sport). In ombra Lorenzo Pellegrini: “Ahi, ci risiamo. Ha un’intuizione sul gol di Saelemaekers ma nel complesso fatica. E la trattenuta su Odegaard che spinge Abisso a fisciare il rigore senza neppure aspettare il Var è molto vistosa” (Corriere dello Sport).

LA MEDIA VOTI DELLE PAGELLE DEI QUOTIDIANI (La Gazzetta dello Sport, Il Corriere dello Sport,  Il Messaggero, Il Corriere della Sera, La Repubblica, Il Tempo, Il Romanista)

Svilar 6,21
Mancini 6,00
Hummels 6,07
Ndicka 6,14
Saelemaekers 6,28
Koné 5,71
Paredes 6,00
Angelino 6,14
Pellegrini 5,21
Dybala 5,21
Dovbyk 6,57

Pisilli 6,12
El Shaarawy 6,00
Celik 5,75
Baldanzi NG
Zalewski NG

Ranieri 5,93


LA GAZZETTA DELLO SPORT

Svilar 6
Mancini 6
Hummels 6
Ndicka 6
Saelemaekers 6
Koné 6
Paredes 6
Angelino 6
Pellegrini 5,5
Dybala 5,5
Dovbyk 6

Pisilli 6
El Shaarawy 6
Celik 5,5
Baldanzi ng
Zalewski ng

Ranieri 6


CORRIERE DELLO SPORT

Svilar 6
Mancini 6
Hummels 6,5
Ndicka 6
Saelemaekers 6,5
Koné 5,5
Paredes 6
Angelino 6,5
Pellegrini 5
Dybala 5
Dovbyk 7

Pisilli ng
El Shaarawy ng
Celik ng
Baldanzi ng
Zalewski ng

Ranieri 6


IL MESSAGGERO

Svilar 6
Mancini 6
Hummels 6
Ndicka 6
Saelemaekers 6
Koné 5,5
Paredes 6
Angelino 6,5
Pellegrini 5
Dybala 5
Dovbyk 6,5

Pisilli 6
El Shaarawy 6
Celik 5,5
Baldanzi 6
Zalewski 6

Ranieri 5,5


CORRIERE DELLA SERA

Svilar 65
Mancini 6
Hummels 6
Ndicka 6,5
Saelemaekers 6,5
Koné 6
Paredes 6
Angelino 6
Pellegrini 5
Dybala 5
Dovbyk 7

Pisilli ng
El Shaarawy ng
Celik ng
Baldanzi ng
Zalewski ng

Ranieri 6


LA REPUBBLICA

Svilar 6
Mancini 5,5
Hummels 6
Ndicka 6,5
Saelemaekers 6,5
Koné 5,5
Paredes 5,5
Angelino 6
Pellegrini 5
Dybala 5
Dovbyk 7

Pisilli ng
El Shaarawy ng
Celik ng
Baldanzi ng
Zalewski ng

Ranieri 6


IL TEMPO

Svilar 6,5
Mancini 6
Hummels 6
Ndicka 6
Saelemaekers 6
Koné 5,5
Paredes 5,5
Angelino 5,5
Pellegrini 5
Dybala 5
Dovbyk 6

Pisilli 6
El Shaarawy 6
Celik 6
Baldanzi ng
Zalewski ng

Ranieri 5,5


IL ROMANISTA

Svilar 6,5
Mancini 6,5
Hummels 6
Ndicka 6
Saelemaekers 6,5
Koné 6
Paredes 7
Angelino 6,5
Pellegrini 6
Dybala 6
Dovbyk 6,5

Pisilli 6,5
El Shaarawy 6
Celik 6
Baldanzi ng
Zalewski ng

Ranieri 6,5

Dovbyk su rigore pareggia al 98′ A Bologna arriva un punto d’oro

LEGGO (F. BALZANI) – Un’altra trasferta al cardiopalma che non basta a infrangere il tabù ma porta un punto d’oro all’ultimo respiro. La Roma a Bologna acciuffa il pareggio al 98′ grazie a un rigore di Dovbyk dopo aver subito la rimonta dei padroni di casa. Nel primo tempo i giallorossi non hanno mostrato la fame da derby svegliandosi solo nel finale quando Dybala si è divorato un gol a pochi passi. Prima era stata la squadra di Italiano a rendersi più pericolosa con Dallinga e uno scatenato Dominguez. La ripresa si è aperta nel segno dell’ex. Al 58′ Saelemaekers ha trovato l’angolo giusto sfruttando una trattenuta timida dell’altro ex Skorupski. Quarto gol per il belga, mai ha segnato di più in carriera in una stagione. La Roma sembrava sul pezzo tanto da andare vicina subito al raddoppio, ma il Bologna con due ripartenze in 7′ ha ribaltato. Prima con Dallinga poi con Ferguson che ha realizzato il rigore causato dal mani di Koné. Ranieri è corso ai ripari: dentro Pisilli, Baldanzi ed El Shaarawy. Nel finale la Roma ha provato l’assalto ottenendo un altro fallo di mani evidente di Lucumì. Dal dischetto è andato Dovbyk che ha realizzato freddamente riscattando una prova incolore. «Non capisco di cosa si lamentano, i rigori c’erano entrambi – è sbottato Ranieri – Nel primo tempo forse c’era anche un colpo su Saelemaekers che è stato magari giudicato più leggero». Poi sul match: «Nel primo tempo dovevamo giocare con più brio, giravamo con la palla tra i piedi ma non avevamo la velocità di esecuzione che piace a me. Ma la squadra non molla e quando i ragazzi lottano fino in fondo sono sempre soddisfatto». E’ anche tempo di mercato e il nome bollente è quello di Frattesi. «Leggo delle cose, ma non c’è nulla di definito – ammette Ranieri -. Detto questo non si possono spendere tutti quei soldi onestamente». La Roma spera in un ulteriore sconto da parte dell’Inter ed è disposta ad arrivare a 35 milioni. Il piano B porta a Reitz mentre in attacco torna di moda Kalimuendo.

Tra errori e rigorini: Roma e Bologna mancano l’obiettivo

Annibale Frossi – 125 partite con l’Ambrosiana-Inter tra il 1936 e  il 1942, poi allenatore e giornalista commentatore teorizzava che il risultato perfetto fosse lo o-o perché privo di errori. A lui sarebbe piaciuto poco questo Bologna-Roma 2-2, in cui tutti i gol sono venuti da sbagli e disattenzioni. Un pareggio che non permette agli emiliani di avvicinare davvero la zona Europa e che fa fare un passo indietro ai giallorossi dopo la vittoria nel derby di sette giorni fa che poteva cambiare la stagione. Il Bologna ha avuto più di un’occasione per chiudere la partita, ma anche e soprattutto per l’egoismo di Orsolini non è arrivato il 3-1. Ranieri ha provato a cambiare le carte, facendo entrare 5 giocatori dalla panchina tra il 78′ e 1’84’. Il pareggio è arrivato in pieno recupero, con un altro rigore (visto dalla Var) per fallo di mano di Lucumì su Ndicka, salito in area avversaria per l’ultimo disperato assalto su calcio d’angolo. Due penalty simili, di quelli che i difensori detestano, dicendo che a calcio non si può giocare con le braccia attaccate al corpo come dei pinguini. Ma questo è il regolamento e Abisso lo ha applicato. (…)

(corsera)

Frattesi non punge più: spinge per andarsene. Ma la Roma prende tempo

In quel “se fossi in lui continuerei qui..”, pronunciato ieri a Venezia da Simone Inzaghi con cipiglio, pure con una punticina di malcelato fastidio, c’è dentro un mondo scrive . Tutto il mondo di Davide Frattesi, centrocampista con il mal di pancia in questo inizio 2025 interista. C’è dentro il giocatore che scalpita per tornare a Roma e non sembra avere la testa pienamente sintonizzata sul nerazzurro, almeno a quanto visto in Arabia e in Laguna. (…)  Il prezzo è presto fatto ed è pure variabile: l’Inter chiede 45-50 milioni ai giallorossi, meta ambita da Frattesi, ma si sale fino a 70 per il Napoli, proprio per evitare di rinforzare una diretta concorrente. In più, il club apre a modalità di pagamento differite (prestito oneroso con obbligo di riscatto), ma esclude la possibilità di inserire contropartite per abbassare la cifra. L’ipotesi di Bryan Cristante sarebbe considerata solo come prestito secco e separato, giusto un modo per tamponare l’eventuale emorragia in mezzo fino a giugno. (…)

(gasport)

Mancini: “Bravi a recuperare, assurdo però prendere due gol in pochi minuti”

È stato il primo, Gianluca Mancini, a rendersi conto del tocco di mano di Lucumì in pieno recupero e a richiamare l’attenzione dell’arbitro Abisso, che poi è stato richiamato al Var. “Io mi adeguo alle regole – sembra quasi giustificarsi – e in campo ho detto all’arbitro che era fallo. Da difensore con il Var è complicato, il contatto con l’attaccante lo devo avere, è difficile saltare con le braccia intorno al corpo”. Lo stato d’animo è altalenante. “Ci sono rammarico e un po’ di frustrazione perché siamo andati in vantaggio e ci siamo fatti sorpassare. Ma siamo stati bravi a non mollare e siamo riusciti a riprenderla”. (…)

(corsera)

Lasciate stare Ranieri: la Roma deve crescere con Sir Claudio dirigente

IL TEMPO (L. PES) – Guai a permettere al morbo che troppe volte ha afflitto la Capitale di espandersi. Un’arte molto diffusa quanto pericolosa: l’accontentarsi. Claudio Ranieri ha riportato entusiasmo, identità e soprattutto risultati nei suoi primi due mesi della terza avventura da allenatore della Roma, ma, per dirla alla sua maniera, «lasciatelo stare». Si perché soprattutto dopo l’euforia della vittoria nel derby in molti già invocavano un bis in panchina anche nella prossima stagione per Sir Claudio, che a ottobre compirà 74 anni. Ma non è l’età il problema centrale. Bensì quella nebbia giallorossa che troppe volte ha offuscato la vista di tanta gente al minimo risultato positivo. La missione del tecnico di San Saba è chiara: salvare questa stagione (e ci sta riuscendo alla grande anche se ancora manca l’acuto in trasferta) e iniziare a lavorare con i Friedkin per il futuro nelle vesti di dirigente. E questo dovrà accadere, senza uscire dallo spartito. Ovviamente, dal canto suo, semmai la proprietà dovesse chiedergli di fare un altro anno alla guida della squadra non rifiuterebbe, ma questo significherebbe aver incassato tanti «no» dagli allenatori contattati. Un epilogo che non farebbe iniziare con i migliori auspici anche la prossima stagione, dopo averne buttata già una. Ma questa idea, ad oggi, non viene minimamente accarezzata a Trigoria nonostante Ranieri si diverta a scherzarci su. La ricerca del nuovo allenatore continua e lui sarà garanzia di competenza e passione per la Roma. Ora che finalmente i Friedkin hanno inserito un uomo di calcio, oltre che tifoso, in società, sarebbe un peccato non ricominciare a cosrtuire per vincere.

Avanti per Frattesi ma senza spese folli

IL TEMPO (M. CIRULLI) – La Roma si prepara a formalizzare la prima offerta all’Inter per Frattesi. I giallorossi sono pronti ad avviare le trattative con i nerazzurri per riportare nella Capitale il centrocampista. Questa settimana sarà cruciale per Ghisolfi, che intende avviare i primi contatti ufficiali con la dirigenza interista per formulare una proposta concreta. L’Inter valuta il suo cartellino intorno ai 45 milioni, cifra considerata eccessiva dalla Roma. I giallorossi, infatti, non sembrano disposti a soddisfare le richieste economiche dell’Inter e puntano a ridurre il costo dell’operazione inserendo una contropartita tecnica: il profilo individuato da Ghisolfi è quello di Bryan Cristante, che sembra aver ormai concluso il proprio ciclo nella Capitale. L’offerta che dirigente francese potrebbe presentare a Marotta si baserebbe su una cifra vicina ai 30 milioni di euro, dilazionati in più anni, più il cartellino dell’ex centrocampista dell’Atalanta. Un ulteriore elemento che potrebbe inoltre agevolare il trasferimento è la figura dell’agente Giuseppe Riso, che è anche il procuratore di Frattesi. Nella giornata di ieri, si è giocata una «partita parallela» rispetto a quelle disputate dalle due squadre contro Venezia e Bologna. Allo stadio Penzo, il presidente dell’Inter, Marotta, ha parlato proprio del futuro di Frattesi. «È un grande professionista – ha dichiarato ai microfoni di Dazn – Non ha chiesto assolutamente la cessione. Noi non vogliamo vendere nessuno, ma se un giocatore manifesta la volontà di cambiare, siamo pronti ad ascoltarlo. Per ora, però, non ci sono elementi concreti che facciano pensare che Frattesi voglia lasciare l’Inter». Nonostante queste dichiarazioni, la situazione in campo sembra raccontare una realtà diversa. Frattesi, infatti, è partito dalla panchina anche nella sfida contro il Venezia, nonostante le assenze di Calhanoglu e Mkhitaryan, subentrando solamente dopo un’ora di gioco. Inzaghi ha giustificato la scelta parlando della normale concorrenza in una grande squadra come l’Inter. «Conto tantissimo su Davide – ha dichiarato a fine gara – È pienamente coinvolto nel progetto. Lo vedo lavorare bene e abbiamo avuto un’ottima chiacchierata, a differenza di chi sostiene che ci fossero tensioni. Senza l’infortunio di Mkhitaryan, avrebbe probabilmente giocato titolare, ma è entrato molto bene. Certo, vorrebbe più spazio, ma è consapevole della concorrenza. Siamo felici di averlo con noi e per i tifosi è già un beniamino. Se fossi in lui, resterei all’Inter». Poche ore dopo, è stata la Roma a replicare in questa «guerra a distanza». A prendere parola è stato Ranieri, che ha sottolineato come le richieste economiche dell’Inter siano eccessive per le attuali strategie del club giallorosso: «Non spenderemo cifre così elevate per un centrocampista. Dobbiamo coprire più ruoli. Se vogliamo migliorare dobbiamo prendere giocatori da Roma, altrimenti non ha senso acquistare solo per il gusto di farlo». Il tormentone di mercato è appena iniziato.

Cuore Roma

IL TEMPO (L. PES) – Premiata dal carattere. La Roma torna da Bologna con un punto che vale più di quello che sembra. Certo, il tabù trasferta resiste e si prolunga a diciassette gare senza vittoria e sfiorerà i nove mesi il 23 gennaio quando in Europa i giallorossi faranno visita all’Az Alkmaar. Ma la squadra di Ranieri dimostra di esserci con i sentimenti pur concedendo tanto ad un’avversaria comunque preparata e insidiosa come il Bologna di Italiano. Il post derby sembrava il momento perfetto per tornare a gioire lontano dall’Olimpico, ma tutto sommato anche aver evitato la sconfitta in un pomeriggio complicato rende merito alla squadra. Ranieri conferma lo stesso undici del derby dando fiducia soprattutto a Pellegrini che nella stracittadina aveva segnato eritrovato il sorriso. Ma il capitano a Bologna è già tornato sulla terra con una prestazione nettamente insufficiente a conferma che una rondine non fa primavera, e che alcune difficoltà strutturali del calciatore, soprattutto a livello mentale sono diffidi da modificare. Per il resto la «solita Roma», verrebbe da dire. Primo tempo piacevole, come del resto tuta la gara, giocato a ritmi alti da entrambe le squadre e con diverse occasioni per entrambe. Sale in cattedra la Roma che prima col colpo di testa di Dovbyk e poi con la grande occasione sciupata da Dybala in area di rigore va vicina a sbloccare il match. Al 33′ il primo caso da Var della serata. Saelemaekers anticipa Miranda che poi colpisce il belga col pallone già in viaggio. Abisso ignora e da Lissone tutto tace. Anche Ranieri al fischio finale lamenterà il mancato fischio: il rigore sembrava netto. Riparte bene la ama che al 58′ confeziona il gol del vantaggio ancora una volta con Saelemaekers al secondo gol consecutivo: l’esterno riceve da Koné e col sinistro batte uno Skorupski tutt’altro che impeccabile. Poi i blackout giallorosso. Dovbyk gestisce male un contropiede dove Saelemaekers perde un pallone sanguinoso e il Bologna arriva in porta col triangolo Dominguez-Odgaard-Dallinga (colpevolmente abbandonato da Mancini). Quattro minuti dopo Abisso fischia un calcio di rigore per i pardoni di casa per mani di Koné (dubbi restano ma in area c’era anche una tratte-nuta sospetta di Pellegrini). Ferguson spiazza Svilar e la Roma si ritrova sotto. Gestione confusa del match per i giallorossi che attaccano con disordine e concedono spazi ai rossoblù. Ranieri si affida al cambio modulo e inserisce Celik, Pisilli ed El Shaarawy a dieci dal termine. Cambi che funzionano anche con le ultime mosse Baldanzi e Zalewski. Il Bologna non chiude la gara e La Roma è brava a crederci. Al 94′ stavolta Abisso concede il penalty ala Roma sul tocco di mano di Lucumi. Freddissimo Dovbyk dagli undici metri e pareggio tutto sommato meritato. Peccato non aver sfruttato una giornata ricca di pareggi ma la Roma deve recriminare anche con se stessa e con alcuni singoli sottotono. Pellegrini delude ancora ma anche Dybala e Saelemaekers (nonostante il gol) hanno trovato maggiori difficoltà. Tanti spazi anche in difesa con un Mancini distratto e Hummels sopraffatto dal ritmo avversario. Dovbyk bene a metà: glaciale dal dischetto e bravo nel giocare per la squadra, ma a volte manca cattiveria sotto porta. Venerdì all’Olimpico arriva il Genoa, ma è ancora presto per guardare la classifica.

Per la Roma non è mai troppo tardi

«Voglio chiedere a Ranieri che ha 73 anni se lui sa come si allenano gli ultimi 8 secondi perché io non ci riesco, per me fanno parte delle cose inallenabili». Sorride amaro alla fine Vincenzo Italiano, l’allenatore del Bologna che è uscito dal campo prendendosela con l’arbitro, ma anche con i suoi più acerbi giocatori incapaci di tenere in pugno una meritata vittoria contro la Roma. (…) L’analisi di Italiano è lucida e onesta: le ultime reti del 2-2 sono arrivate su rigori da Var, analoghi tocchetti involontari di mano su cross (prima Koné poi Lucumi) pescati col microscopio da Manganiello davanti alla tv, impossibili da vedere a occhio nudo sul campo. Ma quello definitivo trasformato da Dovbyk è arrivato oltre il recupero, dopo che il Bologna non era riuscito a chiudere un match dominato nella ripresa contro una Roma che non aveva saputo reagire. L’unico tiro in porta giallorosso dal 2-1 del 65′ in poi è stato quello finale dal dischetto. Dopo un primo tempo equilibrato nel gioco, ma con Dybala a sciupare l’occasione migliore, è successo tutto. (…) «C’era rigore per noi e per loro», commenta Ranieri. «Nel primo tempo dovevamo giocare con più ritmo, siamo una squadra più briosa. Siamo stati lenti, troppi palloni all’in-dietro. Sono contento perché abbiamo ripreso un pari importante, ma non mi piace questo ritmo, voglio un ritmo da chi prova a vincere».

(La Repubblica)