Baldanzi e Shomudorov in pole per Parma

“Non possono giocare sempre gli stessi, a distanza di 72 ore”. Spiegando al termine di Roma-Napoli le scelte di formazione, rivoluzionate rispetto alla partita vinta contro l’Eintracht, Ranieri ha indicato la strada che percorrerà se riuscirà ad andare avanti in Europa. Dunque a Parma, dove quasi vent’anni fa si rese protagonista di una miracolosa rimonta evitando la Serie B, vedremo i soliti 5-6 cambi. (…) La Roma deve ancora sistemare la pratica Porto, nel playoff di ritorno che si giocherà giovedì all’Olimpico, ma nel frattempo scruta la mappa che in Italia le sottopone sei stazioni confortevoli consecutive. (…) Aspettiamoci allora una formazione seria ma diversa rispetto a Oporto. Con qualche conferma – tipo Saelemaekers che è squalificato in Europa – magari il rientro di un paio di titolari tornati in discussione – Hummels e Paredes – e anche qualche forza fresca. Per esempio il francese Gourna-Douath, escluso dalla lista Uefa ma già schierato a Venezia. Spera pure il terzino Salah-Eddine, l’unico tra i rinforzi di gennaio di movimento rimasto ancora a zero minuti, chiuso dall’Angeliño migliore di sempre. Davanti è attesa la promozione di Baldanzi, che ha sostituito bene Dybala al Dragao, probabilmente abbinata al rilancio di Shomurodov: Dovbyk ha bisogno di riposo per i soliti problemi al ginocchio. (…)

(corsport)

Il club con Ranieri. Uefa sorpresa dalla lettera della Roma

Una cosa è sicura: non sarà facile ricomporre il rapporto tra Roma e Uefa dopo la notte di Porto. L’arbitraggio sicuramente non ideale, ma neanche scandaloso, del tedesco Stieler. Le parole molto forti di Ranieri. Il silenzio ufficiale dell’ Uefa che però ieri ha telefonato alla Roma per capire. Infine, la lettera di protesta che il club invierà a breve a Nyon per schierarsi al fianco di Ranieri, elencando situazioni che non sono piaciute (e che hanno origine dalla finale di Europa League con il Siviglia diretta da Taylor). Va da sé che anche l’Uefa farà le sue mosse, compresa la probabile indagine su Ranieri, quasi atto dovuto dopo quelle parole. Senza fretta. Difficile una squalifica, ma potrebbe arrivare una multa. (…) Ranieri ha insinuato che Stieler fosse l’arbitro scelto per non aiutare la Roma. Di più: ha ammesso di essere preoccupato fin dalla designazione, perché gli avevano detto che con Stieler le squadre in trasferta non vincono mai. Anche su questa statistica Uefa e Roma sono in disaccordo. Sono in totale nove i successi in trasferta con Stieler nelle tre coppe europee. Nell’ultima ventina di partite, però, nessuno, Ma cosa dimostrerebbe questo dato? Lo stesso Stieler ha un doppio precedente favorevole con la Roma, due successi contro Viktoria Plzen e Qarabag. La direzione del tedesco non è stata sufficiente nella gestione dei “gialli”: quelli a Saelemaekers e forse Koné sono esagerati. Ma nessun errore grave per Nyon. Il “rosso” a Cristante c’era. L’Uefa farà anche notare la lista di arbitri che hanno diretto la Roma nelle ultime tre stagioni: Marciniak, Letexier, Kovacs, Oliver, Turpin, Vincic, Nyberg, lo stesso Taylor con il quale aveva vinto 4-1 con il Feyenoord, prima di Siviglia. Insomma, tutti i top,  La lettera della Roma all’Uefa avrà toni garbati ma esprimerà una serie di lamentele. (…)

(gasport)

In Italia e in Europa gli arbitri vanno più piano del calcio

Se proprio vogliamo dirla tutta, il disastro degli arbitri nelle eurocoppe ci dà un piccolo motivo di consolazione: non abbiamo l’esclusiva, il livello dei direttori di gara è modesto, modestissimo anche fuori dai nostri confini. Mai come stavolta, però, mal comune non è mezzo gaudio, perché il calcio – ovunque, non solo in Italia – ha assoluto bisogno di decisioni eque e regole chiare. (…) Ma hanno un ruolo decisivo anche i designatori: il nostro, Rocchi, e l’uomo che sceglie gli arbitri per l’Uefa, che è nostro pure lui, cioè Rosetti. Nella settimana europea abbiamo assistito a situazioni ai confini della realtà, e in mezzo ci sono finite due squadre italiane. La più paradossale, il rigore concesso al Bruges contro l’Atalanta: una decisione sconcertante dell’arbitro – il turco Meler – non corretta dal Var. Sembrava di essere in Serie A, e non perché in campo c’era la squadra di Gasperini: noi siamo tristemente abituati a episodi del genere. Più complessa la vicenda che ha coinvolto la Roma, perché non è riferita a un errore evidente ma alla gestione complessiva della gara contro il Porto. Ranieri, indiscutibilmente un gentleman, se l’è presa come mai era accaduto in decenni di carriera: ha citato numeri (un arbitro indicato come casalingo), amici con i quali si è consultato (Mourinho?), soprattutto Rosetti, additato come il colpevole numero uno perché reo di avere mandato il tedesco Stieler a dirigere quella gara. L’immagine mai vista di un allenatore e di un uomo serio come Claudio, furibondo con l’arbitro al punto da
invitare i suoi calciatori a non salutarlo «perché non lo merita», ha stupito l’Europa. (…) E non prendiamo neppure in considerazione l’idea che da parte del designatore della Uefa ci sia un’avversione nei confronti della Roma risalente addirittura ai tempi nei quali in campo aveva a che fare con Totti, De Rossi e Cassano. Il complottismo non è il modo giusto per affrontare una situazione d’emergenza come questa. Bisogna semmai prendere atto che il caso arbitrale ha assunto una dimensione inaccettabile. E che d’ora in avanti, in Italia e in Europa, tra scudetto e Champions, ogni errore peserà ancora di più. La verità è che il calcio egli arbitri sembrano andare a due velocità differenti. Molto differenti. Da una parte ci sono milioni di euro, di spettatori, di telespettatori: un giro vorticoso di denaro e di interesse, un mondo iperprofessionistico che vuole sempre crescere. Dall’altra c’è una realtà -quella arbitrale – che non tiene il passo. (…)

(gasport)

Solo una botta per Dybala. Ma a Parma può riposare

IL TEMPO (L. PES) – Spavento passato. Paulo Dybala può sorridere dopo la paura di Oporto e pensare già alla sfida di ritorno. Il calcione al ginocchio sinistro rifilato dal connazionale Varela all’attaccante argentino aveva costretto la Joya ad abbandonare il campo nel corso del primo tempo. Le smorfie non facevano pensare bene, ma il dolore della forte contusione ha sicuramente influito anche sulle sensazioni del ragazzo, che spesso ha dimostrato una poca resistenza al dolore. Gli esami svolti ieri dopo il rientro a Roma sono stati negativi: soltanto un duro colpo per il ventuno giallorosso che potrebbe riposare a Parma ed essere pronto e in condizione per la sfida di ritorno in programma giovedì col Porto. Ma la scelta, come sempre, spetterà a Ranieri che nella seduta di scarico di ieri ha dovuto fare a meno anche di Rensch. Il tecnico avrà soltanto la seduta di oggi per preparare la trasferta in Emilia (dove sarà squalificato anche Cristante) e ragionare sui possibili cambi. Koné e Saelemaekers si candidano per una maglia da titolare. Possibile chance anche per gli ultimi arrivati Gourna-Douath (già titolare a Venezia) e Salah-Eddine che potrebbe concedere un turno di riposo ad Angelino.

Dybala salta la gara a Parma. Da Friedkin lettera alla Uefa

Sospiro di sollievo in casa Roma. Il ginocchio di Dybala sta bene. Niente di grave per l’argentino, costretto giovedì sera ad uscire dal campo nel primo tempo a seguito del duro intervento di Varela. Gli esami effettuati ieri mattina hanno dato esito negativo. Confermata la forte contusione al ginocchio sinistro che però non preoccupa i medici giallorossi. La Joya non sarà disponibile domenica a Parma (ore 18). L’obiettivo è recuperarlo per il ritorno con il Porto in programma giovedì sera all’Olimpico. Buone notizie anche sul fronte Pisilli. Per il centrocampista di tratta di un semplice fastidio alla caviglia. (…)

Un attacco diretto al direttore di gara e Roberto Rosetti, designatore degli arbitri europeo. Una linea dura condivisa anche dai Friedkin che, fanno sapere da Trigoria, si dicono molto indispettiti dalla partita di giovedì sera. Nei prossimi giorni la proprietà americana invierà una lettera ufficiale alla Uefa di protesta e a sostegno del proprio allenatore. Par-le e gesti molto forti che Ranieri ha sottolineato anche in conferenza stampa. (…)  Domenica si va a Parma. E a dirigere la sfida sarà Daniele Chiffi di Padova. Dieci i precedenti, con uno score molto equilibrato: cinque vittorie, quattro sconfitte e un pareggio. (…)

(La Repubblica)

Quando l’attacco è la peggior difesa

La Roma è una squadra formidabile, forse migliore in campo europeo (e non solo), nel beccare gol quando attacca. Una perversa specialità della casa; un consolidato paradosso (tattico) in linea con le plurime scelleratezze (non solo tattiche) stagionali. La Roma, con prove ormai al di sopra di ogni sospetto, è riuscita addirittura a smentire la tesi che «la miglior difesa è l’attacco»: il gruppo affidato a Ranieri (ma in precedenza si erano viste cose più o meno simili) ha ribaltato il concetto, stabilendo che l’attacco è la peggior difesa. (…) Basterebbe maggiore applicazione mentale, oltre che tattica, per evitare di prendere gol sul rinvio rapido del portiere avversario addirittura a gioco fermo oppure di farsi fregare in «transizione» (sorry, please…) dopo aver perso il pallone a due passi o anche più dalla porta nemica. (…) E questo chiama in causa più la qualità (complessiva) di un giocatore che il lavoro dell’allenatore. A proposito: se a Oporto – come era accaduto a Budapest – la protesta contro il sistema arbitrale passa attraverso la voce del tecnico e non attraverso quella di un alto dirigente, vuol dire che alla Roma continua a esserci (quantomeno) una chiara insufficienza di dirigenti. Più o meno alti. O no?

(corsera)

La sfuriata di Ranieri fa impallidire persino Mourinho

S’è incazzato. Consentiteci il participio passato non proprio da esempio, ma quando ci vuole ci vuole. Il Sor Claudio Ranieri, nel dopo partita europeo, ha fatto impallidire pure Mourinho che mai, nelle sue ripetute esternazioni, era arrivato a tanto, a dire cioè che l’arbitro di turno voleva far vincere la squadra avversaria. (…) A Oporto il Sor Claudio è sbottato senza freni, spiegandoci di aver detto ai suoi giocatori di non andare a salutare il tedesco Stieler perché non meritava il saluto; ricordando a Roberto Rosetti (messo sul banco degli imputati pure lui), designatore europeo delle giacchette nere, i precedenti di un direttore di gara che i numeri certificano come casalingo a prescindere; auspicando maggior rispetto nei confronti della sua Roma come, in campo, aveva fatto anche il capitano Mancini facendo vedere a Steiner lo stemma giallorosso; elencando il cartellino rosso e gli otto gialli rifilati ai suoi giocatori, qualcuno sì meritato, ma altri frutto di una severità senza senso e giustizia (Saelemekers e Koné soprattutto). È possibile che il regolamento del calcio preveda lo stesso cartellino giallo per Varela autore di un fallo assassino su Dybala che ci ha ricordato quello di Palomino sullo stesso Paulo a Bergamo. (…)  Episodi gravi che legittimano pure pensieri cattivi a proposito di quella corsa al ranking europeo che alle prime due nazioni (Inghilterra prima con distacco) assegnerà un quinto posto in Champions, al momento in lizza tra Spagna (federazione molto potente) e Italia. Episodi che sono accaduti nel completo silenzio della nostra federazione che, magari, pensa che avere un italiano come designatore europeo sia comunque una garanzia. E, tornando alla Roma, a proposito di silenzio non si può non notare, ancora una volta, la totale assenza della società giallorossa. Ma è possibile che quando c’è bisogno di alzare la voce, da qualche anno a questa parte, sia sempre e soltanto l’allenatore di turno a farlo?

(La Repubblica)

Friedkin infuriati contro gli arbitri

IL TEMPO (L. PES) – Senza parole, ma con la promessa di fare i fatti. Stavolta i Friedkin si schierano al fianco del tecnico della Roma dopo le proteste per l’arbitraggio della sfida col Porto, annunciando che sarà inviata una lettera formale di protesta alla Uefa. Un atteggiamento diverso rispetto a quello post Budapest e il grido allora isolato di Mourinho. Una mossa in controtendenza col passato e che va incontro al tecnico giallorosso che anche in Portogallo, in parte, ha parlato da dirigente. La famiglia texana ha affidato il cambio di rotta a Sir Claudio sia dal punto di vista tecnico che strategico, anche se l’ultima parola spetta a loro. Qualche avvisaglia c’era già stata a ottobre, quando Ghisolfi si era presentato nel post gara di Monza-Roma per protestare del mancato rigore su Baldanzi. In Europa il ds francese ha lasciato spazio a Ranieri, ma la musica in tema arbitrale sembra cambiata. Il focus della protesta, a dire la verità, è stato sul designatore dei fischietti europei Rosetti, ex arbitro di A col quale la Roma non ha mai avuto un buon rapporto. Dalle corna di Cassano, passando per il rosso a Mexes in una sfida scudetto con l’Inter fino a un discusso Milan-Roma del 2009 proprio con Ranieri. Anche Mou in quel famoso parcheggio di Budapest si scagliò contro il designatore, senza il supporto del club che questa volta ha scelto di farsi sentire. E chissà cosa può accadere ora, già a partire dalla gara di ritorno. Certo è che in campo internazionale i giallorossi hanno avuto spesso a che fare con arbitraggi negativi. La finale persa col Siviglia nel 2023 con Taylor protagonista è solo l’ultima di una lunga serie. Negli ultimi anni a cominciare dal clamoroso rigore negato col Liverpool all’Olimpico per un fallo di mano clamoroso di Alexander-Arnold ce ne sono state di tutti i colori. Indimenticabile il rigore concesso al Moenchengladbach per un colpo con la faccia di Smalling scambiato per tocco di mano. Oppure il clamoroso rigore negato a Schick proprio sul campo del Porto dal turco Cakir, che sancì l’eliminazione dei giallorossi dalla ultima Champions. Nel frattempo in Europa League scatta l’allarme “giallo”. Le otto ammonizioni rifilate da Stieler mettono nei guai la Roma in caso di ottavi. Soltanto dopo i quarti si azzereranno le ammonizioni e con un altro giallo sarebbero a rischio in cinque: Celik, Hummels, Paredes, Konè e Baldanzi. Si salvi chi può.

Dybala, è solo una contusione. Per Parma si scaldano i nuovi

Le immagini di Paulo Dybala che lascia il campo del Do Dragao sconsolato hanno tenuto in apprensione tutti, soprattutto Ranieri. Il colpo di Varela (solamente ammonito da Stieler) sul ginocchio sinistro della Joya è stato forte, ma gli esami effettuati ieri non hanno evidenziato problemi seri. Solamente una forte contusione che lo terrà fuori dalla sfida contro il Parma. Dybala, però, vuole esserci con il Porto nel match di ritorno in programma il 20 febbraio. (…) L’allenatore spera di ritrovare al top della condizione Hummels. Che in Portogallo ha prolungato le vacanze. La mattina della partita ha visitato Porto, mentre la sera è rimasto in panchina per 90 minuti. Occhio anche ai diffidati che dopo la gestione dei cartellini di Stieler sono diventati ben 5: oltre ad Hummels si sono aggiunti Celik, Paredes, Baldanzi e Koné. In palio ci sono gli ottavi contro una tra Lazio e Athletic Club. E la Roma può sfruttare il fattore Olimpico per passare il turno. (…) Non solo Dybala è uscito acciaccato dalla sfida di Porto. Nei minuti finali Pisilli ha accusato un problema alla caviglia. Nulla di grave per il centrocampista che punta alla convocazione per il match di domenica contro il Parma. L’Europa conta, ma la Roma prima di pensare al Porto deve continuare a fare bene in campionato. Domani alle 18 la sfida col Parma, battuto con un netto 5-0 all’andata. Il primo rebus è legato al sostituto di Dybala. Ballotaggio tra Baldanzi e Soulé. (…) Scalpita Nelsson per l’esordio del 1′. Anche Salah-Eddine potrebbe giocare la sua prima gara da titolare per concedere un turno di riposo ad Angeliño. (…) In mezzo al campo scalpita Gourna-Douath per giocare al fianco di uno tra Paredes e Koné. (…)

(Il Messaggero)

Per Dybala solo una contusione. Fuori a Parma, punta al Porto

Solo una grossa botta e niente più. La grande paura è passata ieri mattina, quando Paulo Dybala ha svolto gli esami strumentali che hanno escluso qualsiasi tipo di problema al ginocchio sinistro. Solo una forte contusione, dunque, dovuta al calcio ricevuto giovedì sera da Varela (ammonito, ma quell’intervento era almeno da arancione…) e che ha poi costretto la Joya ad alzare bandiera bianca. (…) E la speranza si è rivelata corretta, anche perché Ranieri sa bene che se c’è un modo di poter dare davvero un senso a questo finale di stagione quello è legato proprio a Dybala. Che domani a Parma non ci sarà, ma che dovrebbe tornare a disposizione giovedì prossimo, per la sfida di ritorno con il Porto. Una partita dove la Roma si giocherà sostanzialmente un po’ tutto. E dove avere o non avere Dybala farà tutta la differenza del mondo.

(gasport)