Per Bove in campo si muove il governo

Il futuro di Bove in Serie A resta appeso a un filo. C’è solo un piccolo spiraglio aperto una settimana fa dal ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, a Sanremo: «Voglio capire se c’è modo di rivedere i protocolli medico-sani-tari italiani e se ci possano essere soluzioni che consentano anche a chi ha avuto il suo problema di tornare in campo». C’è già stato un contatto con il presidente della FMSI (Federazione Medico Sporti-va Italiana), Maurizio Casasco, a breve ci sarà anche un incontro. Il riferimento di Abodi è chiaramente alla Premier, dove Eriksen è tornato a giocare dopo la grande paura agli Europei del 2021. Tanti però non sanno che dieci giorni fa dall’Inghilterra hanno chiamato la FMSI per riprendere l’esempio italiano, più sicuro, con una media di un morto ogni milione contro quella di uno ogni 100mila nel mondo. (…) Ovviamente, la vita viene prima di tutto, anche dello spettacolo del calcio. Per questo i medici vorrebbero soffermarsi sul problema (ormai passato in secondo piano), che due mesi e mezzo fa ha causato a Bove un arresto cardiaco completo. L’ostacolo al suo ritorno in campo adesso non è legato al defibrillatore impiantato, ma alla patologia originaria che ha scatenato l’episodio da cui si è salvato. Lì bisogna scavare a fondo, non è un limite del protocollo, che può comunque essere smussato. Secondo il nostro codice, infatti, il pacemaker non impedisce l’idoneità, lo fa solo se rimane un rischio grave e serio precedentemente non riscontrato, o per alcuni sport in cui si potrebbe scatenare una scarica elettrica con un brusco contatto. (…)  Anche dopo l’impianto di un defibrillatore, si può morire o c’è il rischio di un peggioramento in seguito all’adrenalina che incide su situazioni fibrotiche o cicatrici preesistenti. Ulteriori esami medici su Bove, peraltro in corso da quasi tre mesi a Careggi, devono dare insomma il responso: Edo non potrà giocare in Italia ora se dagli esami emergeranno malformazioni genetiche che non erano state palesate in passato. (…) Sette società scientifiche di cardiologia hanno firmato da anni il nostro protocollo. Abodi ha precisato di rispettarlo, ma ha chiesto un confronto per capire i margini di revisione, sulla scia dell’emozione e dell’interesse pubblico che vorrebbe rivedere Bove correre su un manto erboso italiano. A questo s’aggrappa anche Edoardo: «Di doman non v’è certezza», ha infatti bisbigliato dal palco di Sanremo, citando Lorenzo il Magnifico. A giugno scadrà il prestito con la Fiorentina, Bove in teoria tornerà nella Capitale, ma in tutta Italia quel malore del primo dicembre – al sedicesimo minuto del match con-tro l’Inter – non lo ha scordato nessuno.

(Il Messaggero)

Roma-Porto: la moviola dei quotidiani. Gara equilibrata e giusta gestione dei cartellini per Letexier

Dopo le polemiche dell’andata per l’arbitraggio di Stieler,  arriva una buona prestazione per il fischietto francese Letexier, che conferma una gestione equilibrata del gioco e una giusta distribuzione di cartellini.


LA GAZZETTA DELLO SPORT – VOTO 6,5

Il primo gol del Porto viene convalidato passando Var per un presunto mani nell’azione. Proteste dei portoghesi sul pari della Roma per una gomitata di Koné all’inizio dell’azione che viene ritenuta regolare. Espulsione di Eustaquio. Provocato da Paredes, il
portoghese reagisce con una manata al romanista. Richiamato dal Var l’arbitro rivede l’azione: rosso a Eustaquio e giallo a Paredes. Giusto annullare il gol di Shomurodov: fuorigioco.


CORRIERE DELLO SPORT – VOTO 6

La Uefa ha risposto alle polemiche dell’andata mandando a Roma Francois Letexier. Gara subito ruvida, simile a quanto visto a Oporto: 9 cartellini totali, di cui uno rosso, ben oltre la media stagionale del fischietto francese in Europa. Permette qualche entrata di troppo nei primi venti minuti, lascia correre su alcuni interventi dubbi. Poi riprende in mano la direzione ammonendo Otavio che stende Dybala. Al 29′ si rinnova il duello trai due, l’argentino rischia per aver scalciato il pallone, ma viene ammonito. Al 4′ del secondo tempo non vede il gesto di Eustaquio su Paredes a palla lontana – era vicino ma con lo sguardo rivolto verso l’azione – la svista viene corretta dal Var e dall’on field review: il centrocampista argentino allarga il braccio (giusto il giallo), ma la reazione andava punita
Sul pareggio della ama il Porto ha protestato per un contatto a inizio azione tra lo stesso Eustaquio e Koné, ma il centrocampista giallorosso prende posizione. Giusto invece annullare la rete di Shomurodov al 14′ del secondo tempo, netta la posizione irregolare da parte dell’uzbeko.


IL ROMANISTA – VOTO 6

Una prestazione da élite forse no, ma il francese Letexier si conferma l’arbitro al quale l’UEFA ha dato tanta fiducia in poco tempo. Una gestione equilibrata del gioco e la giusta distribuzione di cartellini. Non era facile, non tanto per la pressione che il classe 1989 di Bédée ha dimostrato ampiamente di saper tenere sotto controllo, ma proprio per il tipo di partita. Subito aggressivo il Porto, con Otavio che al 4′ tocca duro Dybala e al 25′ lo stende nuovamente e non può evitare la sanzione: la Joya incontenibile a metà campo in velocità. Un po’ di tensione dopo il gol del vantaggio del Porto e arriva al 29′ il cartellino anche per Dybala per gesto di stizza sotto la Tevere e sotto gli occhi del guardalinee dopo un batti e ribatti sul filo del fallo laterale. Al 33′ Nehuen Perez interviene ruvido su El Shaarawy: vantaggio e a fine azione giallo anche per lui. Il primo tempo si chiude con un’ammonizione anche per Anselmi che protesta vivacemente dopo un fallo su Kone davanti alla panchina. La ripresa si apre con il momento decisivo: pugno di Eustaquio a Paredes (che l’aveva toccato in corsa). Serve il richiamo di Var perché Letexier non può vedere: rosso per il canadese con passaporto por-toghese ma giallo (pesante, con squalifica) anche per Paredes. Al 14′ gol annullato a Shomurodov per fuorigioco (netto) su un invito meraviglioso di Dybala. Poco dopo arriva un altro rosso in panchina del Porto. Nel finale altri due cartellini gialli per i portoghesi: Tomas Perez durissimo su Pisilli e William Gomes su Rensch. Insomma, Letexier se la cava.


IL TEMPO

Dopo le polemiche della gara d’andata nei confronti del tedesco Tobias Stieler, che con la sua direzione aveva fatto perdere la pazienza anche a Claudio Ranieri, Roberto Rosetti ha scelto per la partita di ritorno l’enfant prodige dell’arbitraggio francese ed europeo. Francois Letexier, in estate, a soli trentacinque anni aveva diretto infatti la finale degli Europei tra Spa-gna e Inghilterra. Allo Stadio Olimpico, ripaga la fiducia del designatore, dirigendo bene una gara in bilico, nervosa e difficile. Il gol del vantaggio di Samu viene convalidato dopo un breve silent check. Giusti i gialli per Otavio, Nehuen Perez e Dybala. Il Porto chiede il rosso per l’argentino, che commette fallo, poi calcia il pallone che si trova in quel momento sotto Otavio; non c’è nulla di più a giustificare un’espulsione. Il pareggio di Dybala è regolare. Letexier non delude Giusto il rosso diretto a Eustaquio
ne, in un corpo a corpo Manu Koné si libera di Eustaquio col braccio largo ma in maniera non fallosa. Corretta anche l’ammonizione per l’allenatore Anselmi che, oltre a protestare, chiede ripetutamente dei cartellini per i giocatori della Roma.Giusto il rosso per Eustaquio: a pallone lontano, colpisce con una manata viso e corpo di Paredes che lo aveva provocato (e per questo viene ammonito). Letexier, che giustamente aveva il focus sul pallone, non se ne avvede: fa bene il VAR a richiamarlo al monitor. LarRoma poco dopo chiede un rigore ma non c’è fallo di mano, col pallone che dopo un colpo di testa carambola tra la spalla di Otavio e quella di Francisco Moura in modo regolare. Manca forse un giallo per Tiago Djalò per un fallo duro su Dybala, ma la scelta dell’arbitro è condivisibile nella gestione disciplinare complessivamente. Nel secondo tempo, espulso anche un componente della panchina del Porto per proteste.

IL PUNTO DEL VENERDÌ – D’UBALDO: “Ranieri ha ristabilito la legge dell’Olimpico” – CARMELLINI: “Continua ad azzeccarle tutte”

Dopo la vittoria sul Porto e l’accesso agli ottavi di finale di Europa League, sui quotidiani, oltre a Paulo Dybala, si celebra Claudio Ranieri. “Claudio Ranieri ha ristabilito la legge dell’Olimpico. Da quando è tornato in panchina la Roma ha vinto sette delle nove partite giocate davanti ai propri tifosi, con una sola sconfitta”, scrive Guido D’Ubaldo sul Corriere dello Sport. Così invece Tiziano Carmellini del Il Tempo: “Poi c’è Ranieri, o meglio l’«effetto Ranieri» tutt’altro che svanito. La Roma gioca e cresce grazie anche a Dybala (ma non solo) e il tecnico continua ad azzeccarle tutte. Alzi la mano chi non ha pensato, al palo del Porto quando la partita non era ancora chiusa, che Ranieri è un uomo fortunato. A Roma si romanza da tempo sul «satellite» del tecnico testaccino, ma c’è la sua storia a sconfessare le maldicenze”


Ecco i commenti di alcuni degli opinionisti più importanti della stampa, pubblicati sulle colonne dei quotidiani oggi in edicola. 


I. ZAZZARONI – CORRIERE DELLO SPORT

Adesso Dybala ha un’altra faccia, altri occhi. Ma lo stesso piede, grazie al cielo, con quel modo tutto suo di giocare un calcio a parte. Perché Paulo si sente (è) finalmente leader completo, non più di sole soluzioni, e a casa: spinge i compagni a reagire allo svantaggio, vede spazi negati agli altri, segna, raddoppia, decide, è di nuovo un privilegio. (…) L’adesione alla Roma è diventata così totale e non solo sul campo. Nelle occasioni in cui Ranieri ha permesso a Pellegrini di recuperare la serenità perduta, Dybala si è assunto alcuni compiti di Lorenzo che con grande senso della squadra, del ruolo e della Roma si è adeguato, facendo un piccolo passo indietro. Da capitano vero, gente seria. Dybala è stato l’uomo della partita e del passaggio agli ottavi, ha allungato la vita alla Roma e all’uscita ha meritato un coro che negli ultimi anni l’Olimpico aveva riservato soltanto a Totti e Mourinho. (…)


G. D’UBALDO – CORRIERE DELLO SPORT

Claudio Ranieri ha ristabilito la legge dell’Olimpico. Da quando è tornato in panchina la Roma ha vinto sette delle nove partite giocate davanti ai propri tifosi, con una sola sconfitta, nella prima contro l’Atalanta e il pareggio con il Napoli capolista. Ieri la squadra giallorossa ha faticato nel primo tempo contro il Porto, si è ritrovata in svantaggio per il solito errore difensivo, ma in quattro minuti Dybala ha ribaltato il risultato con una straordinaria doppietta. Ranieri anche ieri sera non ha sbagliato una mossa. Ha dovuto rinunciare in extremis a Dovbyk per un infortunio e ha preferito tenere ancora in panchina Hummels, promosso subito titolare sindall’inizio della sua gestione, ma negli ultimi tempi non in forma. (…) Ranieri è un gigante della scuola italiana degli allenatori, ha una tradizione internazionale difficilmente raggiungibile e ha dimostrato in questa terza esperienza sulla panchina giallorossa di essere molto più offensivista di tanti giovani tecnici. Ha mandato in campo una Roma equilibrata. Claudio ha una carica incredibile, i giocatori lo seguono. I tifosi sono entusiasti. Non si è inventato niente, ma ha messo i giocatori giusti nei ruoli giusti. (…)


U. TRANI – CORRIERE DELLO SPORT

Non sarà la Champions, ma la Roma in Europa sa come comportarsi. E, sfruttando ancora il vento favorevole dell’Olimpico, conquista con merito la qualificazione contro il Porto (3-2) nel playoff che porta agli ottavi. (…) E lo fa con il centravanti di scorta. Uscito di scena Dovbyk (affaticamento all’adduttore), ecco Shomumorodov dall’inizio. Cedute due volte prima all’estero e ultimamente in Italia, senza che la (doppia) operazione sia però andata a buon fine, ha avuto il posto da titolare nelle due partite da dentro o fuori giocate fin qui dalla Roma. Eldor, dunque, ancora protagonista in giallorosso, dopo aver detto sì sei mesi fa all’Atlanta United. Ma l’affare saltò il giorno di Ferragosto. Non avrebbe mai immaginato comunque di ritrovare Ranieri, terzo allenatore dell’annata. In quella passata lo ha avuto a Cagliari. Eldor fa centro in Coppa Italia, ottavo contro la Sampdoria, ma soprattutto il 30 gennaio contro l’Eintracht. Rete di coppa e svolta. Shomurodov. È già del Venezia, Di Francesco lo chiama personalmente. Shomurodov, però, entra a metà ripresa per Dovbyk e decide la sfida diventata insidiosa. Il gol vale la conferma. (…)


A. VOCALELLI – LA GAZZETTA DELLO SPORT

Parliamoci chiaro: al gol del Porto, più di qualcuno avrà sicuramente pensato: eccoci, dopo la sciagurata due giorni di Champions, anche la Roma finirà per regalare al calcio italiano un’altra serata amarissima. Così non è stato e oggi. (…) Tutto questo è stato possibile grazie a tre fattori fondamentali, che nel calcio fanno davvero la differenza. 1) Il genio di Dybala. Già, perché sarà “il gioiello”, come suggerisce il suo soprannome; sarà la luce, come diceva Mourinho, ma Dybala è soprattutto l’aspetto geniale del pallone. Perché ci sono calciatori che pensano la cosa migliore da fare; altri che riescono a realizzare quello a cui pensano e infine calciatori che realizzano quello che altri non riescono neppure a pensare. E Dybala appartiene, di diritto, a questa categoria: una ristretta galleria di fuoriclasse. I due gol con cui ha acceso una notte che stava diventando buia, dopo il pasticcio e la rete di Samu, rientrano infatti in una categoria speciale: meraviglie che vanno al di là dei classici gol importanti. (…) Dybala ha regalato un ottavo di grande prestigio alla Roma che solo per il passaggio vale quasi due milioni, più un incasso importantissimo e una quota di market pool. A conti fatti una gran parte del prossimo ingaggio su cui si è tanto discusso. Come dire, è proprio il caso, che i campioni non hanno prezzo. 2) La grandezza di Ranieri. Sì, perché non sarà mai abbastanza la celebrazione di un allenatore quasi fuori concorso per la bravura, la trasparenza, la serietà con cui interpreta la professione. Un po’ Liedholm e un po’ Ancelotti, tanto per rendere l’idea di chi stiamo parlando, è stato infatti capace di sistemare una squadra che nelle ultime nove partite sarebbe in testa alla classifica, ha fatto un altro passo europeo, ma è soprattutto capace di rimanere sempre se stesso. (…) 3) La magia del pubblico giallorosso. Sì, perché è facile riempire Io stadio, farsi sentire, quando arrivano le vittorie. Ma è straordinario esserci sempre, numerosi in trasferta e capaci di far vibrare ogni volta l’Olimpico, anche nelle stagioni meno felici. E sarà stata un’impressione – o forse no – dopo il gol del Porto, sono stati proprio i tifosi ancora una volta a rientrare immediatamente in partita, spingendo la Roma. (…)


T. CARMELLINI – IL TEMPO

«Era mio e me lo hanno tolto, ma lo amo ancora…». Chissà a quanti, come successo a noi, sarà un arrivato un messaggio simile dell’amico juventino (tutti ne abbiamo almeno uno). Il soggetto, nemmeno a dirlo, è Paulo Dybala protagonista assoluto della serata europea di ieri sera all’Olimpico. Il successo 3-2 sul Porto non vale solo l’accesso agli ottavi di finale di Europa League, ma da anche un segnale chiaro a tutti gli altri che adesso vogliono evitare i giallorossi: perché se l’argentino sta cosi la Roma può giocarsela con chiunque. Oltre alla doppietta, tanto gioco, assist (c’è il suo zampino in tutti i gol giallorossi) e quella sensazione di padronanza assoluta in campo che solo i talenti di livello «superiore» sono in grado di trasmettere ai compagni ma anche agli avversari: costretti sistematicamente a commettere fallo per fermarlo. Poi c’è Ranieri, o meglio l’«effetto Ranieri» tutt’altro che svanito. La Roma gioca e cresce grazie anche a Dybala (ma non solo) e il tecnico continua ad azzeccarle tutte. Alzi la mano chi non ha pensato, al palo del Porto quando la partita non era ancora chiusa, che Ranieri è un uomo fortunato. A Roma si romanza da tempo sul «satellite» del tecnico testaccino, ma c’è la sua storia a sconfessare le maldicenze: Ranieri è uno che ha vinto uno scudetto in Premier con il Leicester e ha lasciato il segno ovunque è andato. Quindi un uomo fortunato sì, ma limitare i suoi successi a quello è a dir poco riduttivo e obiettivamente non generoso. Infine il derby, quello che potrebbe uscire dall’urna in programma oggi alle 13 in Svizzera a Nyon. Per la Roma una tra Atletico Bilbao e Lazio, ma tutti a Roma (siano laziali o romanisti) sono sicuri che sarà una sfida tutta capitolina. Cosi, tra vecchie e nuove scaramanzie, tra pianti preventivi e cabale dell’ultima ora si aspetta di co-noscere la prossima sfida. Certo, per l’Italia, ridotta a pezzi in Champions League, evitare il derby fratricida sarebbe almeno una consolazione.

I VOTI DEGLI ALTRI – Dybala “ricama calcio” – Angelino “è uno dei segreti della Roma di Ranieri”

Missione compiuta per la Roma, che batte 3-2 il Porto nel ritorno del playoff di Europa League e vola agli ottavi di finale. La scena se la prende tutta Paulo Dybala, la cui doppietta ribalta l’iniziale vantaggio portoghese: “Accende la luce e ricama calcio ovunque. Calcio poetico il suo, in cui ci infila anche i due gol. Un dettaglio?” (La Gazzetta dello Sport). Tra i migliori ancora una volta Angelino: “Ha un motorino sotto i piedi, facendo su e giù per la fascia sinistra. È uno dei segreti della Roma di Ranieri. che sfrutta al meglio le sue qualità per rifinire le azioni”. (Il Tempo)

Bene anche Gianluca Mancini: “In una difesa che scricchiola, lui è la fantastica eccezione” (Il Romanista). Tra i pochi insufficienti Mile Svilar, sul quale pesa l’errore sul gol del Porto: “Eroe un anno fa, disastroso contro il Porto. Un brutto errore regala i gol ai portoghesi e fa tremare l’Olimpico prima dello shoh del 21” (Corriere dello Sport).

LA MEDIA VOTI DELLE PAGELLE DEI QUOTIDIANI (La Gazzetta dello Sport, Il Corriere dello Sport, Il Messaggero, Il Corriere della Sera, La Repubblica, Il Tempo, Il Romanista)

Svilar 5,14
Celik 6,43
Mancini 6,93
Ndicka 5,36
El Shaarawy 6,50
Koné 7,07
Paredes 6,14
Angelino 7,21
Dybala 8,43
Pellegrini 6,50
Shomurodov 6,57

Pisilli 7,00
Soulè 6,12
Baldanzi ng
Rensch 5,21
Saud ng

Ranieri 7,43


LA GAZZETTA DELLO SPORT

Svilar 5
Celik 6,5
Mancini 7
Ndicka 5,5
El Shaarawy 6,5
Koné 7
Paredes 6
Angelino 7,5
Dybala 8,5
Pellegrini 6,5
Shomurodov 6,5

Pisilli 7
Soulè 6
Baldanzi ng
Rensch 5,5
Saud ng

Ranieri 7,5


IL CORRIERE DELLO SPORT

Svilar 5
Celik 7
Mancini 7,5
Ndicka 5,5
El Shaarawy 7,5
Koné 7,5
Paredes 6,5
Angelino 7,5
Dybala 9
Pellegrini 7
Shomurodov 7

Pisilli 7
Soulè ng
Baldanzi ng
Rensch 5,5
Saud ng

Ranieri 8


IL MESSAGGERO

Svilar 5,5
Celik 6
Mancini 7
Ndicka 5
El Shaarawy 6
Koné 7
Paredes 6,5
Angelino 7
Dybala 8
Pellegrini 6,5
Shomurodov 6,5

Pisilli 7
Soulè 6
Baldanzi ng
Rensch 5,5
Saud ng

Ranieri 7,5


IL CORRIERE DELLA SERA

Svilar 5
Celik 6
Mancini 7
Ndicka 5
El Shaarawy 6,5
Koné 7,5
Paredes 6,5
Angelino 7
Dybala 9
Pellegrini 6
Shomurodov 6,5

Pisilli 7
Soulè ng
Baldanzi ng
Rensch 5
Saud ng

Ranieri 7


LA REPUBBLICA

Svilar 5
Celik 6
Mancini 6
Ndicka 5,5
El Shaarawy 6,5
Koné 7
Paredes 5,5
Angelino 7
Dybala 8
Pellegrini 6
Shomurodov 6,5

Pisilli 7
Soulè ng
Baldanzi ng
Rensch 5
Saud ng

Ranieri 7


IL TEMPO

Svilar 5
Celik 7
Mancini 7
Ndicka 5,5
El Shaarawy 6
Koné 6,5
Paredes 6
Angelino 7
Dybala 8
Pellegrini 6,5
Shomurodov 7

Pisilli 7
Soulè 6
Baldanzi ng
Rensch 4,5
Saud ng

Ranieri 7,5


IL ROMANISTA

Svilar 5,5
Celik 6,5
Mancini 7
Ndicka 5,5
El Shaarawy 6,5
Koné 7
Paredes 6
Angelino 7,5
Dybala 8,5
Pellegrini 7
Shomurodov 6

Pisilli 7
Soulè 6,5
Baldanzi 6
Rensch 5,5
Saud ng

Ranieri 7

Dybala, doppietta stellare: la Roma sfata il tabù Porto. Rischio derby agli ottavi

L’effetto Olimpico (8 vittorie e un pareggio nelle ultime 9 partite casalinghe con Claudio Ranieri in panchina) è più forte della maledizione del Porto, che aveva buttato fuori la Roma tre volte su tre nelle sfide a eliminazione diretta. Decide soprattutto la classe cristallina di Paulo Dybala, che in 4 minuti, tra il 35′ e il 39′, rovescia l’inerzia della partita con una doppietta. Maradoniano il primo gol e da attaccante puro il secondo, decisivi per cancellare il vantaggio del Porto venuto dopo il peggior errore di Svilar in un’ ottima stagione e una prodezza di Samu in rovesciata. (…) La vittoria giallorossa risolleva un po’ anche il calcio italiano, brutalizzato da questa tre giorni europea. Oggi a
Nyon (ore 13) la Roma saprà chi — tra Lazio e Athletic Bilbao — sarà l’avversaria negli ottavi di finale. In ogni caso un’avversaria tosta: il derby o la squadra che ospiterà la finale il prossimo 21 maggio. L’importante, però, era passare questo turno e non chiudere la stagione già a febbraio. (…) La partita è tattica, perché le squadre portoghesi hanno nel Dna fraseggio e chiusura degli spazi. Otavio ci mette anche un paio di calcioni a Dybala, che reagisce dopo il gol di Samu e viene ammonito dall’arbitro Letexier. È un segnale a tutta la squadra, come racconta la Joya: «Non è stata una bella cosa, ma serviva. Mi è partita così. Dopo il loro gol abbiamo avuto una reazione da veri uomini, met-tendo più cattiveria in ogni contrasto». Malizia argentina mostrata a inizio ripresa da Paredes, che ha indotto Eustaquio in un fallo di reazione, segnalato dalla Var, che ha portato all’espulsione del centrocampi-sta (e giallo per Paredes, diffidato). (…) Negli spazi lasciati dal Porto è arrivato il 3-1 di Pisilli ma anche il 3-2 a tempo scaduto con l’autogol di Rensch. (…)

(corsera)

La notte di Dybala. Adesso il derby?

Una serata d’altri tempi, con calci, pugni, sceneggiate, scivoloni, papere, espulsioni, e sette ammoniti (il degno replay della sfida di andata, finita con nove provvedimenti disciplinari). Una notte piena di emozioni, di eroi e qualche giocata da campioni. L’Olimpico – ottavo successo nelle ultime nove gare con Ranieri in panchina – è un’arena, vince la Roma (3-2), che piomba agli ottavi di finale di Europa League, alzando la bandiera dell’Italia: unica a superare il playoff, una piccola medaglia in questa stagione tormentata. E in quel caos, come un deus ex machina, spunta proprio Paulo Dybala, in versione killer dalla faccia bambina; (…) L’argentino finalmente si sveglia, regala sorrisi e doni. Due gol in quattro minuti (35′ e 39′ del primo tempo), uno più bello dell’altro, i primi in Europa quest’anno, non segnava da aprile, sempre su questo palco, contro il Milan nei quarti. E le sue due gemme pesano come una valanga: la prima arriva dopo uno scambio ad alta velocità con Shomurodov, concluso con uno scavetto si sini-stro, la seconda con un sinistro dopo uno scambio con Koné, altro eroe della serata magica dell’Olim-pico. Indemoniato Paolo, come la Roma, che reagisce dopo aver incassato uno schiaffone a freddo. (…) Dybala riporta avanti la sua Roma, fino a sfianca-re la squadra di Anselmi, rimasta pure in dieci per l’espulsione di Eustaquio, che pensa bene di mollare un pugno a Paredes quando il match era ancora aperto. Lo colpisce sulla spalla, Leo pensa bene di cadere a terra, lamentando pure un dolore al volto. Letexier vuole vederci chiaro, e il Var, quando lo si vuole usare, non mente: rosso al canadese del Porto (giusto), giallo all’argentino (ci sta), che salterà l’andata degli ottavi e oggi sapremo se contro la Lazio o con il Bilbao. Questa, forse, l’unica nota ne-gativa della serata. Il match lo chiude Pisilli, quando il Porto, seppur in dieci, aveva rialzato la testa, colpendo pure un palo con Samu (che va in porta su rilancio del portiere, sic) dopo aver bruciato sullo scatto il povero Ndicka, non una serata ecceziona-le per lui, ma ci si passa sopra serenamente. L’autogol di Rensch in zona recupero, non influisce sul risultato. (…)

(Il Messaggero)

Kluivert: “Con la Roma solo ricordi positivi, ma gli addii di Di Francesco e Monchi non mi hanno aiutato”

GASPORT – Justin Kluivert ha rilasciato un’intervista al quotidiano sportivo. L’ala olandese ha parlato anche del passato alla Roma. Ecco le parole:

(…)

Roma è stata la sua prima esperienza dopo aver lasciato l’Ajax: cosa ha imparato?

“Davvero tanto. A Roma ho vissuto per la prima volta da solo, in un paese straniero: è stato come entrare nel mondo degli adulti. Anche in campo: all’Ajax ero sempre uno dei migliori e giocavo di continuo, a Roma ho capito che non è scontato essere in campo ogni partita. Quando sono arrivato, l’allenatore dopo poco è cambiato. E Monchi, il dt che mi aveva voluto, è andato via dopo sei mesi. Sono cose che non mi hanno aiutato, ma mi hanno permesso di imparare molto. Ho solo ricordi positivi”.

James Pallotta, patron della Roma al suo arrivo, la paragonò ad Allen Iverson.

“Paragone meraviglioso. Lui però è un’icona che ha cambiato l’Nba, io non ho cambiato il calcio”.

(…)

Ryan esulta. E c’è aria di manovre

Ha sofferto, ha gridato, ha festeggiato. Ryan Friedkin ha vissuto a mille battiti all’ora la serata del ritorno allo stadio Olimpico. È comparso a sorpresa in tribuna dopo un bel po’, perché voleva far sentire la presenza della proprietà a Ranieri e alla squadra a margine di una partita decisiva – alla fine ha fatto i complimenti a tutti – ma anche perché dentro alla Roma sta guidando un processo di rimpasto. Da qualche giorno non è più operativa la direttrice finanziaria, Anna Rabuano, che dovrebbe essere sostituita da una manager di fiducia del Friedkin Group, Anna Dunkel. Dunkel renderà conto a Ed Shipley, altra figura di riferimento del presidente Dan, e sarà chiamata a dare un apporto nel percorso di risanamento economico della società. (…)

(corsport)

Ranieri: «Paulo straordinario, dobbiamo crescere»

IL TEMPO (M. CIRULLI) – Ranieri si gode il passag-gio del turno, ma bacchetta sull’attenzione ai dettagli. Il tecnico giallorosso, dopo la vittoria con il Porto, ha parlato della gestione della partita: «Sono contento come i tifosi, perché i ragazzi hanno ripreso una partita difficilissima. Tra andata e ritorno la squadra ha dimostrato di voler fare bene, sono state due partite bellissime, ma dobbiamo migliorare. Stavamo vincendo 3-1, ho fatto i cambi per far correre i nuovi entrati, ma non si possono vedere i difensori attaccare. Quando prendo gol divento pazzo, figuriamoci due. Infatti, non sono entrato nello spogliatoio. Abbiamo rischiato di subire un altro gol: in questo dobbiamo diventare squadra, perché la partita era nostra dopo l’espulsione, ma avremmo dovuto essere più attenti. Già sul 2-1 hanno colpito un palo, ci può stare anche visto il rimpallo, però dopo il terzo gol la partita deve finire». Il tecnico si è poi concentrato sui singoli, svelando anche le condizioni di Dovbyk: «A Shomurodov è mancato solo il gol, mi è dispiaciuto tantissimo. Si impegna sempre, ha buona visione, tecnica e corsa, gli voglio bene. Mi auguro di continuare a vedere Pellegrini ad alti livelli, corre tanto, però voglio che quando prende una botta sia duro e resti in piedi, non mi piace quando cade. Dovbyk ha sentito un leggero fastidio e non abbiamo voluto forzarlo. Vediamo nei prossimi giorni se sarà recuperabile con il Monza o per la prossima partita». Protagonista della serata è stato Dybala, autore di una doppietta: «Avere un campione come lui vuol dire tanto. E straordinario, parla poco ma è un leader e dice sempre le cose giuste. Ha segnato due gol clamorosi, illuminando la serata e prendendosi la squadra sulle spalle. Si diverte e sta bene fisicamente, non vorrebbe mai uscire. Sono contento di averlo». E proprio il campione del mondo al termine della partita, ha analizzato la reazione della Roma dopo il vantaggio del Porto: «Dopo la rete di Samu, abbiamo avuto un at-teggiamento da grande squa-dra e da uomini veri – ha affermato Dybala – con il pareggio abbiamo preso fiducia, an-che grazie al supporto dei tifosi». La «Joya» ha poi sottolineato l’importanza del passaggio del turno in una stagione complicata: «Quest’anno non sta andando come ci aspettavamo, ma ora abbiamo un’opportunità enorme in Europa. Questa competizione può darci tanto, è un’occasione importante, considerando ciò che è suc-cesso nel corso della stagione». Nessun commento sul possibile sorteggio con la Lazio: «Qualsiasi squadra, so cosa vorreste sentirmi dire, ma non lo dirò». Non del tutto soddisfatto, invece, Mancini, che al termine della gara ha evidenziato dove la Roma può migliorare: «Non siamo stati sempre in controllo, abbiamo sofferto un po’ troppo nonostante la superiorità numerica. Ci siamo rilassati eccessivamente, dobbiamo essere più attenti e compatti. Però abbiamo fat-to una grande partita e ci godiamo questa vittoria». 

Dybala show

IL TEMPO (L. PES) –  Come un’epifania nella notte magica dell’Olimpico. Un’opera d’arte, un piacere per gli occhi, un campione che torna a brillare. Paulo Dybala si prende la Roma sulle spalle e la trascina agli ottavi di finale di Europa League. La sua meravigliosa doppietta nel primo tempo del match di ritorno col Porto permette agli uomini di Ranieri di qualificarsi e attendere un sorteggio da cardiopalma. Oggi alle 13 da Nyon uscirà una pallina che pesa tanto: o il derby con la Lazio, o la sfida contro l’Athletic Bilbao (che insegue la finale in casa). Serata che si prospettava complessa dopo il pari nervoso dell’andata. Sotto gli oc-chi del vicepresidente Ryan Fredkin, tornato per l’occasione nella Capitale, Ranieri perde Dovbyk e sceglie ancora Celik ai danni di Hummels. Attacco affidato a Sho-murodov ed El Shaarawy al posto dello squalificato Saelemaekers, per il resto è la Roma dei migliori. Partenza diesel di un match che nessu-na delle due squadre ha fretta di vincere. Una follia di Svilar dopo ventisette minuti regala il vantaggio al Porto: passaggio fuori misura e incomprensibile a Paredes pressato che non può fermar-la. Il portiere ferma prima Omorodion ma poi nella mischia in area giallorossa do-ve dormono un po’ tutti (so-prattutto N’Dicka) Omorodion tira fuori una gran rovesciata e firma il vantaggio lusitano. Ma poi si apre il sipario e la scena se la prende Dybala. Prima l’uno-due di grande qualità con Shomurodov che manda in porta la Joya bravo ad infilare con l’esterno sinistro Diogo Costa. All’argentno, però, non basta. E allora dopo nemmeno cinque minuti scambia con Koné e infila il portiere portoghese con un sinistro fulminante sul pri-mo palo. L’Olimpico esplode e l’attaccante si butta a terra dalla felicità. Due gesti tecnici sublimi da parte del ventu-no giallorosso che nel momento di maggiore difficoltà della squadra si prende tutti sulle spalle e decide che a passare il turno deve essere la Roma. Il Porto nel primo tempo, tolto il gol, non impensierisce mai la Roma che invece chiude in crescendo. In apertura di ripresa, quasi a compensare il rosso a Cristante dell’andata, l’ingenuo Eustaquio raccoglie unna provocazione di Paredes (poi ammonito e squalificato per l’andata degli ottavi) e colpisce con un pugno il mediano. Il Var richiama Letexier: rosso diretto, netto. Da li comincia un’altra gara con la Roma che tenta di chiuderla senza troppa convinzione. Il Porto prova a rientrare nella contesa e sfiora il pari con Omorodion che colpisce un palo clamoroso. È ancora Dybala a decidere che non è più tempo di rischiare. Avvia lui l’azione del terzo gol di Pisilli con una sventagliata morbida e preci-sa. Il 3-1 consegna di fatto la qualificazione molla Roma anche se Rensch nel finale se la butta dentro da solo al 95′. Triplice fischio, esplode la gioia. La corsa giallorossa non si ferma agli ottavi e finalmente, dopo tre eliminazioni il Porto è battuto. L’Europa resta l’unica via per dare ancora un senso a questa stagione ma ora la mente va al sorteggio. Che sia Lazio o Bilbao la sfida sarà durissima. Un derby europeo, peraltro inedito, divide la piazza tra chi si carica dopo il successo di gennaio e chi teme la vendetta biancoceleste. Ancora poche ore e tutto sarà svelato. Intanto, però, il risveglio romanista è più dolce avendo negli occhi le pennellate di un artista de calcio come Dybala.