Daniele De Rossi è più di una suggestione per la panchina del Torino. L’ex allenatore della Roma la scorsa settimana ha raggiunto l’accordo per la risoluzione del contratto in scadenza 2027 con il club giallorosso, rinunciando a circa 4 milioni di euro, mantenendo un rapporto di stima e massima fiducia con la Roma. Ed è balzato in pole su Raffaele Palladino, Alessio Dionisi e il ritorno di Paolo Vanoli per l’eventuale sostituzione di Marco Baroni in panchina. C’è già un accordo di massima con Urbano Cairo […] Sulle tracce di De Rossi c’è anche la Fiorentina, ma i granata si sono mossi in anticipo e in questo momento l’ex capitan futuro ha dato la precedenza al progetto granata, dopo aver valutato e rifiutato una serie di proposte tra cui quella del Monza, nono in classifica in Serie B, con 8 punti dopo 6 giornate. […]
Ok, togliamoci subito il dente: «I rigori li sbaglia soltanto chi li tira», «Nino non aver paura a sbagliare un calcio di rigore, non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore» e «rigore è, quando arbitro fischia», Eliminati i luoghi comuni – anche se De Gregori e il mitico Boskov ci perdoneranno per averli etichettati così – l’aggravante è che stavolta il pessimo fischietto belga Lambrechts (un arbitro per intenderci che al 62′ scambia il fallo di Verdonk, già ammonito, con Bouadi, lasciando il Lille in 11) non ne aveva fischiato uno. […] Lo sconosciuto ai più, tal Ozer, per una notte si traveste da Arconada. O da Castellini. Perché anche il vecchio giaguaro nel lontano 1984 parò due rigori a Giordano, per poi essere graziato sul terzo da D’Amico che calciò fuori dopo che Agnolin aveva fatto ripetere il penalty tre volte. Ma Ozer, che Castellini non sa nemmeno chi sia e di Arconada ha solo vaghi ricordi, vuole di più. E non contento di averne parati due a Dovbyk – che invece vuole emulare Beccalossi che nella coppa delle Coppe del 1982 ne falli due in 8′ contro lo Slovan Bratislava – si supera intercettando anche il terzo a Soulé, con quel balletto prima del tuffo che a molti dei 61mila presenti ieri, ha ricordato in modo sinistro quello maledetto di Grobbelaar.[…] Gasp invece è immobile. Magari in testa gli frulla qualcosa del tipo («Lookman è uno dei peggiori rigoristi mai visti») ma se la tiene per sé (e lo farà anche nel post-gara). Abbozza solo un ghigno che riporta di colpo a quello di Palermo, capace in un Argentina-Colombia del ’99 di fallire tre rigori in momenti diversi della partita […] Gasp, invece, non vede l’ora che torni Dybala. Che magari 50 partite non le garantirà in stagione, come amano ricordare i suoi detrattori, ma tre rigori consecutivi non li sbagliava nemmeno da bambino al parco.
La vita ti dà sempre una seconda opportunità, per la terza di solito bisogna scomodare qualche divinità e non sempre basta. Alla Roma, invece, ne sono state date proprio tre, piovute dal cielo come segno della provvidenza. […] E la Roma in Europa si è sempre fatta valere ultimamente: qui aveva perso solo due volte nelle ultime tre edizioni delle Coppe, tra Conference ed Europa League e non lasciava tre punti all’esordio da 36 anni, con il Norimberga, al Flaminio. Roma-Lille è la storia di un rigore, uno e trino. Ma niente, quei tre tiri non bastano per salvare almeno la faccia, quel rigore evapora tra le mani di un eroe per caso, Berke Ozer, portiere turco, 25 anni. Andiamo con ordine. L’arbitro, il pessimo Lambrechts, a dieci minuti dalla fine, prima non vede il fallo di mani di Verdonk (che doveva essere espulso molto prima) ma poi, grazie a una saggia revisione, lo deve concedere, inevitabilmente. La Roma sta perdendo 1-0, e sta giocando male. è forse la peggiore partita fin qui disputata, ma ha la possibilità di strappare almeno un pari. Ma succede un qualcosa di inconsueto: tira Dovbyk. ma il portiere turco Ozer, che fa un illegale passo avanti prima del tocco dell’ucraino, lo para, e quindi non vale. Replay: ritira sempre Artem, stesso film, comico. Si ripete di nuovo. Allora si cambia il rigorista: tocca a Soulé, un altro mancino, ma forse con il piede più delicato. Purtroppo per la Roma, il Lille non cambia il portiere, che stavolta fa il passo con il tempo giusto e non fa entrare nemmeno la palla dell’argentino. […] In fondo doveva andare così, una notte strana. Stregata. Quel gol avrebbe portato un punto, non male per la scalata europea, e avrebbe riconsegnato un Dovbvk definitivamente rigenerato dopo la rete di domenica al Verona. […] Ricapitolando: l’attacco, che presenta Ferguson come centrale, non punge, e la difesa non è in serata. Peggio di così non poteva andare, e come detto, nemmeno un rigore è riuscito a evitare la sconfitta. Il Lille esibisce maggiore qualità nel palleggio, il piede del giovanissimo Bouaddi è delicato e si fa sentire, lo è decisamente meno quello di Tsimikas (Angeliño non sta bene e resta in panchina), che in pratica regala la rete della vittoria, fornendo un assist con uno stop imbarazzante ad Haraldsson (non male neanche lui), il quale scarica in porta il pallone, approfittando pure di un intervento maldestro di El Aynaoui. […] Soulé non si vede mai e di conseguenza a Ferguson arrivano pochi palloni giocabili e quei pochi che l’irlandese deve gestire, li perde. Funziona benino Wesley, che di tanto in tanto riesce a far sembrare un’azione un po’ pericolosa. Ma nella ripresa è un pasticcio pure lui. Gasperini prova ad aggiustare la squadra ma gli ingressi di Rensch, Mancini, ElSha, Koné e Dovbyk non cambiano l’inerzia del match. […] C’è poco di Gasp nella Roma vista ieri: questa è una squadra che fatica a tirare in porta e se non è sorretta da una buona condizione fisica, va in difficoltà con chiunque. […]
«In vita mia non ho mai visto una cosa del genere». Alla fine Gian Piero Gasperini cerca di scherzarci su, ma allarga anche le braccia un po’ sconsolato. Perché se quel rigore fosse stato realizzato, la Roma avrebbe dormito sonni molto più sereni. «Giuro, non mi era mai capitato di sbagliare tre rigori di seguito – ha detto il tecnico giallorosso- Magari si è visto sbagliarne tre in una partita, ma mai consecutivamente. Almeno io…Peccato, perché era un’occasione unica, un episodio che ha sicuramente compromesso il risultato finale. Noi i rigoristi li decidiamo prima della partita, fosse stato in campo Pellegrini avrebbe tirato lui. Ma anche Dovbyk e Soulé sono due potenziali rigoristi, visto che in passato li hanno già tirati. E poi se Dovbyk avesse segnato staremmo parlando di tutt’altro. Io Artem l’ho visto entrare bene, ha fatto buone cose in campo». […] Genesio si gode la vittoria, che non era affatto scontata. Ma non può non rimarcare la prestazione top del suo portiere. Che prima qualcosa aveva sbagliato, soprattutto negli appoggi, quando c’era da costruire dal basso. Ma che poi con quella triplice parata consecutiva si è riscattato in pieno, anche con gli interessi. «Questa prestazione gli dara spinta e fiducia – dice alla fine l’allenatore del Lille – Berke è stato tanto tempo dietro Chevallier e non è facile. Poi lui ha cambiato tanto: paese, allenamenti. Non è semplice, questa partita lo aiuterà per il futuro». Anche magari per imporsi in nazionale, con la Turchia, dove a giugno scorso aveva esordito, giocando le due amichevoli contro Stati Uniti e Messico. Ma se Ozur è l’eroe della serata, Dovbyk e Soulé sono i due che invece finiscono dietro la lavagna. Più l’ucraino dell’argentino, considerando l’errore doppio e il modo in cui ha calciato (malissimo) quei due calci di rigore. In carriera finora Dovbyk aveva segnato 27 reti dal dischetto, tra club e nazionale. Cinque invece quelle fallite primi di ieri, con l’ultimo errore che risale al 27 aprile 2024, in un Las Palmas-Girona 0-2. DA lì, poi, Artem ne aveva segnati sei su sei, compresi i tre in giallorosso (a Dinamo Kiev, Bologna e Udinese). Soulé, invece, ne aveva calciati finora 8, sbagliandone due: uno in Serie C, con la Juventus NG, e uno con il Frosinone a Napoli, il 14 aprile 2024. Dopo di quello Mati ne aveva calciato solo un altro, segnandolo, sempre con i gialloblù e contro la Salernitana. Quello di ieri è stato il suo primo in giallorosso. Non proprio un “esordio” da ricordare. […]
Nella sua «Lode a Evaristo Beccalossi», il comico Paolo Rossi ha reso ancora piu immortale l’ex numero 10 dell’Inter raccontando, in chiave ovviamente ironica, i due rigori sbagliati in otto minuti contro lo Slovan Bratislava nella Coppa delle Coppe 1982-83. L’argentino Martin Palermo fece ancora peggio, con la maglia dell’Albiceleste, fallendone tre. Ma all’Olimpico va in scena il teatro dell’assurdo, più che uno spettacolo comico: la Roma riesce a sbagliare lo stesso rigore per tre volte. […] Il progetto di rimonta della Roma finisce lì: il Lilla sbanca l’Olimpico, come aveva fatto il Torino in campionato. Sono le uniche due partite in cui la Roma è andata sotto. Non è più riuscita a risalire. […] Il triplo errore non può neanche riassumere tutti i motivi della sconfitta giallorossa. Il progetto di crescita certificato dalla vittoria di Nizza e dal primo posto in campionato registra una brusca frenata. Di gasperinismo si è visto poco: qualcosa nel recupero alto sulla prima costruzione avversaria, ma trasformata pochissimo in efficacia negli ultimi venti metri. Colpa di troppi errori tecnici, anche perché il Lilla costringe a giocare a un ritmo che non lascia il tempo di pensare. Il primo è di Tsimikas in avvio: si fa rubare palla da Meunier, Correia attiva Haraldsson che resiste a El Aynaoui e tuona sotto la traversa. Sono passati sei minuti e la Roma è sotto. […] In mezzo, Bentaleb e Bouaddi portano a spasso Cristante e soprattutto El Aynaoui. Davanti, l’eterno Giroud, 39 anni appena compiuti, tiene una lezione di centravantismo: gli manca solo la velocità per fulminare Svilar in avvio di ripresa. Dall’altra parte, Ferguson è un alunno disattento, a lui manca tutto: non tiene un pallone. […] La Roma li serve anche male, i suoi centravanti. È frettolosa nella ricerca della profondità, lancia davanti senza mirino. Ma costruisce la tripla (ancora … ) occasione appena oltre la mezzora del primo tempo: discesa di Wesley, conclusioni di Tsimikas, Soulé e El Aynaoui, che trovano un muro e il salvataggio di Mandi sulla linea. Nella ripresa, con Mancini ed El Shaarawy, poi pure con Kone, lo sviluppo giallorosso non migliora granchè, preoccupato anche dalle ripartenze del Lilla. […] Almeno il solito Svilar chiude lo specchio: a Giroud in avvio di ripresa, nel finale a Fernandez-Pardo. Tra le due chance, anche quella di Sahraoui che chiude debolmente una fuga mancina di Fernandez-Pardo. E dietro il Lilla non concede spazi. Soulé dà qualche segnale a destra, ma il rigore è episodico: angolo dell’argentino, Celik allunga, braccio di Mandi. Sei minuti dopo, tra Var per la concessione del rigore evidente sfuggito all’arbitro Lambrechts e orrori dal dischetto, i francesi sono ancora davanti. […] La Roma cade, da undici metri.
Terminate le sfide delle 18:45, le partite delle 21:00 hanno visto scendere in campo altre 3 squadre che incroceranno la Roma durante questa fase di campionato di Europa League. L’unica a vincere è stato il Midtjylland che con una grande prestazione ha superato per 2-3 il Nottingham Forest in trasferta. Lo Stoccarda, invece cade per 2-0 sul campo del Basilea. Sconfitta, infine, anche per i Rangers che a casa dello Sturm Graz vengono superati per 2-1.
Al termine della vittoria per 1-0 all’Olimpico, il tecnico del Lille Bruno Génésio è intervenuto in conferenza stampa per analizzare una serata definita “difficile” ma ricca di “belle emozioni“. Il tecnico francese si è soffermato in particolare sull’incredibile finale di partita, con ben tre rigori parati consecutivamente, e ha sottolineato l’importanza di aver battuto una squadra che considera tra le favorite per la vittoria finale della competizione.
Come si esce da un match così? “Si esce stanchi, l’ho già provato con il Lione qui a Roma. Un copione simile. Il finale di partita è stato difficile: è la prima volta che vedo tre rigori parati. Belle emozioni, una bella ricompensa per i ragazzi dopo le sconfitte contro Lens e Lione. Abbiamo vinto, ma non abbiamo fatto ancora nulla”.
Un commento sulla prodezza del suo portiere? “Per tanto tempo è stato dietro Chevalier, non è facile, ha cambiato paese e allenamento. Aveva già parato un rigore contro il Lorient, ci si allena, sarà sicuramente una spinta per migliorare in futuro”.
C’è da fare un parallelo tra la gara di oggi e quella con il PSG? “Sono gare diverse, con squadre diverse. La Roma è forte, non aveva subito tanti gol in queste prime partite, ed è una delle favorite per la vittoria finale dell’Europa League: è stato un bel test per autovalutare le nostre ambizioni. Questa seconda vittoria ci sprona per continuare meglio questo cammino”.
Ha la sensazione di aver battuto la favorita? “La Roma è una delle favorite: è abituata a giocare queste gare. Sono più favoriti di noi, ma abbiamo dimostrato quello che possiamo fare: possiamo giocare contro queste squadre. Poi ci sarà la fase a eliminazione diretta e, nella passata stagione, squadre partite bene in questa fase si sono perse andando avanti”.
Questa vittoria aumenta la reputazione del vostro club? “Sì, ma ancora non abbiamo fatto nulla. Mi interessa la continuità di gioco, anche se contano i risultati. Ma non solo: dobbiamo continuare”.
La Roma perde 0-1 allo Stadio Olimpico contro il Lille e cade nella seconda giornata della fase campionato di Europa League dopo la vittoria all’esordio in casa del Nizza. Pesa il rigore fallito dai giallorossi, che è stato calciato ben tre volte (due da Artem Dovbyk e una da Matias Soulé) a causa del movimento del portiere oltre la linea di porta e parato in tutte e tre le occasioni. Al termine della partita Bryan Cristante ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni dei cronisti.
CRISTANTE IN ZONA MISTA
Seconda sconfitta casalinga per la Roma. C’è qualcosa che manca giocando in casa?
“Penso che le partite siano tutte toste, sia in casa che fuori. Chiaramente con il pubblico fa più male perdere. Dobbiamo analizzare la partita per quello che è. È stata una partita molto aperta, potevamo anche pareggiare o vincere”.
Il mister ha deciso di puntare stabilmente su una staffetta Ferguson-Dovbyk?
“Il mister ha diverse soluzioni. L’ha fatto nel suo passato e lo sta facendo anche con noi, ha soluzioni diverse”.
Avete equilibrio?
“L’abbiamo dimostrato in campionato. Abbiamo subito poco, ci sta subire ogni tanto il gol. Penso che siamo solidi, anche a centrocampo e in attacco. Dobbiamo continuare sulla nostra strada”.
Come state fisicamente?
“Fisicamente bene. Adesso con il fresco sarà anche più facile, perché finora ha fatto molto caldo, ma fisicamente stiamo bene”.
Nello spogliatoio vi siete detti qualcosa sul rigore?
“Sono venuto direttamente qua, non ci sono passato”.
Il mister vi ha detto qualcosa all’intervallo?
“Ci ha detto che la partita era aperta. Non era facile, ma dovevamo pressare e provare a fare gol”.
CRISTANTE AI CANALI UFFICIALI DEL CLUB
“Abbiamo incontrato un’ottima squadra, molto brillante, molto bravi davanti, ruotavano tanto, però penso che la partita è stata molto equilibrata. Abbiamo avuto un po’ di occasioni noi, un po’ di occasioni loro, però la differenza è stata che loro l’hanno concretizzata”.
Cosa è mancato secondo te? C’è anche un po’ di stanchezza?
“In Europa si sa che sono partite così, ritmi alti, squadre aperte. Dipende sempre chi riesce a fare l’ultimo passaggio decisivo in queste partite, perché un po’ soffri e si sa. È sempre così in Europa, però chiaramente poi se riesci a essere più preciso negli ultimi passaggi, poi le partite cambiano”.
La Roma perde 0-1 allo Stadio Olimpico contro il Lille e cade nella seconda giornata della fase campionato di Europa League dopo la vittoria all’esordio in casa del Nizza. Pesa il rigore fallito dai giallorossi, che è stato calciato ben tre volte (due da Artem Dovbyk e una da Matias Soulé) a causa del movimento del portiere oltre la linea di porta e parato in tutte e tre le occasioni. Al termine della partita Mile Svilar ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni dei cronisti.
SVILAR A SKY SPORT
Una serata amara, una sconfitta evitabile…
“Ovviamente potevamo fare meglio, almeno pareggiarla… Ma andiamo avanti”.
È mancata brillantezza?
“Sì. Magari abbiamo fatto qualche errore in più del solito, è un peccato ma andiamo avanti. Tra due giorni saremo a Firenze”.
Le tue parate hanno fatto la differenza…
“Io faccio il mio, peccato per il gol al quinto minuto. Qualcosa si poteva evitare, ma come ho già detto si va avanti”.
Perché non vedi i rigori?
“Alla fine li guardo sempre, penso che quello che va a tirare ha tanto coraggio e anche lui voleva segnare. Peccato, il prossimo lo segnerà”.
La Roma perde 0-1 allo Stadio Olimpico contro il Lille e cade nella seconda giornata della fase campionato di Europa League dopo la vittoria all’esordio in casa del Nizza. Pesa il rigore fallito dai giallorossi, che è stato calciato ben tre volte (due da Artem Dovbyk e una da Matias Soulé) a causa del movimento del portiere oltre la linea di porta e parato in tutte e tre le occasioni. Al termine della partita Gian Piero Gasperini ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni dei cronisti.
GASPERINI A SKY SPORT
Analisi della partita? Cosa le è piaciuto e cosa no?
“Intanto non mi è mai capitato di sbagliare 3 rigori nella stessa occasione. Siamo andati in svantaggio molto presto e li abbiamo messi nella condizione migliore per giocare. Alla fine la Roma aldilà di errori tecnici ha fatto una partita con grande voglia e ritmo. Ha giocato inseguendo il risultato fino alla fine, ha concesso qualcosa ma in Europa è così. Non siamo stati forti nello sfruttare le opportunità ma da queste partite si esce con qualcosa in più”.
I 3 rigori sbagliati? Che motivo c’è?
“Non lo so, è veramente una situazione unica e casuale e succede pochissime volte. È successo ed indubbiamente ha compromesso il risultato. La squadra sotto il piano del ritmo ha dato tanto e quel rigore poteva dare una svolta positiva. Poi perdi e ovviamente guardi tutto negativo, ma usciamo con qualche valore in più”.
Cosa hai imparato da questa partita?
“Non era facile con il Lille perché è una squadra che riparte. Nel secondo tempo siamo riusciti ad avere continuità nell’attacco. Non era facile recuperare palla ed accorciare, ma lo spirito è stato alto così come l’intensità della partita. Poi ci sono degli errori tecnici che poi hanno fatto la differenza. Dobbiamo sbagliare di meno e da questi errori loro hanno creato le loro azioni pericolose. Ma io devo vedere quanto di buono ha fatto la squadra. È una competizione in cui ancora non c’è il pathos dell’eliminazione”.
Teme le ripercussioni emotive per i due centravanti? Si aspetta una reazione?
“Siamo uomini di sport e nello sport nessuno si abbatte. Si possono fare degli errori ma non esiste la parola delusione. Per fortuna si gioca ogni 3 giorni. Questo è il calcio e chi fa sport deve essere felice quando vince archiviando le vittorie e deve fare lo stesso con le sconfitte”.
Recupera qualcuno?
“Non lo so, vediamo domani”.
GASPERINI IN CONFERENZA STAMPA
I rigoristi sono stati scelti in allenamento o durante la partita?
“Dovbyk è un potenziale rigorista come Soulé e Pellegrini. Rivedendo il passato, hanno già tirato dei rigori. Li abbiamo decisi prima”.
Cosa non ha funzionato nella partita? “Nella gara ci ha messo in difficoltà il fatto di aver preso subito gol. Siamo stati maggiormente in difficoltà nella costruzione del gioco e nelle uscite. Abbiamo fatto più errori tecnici del solito, anche per merito del Lille che è stato capace di metterci in difficoltà in costruzione. Anche noi l’abbiamo fatto, ma con meno frequenza. L’episodio del rigore fa pensare un po’ diversamente, ma è stata una gara aperta e difficile. Lo svantaggio non ci ha messo nella condizione migliore, dato che il Lille è una squadra veloce e con giocatori in grado di saltare l’uomo. La squadra ha lottato fino alla fine, è cresciuta nel secondo tempo, ha corso rischi ma non si è mai demoralizzata e ha sempre giocato. Poi l’episodio pesa molto sul risultato”.
Che Roma esce da questa sconfitta? Le era mai capitato qualcosa di simile nell’episodio del rigore?
“Non mi era mai capitato qualcosa di simile, penso neanche a voi. Mai visti tre rigori sbagliati nella sequenza dello stesso rigore, è un episodio rarissimo. È andata così e dispiace, era un’occasione unica… La Roma deve prendere quello che ha fatto di buono e migliorare le cose brutte. Non è tutto negativo, se avessimo segnato si sarebbero dette altre cose. Ci sono stati degli errori, ma è stata una gara aperta. In Europa si gioca più aperti e per giocare in questi spazi va alzata la qualità per essere vincente, altrimenti si fa più fatica”.
Oggi Ferguson sembrava spaesato e assente, Dovbyk ha sbagliato due rigori. Come vede questi attaccanti? Possono tornare top player?
“Se Dovbyk avesse segnato su rigore avreste parlato di rinascita. Dovbyk non è entrato male, ha fatto buone cose in profondità. Ferguson è giovane, è stato fermo per un po’ di tempo e deve trovare la condizione e la capacità di dare profondità. Gli manca un po’ di potenza anche nelle palle mezze e mezze. Ha bisogno di un po’ più di tempo”.
Perché Wesley non riesce a esprimersi?
“Sbaglia cose molto semplici, a volte fa delle scelte di uscire in modo abbastanza rischioso in mezzo al traffico. Però mi pare che sia uno sempre propositivo e che dà sempre spinta. Sicuramente non ha ancora trovato qualità e sicurezza, ma è giovane e giocando può crescere. È sempre presente e per noi è una cosa buona”.
In assenza di Dybala avete valutato la possibilità di ritornare al falso nueve?
“Non c’è solo la staffetta Ferguson-Dovbyk. In attacco uso sempre almeno 4/5, a volte 6 giocatori. Lo faccio da anni e mi ha sempre dato ottime risposte ”.
GASPERINI AI CANALI UFFICIALI DEL CLUB
“Dispiaciuti per la sconfitta. Pesano moltissimo gli episodi dei calci di rigore. Era una partita che si poteva raddrizzare e probabilmente c’era ancora un finale da giocare. Globalmente abbiamo incontrato una squadra che sta benissimo, veloce e difficile da affrontare. Però, lo spirito della squadra è rimasto alto per tutta la gara. Anche nelle difficoltà, la squadra ha giocato su ritmi alti e, pur sbagliando tecnicamente ha sempre mostrato voglia di rimontare”.
Cosa si tiene di questa partita?
“Mi tengo lo spirito della squadra, la voglia di affrontare a viso aperto certe formazioni e l’impegno di tutti i giocatori”.