Mati e Paulo: il futuro ha due facce

Restano amici, inseparabili. Il mate, la PlayStation, la confidenza, la condivisione dell’amore per la maglia della Seleccion. Tutto li ha uniti ultimamente. Anche Roma, sì. Perché Dybala è stato il primo ad avallare l’arrivo nella Capitale del fratello Soulé, stellina bianco-nera affermatasi nella vicina Frosione. Poi, come si faceva a pensare che in poco tempo, l’uno avrebbe preso il posto dell’altro? Non “colpa” di Mati, ma di Paulo e delle sue condizioni fisiche, degli infortuni che gli hanno fatto saltare qualche partita di troppo ultimamente. Dybala viene da quattro panchine di fila, con Napoli, Cagliari, Celtic e Como. E nell’ultima partita contro la formazione di Fabregas non è proprio entrato, cosa che non gli capita mai, ammirando solo da fuori le giocate di Soulé, che pian piano lo sta sostituendo, rilevandone il testimone. (…) Dybala ha un contratto in scadenza, guadagna troppo per la Roma attuale e molto probabilmente, a certe cifre (nove milioni netti a stagione) non verrà rinnovato: gennaio è alle porte, l’amico Paredes lo vorrebbe al Boca, per ora Paulo tentenna. Soulé è un patrimonio per la società, sia tecnico sia economico: è arrivato due anni fa, si è fatto notare solo nella seconda metà della scorsa stagione, grazie a Ranieri, che gli ha insegnato il sacrificio e il dribbling concreto e non fine a se stesso, ma era Dybala il preferito di tutti, senza se e senza ma, da De Rossi fino a Sir Claudio. Quest’anno, il ribaltone: Soulé è l’intoccabile, mentre Paulo non più. Si sono trovati a giocare insieme spesso a volentieri, dall’inizio o a match in corso, con risultati altalenanti. (…) Soulé sta scalando posizioni a suon di prestazioni e numeri. Contro il Como ha preso in mano la squadra, facendo un altro passo in avanti pure nell’aspetto caratteriale. (…) Paulo oggi può solo affidarsi alle parole di Gasperini per rivedere un po’ di luce. «È un giocatore straordinario, soprattutto quando sta bene: quando scatta, corre, tira, dribbla. Non c’è nessuno che ha la sua qualità, in Italia pochi di sicuro. Magari può essere pronto per domenica, che può essere una partita anche da ex». Chissà, magari è solo l’ultimo bluff di Gasp.

(Il Messaggero)