PISILLI: “I miei sogni nel cassetto? Vincere lo scudetto con la Roma e il Mondiale con l’Italia”

VIVO AZZURRO TV – Niccolò Pisilli ha rilasciato una lunga intervista ai canali ufficiali della Nazionale e ha ripercorso tutta la sua carriera, soffermandosi sia sull’avventura alla Roma sia sull’esperienza con l’Italia. Ecco le sue parole.

L’inizio della tua carriera?
“Ho iniziato alla Madonnetta, vicino casa mia. Era una società di calcio, ma oggi è un parco. Ho iniziato con il tennis, perché lo praticava mio padre. Mio fratello, invece, faceva calcio e ogni volta che lo vedevo giocare mentre io facevo tennis era un po’ un colpo al cuore per me. Mentre ero a tennis chiesi a mia nonna quando potessi iniziare anche io a giocare a calcio. Mi piaceva di più, era uno sport più affascinante”.

La chiamata della Roma?
“Ero molto piccolo e mia madre mi fece una sorpresa facendomi trovare a tavola la lettera della società sotto la tovaglia, è stato un momento veramente bello per me. Tutta la famiglia mi è sempre stata vicina: anche solamente andare ad allenarsi a Trigoria voleva dire organizzare i turni e gli spostamenti, conciliando gli orari con il lavoro. I nonni mi accompagnavano, tutta la mia famiglia è stata di grandissimo aiuto”. 

La chiamata in Nazionale maggiore?
“L’anno prima della chiamata in Nazionale avevo iniziato a giocare, motivo per cui non ci speravo più di tanto. Un giorno di agosto mi svegliai e trovai dei messaggi di Faticanti in cui si complimentava per la chiamata in Nazionale. Io non sapevo nulla fino all’uscita della lista dei convocati. È stato un momento sorprendente, era un banco di prova perché non era mai stato in Nazionale. Allenarmi con i migliori era un modo per dimostrare a me stesso di poter competere a quel livello”.

L’Europeo Under 19?
“Rimarrà per sempre quella vittoria, Bollini è stato bravo nella gestione di quei giorni. In campo sapevamo cosa dovevamo fare. Contro la Spagna ho segnato ed è stato un momento veramente bello, dato che ha aiutato la squadra ed era la cosa più importante. Il passaggio me lo fece Hasa, io puntai il difensore, feci una finta e segnai di punta all’angolino”.

Nunziata?
“Mi ha dato la possibilità di fare un Mondiale Under 20 da sotto età e lo ringrazierò per sempre. Inoltre mi ha dato l’opportunità di entrare in pianta stabile nell’Under 21. Con lui ci trovavamo molto bene e al Mondiale abbiamo fatto il miglior risultato di sempre per l’Italia. Nell’ultimo Europeo, invece, siamo usciti immeritatamente nonostante il bel percorso. Speravo di poter partecipare all’Europeo perché ero stato convocato nelle partite precedenti e avevo fatto bene, al Mondiale invece non pensavo minimamente di essere chiamato perché non ero mai stato in quel gruppo. In pochissimi erano in Primavera come me e inoltre ero il più piccolo. Abbiamo fatto un bell’Europeo e dopo il girone abbiamo affrontato la Germania, ma quella gara ce la siamo giocata alla pari e forse meritavamo qualcosa di più. Quel match è stato condizionato dalla doppia espulsione, ma nonostante questo siamo riusciti a pareggiarla in nove. Siamo andati ai supplementari, ma in 9 contro 11 non è facile resistere contro una nazionale del genere. Abbiamo lasciato il cuore in quella partita. Italia-Spagna? Abbiamo fatto benissimo, aiutare la squadra a restare imbattuta nel girone è stato bello. Lo avevo detto al mister, dato che in Under 19 avevo segnato alla Spagna e nelle qualificazioni avevo fatto una doppietta contro la Germania. E in Under 21 erano capitate proprio queste due nazionali…”.

L’Under 21?
“Ci sono tanti giocatori del biennio precedente e sappiamo come funzionano determinate cose, quindi siamo avvantaggiati sotto alcuni aspetti. Noi che siamo lì da più tempo possiamo aiutare i nuovi ad integrarsi. Baldini è stato bravo a portare entusiasmo e ci ha trasmesso valori umani e tattici. È partito dalle cose più importanti, dalle basi, dicendoci che in primis dobbiamo essere delle brave persone, degli uomini veri perché il resto verrà da solo. Ci dice di allenarci sempre a cento all’ora e in campo si vede. Non era facile in così poco tempo creare questa unione e questa alchimia fra di noi e il merito è il suo”.

L’allenamento con la benda agli occhi?
“Lo ha deciso il mister e noi ci adattiamo senza problemi. Per me è stata una cosa nuova, è difficile orientarsi con un occhio solo ma poi ti aiuta”.

L’esordio in Nazionale maggiore?
“Il 10 ottobre è la mia data e mi sta portando fortuna in questi ultimi anni. Nel 2024 ho esordito in Nazionale maggiore, è stato il momento più bello vissuto fino a ora. Ogni bambino sogna di indossare la maglia dell’Italia. In più è arrivato a Roma, che è casa mia ed è lo stadio della mia squadra del cuore. Non me l’aspettavo di entrare in campo in quell’Italia-Belgio, era una gara importante. Sugli spalti c’erano mio padre, mio fratello e tanti amici. Invece il 10 ottobre 2025 ho fatto la mia prima doppietta in Under 21 contro la Svezia, è stata una bella giornata perché abbiamo fatto una bella gara dal punto di vista collettivo”.

Le tue caratteristiche?
“I tempi di inserimento sono una cosa che mi ha portato a divertirmi in questi anni. In Primavera ho segnato tanti gol e anche con l’Italia ho segnato qualche rete, questa è la mia caratteristica che non vorrei perdere”.

Serie TV?
“Ho rivisto Lupin per la terza volta. Film? Mi piacciono quelli italiani: Aldo, Giovanni e Giacomo mi piacciono tanti”.

Cibo preferito?
“Sushi, anche se fino a due anni fa non lo potevo vedere…”.

Sogni nel cassetto?
“Vincere lo scudetto con la Roma e il Mondiale con l’Italia”.

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