I gol non arrivano da lontano, al massimo dai sedici metri. La Roma non tira da fuori e, se lo fa, è con il contagocce e le riesce pure male. Diciamo che i calciatori della Roma non hanno la balistica come dote principale. La squadra di Gasp utilizza il fraseggio in area e il dialogo nello stretto come strada principale per andare in rete. E se non hai un terminale offensivo, spesso certe giocate finiscono in mare. La Roma come tiratore scelto ha solo Cristante, ma Bryan l’unico gol che ha segnato è a Firenze, di testa. La Roma si perde davanti all’area di rigore, non arriva quasi mai al tiro dai sedici/venti metri. Pellegrini gira alla larga, El Shaarawy cerca di entrare nel vertice dell’area prima di calciare, Soulé fa più o meno lo stesso, Bailey e Baldanzi non ne parliamo proprio. Koné ci arriva poco e male. […] Sono mancati i gol dei centrocampisti, che di solito possono risolvere con un tiro da fuori. Molti si chiedono come mai uno come Koné, dotato tecnicamente, non provi mai una conclusione dalla distanza. Il francese non ha mai segnato quest’anno. In campionato ha provato la conclusione appena nove volte, di queste solo cinque da fuori area. La percentuale di aspettativa sul gol è dello 0,5.
(Il Messaggero)