Una Roma ambiziosa con tre mosse di Gasp

Tre in testa alla classifica. Il Napoli? Era previsto. Il Milan? Era prevedibile. E la Roma? Sarebbe troppo considerarla una sorpresa, considerando il valore della squadra e il livello del suo allenatore, ma di sicuro rappresenta un fortissimo motivo di curiosità. […] Ha tutto per essere ambiziosa e per poter confermare – anche di più – un inizio di stagione che non poteva essere più brillante.

Sì, perché non stupiscono solo i risultati – cinque vittorie su sei partite, compresa l’Europa
League – ma fa impressione soprattutto la rapidità con cui Gasperini è riuscito ad inserirsi nell’ambiente e a farsi conoscere, apprezzare, dai suoi calciatori. Mostrandosi, questo è il segreto, molto più flessibile, elastico, disponibile di quanto i più maliziosi provassero a far credere. […]

Le caratteristiche di base sono rimaste – perché la Roma conosce già i tempi giusti per alzarsi e cosi andare a infastidire le fonti rivali – ma tutto è fatto in sintonia, in armonia, con le caratteristiche degli uomini a disposizione. Per cui non è un tabù difendersi, non è un peccato aspettare la mossa avversaria, non c’è nulla di male nell’interpretare e considerare la propria fatica. […] E non è un caso che nelle quattro partite di campionato vinte – Bologna, Pisa, derby e Verona – non sia stato incassato nemmeno un gol. Merito sicuramente di Svilar – attualmente, parere strettamente personale, il miglior portiere del campionato – ma anche di una fase curata nei particolari. D’altronde se ti difendi a tre, e davanti hai uno scudo formato da Koné e Cristante, sarebbe assurdo non approfittarne. […]

Hermoso, che sembrava destinato a partire, è diventato un titolare fisso. Pellegrini, che in estate appariva solo in attesa di una sistemazione, è stato rilanciato. Dovbyk, fino all’ultimo giorno sul mercato e stimolato con alcune frasi musicali – «non conosce i tempi» – si è ripreso il suo ruolo e ha brindato alla seconda partita da titolare con un gol importante e bello. […]

Non c’è dubbio che Svilar sia una certezza, Mancini e Ndicka rappresentino due punti fermi e Koné il motore della squadra. Ma è fondamentale il ruolo, non solo tecnico, che Gasperini ha affidato all’argentino. […]

(gasport – A. Vocalelli)