Lo strano viaggio per arrivare all’undici tipo

[…] La cronaca ci racconta che CR3 fino alla partita contro il Parma è stato costretto a studiare, a provare, a sperimentare, a testare la sua nuova squadra proprio come si fa in luglio. Ranieri, però, non ha potuto giocare amichevoli: è stato obbligato a fare subito sul serio con un gruppo che non conosceva a fondo e che era in enorme difficoltà. Ci ha impiegato un po’ di partite poi, contro il Parma, ha scelto la sua Roma. E, di fatto, l’ha confermata in casa del Milan. Dimostrando, al di là di ogni sua dichiarazione, di essere arrivato al punto di voler/poter fare affidamento (soltanto) su una dozzina di elementi. Una scelta forte, ma assolutamente ponderata. Questo non significa che la rosa si è drasticamente ridotta a 12-13 giocatori, ma che adesso c’è una Roma A e una Roma A bis. […]

(corsera – M. Ferretti)

Stramaccioni: “Esagerate le critiche a Pellegrini, è un leader nato. Addio? Il posto migliore è sempre la Roma”

IL MESSAGGERO – Andrea Stramaccioni, ex allenatore delle giovanili della Roma e attualmente opinionista di DAZN, ha rilasciato un’intervista all’edizione odierna del quotidiano e tra i vari temi trattati si è soffermato su Lorenzo Pellegrini. Ecco le sue parole.

Andrea, in che periodo alla Roma ha avuto Pellegrini e Romagnoli?
«Stagione 2010-11. Erano aggregati sotto età con gli Allievi Nazionali. Romagnoli è un classe
1995 e Pellegrini ’96; entrambi, ma in misura diversa, si allenavano con i ’94 che allenavo io».

Il loro talento si capiva fin da ragazzi?
“[…] Lorenzo, a sua volta, appariva di intelligenza calcistica superiore, vedeva il gioco, ne capiva prima l’evoluzione e aveva un gran bel piede per finalizzare».

Che carattere mostravano in gioventù?
“[…] Lorenzo era amatissimo da tutti i compagni. Lo sentivi poco, ma poi in campo si faceva notare con i suoi numeri e le sue giocate”.

Quanto pesa giocare una gara così da tifosi?
«Vale doppio, nel bene e nel male. Tutto si amplifica perché la gente ti identifica ancora di più come responsabile di ciò che accade. In certi momenti ne paghi il prezzo”.

Il fatto di essere leader quanto pesa a entrambi?
«Sono due leader nati, che sanno farsi rispettare, ma soprattutto voler bene da tutti i compagni. Sono positivi anche nei momenti molto negativi».

Come arrivano al prossimo derby?
«Con stati d’animo diversi. La Lazio sta facendo un grande campionato, gioca bene e ha armonia. La Roma invece ha avuto mesi travagliati e tante delusioni. Pellegrini ha perso la titolarità e non arriva di sicuro al derby in ‘pole position’, ma anche se subentrasse darà tutto».

Come starebbe Lorenzo al Napoli?
«E’ forte e starebbe bene ovunque. Anche se il posto migliore dove lo vedo è sempre la Roma. Alcune critiche sono state esagerate e frutto della rabbia per il momento di tutta la squadra».

Ranieri è in grado di tirare fuori il suo meglio?
«Certo. Ranieri ha inizialmente coccolato Lorenzo con le parole – vedi il paragone con Lampard – ma poi spesso lo ha lasciato in panchina. Questo è il comportamento di un allenatore esperto che vuole recuperare un ragazzo che vive un momento difficile”.

Come vede questo derby in arrivo?
«Calcisticamente parlando, la Lazio sta globalmente meglio, ma la Roma, fra Parma in casa e Milano, mi è piaciuta e ha ritrovato la sua stella, perché Dybala è stato stratosferico”.

La storia di Pietro Ciucci, da 71 anni sempre all’Olimpico: “La Roma è una fede che non va mai messa in discussione”

Pietro ha 76 anni e da 71 segue la Roma. Sempre allo Stadio. “Fu mio zio a trasmettermi questo amore qua. Ma devo tanto anche a Dante”. Dante è Dante Ghirighini. Il papà del “Daje Roma daje”. […] “Era amico di mio padre. Salivo a bordo della sua Vespa e andavamo in Curva Sud”. Crescendo, passa in Tribuna: “Un anno di Monte Mario, ingresso numero 10, poi sempre in Tevere”. Pietro ha continuato ad abbonarsi anche quando dopo i 60 anni ha accusato dei problemi di salute. “Io mi sono sempre abbonato a prescindere dalle aspettative di inizio stagione. La Roma è una fede che non va mai messa in discussione. Specie durante la partita”.
Il suo romanismo ha abbracciato più generazioni di Roma: “Ho provato un grandissimo amore per Giacomino Losi, ma anche per “Kawasaki” Rocca. Francisco Lojacono era un mostro, un calciatore di una tecnica incredibile. E sono stato legato a Peppe Giannini. E non penso che ci sia bisogno che citi Totti”.
[…] “Io la metto davanti a tante cose. È una passione che può capire solo chi la vive. Capisco che chi non ce l’ha possa pensare che uno come me sia matto, ma non credo di essere l’unico. Come le dicevo prima, sono convinto che sia davvero una fede”. […]
Lode a te, Pietro Ciucci.
(asroma.com)
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La Roma insiste per Frattesi

[…] Sull’altra sponda del Naviglio sta per scoppiare un malumore improvviso. Davide Frattesi è stanco di essere considerato una riserva di lusso e perciò fatica a restare insensibile davanti al corteggiamento insistente della Roma. Del resto i giallorossi che dovranno sfoltire la rosa non si opporranno a una partenza di Lorenzo Pellegrini e anzi sono pronti a inserire il cartellino del capitano per arrivare alla mezzala nerazzurra. Beppe Marotta sarebbe anche disposto a trattare la cessione di Frattesi pagato 27 milioni più 6 di prestito (versati però con il cartellino di Mulattieri) ma a fronte di un corrispettivo che riconosca il valore del giovane, nel giro della Nazionale. E non certo accettando uno scambio tout court. […]

(corsera)

Operazioni uscite: Betis su Le Fée

[…] Serve operare sul mercato, rinforzando la rosa e allo stesso tempo cedendo quei giocatori che non rientrano più nei piani di Ranieri. Uno su tutti, Enzo Le Fée, arrivato in estate per 23 milioni e adesso vero e proprio oggetto misterioso e riserva fissa. Ranieri non lo ritiene in questo momento all’altezza, motivo per cui Ghisolfi sta pensando a un prestito fino alla fine della stagione per cercare di farlo giocare con regolarità. Su di lui ci sono gli occhi del Betis Siviglia che secondo la stampa spagnola avrebbe già avuto un contatto con l’entourage del francese che ha dato disponibilità al trasferimento. Si lavora sulla situazione, chissà magari anche inserendo un diritto di riscatto che potrebbe fare molto comodo alla Roma per reinvestire una ventina di milioni sul mercato della prossima estate.

[…] Ad andare via potrebbero essere Shomurodov (cercato sia dal Cagliari che dall’Empoli), Dahl, Sangaré ed Hermoso che sembrerebbe essere finito nel mirino del Fenerbahce di Mourinho. […] Tra i nomi in uscita c’è anche quello di Nicola Zalewski che a quanto sembra non rinnoverà il contratto in scadenza a giugno e potrebbe decidere di accettare o la corte di qualche club nel mercato inverale (potrebbe esserci il Marsiglia di De Zerbi) oppure di firmare per una squadra e trasferirsi a giugno da svincolato. […]

(corsport)

Stallo Arthur col Betis Siviglia: la carta Le Fée

[…] È il caso di Arthur Melo e del Betis Siviglia, che fino a poche ore fa sembravano quasi promessi sposi e che ora rischiano di veder sfumare il matrimonio a un passo dall’altare. Da giorni gli andalusi sono al lavoro per ingaggiare un centrocampista e la scelta era ricaduta sul brasiliano, da tempo ai margini della Juventus. Tanto che il club bianconero aveva subito dato il via libera alla cessione in prestito con diritto di riscatto. L’ultimo step da raggiungere riguardava lo stipendio del regista (5 milioni all’anno che per 6 mesi sono 2.5 netti e circa 4.5 lordi), ebbene da qualche giorno le parti sono ferme sul mancato accordo relativo alla ripartizione dell’ingaggio. […] In questa fase di stallo a Capodanno si è inserita la Roma. Gli spagnoli, infatti, hanno trovato l’intesa pure con Enzo Le Fée, in uscita dai giallorossi, e puntano a chiudere con la stessa formula impostata con la Vecchia Signora: prestito con diritto di riscatto, ma lo stipendio del francese pesa la metà di quello di Arthur. […]

(tuttosport)

Frattesi agita l’Inter: si vede alla Roma

Dopo un anno e mezzo di Inter, Davide Frattesi gioca ancora troppo poco. E non ci sono neppure i segnali che la situazione possa cambiare almeno in futuro. […] La novità di questi giorni è che l’entourage di Frattesi si starebbe muovendo non solo per la prossima estate, ma anche per l’immediato. Insomma, il giocatore farebbe le valigie anche subito. Anche perché un’idea su dove potrebbe trovare lo spazio tanto desiderato esiste già nella sua testa. Ed è la Roma, ovvero la squadra dove ha concluso la sua traiettoria giovanile iniziata nella Lazio e club a cui, evidentemente, è ancora legato. Chiaro che Ranieri accoglierebbe a braccia aperte Frattesi. Si tratterebbe di un rinforzo di assoluto livello, capace anche di accendere la piazza. […] Dando fede anche alle recenti parole di Marotta, l’Inter non sbarrerebbe la porta all’uscita di Frattesi, qualora dovesse chiedere in maniera diretta di andare a giocare altrove. Ma le condizioni le detterebbe comunque il club di viale Liberazione. E, a proposito del centrocampista romano, la prima è proprio la sua valutazione, anche perché, come riportato sull’ultimo bilancio, l’investimento per portarlo a Milano è stato di quasi 32 milioni. Evidentemente, sotto quella cifra non si scende. Anzi, è probabile che le richieste nerazzurre arrivino anche a quota 40. E allora la Roma ha quel tipo di disponibilità? No. Sarebbe difficile anche studiare un prestito, visto che l’Inter
avrebbe comunque la necessità di dare a Inzaghi un sostituto. […]

(corsport)

Lutto nel mondo del calcio: addio alla bandiera del Torino Aldo Agroppi

Aldo Agroppi è morto questa mattina all’ospedale di Piombino, dove era ricoverato da giorni per una polmonite. L’ex calciatore del Torino (200 presenze dal 1967 al 1975) e allenatore di Pisa, Perugia, Padova, Fiorentina, Ascoli e Como, ha indossato anche la maglia azzurra in 5 occasioni. Uscito dal mondo del calcio giocato, Agroppi divenne un opinionista televisivo noto per le sue posizioni critiche e anticonformiste, lasciando un segno indelebile nella storia del calcio italiano.

Camara: “Roma? Ricordi fantastici, Mourinho mi studiava da anni. La finale di Europa League fu una grande delusione”

GIANLUCADIMARZIO.COM – Mady Camara, ex centrocampista della Roma nella stagione 2022/23 e ora in forza al PAOK, ha rilasciato un’intervista al sito e tra i vari temi trattati si è soffermato proprio sulla sua avventura nella Capitale. Ecco le sue parole: “L’altra sera ho visto la partita contro il Milan. Li seguo ancora e tifo per loro: parlo con Pellegrini e Svilar, a volte anche con Mancini. La nostra era una grande squadra, peccato per la sconfitta in finale contro il Siviglia. Ma ho ricordi fantastici. La passione della città mi è rimasta dentro: l’atmosfera in Serie A è magica”.

Futuro?
“Ora sono concentrato sul Paok, ma in futuro chissà: tornare in Italia non mi dispiacerebbe. In giallorosso è stato un anno molto positivo e ho avuto la fortuna di essere allenato da Mourinho“.

Mourinho?
“Ho un bel rapporto con lui, gli ho scritto anche quando ha firmato con il Fenerbahce per augurargli il meglio”.

La chiamata di Mourinho nel 2022?
“Mi ha chiamato a sorpresa. Aveva parlato con Pedro Martins, che era il mio allenatore all’Olympiacos e Martins gli aveva detto solo cose positive di me. 
Mou mi studiava da anni: era rimasto impressionato da una mia performance in Europa League nel 2019 contro il suo Tottenham. Mi ha conquistato con una frase: ‘Se verrai con me, devi essere sempre il Mady che ho visto in quella partita’. È un allenatore che dà tanta fiducia ai giocatori e tanti consigli con la sua esperienza. Anche quando ero infortunato continuava a convocarmi con la squadra: non mi ha mai lasciato indietro. Infatti in finale di Europa League ero in panchina. Mi ha detto che mi voleva con il gruppo perché me lo meritavo e per portare sorrisi e energia positiva: quella Roma era un bel gruppo, mi sono divertito. Tutti i leader mi hanno accolto come a casa sin dal primo giorno”.

Chi ti impressionò di quella Roma?
“Mi impressionavano in molti. Se ne devo scegliere tre per qualità e talento è una lotta tra Dybala, Pellegrini e… Volpato. Cristian due anni fa era giovanissimo ma aveva qualità enormi: tutti alla Roma sentivano che sarebbe potuto diventare un grande giocatore, e credo che se continuerà a lavorare bene con il tempo potrà diventarlo”.

La finale di Europa League?
“La finale contro il Siviglia è stato un momento speciale ma allo stesso tempo una grande delusione. Dopo la sconfitta eravamo dispiaciuti. Mourinho ci ha detto di tenere la testa alta: ‘Avete fatto un grande lavoro. Non ci hanno dato un rigore solare, meritavamo di più. Ma se continuerete a lavorare così, questa squadra potrà raggiungere grandi traguardi’”
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Calciomercato Roma, si raffredda la pista per Sangaré al Valencia: manca l’accordo sulla formula del trasferimento

Brusca frenata nella trattativa tra la Roma e il Valencia per Buba Sangaré. Secondo quanto riportato dal giornalista de Il Tempo Filippo Biafora, l’affare si è raffreddato molto a causa delle divergenze riguardanti la formula del trasferimento: i giallorossi erano disposti a cederlo già nella sessione invernale di calciomercato in prestito secco fino al 30 giugno con l’obiettivo di farlo giocare con maggiore continuità, mentre gli spagnoli lo volevano in prestito con diritto di riscatto o a titolo definitivo.

(Telegram Filippo Biafora)