Il derby torna in notturna: “È un esame di maturità”

Le luci dello stadio Olimpico che si accendono di sera per il derby Roma-Lazio: era tanto che la Capitale non viveva questo momento, ovvero dal 2 marzo 2019. […] Una decisione condivisa, richiesta della Lega calcio e valutata in seno all’Osservatorio in base ai pareri favorevoli di Prefetto e Questore nel senso di un’opportunità al calcio romano. […] Quindi il “notturno” per la prima stracittadina del nuovo Anno in una “sfida di sistema perché – spiega il Questore Roberto Massuccifare andare bene il derby di sera non è solo un onere delle forze dell’ordine ma una sfida condivisa per dimostrare che un appuntamento del genere si può fare anche in una cornice di vivace rappresentazione ultrà”.

In ultima analisi è “un’opportunità per il sistema sport e il calcio romano”, aggiunge il primo “inquilino” di via di San Vitale. […] C’è grande attenzione sul derby, naturalmente come è ovvio che sia anche perché quanto riscontrato negli ultimi tre mesi non deve far abbassare la “guardia“. […] Domani nel Tavolo Tecnico verrà definito il piano di sicurezza. Con una duplice valenza: impedire e/o contrastare illeciti, garantire sicurezza alla città e ai quartieri limitrofi allo stadio, permettendo lo svolgimento in armonia dell’evento. […]

(Il Messaggero)

Lazio in emergenza: dentro Basic e Hysaj

A mali estremi, estremi rimedi: dentro i fuori rosa Hysaj e Basic per dare una parvenza di panchina nel derby. […] Pedro e Vecino ancora ko, Patric verso un altro forfait e le flebili chance per Noslin e Lazzari, ieri ancora fuori dai ranghi con allenamenti personalizzati. Ecco perché il ds Fabiani e Baroni sono pronti a reintegrare due giocatori sinora ai margini. […]

La stracittadina arriva nel momento peggiore per una Lazio falcidiata da infortuni e stremata fisicamente dagli impegni ravvicinati di un calendario fittissimo. La Roma invece è in ripresa, nonostante i 15 punti di ritardo. In 95 anni di derby, prima della sfida d’andata, mai si era visto un divario così ampio, eppure quest’emergenza rischia di annullarlo. A Formello oltretutto fa storcere il naso la recente tradizione con l’arbitro designato Guida (mai una vittoria nelle ultime 7 gare, 5 ko di seguito). Certi presagi preoccupano. […]

(Il Messaggero)

Dovbyk c’è. Pellegrini in panchina

Dopo la grande festa di Capodanno, condivisa a Trigoria con i propri tifosi, Claudio Ranieri è tornato ieri in campo con la sua Roma per preparare ogni dettaglio del derby. Le buone notizie sono subito arrivate da Dovbyk, di nuovo in gruppo dopo aver svolto un lavoro personalizzato nel primo allenamento dell’anno, pur non destando mai grande preoccupazione su una possibile assenza nella stracittadina.

Stesso discorso valido per Pisilli, ieri nuovamente gestito ma anche lui da non ritenersi in dubbio in una catena di centrocampo che deve già rinunciare a Cristante. […] Molti al debutto nel derby della Capitale: da Hummels a Koné, poi Saelemaekers e Dovbyk. Verso una panchina amarissima invece Lorenzo Pellegrini, sempre titolare e capitano della sua Roma nelle ultime stracittadine. […]

(Tuttosport)

Dovbyk torna in gruppo e il tecnico lo “sveglia”

Derby, meno due: la Sud è pronta a dare spettacolo con la coreografia e l’Olimpico è già sold out. Ranieri ha ritrovato in gruppo Dovbyk che al “Tre Fontane” non si era allenato. […] I due sono anche stati protagonisti di un colloquio: “Non importa chi ti passa il pallone, tu devi venire qui”, queste le parole di Ranieri mentre spiegava il movimento che deve fare. Ancora out Cristante e Ryan. Ieri non si è allenato neanche Pisilli. Semplice gestione e da oggi torna a disposizione, il derby (arbitra Guida) non è a rischio. Aperto il ballottaggio con El Shaarawy.

Pochi dubbi per il resto della formazione. Davanti a Svilar il terzetto composto da Mancini, Hummels e Ndicka. Sulle fasce Saelemaekers e Angelino. A centrocampo Koné e Paredes non si toccano. A proposito dell’argentino: ha rifiutato una ricca offerta dall’Arabia Saudita. Non ha intenzione di muoversi in questa sessione, così come Dybala che va a caccia del primo gol in un derby. […] La Roma per rinforzare le fasce sta guardando anche in casa Fiorentina: occhi su Kayode ed è stato offerto Biraghi, ma è in pole il Bologna.

(Il Messaggero)

HUMMELS: “La Roma deve tenersi stretto Ranieri, io deciderò in estate. Il derby? La Lazio merita il vantaggio che ha. Pellegrini è un grande capitano”

IL MESSAGGERO – A pochi giorni dal derby capitolino tra Roma e Lazio che potrebbe rappresentare una svolta per entrambe le squadre, il difensore giallorosso Mats Hummels ha parlato in esclusiva sull’edizione odierna del quotidiano nazionale. Queste le sue parole e sensazioni.

A che punto è la sua condizione fisica in vista del derby?
“Se non fossi stato male un paio di volte, parleremmo del cento per cento. E invece un paio di influenze mi hanno un po’ debilitato. Sto però recuperando il ritmo partita, mi alleno con regolarità e sto tornando in forma, nel complesso sono contento”.

Quali parole ha utilizzato Ranieri per recuperarla?
“E’ venuto, mi ha preso da parte già il primo giorno e ha cominciato a parlare dicendo che mi conosceva, che mi ha sempre seguito negli ultimi dieci anni, che gli piaceva il mio modo di giocare e che aveva visto sia la semifinale che la finale dell’ultima Champions. Non aveva dubbi che avrei avuto un ruolo importante con lui. Mi ha subito detto che mi avrebbe fatto giocare e che avevo la sua fiducia”.

Fiducia che non c’è stata con Juric.
“Aveva le sue idee di calcio, su come giocare, le sue opinioni. Evidentemente non ero abbastanza in condizione per essere funzionale al suo gioco, ma non ho avuto nessun problema con lui. Non mi ha dato la possibilità di giocare e basta. Credo tra l’altro sia una brava persona. Una situazione anomala, in 18 anni di carriera avevo sempre mostrato il mio valore, anche nelle grandi partite”.

Nel calcio può accadere che un allenatore non veda un calciatore. L’anomalia è che lei non ha mai avuto una possibilità. Come è stato possibile?
“Non so il motivo. Se un giorno lo rivedrò glielo chiederò perché, ripeto, con me è stato sempre gentile e carino. Il problema è che quando faceva la formazione io non c’ero mai. Non posso dire di più su questo, veramente non lo so”.

E’ vero che alla vigilia con l’Union St Gilloise è stato provato titolare e poi non ha giocato?
“L’allenamento in questione era quello precedente alla rifinitura. Ci alternammo io e Cristante nel ruolo e alla fine optò per Bryan”.

Cosa ha pensato quando Juric l’ha fatta entrare a Firenze sul 4-1, con la squadra in 10 e ormai alla deriva?
“Mi sono detto di non fare niente di stupido, di giocare semplice. Nemmeno il tempo di pensarlo che ho fatto autogol. A quel punto mi è venuto quasi da ridere, era un momento in cui stava andando tutto male. Nella mia vita ho sempre cercato di affrontare le situazioni negative con umorismo, filosofia e lavoro, pensando che poi le cose prima o poi si aggiustano”.

Cosa che in seguito è avvenuta. Intanto però la Roma ha cambiato tre allenatori e la classifica resta quella che è.
“Se non sei Duplantis che vince sempre, quando fai sport a questi livelli sei consapevole che il periodo negativo può capitare. Ho cercato di accettare la situazione. Con Ranieri ero certo dal primo giorno che tempi migliori sarebbero arrivati. I giocatori sono forti, la squadra ha qualità”.

Lei è un tedesco atipico: da dove nasce questa ironia? E pensa di averla pagata con qualche post poco gradito su Instagram?
“E’ il mio modo di essere, sono così con tutti. I social non li uso per scopi commerciali, mi piace farmi conoscere in questo modo. Se a qualcuno non sono piaciuti, mi dispiace, ma non è un mio problema. Se non insulto nessuno, faccio come voglio”.

Questa sua immagine leggera va in contrasto con il fatto che secondo i media tedeschi lei ha avuto più di qualche dissidio con allenatori come Terzic e Nagelsmann.
“La questione Nagelsmann quando è uscita mi ha sorpreso, credo sia un ottimo coach, mai avuto problemi con lui. Con Terzic invece non avevo una relazione idilliaca ma c’era rispetto. Alla vigilia della finale di Champions ho espresso disappunto per come avevamo giocato in alcune partite ma nulla più”.

In Germania non ha vissuto derby veri e propri. Che idea si è fatto della sfida con la Lazio?
“Ci sono molte partite sentite da noi, Dortmund-Schalke ad esempio è una di queste, anche se le squadre non sono della stessa città. E’ però qualcosa di molto simile perché i due centri distano pochi minuti. C’è grande partecipazione, impegno in campo, grande agonismo. Qualcosa del derby di Roma ho iniziato a capirlo l’altro giorno nell’allenamento al Tre Fontane. Sappiamo che conta per i tifosi, sono vittorie speciali che valgono doppio”.

Le piacerebbe trovare ancora Ranieri l’anno prossimo alla guida della Roma?
“Parliamo di un grande allenatore, un top class, l’ho capito dal primo momento in cui l’ho visto. Ha una naturale autorevolezza, si intende di giocatori, non deve alzare la voce per farsi capire e ascoltare. E’ gentile, sarebbe un grande tecnico per qualsiasi squadra, specialmente a Roma. Intanto devo capire cosa farò, ma lui sicuramente è un grande, da tenersi stretto”.

Quindi non ha ancora deciso il suo futuro?
“No. Deciderò in estate. Ma qualora dovessi restare, sarei felicissimo di essere allenato ancora da lui”.

Perché la scorsa estate ha detto no al Bologna che avrebbe disputato la Champions?
“Eravamo vicinissimi, mi fecero un’ottima impressione: allenatore, staff, ambiente e struttura. Poi però nel momento di dire di sì non ero convinto al 100% e ho declinato la proposta”.

Ha dato qualche consiglio a Pellegrini per superare il momento di difficoltà?
“Ci parlo spesso. Credo sia un grande capitano, mi è stato vicino nel periodo in cui non giocavo, si è sempre preso cura di me. E’ un grande giocatore, una bella persona. E’ stato sfortunato in alcune occasioni, gli è mancato quel pizzico di fortuna che a volte serve per far girare la carta. Le cose miglioreranno sicuramente, se lo merita”.

Perché nella sua carriera, prima della Roma, ha scelto di giocare sempre in Germania?
“E’ capitato di poter andare altrove. A volte sono stato io a dire di no, altre volte è saltato per la volontà dei club. Quando sei nel Borussia, poi, non pensi ci siano troppe squadre migliori”.

E la Roma come è arrivata?
“L’ho scelta per De Rossi. Daniele mi ha fatto subito un’ottima impressione”.

E cosa ha pensato dopo che è stato esonerato?
“E’ stato uno choc non solo dal punto di vista calcistico ma anche a livello personale. Anche perché nemmeno una partita dal mio arrivo e già non c’era più. Ho un figlio che vive a Monaco, avevamo parlato di soluzioni per facilitare questo rapporto con Daniele, l’esonero ha scombussolato tutti i piani”.

Le piace vivere a Roma?
“La amo. Adoro la sua cultura, la sua gente. Il meteo non è poi così male…Mi piacciono le sue vibrazioni, è piena di persone carine, rispettose, curate anche nell’abbigliamento. Zone che frequento di più? Trastevere, il top”.

La Roma deve concentrarsi sulle coppe o crede possa arrivare in zona Europa attraverso il campionato?
“Dobbiamo concentrarci su tutto. Abbiamo un’ottima squadra, ampia e la panchina ha qualità. Tutto per tornare nelle prime 5-6 posizioni”.

Domenica c’è il derby: un calciatore della Lazio che stima o teme in particolar modo?
“Ho visto diverse partite della Lazio e sappiamo che sono forti. Chi mi preoccupa in particolare? Non porrei l’accento sul singolo perché è una squadra che si basa sul collettivo, hanno tanti calciatori che vanno in gol e a essere onesti meritano il vantaggio che hanno. Domenica però vogliamo vincere per iniziare a ridurre il gap. Sono convinto che se ci riusciamo possiamo ancora arrivare sopra a loro”.

Ha avuto in passato riferimenti italiani come difensori?
“Ero un attaccante da giovane, quindi come modelli avevo Zidane e Ronaldinho. Nel mio ruolo ho invece seguito Nesta, Maldini e Cannavaro che nel 2006 ci ha strappato un mondiale”.

In carriera ha giocato con molti campioni. Dybala è uno di questi?
“Ho amato Paulo per tanti anni, vederlo giocare era sempre bello, vede le cose in modo diverso rispetto agli altri, come quel passaggio per Pellegrini a Milano sul finale di partita. E’ molto intelligente, un sinistro magico, ed è un bravissimo ragazzo. Poter giocare con lui è una delle ragioni per cui sono venuto qui”.

Le piacerebbe fare l’allenatore in futuro?
“Forse lo diventerò, non lo so, mi piacerebbe avere una squadra e sviluppare un’idea di gioco, ma faccio questa vita da tanti anni e vi assicuro che è abbastanza stressante. Quando smetterò, dovrò riposarmi per un po’, staccare la spina e recuperare. Poi ci penserò”.

 

Il derby della capitale si decide là in mezzo

Nel cuore del derby di Roma. Un centrocampo che genera energia, benzina vitale e probabilmente decisiva nella sfida tra Ranieri e Baroni. I giallorossi con Paredes e Koné, la Lazio con Guendouzi e Rovella. […] Il motore di due squadre che fin qui hanno viaggiato a velocità opposte, anche se, a dire il vero, il tandem romanista è in voga da pochissimo tempo. Merito, tra i tanti, di Claudio Ranieri, che appena sbarcato a Trigoria ha tolto quello strato di polvere che s’era formato su Leandro Paredes. […]

Dopo la gara persa a Napoli gli ha restituito le chiavi del centrocampo, affiancandogli corsa, resistenza e il recupero di tanti palloni garantiti da Manu Koné. L’unico tra gli acquisti estivi a mantenere le premesse. […] Domenica però si ritroveranno di fronte a una mediana tra le più rodate del campionato. Perché Guendouzi e Rovella sono le colonne portanti di una Lazio che vola. […] Lì in mezzo saranno come sempre scintille tra Guendouzi e Paredes, con il loro carattere da derby e la puntuale grinta non risparmieranno i soliti colpi al limite. […] Più sopraffina, dall’altro lato, la tecnica di Rovella e Koné, due che amano far parlare il talento, esaltare la tecnica sapendola abbinare a una giusta dose di agonismo. […]

(Tuttosport)

Conte vuole Fazzini: servono 12 milioni. C’è anche Pellegrini

[…] Ora che si sono spalancate le porte del mercato, dopo aver presumibilmente sottratto un po’ di uomini, Giovanni Manna cercherà di aggiungerci talento e fisicità e personalità e pure un pizzico d’esperienza mescolata alla freschezza. […] Il Napoli ha una short list di spessore, ci ha infilato dentro Jacopo Fazzini (21) e Lorenzo Pellegrini (28), ci sarà magari un immancabile mister X. […]

Il Napoli ha bussato a casa Corsi ed è stato accolto con immutabile affetto: sotto i 12 milioni non si può scendere e il braccio di ferro con Lotito può considerarsi vivo. Deciderà Fazzini, che è combattuto, ed ha tempo a disposizione, ma senza esagerare. Però il Napoli osserva anche i movimenti sull’asse Roma-Milano (quella nerazzurra), perché Lorenzo Pellegrini è un fattore tecnico da considerare senza se e senza ma, avendo in sé quel che cerca Conte, e quindi saranno gli accadimenti incrociati che finiranno per orientare la prossima settimana, quella (apparentemente) decisiva. […]

(gasport)

Bologna-Roma del 12 gennaio: già 26.000 biglietti

L’imbattibilità persa dopo undici gare di fila (contro il Verona nell’ultima gara del 2024) non ha abbassato l’entusiasmo al Dall’Ara e ovviamente dei tifosi del Bologna: per la gara contro la Roma del 12 gennaio (il 15 gennaio ci sarà il recupero con l‘Inter) è stata toccata quota 25.000 biglietti, con la concreta possibilità di superare i 26.000.

(gasport)

Chi può fare centro? Koné-Guendouzi duello alla francese

Là in mezzo si parlerà francese. Ma, più che parlare, si correrà, si costruirà, si contrasterà. Eh si, perché Manu Koné e Matteo Guendouzi sono soliti parlare con i fatti, cioè con prestazioni in cui la sostanza prende sempre il sopravvento su tutto il resto. […] Il loro duello (insieme con quello, parallelo, tra Paredes e Rovella) molto probabilmente farà pendere il piatto della bilancia del derby da una parte o dall’altra. Centrocampisti moderni, capaci di interpretare nel migliore dei modi entrambe le fasi, il romanista e il laziale ci hanno messo poco a diventare emblemi delle rispettive squadre. […]

Tipi tosti, grandi professionisti, sono i classici giocatori che fanno innamorare i tifosi. Perché danno sempre tutto in campo, senza risparmiarsi mai. Ma non sono “solo” generosi. Hanno anche grande intelligenza tattica e uniscono alla quantità tantissima qualità. […] Del loro temperamento unito a capacità tecniche non indifferenti ci siamo purtroppo accorti lo scorso 17 novembre, quando a San Siro sono stati assieme le colonne del centrocampo della Francia che ha battuto l’Italia per 3-1 e conquistato così il primo posto nel girone di Nations League. […] Domenica sera si ritroveranno da avversari in quella che è la partita più delicata dell’anno per le squadre in cui giocano. […] Per Koné sarà il debutto assoluto, ma i compagni gli hanno già spiegato bene cosa deve aspettarsi. […]

(gasport)

El Shaarawy più esperto: è in vantaggio su Pisilli. A destra Saelemaekers

Come contro il Milan, Claudio Ranieri arriva con il solo grande dubbio alla sfida di domenica prossima: El Shaarawy o Pisilli? Ma mentre a San Siro il ballottaggio alla fine lo ha vinto il baby romano, nel derby di domenica il Faraone sembra partire in leggero vantaggio. Non fosse altro perché Ranieri in questo tipo di partite si affida spesso e volentieri ai giocatori di esperienza ed El Shaarawy di derby ne ha già giocati 14. […]

In uno dei derby del 2010 Ranieri lanciò Leandro Greco, ma a partita in corso (facendolo entrare al posto di Jeremy Menez al 40′) e poi Greco aveva già 24 anni. […] L’altro piccolo dubbio resta sempre a destra, dove Saelemaekers è in netto vantaggio su Celik, ma non è detto che il turco non riesca a mettere la freccia. Del resto il belga a San Siro non ha giocato una grandissima partita e in fase difensiva concede sempre qualcosa di troppo.

(gasport)