La Roma vince 3-1 nello scontro diretto contro il Milan grazie alle reti di Gianluca Mancini, Leandro Paredes e Bryan Cristante e resta a -1 dal quarto posto a una giornata dal termine del campionato. Al termine della partita proprio Bryan Cristante ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni dei cronisti. Ecco le parole del centrocampista giallorosso.
CRISTANTE A DAZN
Il gol è per il mister?
“Sì, se lo merita per tutto quello che ha fatto. Siamo contenti di avergli regalato una vittoria”.
Credete alla Champions?
“Finché siamo lì ci proviamo. Abbiamo fatto un lavoro incredibile da quando è arrivato il mister, all’inizio non ci credeva nessuno. Ci proveremo”
La Roma vince 3-1 nello scontro diretto contro il Milan grazie alle reti di Gianluca Mancini, Leandro Paredes e Bryan Cristante e resta a -1 dal quarto posto a una giornata dal termine del campionato. Claudio Ranieri, all’ultima partita allo Stadio Olimpico della sua carriera da allenatore giallorosso, saluta i propri tifosi con una vittoria. Al termine della gara il tecnico ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni dei cronisti.
RANIERI A DAZN
Che sensazioni prova?
“Ancora sto sotto l’effetto dell’adrenalina, in seguito quando rivedrò le immagini mi emozionerò. Essere apprezzati dalla propria gente è meraviglioso. Abbiamo iniziato in modo difficile, ma la squadra non si è mai disunita e non ha mai mollato. Non era facile, sono contento per i ragazzi, per i tifosi e per il presidente”.
La coreografia?
“Guardavo l’arbitro e gli dicevo di iniziare, invece gli avevano detto di aspettare ancora un minuto. Il calcio mi dà emozioni in positivo e in negativo, chiaramente quelle in positivo fanno più piacere”.
Che stagione è stata questa?
“Questi ragazzi mi hanno seguito dal primo giorno. Alcuni mi conoscevano, ho detto loro di aiutarmi perché da solo non ce l’avrei fatta. Sono stati intelligenti e bravi. Quando sono arrivato il morale era a terra. All’inizio in Napoli-Roma la squadra ha giocato bene e a Londra abbiamo fatto una grande partita pareggiando all’ultimo. Queste sono le cose che mi piacciono, lottare fino all’ultimo in modo che si esce dal campo con la consapevolezza che se hai perso è perché gli avversari sono stati più bravi. Posso solo accettare il responso del campo. Piano piano ci siamo quadrati sempre di più, inanellando questi 19 risultati consecutivi”.
Crede alla Champions?
“Non ho mai creduto a niente, solo nel lavoro e nella pulizia mentale dopo una vittoria o una sconfitta. Non guardiamo quello che abbiamo fatto, alleniamoci bene perché c’è un’altra partita. Dobbiamo essere pronti, credo nei miei giocatori. Ora andiamo a Torino contro una squadra compatta e vivace. Vedremo alla fine cosa saremmo riusciti a fare”.
RANIERI IN CONFERENZA STAMPA
Si porterà per sempre con lei le emozioni che le ha regalato questo stadio stasera?
“Sicuramente, sono state emozioni fortissime. Ho fatto questo mestiere proprio per le emozioni che il calcio riesce a regalare sia in positivo sia in negativo. Questa serata sarà da incorniciare per le emozioni e l’affetto che i tifosi mi hanno dimostrato. Sono contento che la squadra si sia fatta amare, nelle difficoltà non ha mai mollato. I ragazzi hanno saputo comprendere il mio linguaggio, pochissime volte ho dovuto alzare la voce e questo la dice lunga sull’intelligenza di questo spogliatoio”.
A 90 minuti dalla fine questa squadra si gioca la Champions. È un fatto eccezionale?
“È un fatto bello, finché non è finita non è finita. Dobbiamo lottare come oggi, consapevoli di aver fatto tutto. Parlando della partita avevamo iniziato molto bene, pressando e giocando in velocità. Dopo l’espulsione ci siamo rilassati pensando fosse facile. Il Milan ha una qualità indescrivibile, forse sono i più forti, magari non sono riusciti a fare squadra, ma quando trovano la quadra non ce n’è per nessuno. Siamo stati bravi nel secondo tempo a sfruttare l’uomo in più, cosa che nel primo tempo non abbiamo fatto”.
Ha rispolverato Paredes e Saelemaekers…
“Avevo bisogno di un filtro davanti alla difesa e di due mezzali che facessero da incursori. Ho chiesto a Cristante e Koné di andare vicino agli attaccanti tra le linee. Con Paredes avevamo bisogno di gestire la palla, sapevamo che il Milan non ci veniva a prendere alto, quindi potevamo far girare palla e imbucare le punte o le mezzali. Saelemaekers lo avevo visto bene già a Bergamo, contro la sua ex qualcosa era giusto dargli qualcosa, infatti ha fatto una bellissima partita”.
La serata più bella della sua carriera?
“Sicuramente quello che ho vissuto qua a Roma, con la Sud e tutto lo Stadio. Come ho detto prima forse ancora ho l’adrenalina dentro, me la godrò nei prossimi giorni quando rivedrò le immagini. Voglio rivedere come è stata la mia carriera, datemi ancora 7 giorni o 4, non so quando giocheremo”.
La prossima partita sarà la sua 501,e sul codice fiscale dei romani c’è scritto H501.
«Non me ne frega niente (ride, ndr)».
Qual è il segreto della sua gestione?
«Io cerco sempre di entrare in sintonia con la squadra, di creare un feeling. Credo molto, pur parlando poco, nel dialogo, nella lealtà e nel rispetto reciproco. Quando qualcuno mi fa notare questo, non so cosa rispondere. Io sono semplicemente me stesso. Parlo chiaramente in faccia, non ho paura di dire le cose quando sento che è il momento giusto per farlo. Non ho mai rimproverato un mio giocatore pubblicamente, non gli ho mai dato la colpa per far notare un errore. Si lavora sull’errore per migliorare, punto. È questo un segreto? Non lo so. Io cerco soltanto di tirare fuori il meglio da tutti. Cerco che i miei giocatori vengano ad allenarsi con il sorriso sulle labbra. Poi, certo, si lavora seriamente e duramente. Ma con voglia. Ci si diverte, tra virgolette. Non si deve venire al campo con noia o malumore. Questo sono io, sono stato così fin dall’inizio della mia carriera da allenatore. Non sono stato un grande calciatore, ero un giocatore normale. Ho militato per otto anni in una squadra che ha lottato, che è salita e scesa. Non ero al livello dei miei giocatori, quindi mi sono sempre immedesimato in loro. Non mi sono mai dimenticato com’ero io e com’erano i miei compagni. E questo mi ha aiutato a rapportarmi con i giocatori in una certa maniera».
Le mancheranno tutte queste emozioni?
«Mi mancheranno, ma credo che sia giusto dire basta, anche per il bene della Roma. Potrei restare, sì, ma no, c’è bisogno di un altro allenatore che prenda in mano questa squadra, altrimenti si rischierebbe di perdere un anno. E io questo non lo voglio, per la mia Roma, da tifoso».
RANIERI A CANALE YOUTUBE ROMA
“Una vittoria importantissima, volevamo vincere, era l’ultima in casa. Avevamo iniziato molto bene, poi con l’espulsione ci siamo adagiati e loro sono pervenuti al pareggio. Meno male che nel secondo tempo le cose sono migliorate notevolmente”.
Le emozioni sull’omaggio finale della gente.
“E’ bellissimo essere omaggiati così, è qualcosa di grande e magnifico e li ringrazio tutti. Come ho detto in mezzo al campo, 60 anni fa ero io in Curva Sud, anche più piccolo, bello e ti fa venire la pelle d’oca. Bello ed emozionante”.
La Roma trova una vittoria importante nell’ultima partita di campionato allo stadio Olimpico, battendo 3-1 il Milan e conquistando matematicamente un posto in Europa. A fine partita il tecnico rossonero Sergio Conceicao ha parlato ai microfoni dei cronisti. Queste le sue parole.
CONCEICAO A DAZN
Vi siete trascinati il nervosismo dopo la Coppa? “L’ambiente non è facile dopo aver perso una finale in cui ci sono stati tanti episodi, come in tutto l’anno. Gli episodi sono sempre stati negativi per noi, il Var oggi era lo stesso di Bologna. Non dico non c’è il rosso per Gimenez, ma a Bologna è stata la stessa cosa su Gabbia e il Var non ha chiamato l’arbitro. Dovevamo fare di più, giocare a Roma con un’espulsione non è facile. Abbiamo cercato di dare il massimo, siamo riusciti a pareggiare e nel primo tempo la Roma non ha toccato palla, potevamo vincere. Abbiamo preso il terzo gol per mancanza di benzina, dopo aver corso tutta la partita in 10”
Sei pronto a confrontarti con la società? “Si, ognuno deve ragionare e fare una valutazione sul proprio lavoro. Sono molto esigente con me stesso, valuterà tutto. Prima della partita guardavo i numeri, da quando sono arrivato saremmo in zona Champions, questo non vuol dire che sono stati 5 mesi perfetti. Abbiamo vinto un titolo e giocato una finale. Nelle partite decisive sono mancati i dettagli, come a Zagabria o con il Feyenoord. È un anno che non va bene per il Milan, ognuno deve valutare il suo lavoro”.
Le dispiace non salutare San Siro la prossima? “Ho sempre vissuto questa professione con passione. In questo momento è difficile, sono vicino ai ragazzi. Dispiace che per una parola non posso esserci, ho solo chiesto di rispettare i giocatori. Il fallo su Koné non c’era e c’era fallo su Sottil. So che il terreno di gioco in Italia non è sempre perfetto, ma con tutti questi episodi non è facile. Dispiace non essere vicino ai giocatori domenica, dobbiamo essere ancora uniti per 5-6 giorni, siamo qua per assumerci le nostre responsabilità”.
Alle ore 20:45 andrà in scena allo Stadio Olimpico la partita tra Roma e Milan, valida per la trentasettesima giornata di Serie A. Poco prima del calcio d’inizio Geoffrey Moncada ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni dei cronisti. Ecco le parole del direttore tecnico rossonero.
MONCADA A DAZN
Furlani ha definito la stagione fallimentare, è d’accordo? Dove sono stati gli errori? “Sono d’accordo con lui, siamo molto delusi per la stagione. Il prossimo anno dobbiamo fare qualcosa in più e adesso abbiamo ancora più fame. In stagione abbiamo avuto alti e bassi tra Serie A, Europa e Coppa Italia… Però siamo delusi, mi dispiace per i tifosi”.
Il futuro di Conceiçao? “Abbiamo fiducia in Sergio, ha fatto di tutto per noi. È arrivato a gennaio e non era facile, siamo qua per supportarlo e a fine stagione faremo un punto della situazione. Fiducia in lui, è un bravo allenatore”.
Il Milan Futuro in Serie D? “Abbiamo puntato sul Milan Futuro per creare giocatori. Abbiamo avuto sette giocatori che hanno giocato in Serie A col Milan, mai ce n’erano stati così tanti dall’academy. Giocare in B, in C o in D non è così importante per noi. Per noi è importante creare talento e questo è solo il primo anno”.
Lee Congerton? “Non lo conosco, non ho sentito questo rumor. Non posso dire nulla su di lui”.
Alle ore 20:45 andrà in scena allo Stadio Olimpico la partita tra Roma e Milan, valida per la trentasettesima giornata di Serie A. Poco prima del calcio d’inizio Florent Ghisolfi ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni dei cronisti. Ecco le parole del direttore sportivo dei giallorossi.
GHISOLFI A DAZN
Come sarà lavorare con Ranieri dirigente?
“Prima parliamo di stasera. Ranieri è un grande allenatore e uomo. Si tratta di una serata importante perché è l’ultima all’Olimpico. Il migliore modo per salutare il mister è fare una grande partita, lui ama vedere che la squadra dia tutto. In futuro sarà il consigliere sportivo, avremo il tempo per parlare della nostra organizzazione”.
Avete trovato il nuovo allenatore?
“Stasera c’è tanta carne al fuoco. Vogliamo essere concentrati sulla partita e su Ranieri”.
Saelemaekers e Abraham?
“Vogliamo tenere Saelemakers, è un giocatore importante e ha un buon rapporto con tutti”.
Alle ore 20:45 andrà in scena allo Stadio Olimpico la partita tra Roma e Milan, valida per la trentasettesima giornata di Serie A. Poco prima del calcio d’inizio Santiago Gimenez ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni dei cronisti. Ecco le parole del calciatore rossonero.
GIMENEZ A DAZN
Come si trovano le energie per questa partita?
“Siamo tristi per la finale, dovevamo vincerla ma può capitare di perdere. Ora ci concentriamo su questa partita e proveremo a vincere oggi”.
Alle ore 20:45 andrà in scena allo Stadio Olimpico la partita tra Roma e Milan, valida per la trentasettesima giornata di Serie A. Poco prima del calcio d’inizio Bryan Cristante ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni dei cronisti. Ecco le parole del calciatore giallorosso.
CRISTANTE A DAZN
Quanta energia vi dà uno stadio tutto pieno solo per voi?
“Tanta. Queste sono partite decisive, è uno scontro diretto e giocarle con questo pubblico ci dà una marcia in più”.
La Champions è possibile?
“Ci proviamo fino all’ultimo, mancano due partite e dobbiamo dare tutto per vincerle. Non dipende solo da noi ma ci speriamo”.
Vittoria fondamentale per l’Atalanta nel posticipo della 36° giornata, coi bergamaschi che battono 2-1 la Roma e ottengono la matematica qualificazione alla prossima Champions League. A fine partita il centrocampista nerazzurro Marten de Roon ha parlato ai microfoni dei cronisti. Queste le sue parole.
DE ROON A DAZN
Altra qualificazione in Champions…
“Mi sono emozionato. Non è scontato che l’Atalanta arrivi in Champions per la quinta volta in sette anni, abbiamo fatto una stagione straordinaria. Per un momento abbiamo anche sognato lo scudetto, ma arrivare davanti a squadre come Juventus, Fiorentina, Roma, Milan e Lazio con due giornate di anticipo significa aver fatto un grande lavoro. Sono orgoglioso”.
Hai parlato nel cerchio a centrocampo o nello spogliatoio? “A centrocampo abbiamo festeggiato. Nello spogliatoio ho detto alcune parole, così come il mister e il presidente. Questo risultato è meritato. Sulemana si è allenato tutto l’anno e non si mai lamentato, poi oggi entra e segna il gol decisivo. Complimenti ai miei compagni”.
L’intervento su Soulé? “Non è mai facile giocare in un altro ruolo, soprattutto a sinistra. Ho fermato Soulé con la mia forza, non mollo mai e ho dato tutto in un momento di difficoltà. So quanto i tifosi mi apprezzino e questo traguardo lo dedico a loro. Possiamo festeggiare questo risultato straordinario come città e società”.
Dopo la sconfitta per 2-1 per la Roma al Gewiss Stadium contro l’Atalanta, l’unico tesserato a presentarsi ai microfoni nel post-partita per commentare la gara sarà l’allenatore Claudio Ranieri.
Nessun altro giocatore o membro dello staff dirigenziale rilascerà dichiarazioni alla stampa, né in mixed zone né in conferenza stampa. Le analisi e i commenti sulla prestazione e sul risultato, che complica la corsa della Roma verso la qualificazione alla prossima Champions League, saranno quindi affidati esclusivamente alle parole del tecnico. Ranieri, durante le interviste, ha espresso disappunto per alcune decisioni arbitrali, in particolare riguardo al rigore prima assegnato e poi revocato dal VAR.
Entrato a sorpresa nel secondo tempo di Atalanta-Roma, ha deciso la sfida con un tiro potente e preciso da fuori area. A fine partita il centrocampista nerazzurro Ibrahim Sulemana ha parlato ai microfoni dei cronisti. Queste le sue parole.
SULEMANA A DAZN
Come ci si sente ad aver segnato il gol decisivo? “Sono contentissimo. La Champions era il nostro obiettivo e ci siamo riusciti”.
Cosa ti ha detto Gasperini prima di entrare in campo? “Di pressare e di giocare con gli attaccanti”.
Di chi è il merito di tutto questo? “Abbiamo lavorato tantissimo per raggiungere questo obiettivo. Guardiamo solo noi stessi e volevamo fare il massimo”.