Allenatore Roma, incontro Ranieri-Farioli: il tecnico dell’Ajax aspetta una chiamata dalla Premier. Anche il Bayer Leverkusen sulle sue tracce

La Roma è alla ricerca di un nuovo allenatore in vista della prossima stagione e tra i vari candidati c’è anche Francesco Farioli. Il tecnico dell’Ajax avrebbe avuto un incontro diretto con Claudio Ranieri, ma la fumata bianca non sarebbe arrivata poiché aspetta una chiamata dalla Premier League. Il sogno della Roma resta Massimiliano Allegri, mentre le quotazioni di Gian Piero Gasperini, Cesc Fabregas e Stefano Pioli sono in calo.

(La Repubblica)


Dalla Germania arriva una novità: Francesco Farioli sarebbe nel mirino del Bayer Leverkusen in caso di addio di Xabi Alonso. L’allenatore dell’Ajax ha una clausola rescissoria da 5 milioni di euro nel suo contratto e il suo nome rientra in una lista di sei candidati.

(bild.de)

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Urbanistica e mobilità: Gualtieri vara la riforma

Il sindaco Roberto Gualtieri ha deciso di cambiare due assetti di vertice in due assessorati chiave, quello all’Urbanistica e quello alla Mobilità. Il primo cambio è strutturale: addio al “Dipartimento Programmazione e Attuazione Urbanistica”, il cosiddetto Pau. La programmazione urbanistica sarà divisa dalla sua attuazione. La prima, rimarrà sotto la guida di Gianni Gianfrancesco, oggi direttore del Pau, domani direttore solo della parte programmatoria dell’urbanistica. […] Al suo attivo ha la gestione di grandi dossier urbanistici di questo triennio: lo stadio della Roma a Pietralata in primis. […] A guidare il nuovo dipartimento Attuazione urbanistica il sindaco Gualtieri ha chiamato Antonello Fatello, fino a ieri a capo del dipartimento Mobilità che dall’Urbanistica viene essendo stato il direttore del Pau all’epoca di Marino. […]

(corsport)

Sprint Roma: arrivano gli americani

[…] Da qualche giorno a Trigoria circolano diversi manager americani che si muovono per conto del presidente. Si tratta di Eric Williamson, che si occupa dello sviluppo affari, e di Ana Dunkel, la direttrice finanziaria alla quale Dan Friedkin ha demandato altre questioni interne, visto che la Roma non ha ancora nominato la nuova figura di riferimento dopo l’allontanamento di Anna Rabuano. Della delegazione inoltre fa parte l’immancabile Ed Shipley, aviatore e braccio destro di Dan, incaricato da un anno e mezzo di seguire da vicino le vicende della squadra e della società.

Il presidente, a differenza del figlio Ryan, non si vede a Roma dal marzo 2024. Era in tribuna all’Olimpico per la partita contro il Sassuolo, vinta 1-0 durante la gestione De Rossi. C’è chi assicura che tornerà per l’ultima in casa, contro il Milan, quando lo stadio tributerà un emozionato saluto a Claudio Ranieri. […]

E poi c’è appunto la questione stadio. Il sindaco Gualtieri era convinto che il progetto sarebbe stato consegnato il 21 aprile, giorno del Natale di Roma, ma la morte del Papa ha ovviamente modificato l’agenda mondiale. E’ possibile che il dossier venga presentato già la prossima settimana, con conseguente avvio del lungo iter politico e burocratico. […] L’obiettivo di inaugurarlo nell’anno del centenario del club, quindi nel 2027, è già sfumato per il ritardo nella proposta finale. Ma a Trigoria e a Houston sono convinti di poter vivere la prima partita a Pietralata nel 2028. […]

(corsport)

Molotov al Quadraro: una informativa in procura sull’avvertimento agli ultrà

E’ stata inviata in procura la prima informativa compilata dalla polizia sull’attentato incendiario messo a segno lunedì notte al circolo ricreativo in via Cartagine, luogo di ritrovo dei ragazzi del quartiere e, dal 2023, sede degli ultrà giallorossi del “Gruppo Quadraro”.
La «firm», che ha soppiantato i Fedayn 1972 dopo il furto dello striscione per mano dei paramilitari dello Stella Rossa il 4 febbraio 2023, è capeggiata da Girolamo Finizio, ex cognato di Angelo Senese, il fratello di Michele, il re della camorra, detto “O pazz”.

La molotov lanciata nella notte ha reso inagibili i locali. Nelle vicinanze del circolo non ci sono telecamere, ma la polizia sta controllando gli occhi elettronici del quadrante a più ampio raggio. L’attentato è stato messo a segno a una settimana esatta dai quattro arresti eseguiti dalla digos nell’ambito dell’inchiesta sullo spaccio di cocaina organizzato proprio da Finizio e soci nei bagni della curva Sud, a ridosso del settore occupato dal Gruppo Quadraro.
La molotov è un chiaro avverti-mento, se non di più. […]

(La Repubblica)

Betis, Lo Celso: “Prima di andare al PSG fui vicinissimo alla Roma. In futuro mi piacerebbe giocare in Italia”

GASPORT – Giovani Lo Celso, centrocampista del Betis, ha rilasciato un’intervista all’edizione odierna del quotidiano e tra i vari temi trattati è tornato a parlare delle voci di mercato che in passato lo hanno accostato alla Roma. Ecco le sue dichiarazioni.

Il suo rapporto con l’Italia?
“Molto stretto, ma mai definitivo. Parenti di Verona da parte di mia madre, tanti contatti con le squadre italiane che non si sono concretizzati, tanti amici argentini che sono in Serie A. Prima o poi voglio venire anche io: ho giocato in Spagna, Inghilterra e Francia, mi manca l’Italia. Da ragazzino mi voleva il Sassuolo, prima di andare al Psg sono stato vicinissimo alla Roma, poi al Napoli. Ora sto benissimo qui, in futuro vedremo”.

Roma senza monumenti

IL TEMPO (L. PES) – C’erano una volta i monumenti, o meglio, ci sono ma si vedono meno. Hummels, Paredes e Dybala, sembrava quasi una filastrocca che accompagnava l’inizio dell’avventura di Ranieri a Roma. L’ossatura centrale sulla quale Sir Claudio aveva ricostruito e ravvivato una squadra sull’orlo del baratro.

Immaginare che i giallorossi potessero vincere a San Siro contro l’Inter campione d’Italia senza che nessuno dei tre giocasse neanche un minuto sembrava impossibile. E invece è andata proprio così.

Ragioni e percorsi molto diversi tra loro, sia chiaro, ma la squadra di Ranieri sembra aver preso una direzione diversa nelle ultime settimane, alla ricerca di un’intensità e un cambio di passo piuttosto che la qualità e la leadership. L’allenatore di San Saba ha sempre alternato e sfruttato i momenti dei singoli. Praticamente tutti sono passati per dei periodi in panchina da Soulé a Dovbyk passando per Pellegrini e Saelemaekers fino a Cristante. Il posto assicurato è un concetto che non appartiene minimamente alla gestione attuale che vige a Trigoria, ma qualcosa sembra davvero cambiato nella testa del tecnico.

Gli appuntamenti importanti sono comunque affidati a calciatori ritenuti maggiormente all’altezza. Dopo la sosta Paredes e Hummels hanno messo insieme complessivamente 195 minuti (135 il tedesco, 64 l’argentino) e nelle ultime due gare sono sempre rimasti in panchina.

Percorsi diversi, dicevamo, soprattutto per quanto riguarda Dybala. La Joya, infatti, è un’assenza che pesa e Ranieri sicuramente non ne avrebbe fatto a meno se non fosse per l’infortunio al tendine che lo ha costretto a operarsi a metà marzo ponendo anticipatamente fine alla sua stagione.

Novanta minuti a Lecce, l’annuncio del ritiro e un tempo con la Juve, poi niente più. Hummels, che già dopo San Siro e dopo Bilbao aveva trovato meno spazio a causa di prestazioni sottotono, sembra stato definitivamente relegato a un ruolo di riserva, complice anche il rientro di Celik (che con Mancini e N’Dicka costituisce un terzetto affidabile) e un comprensibile calo di tensione derivante dal ritiro imminente.

Meno chiari, invece, i motivi delle esclusioni di Paredes. A Lecce non era al top poiché di ritorno dal Sudamerica, con la Juve si alterna con Cristante ancora a caccia della forma migliore poi il derby dove il tecnico gli dà fiducia. Ma un giallo dopo quattro minuti ne compromette prestazione e futuro prossimo. Zero minuti contro Verona e Inter che non hanno influito in negativo sulla squadra. Le voci più maligne legano le panchine dell’argentino alle continue dichiarazioni sul Boca, ma più probabilmente Ranieri ha capito che ora serve una Roma di corsa. Tornerà quando serve, come tutti. D’altronde, è così che Sir Claudio ha riportato i giallorossi a sognare.

A Trigoria i vertici del gruppo Friedkin

IL TEMPO (GAB. TUR) – Ore calde a Trigoria. Nella giornata di Ieri lo stato maggiore del Friedkin Group era presente al Fulvio Bernardini nelle figure di Ana Dunkel ed Eric Williamson, rispettivamente ChieF Financial Officer e vicepresidente del Business Development del gruppo statunitense.

La presenza contemporanea di due delle più alte cariche del Friedkin Group apre a diversi scenari, a cominciare dalla vicenda relativa allo stadio che dovrebbe sorgere a Pietralata. Il progetto, seppur mancante degli scavi archeologici, poteva essere presentato in Campidoglio lo scorso 21 aprile, ma la scomparsa di Papa Francesco ha rallentato la procedura.

Un’altra questione aperta riguarda la scelta del futuro allenatore della Roma, Il tecnico di San Saba ha rivelato come la famosa lista sia stata consegnata da tempo, mentre Ghisolfi, prima della sfida con il Verona, aveva indicato tra le due e le tre settimane il tempo d’attesa per l’annuncio da parte del Friedkin.

Non è da escludere, poi, che la visita a Trigoria possa essere dovuta alla necessità di un riassetto societario, considerando la prolungata assenza della figura del CEO. Era il 22 settembre 2024, giorno dell’esordio di Juric sulla panchina giallorossa, quando il club annunciava la fine del rapporto con Lina Souloukou. La manager greca era stata la principale artefice del contratto biennale con Riyadh Season da circa 25 milioni di euro complessivi. Accordo che è in scadenza e, dunque, anche la ricerca di un nuovo sponsor di maglia potrebbe giustificare la presenza di Dunkel e Williamson.

Sempre ieri, poi, Trigoria ha accolto l’ex giallorosso Giancarlo De Sisti. Un momento speciale immortalato con alcuni scatti insieme a Ranieri.

Un ribaltone lungo sei mesi

Di acqua sotto i ponti a Trigoria ne è passata tanta in sei mesi. Più di quella necessaria.
Tant’è che tornando con la memoria a Fiorentina-Roma 5-1 dello scorso 27 ottobre, sembra quasi di pensare a due/tre stagioni fa. In panchina c’era Ivan Juric e Daniele De Rossi era sta da poco esonerato. La squadra era allo sbando totale, i calciatori erano svuotati, appiattiti e solamente osare di pensare alla qualificazione in Champions a fine stagione sembrava una presa in giro. La Roma era dodicesima in classifica, a sei punti dalla zona retrocessione ma anche a sei da quella europea. […] Il croato è durato altre tre partite (Torino, Verona e Bologna) e poi l’addio. Quando è arrivato Ranieri i giallorossi erano dodicesimi, a quattro punti dalla zona retrocessioni e dodici dalla zona Champions. Serviva dare una svolta e di corsa. Claudio si è preso Trigoria, ha alzato un muro davanti la squadra, l’ha coccolata e frustata ma sempre nelle segrete stanze. Ha lavato i panni sporchi in casa e alla fine ha ottenuto ciò che nessuno credeva: lottare per la Champions. […]

Da quando Claudio ha preso in mano la Roma (13a giornata) ha fatto un lavoro formidabile. A dirlo sono i numeri: 47 punti in 22 partite, una scalata dal 12° a 6° posto, 35 gol segnati, battute Lazio e Inter e il sogno Champions ancora vivo a soli due punti. […]

La Fiorentina diventa per la seconda volta nella stagione un crocevia fondamentale. Prima ha decretato il cambio in panchina con la disfatta per 5-1, ora potrebbe aprire le porte al riscatto. Successivamente la Roma affronterà Atalanta, Milan e Torino. […]

(Il Messaggero)

Roma, la rinascita da Firenze alla Fiorentina

Domenica 27 ottobre 2024. Fiorentina-Roma finisce 5-1. Alla nona giornata di campionato, la Roma e dodicesima con appena 10 punti, travolta sul campo e smarrita fuori. In panchina c’è Ivan Juric, arrivato dopo quattro partite al posto di De Rossi con l’obiettivo dichiarato di «vincere trofei». […] La svolta un mese dopo, con un’altra sconfitta casalinga (2-3), stavolta per mano del Bologna. La società decide di voltare pagina. Via Juric, dentro Claudio Ranieri. Da quel momento cambia tutto. Non è solo questione di risultati: è cambiato lo spirito, l’atteggiamento, la compattezza. […] Nelle ultime 18 partite di campionato non ha mai perso. Tredici vittorie, cinque pareggi. Ma più delle cifre parlano le prestazioni. La Roma oggi è solida, presente, consapevole.

Domenica, alle 18 i giallorossi ritrovano la Fiorentina. All’Olimpico, davanti a 65 mila spettatori – l’ennesimo sold out stagionale – andrà in scena una sfida che vale molto più di tre punti. […]

Il calendario resta tutt’altro che semplice: dopo i viola ci sarà la trasferta di Bergamo, poi il Milan all’Olimpico tre giorno e mezzo dopo la finale di Coppa Italia contro il Bologna, e infine l’ultima a Torino. Servono dieci punti per sperare di centrare la Champions, dodici per crederci davvero. Bologna e Juventus, che dovranno incontrarsi tra di loro, sono lì, a uno e due punti. Ma per la Roma, oggi, conta una sola cosa: vincere con la Fiorentina. Per chiudere il cerchio. E continuare a sognare.

(corsera)