Atletismo e duttilità. Così Celik si è preso un posto al sole

«Ha forza atletica, esplosività e duttilità: caratteristiche fondamentali nelle nostre dinamiche di squadra». Parole di Gian Piero Gasperini ma pochi, fino alle ultime partite, avrebbero accostato questo identikit a Zeki Celik. E invece… il difensore turco, dopo anni di precariato, sembra aver trovato un posto al sole. Dopo un inizio in sordina — squalificato alla prima contro il Bologna per i cartellini gialli accumulati nello scorso campionato; solo 8 minuti a Pisa e 11 contro il Torino — è diventato un punto fisso nelle scelte di formazione: 450 minuti su 450 contro Lazio, Verona e Fiorentina in campionato e contro Nizza e Lille in Europa League. (…) Celik è il classico esempio di calciatore utile alla squadra senza essere un top. I compagni gli vogliono bene. Quando Dazn gli ha conferito il premio di migliore in campo per Roma-Verona (suo l’assist per l’1-0 di Dovbyk) lo hanno preso in giro ma con affetto. Non era abituato a essere il man of the match. (…) Zeki ha 28 anni, è stato pagato dalla Roma (al Lille) 7 milioni e 400mila euro nel luglio 2022, ne guadagna 2 netti all’anno più bonus. Probabilmente il giocatore è entrato nella piena maturità. Ma c’è un problema: ha il contratto in scadenza a giugno, meglio stringere per il rinnovo.

(corsera)

E adesso Gasp aspetta Bailey

Leon Bailey è pronto a rivedere il campo. Dopo circa un mese e mezzo di stop per la lesione al retto femorale rimediata il 21 agosto, l’esterno giamaicano potrebbe tornare ad allenarsi in gruppo già in settimana. Oggi pomeriggio la Roma riprende la preparazione dopo i due giorni di riposo concessi da Gasperini, che spera di riabbracciare uno dei volti nuovi più attesi. Bailey non ha ancora avuto modo di mostrare le sue qualità, che sono il motivo per cui la Roma ha deciso di prenderlo in prestito la scorsa estate: velocità, dribbling e capacità di saltare l’uomo sono le armi che il tecnico giallorosso non vede l’ora di aggiungere al suo gioco, per colmare la casella vuota come esterno alto a sinistra. (…) Oggi Gasperini dovrà fare a meno di undici giocatori impegnati con le nazionali. Tra questi non c’è Wesley, rimasto in città per smaltire una contusione rimediata a Firenze. (…)

(corsera)

Gasp contro le statistiche: la Roma è al primo posto grazie al lavoro sulla difesa

La fortuna non esiste, si crea. Gian Piero Gasperini l’ha fatto uscendo da quella che lui stesso ha definito la sua «zona di comfort». Per imbocccare il percorso giusto, il tecnico della Roma ha dovuto cambiare traiettoria, sporcarsi fuori strada, dove le idee cedono il passo ai fatti. E la dottrina, inflessibile solo in apparenza («I miei principi non sono modificabili»), si modella davanti alle necessità: senza gli acquisti che desiderava (soprattutto in attacco), la Roma non può crescere a immagine e somiglianza della sua vecchia Atalanta, reliquia di un’idea di calcio rivoluzionario, ma non più applicabile. Lo dicono i numeri, giudici senz’appello del nuovo corso gasperiniano: in Serie A la Roma è la squadra con la differenza più ampia tra punti fatti (15) e attesi (9). Significa che la classifica mente: i giallorossi non dovrebbero essere primi, ma ottavi. Questo nel mondo delle idee, che Gasperini però ha materializzato, contaminandolo: «Devo uscire dalla comfort zone, quella legata al mio tipo di calcio e a una rosa con determinate caratteristiche. Questa è la mia sfida», raccontava prima del derby vinto a fine settembre. (…) La Roma ha infatti la migliore difesa del campionato (due gol subiti, tre in meno rispetto a quelli attesi) non solo per caso. Il tecnico che ha sempre pensato a «fare un gol in più dell’avversario invece di prenderne qualcuno in meno» (sono le prime parole di Gasperini in giallorosso) ha cambiato mentalità. Ha dovuto farlo. Di necessità vir-ù, in sintesi. Con la consapevolezza, però, dell’atmosfera di precarietà che pervade Trigoria e i suoi protagonisti sul campo. (…)

(La Repubblica)

Reparti e giocatori: ecco dove la squadra vale il primo posto

Alla Roma capolista non danno credito. Gasperini, con quel sorriso dispettoso, lo ha messo in piazza domenica a Firenze, quando si è ritrovato momentaneamente da solo in testa alla classifica. Lo ha detto – e con soddisfazione – per avvertire la platea: il suo gruppo lievita tatticamente e tecnicamente. Non è, dunque, casuale vedere i giallorossi lassù accanto al Napoli: i pregi incidono più dei difetti. La Roma c’è e si vede. Svilar è il simbolo del primato. Para come nessun altro in serie A. Dovrà pure ringraziare pali e traverse, ma è stato spesso il migliore e decisivo. E lui il vero centravanti, non si offendano Dovbyk e Ferguson. I due gol subiti vanno però associati all’altro punto di forza. La difesa è la meno battuta nel nostro torneo e nei cinque principali d’Europa. Il portiere più il trio dei centrali: Celik, Mancini e Ndicka. (…)  La solidità della Roma non è solo merito di chi sta dietro. Ecco Konè e Cristante. Palleggio, inserimento e protezione. E per Gasperini la coppia meglio assortita di centrocampisti. Koné studia la posizione ideale nella fase di non possesso palla. Cristante, diventato capitano, sa sempre che cosa fare e dove stare. (…)

(corsera)

Pazza idea Soulé: se l’Argentina non chiama…

IL TEMPO (L. PES) – Soulé in azzurro? Dipende dall’Argentina. Il giovane talento giallorosso attende con ansia la chiamata dell’Albiceleste con la quale non ha ancora esordito strappando solamente una panchina un anno fa. Ma il traffico nel reparto offensivo a disposizione di Scaloni fino ad ora non ha concesso opportunità all’ex Juve, e ieri il suo agente, intervistato da laroma24.it, ha aperto la porta a un possibile futuro con l‘Italia. «Sappiamo che l’Argentina ha tanti calciatori in quel ruolo, ma la convocazione con questa continuità nelle prestazioni, Matias la meriterebbe. Il suo sogno è giocare un Mondiale. Lui è italo- argentino e non so che potrebbe succedere se la situazione con l’Albiceleste non si sbloccasse. Tutto è in piedi in questo momento, le posso dire che avrebbe legalmente la possibilità di essere convocato con la nazionale italiana». Il fantasista, infatti, possiede anche il passaporto italiano per via delle origini della madre che discende da emigrati italiani e non ci sarebbe alcun problema per Gattuso visto che non ha mai esordito con la nazionale maggiore argentina. Già Spalletti in passato aveva corteggiato il mancino che oggi fa volare la Roma di Gasperini, ma la sua priorità è sem-pre stata la Seleccion. Diffici-le che posa cambiare idea no-nostante l’attesa si faccia sempre più lunga, ma le parole del suo procuratore Martin Guastadisegno lasciano spazio alla speranza. Un giovane dal futuro radioso come Soulé sarebbe aria fresca per una Nazionale che ormai fatica a trovare attaccanti. Ora non resta che aspettare e capire le prossime mosse di Scaloni soprattutto dopo la mossa dell’agente che suona quasi come un’ultima chiamata. D’altronde a 22 anni e con un rendimento così elevato è arrivato il momento di confrontarsi anche con una nazionale, che sia la sua Argentina, dove la concorrenza è altissima, o l’Italia. Matias ora viaggia verso un bivio, chissà se la sua pazienza porterà i suoi frutti o saranno i tifosi azzurri a godersi le sue giocate.

Friedkin tra ECA e le riunioni a Trigoria

IL TEMPO (G. TURCHETTI) – Giornata di incontri. Gasperini ha trascorso le ultime quarantotto ore a Torino, avendo concesso due giorni di riposo alla squadra dopo il successo di Firenze. Questa mattina, il tecnico giallorosso rientrerà a Roma, dove è pronto a incontrare qualcuno della proprietà. Dan Friedkin, infatti, è nella Capitale dove da ieri – presso il Rome Cavalieri Waldorf Hotel – è in corso la trentaduesima ssemblea generale dell’ECA (dal 2021 fa parte del comitato esecutivo). Nel pomeriggio, la squadra riprenderà ad allenarsi a Trigoria senza gli undici giocatori impegnati con le nazionali. Bailey si è messo alle spalle la lesione miotendinea del retto femorale destro e dovrebbe tornare a lavorare in gruppo. Nel frattempo, Mark Sertori – Head of Performance della Roma -ha ufficializzato la separazione dal club giallorosso: «Che viaggio che è stato! Tre allenatori, tre metodologie molto diverse e tanti aggiustamenti, dimostrando che versatilità, allineamento e flessibilità sono necessari nel gioco moderno»

Mister trasferta

IL TEMPO (L. PES) – Gasp formato trasferta. L’inizio di stagione con la Roma sta confermando un trend che ormai da un decennio accompagna il tecnico piemontese: meglio in trasferta che in casa. Fino ad ora con i giallorosi ha vinto tutte e quattro le gare giocate lontano dall’Olimpico (considerando anche la trasferta europea a Nizza e il derby che comunque si è giocato nello stadio capitolino), cadendo invece due volte su quattro tra le mura amiche contro Torino e Lille in coppa. Sarà per il modo di giocare o per la mentalità offensiva che a volte in casa può non pagare contro squadre organizzate ma le statistiche, almeno da quando Gasp ha iniziato il percorso all’Atalanta parlano chiaro. Sette volte su dieci il tecnico di Grugliasco ha chiuso il campionato facendo meglio in trasferta che nel proprio fortino. In ben cinque occa-sioni ha chiuso sul podio della classifica «fuori casa» della Serie A e addirittura lo scorso anno la sua Dea è stata la migliore per rendimento lontano da Bergamo con 42 punti conquistati sui 74 totali che sono valsi ai nerazzurri il terzo posto e la qualificazione alla Champions. Tra l’altro nel decennio atalantino Gasperini ha perso soltanto una volta nell’Olimpicoro-manista contro Mourinho il 5 marzo 2022 quando decise un gol di Abraham, per il resto tre successi (l’ultimo contro Ranieri il 2 dicembre scorso) e quattro pareggi. Ma analizzando i numeri la differenza tra il rendimento mostra quasi una squadra a due facce. Escludendo le prime due stagioni, soltanto nella stagione 2023-24, quella dell’Europa League, la sua Atalanta ha avuto una classifica sempre migliore in trasferta (in quattro occasione facendo addirittura più punti che a Bergamo oltre al pari merito del campionato 2020-21). Tra i picchi peggiori tra le mura amiche ci sono l’ottavo posto della scorsa stagione con 32 punti e l’addirittura quattordicesimo della stagione 2021-22 con appena 20 punti al Gewiss Stadium. Tra i segreti del successo di Gasp c’è sicuramente la capacità di imporre sempre e comunque il proprio calcio aggressivo e di grande spinta ffensiva che spesso lo fa rendere molto meglio quando affronta le squadre che si scoprono maggiormente giocando davanti al proprio pubblico. Anche in questo inizio con la Roma, come detto, le trasferte sono state il punto di forza del primato per ora conquistato da Soulé & Co. e ora, ironia della sorte, il calendario metterà subito un big match all’Olimpico alla ripresa del campionato contro l’Inter, prima della trasferta a San Siro, stavolta contro il Milan programmata due settimane dopo. I numeri non dicono tutto ma spesso raccontano ed evidenziano trend utili a entrare nel cuore di una squadra. L’anima da trasferta di Gasp sembra aver contagiato anche la Roma che può e deve farne una forza viste le difficoltà avute negli ultimi anni e corrette in parte da Ranieri che la scorsa stagione a parte Bergamo nel finale le vinse tutte (dopo il brutto ko di Como a dicembre e i pareggi con Milan, Bologna e nel derby di aprile) tornando anche a trionfare al Meazza contro l’Inter. Mister trasferta non vuole certo perdere ora l’abitudine.

Roma, difesa da record: Svilar e Mancini i leader

LEGGO (F. BALZANI) – Una difesa da scudetto, anzi forse anche qualcosa in più. Lo dicono i numeri di questa prima Roma di Gasperini che primeggia in Europa come squadra ad aver incassato meno gol: solo 2 in sei partite. Subito dietro i giallorossi ci sono Bayern e Arsenal con 3. Ma la forza difensiva della Roma viene da più lontano. In tutto il 2025 i gol presi da Svilar sono stati appena 13 in 26 partite di campionato. Merito delle parate del belga, ma anche della crescita impressionante di Gianluca Mancini che non a caso è tornato titolare nella Nazionale. Il difensore toscano era spesso rimproverato per l’eccessiva irruenza ma in questa stagione ha beccato appena 1 cartellino giallo in 8 partite risultando comunque (quasi sempre) tra i migliori in campo. Una salita iniziata con Mourinho e proseguita con Ranieri e Gasp. Ma è stato proprio l’attuale tecnico a farlo emergere ad alti livelli. Nel 2017, infatti, l’allenatore piemontese lo ha fatto esordire in serie A con l’Atalanta. L’anno successivo Mancio diventò titolare inamovibile segnando anche 5 gol. La Roma battè la concorrenza e lo portò a casa per 15 milioni. Al suo settimo anno nella capitale Mancini è diventato il leader di un reparto solidissimo. Di pari passo lo hanno seguito anche Ndicka e Celik per il quale ora c’è aria di rinnovo. Ieri, infine, sono sbarcati i Friedkin a Roma. Oggi e domani saranno presenti alla riunione dell’Eca ma in questi giorni aumenteranno il pressing per questione stadio a Pietralata (nella lista dei possibili impianti per Euro 2032) e ricerca del main sponsor.

Trigoria: Bailey vicino al rientro, Wesley non parte per il Brasile. Ag. Soulé a LR24: “Merita la nazionale, può giocare anche per l’Italia”. Friedkin al lavoro a Roma

Una giornata che porta con sé importanti aggiornamenti per la Roma, dal campo all’infermeria fino alle questioni societarie. A Trigoria si registrano novità sul fronte infortunati, con il rientro in gruppo di Leon Bailey sempre più vicino e Wesley che salta gli impegni con il Brasile, mentre Gasperini, che si gode la sua miglior partenza di sempre, pianifica il lavoro in vista dei prossimi impegni e chiede un’ulteriore amichevole prima della sfida all’Inter. A catturare l’attenzione sono anche le parole dell’agente di Matías Soulé, che in esclusiva a LR24.it ha risposto alle critiche passate e dichiarato di aspettarsi la chiamata della nazionale argentina, lasciando però clamorosamente aperta l’ipotesi di un futuro in azzurro. Ma i riflettori sono puntati anche sulla Capitale, dove sono arrivati i Friedkin per una serie di appuntamenti strategici, tra cui l’assemblea dell’ECA. Sul fronte del nuovo stadio, intanto, si registrano altri passi concreti nei lavori di rimozione nell’area di Pietralata.

I LINK ALLE NEWS PIÙ IMPORTANTI DELLA GIORNATA

IL TEMPO – WESLEY RESTA A TRIGORIA. ATTESA BAILEY

GASPORT – RITORNA BAILEY. IN SETTIMANA ANCORA IN GRUPPO

GASPORT – I FRIEDKIN AL LAVORO NELLA CAPITALE: ASSEMBLEA ECA, STADIO E MERCATO

LA REPUBBLICA – GASP NON SI VUOLE FERMARE: UNA AMICHEVOLE PRIMA DELL’INTER

MATIC TORNA SULL’ADDIO ALLA ROMA: “PROMESSE NON MANTENUTE, MI SENTIVO SEMPRE IN PROVA”

CORSPORT – UN PIENO DI GASP: È LA MIGLIOR PARTENZA IN CARRIERA

STADIO ROMA: AL VIA LE OPERAZIONI PER LA RIMOZIONE DEL “SOLETTONE” NELL’AREA DELL’EX AUTORICAMBI

POST MATCH – DA PISA A FIRENZE

ORA È UFFICIALE: MARK SERTORI LASCIA LA ROMA. IL MESSAGGIO: “CHE VIAGGIO. ABBIAMO RIDOTTO DEL 42% IL NUMERO DI PARTITE PERSE DAI GIOCATORI INFORTUNATI”

ZIOLKOWSKI: “LA SERIE A È UN ALTRO LIVELLO, OGNI SETTIMANA GIOCHI CON AVVERSARI MIGLIORI E CRESCI”

AG. SOULÉ A LR24.IT: “C’ERA GENTE CHE DICEVA CHE ERA IL NUOVO ITURBE… ARGENTINA? AVREBBE ANCHE POSSIBILITÀ DI CONVOCAZIONE CON L’ITALIA”

MALCOM, L’AFFARE CHE BEFFÒ LA ROMA FINISCE IN TRIBUNALE: INDAGINE SU COMMISSIONI E IRREGOLARITÀ DEL BARCELLONA

MASSIMO ASCOLTO: VOCI E UMORI DELL’ETERE ROMANO

(LR24 – Emanuele Grilli)

Malcom, l’affare che beffò la Roma finisce in tribunale: indagine su commissioni e irregolarità del Barcellona

Un’ombra si allunga sul trasferimento che, nell’estate del 2018, divenne il simbolo di una delle più grandi beffe di mercato subite dalla Roma. Dall’aeroporto di Bordeaux, dove era atteso per volare nella Capitale, Malcom non partì mai, dirottato all’ultimo istante verso Barcellona. Oggi, a distanza di anni, un’inchiesta in Spagna getta una luce sinistra proprio su quell’operazione, svelando un quadro di presunte irregolarità finanziarie.

Secondo un report dei Mossos d’Esquadra (la polizia catalana), consegnato al tribunale di Barcellona e svelato dal quotidiano El Periódico, l’allora presidente del Barça, Josep Maria Bartomeu, avrebbe autorizzato pagamenti per 10 milioni di euro a una società di intermediazione per servizi definiti “inesistenti” o “molto superiori al prezzo di mercato”, proprio nell’ambito del trasferimento di Malcom.

Ma l’irregolarità più grave, secondo l’indagine, riguarderebbe una “modifica evidente” del contratto per evitare di versare le tasse corrispondenti. Inizialmente, era previsto un pagamento di 10 milioni di euro netti al giocatore, soggetto a un’imposta sul reddito (IRPF) di quasi il 50%. Successivamente, l’accordo sarebbe stato modificato, trasformando gran parte di quella cifra in una commissione per gli intermediari, mossa che avrebbe permesso di eludere un cospicuo versamento al fisco spagnolo. Una vicenda che peraltro non portò nemmeno fortuna al club catalano: Malcom rimase a Barcellona una sola stagione, collezionando appena 15 presenze e un gol nella Liga, prima di essere ceduto.

(elperiodico.cat)

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