La notte degli esami all’Olimpico. Gasp lancia la Roma alta qualità

Altissima qualità, il bollino dell’eccellenza sul piano tecnico. Gian Piero Gasperini sta pensando di giocarsela così, contro l’Inter: se la notte (senza ritiro a Trigoria, il ritrovo per tutti è fissato stamattina a Trigoria) non gli avrà fatto cambiare idea, la tentazione forte è di attaccare la squadra di Chivu senza un vero 9 in campo. Dunque: fuori sia Dovbyk sia Ferguson, dentro il tridente Pellegrini-Soulé-Dybala, con la posizione di Pellegrini che potrebbe anche essere centrale così da fare schermo su Calhanoglu. Dettagli tattici, dentro un ragionamento più ampio. La cui sintesi potrebbe essere questa: l’idea di non regalare riferimenti fissi ad Acerbi e compagni pare essere più forte della paura di riproporre l’esperimento (allora con El Aynaoui e senza Pellegrini) visto contro il Torino, che non fu positivo e non solo perché portò all’unica sconfitta in campionato. […] La sosta vera, quella di campionato, ha invece come al solito fatto perdere di vista sia Ferguson sia Dovbyk, andati a giocare con le rispettive nazionali. Questo punto è stato più volte rimarcato da Gasperini nella conferenza di Trigoria di ieri. E quindi anche la differenza con gli altri
attaccanti: sia Dybala, sia Soulé, sia Pellegrini sono rimasti a Roma ad allenarsi, sotto gli occhi di Gasp. […] Ma la Roma è una squadra che ha ancora il cartello «lavori in corso» ben in vista. Non inganni la classifica, la prestazioni vanno migliorate come ha raccontato lo stesso  Gasperini ieri. Di certo stasera la Roma si presenta per la prima volta in stagione con tutte le armi offensive a disposizione. Sì, anche quel Bailey per cui in conferenza Gasperini aveva escluso la convocazione […] Difficile, ma non impossibile, che possa anche esordire. Difficile pure che il centrocampo si allontani dalla coppia Cristante-Koné. […]

(Corsera)

 

Tentazione Dybala falso nove. E Rensch insidia Tsimikas

Una sfida al vertice per continuare a sognare. La Roma, prima in classifica, ospita l’Inter in
un Olimpico sold out per la settantacinquesima volta da quando i Friedkin hanno messo le mani sul club. Gasp ha quasi tutto il gruppo a disposizione, l’unico che rimarrà a casa è Angeliño ancora alle prese con una bronchite asmatica. E sulla sinistra si scalda Rensch. […] Tsimikas ha giocato 180 minuti con la nazionale e servirà freschezza per affrontare Dumfries, uno dei clienti più scomodi di tutta la Serie A. Prima convocazione per Bailey, ma meglio frenare gli entusiasmi. […] Sulla trequarti spazio a Pellegrini e Soulé. L’argentino ha deciso l’ultima sfida tra le due squadre e con due gol e due assist ha preso parte ad almeno una rete nelle ultime tre partite di Serie A. Il rebus si sposta in avanti. Dovbyk scalpita, ma la mossa a sorpresa potrebbe essere quella di Dybala falso nove. Una soluzione sempre definita d’emergenza dallo stesso Gasperini ma che stuzzica per non dare punti di riferimento al muro nerazzurro. […] La posta in palio è altissima e in campo andranno i titolarissimi. Davanti al solito Svilar il terzetto difensivo sarà composto da Celik, Mancini e Ndicka. L’ivoriano ha svolto un solo allenamento con il resto del gruppo e avrà probabilmente un turno di riposo giovedì contro il Viktoria Plzen. In mezzo la coppia Cristante-Koné. L’ultimo è stato l’oggetto del desiderio dell’Inter la scorsa estate, ma il ‘no’ da parte dei Friedkin è stato decisivo. A destra spazio a Wesley che ha smaltito la contusione alla caviglia rimediata contro la Fiorentina. […]

(Il Messaggero)

Una notte da Roma: “Scopriamo chi siamo”

Chiamala, se vuoi, un’occasione. Per capire cos’è la Roma, per infrangere un doppio tabù,
per continuare a gustarsi il primato in classifica. Roma-Inter di questa sera racchiude di tutto un po’. Gasperini – che negli ultimi quindici incroci con i nerazzurri non ha mai vinto, perdendo in 10 occasioni – ne è consapevole e in conferenza gioca al gatto col topo: «Tutti parlano di obiettivo Champions perché porta un sacco di soldi. Nessuno parla di scudetto ma solo di zona Champions, il motivo dunque è economico. Io rispetto le opinioni di tutti, per carità. Non so quale sia l’obiettivo del club. Io ho obiettivi tecnici che sono diversi da quelli economici e vanno valutati di partita in partita. Mi fermo a quelli, ora siamo in una buona situazione e ce la giocheremo. […] Ma l’aria che respira gli piace poco. Come se tutto fosse dovuto, come se sia normale vedere la Roma – che non batte l’Inter all’Olimpico da 9 anni – in testa alla classifica. No, non è normale perché la rosa – come rimarcato a più riprese – per lui non è nemmeno da prime quattro piazze. Senza contare che c’è ancora tanto da migliorare: «Chiaramente ci vogliono più giocatori forti, anche se in alcuni ruoli siamo ben coperti. Tutti ci auguriamo di riuscirci, siamo in una fase in cui sono importanti le prestazioni. Sono quelle che ti fanno poi sentire più convinto e fiducioso. Sappiamo che affrontiamo un organico superiore, lavoriamo per avvicinarsi a squadre così. Speriamo col lavoro di riuscirci. Sarà un modo per misurarci. […] Chi aveva dei dubbi che faticasse a calarsi nel contesto nel quale è stato catapultato dovrà ricredersi. A Gasp è bastato pochissimo per capire un po’ tutto. Dentro e fuori Trigoria. […] Per ora, anche se non lo rimarca, sta facendo con il materiale dello. scorso anno. E così è difficile sorprendere tatticamente l’avversario. Ci ha provato una volta con il Torino e ha rimediato l’unica sconfitta in campionato. Ma l’ipotesi Dybala falso nove continua ad aleggiare nell’aria e lo tenterà fino all’ultimo […]

(Il Messaggero)

 

Sette tifosi rilasciati a Nizza su cauzione

Sette dei 13 romanisti arrestati a Nizza tra il 23 e il 24 settembre sono stati rilasciati su cauzione. La decisione è stata presa dalla Corte d’Appello di Alx-en-Provence, che ha
parzialmente riformato la decisione del tribunale. A comunicarlo è stato l’avvocato Contucci, citando il lavoro della collega Luisella Ramoino. L’udienza di merito per le persone accusate di raggruppamento in vista della preparazione di violenze volontarie, oltre che di porto d’armi vietato e di associazione finalizzata alla commissione di atti di violenza aggravata, si terrà il 26 novembre. Si rischiano 5 anni di carcere. […]

Koné, con l’Inter il conto è aperto. Dybala, un’idea

Quando un calciatore è talmente titolare da non rientrare nemmeno più nelle logiche dialettiche della pretattica, significa che ha compiuto lo step ultimo e definitivo: quello dell’inamovibilità. Manu Koné «gioca», come ha detto con fermezza Gasperini, ieri. «Lui e Cristante», ha poi aggiunto. […] Stasera Manu affronterà la squadra che poteva essere sua. All’Inter, inutile negarlo, ha strizzato l’occhio in estate sperando che la trattativa decollasse. Ma alla Roma non è rimasto malvolentieri, anzi. l’anno scorso è stata l’unica società a credere davvero in lui e alla riconoscenza il ragazzo di Colombes ha sempre dato un peso. […] Il Psg lo segue, l’Inter non ha mai smesso di apprezzare le sue doti da mediano moderno. Chiunque volesse bussare a Trigoria, però, dovrebbe partire da una proposta da 55 milioni almeno. […] Le altre certezze sono in difesa: Celik, Mancini e N’Dicka. A quest’ultimo è bastato un solo allenamento (quello di ieri) per ritrovare il feeling con i compagni dopo le fatiche con la Costa d’Avorio. Sulle fasce dovrebbero agire Wesley a destra e Tsimikas a sinistra. […] Il vero nodo riguarda la fase offensiva. Nei giorni scorsi, senza Dovbyk né Ferguson, Gasperini ha provato l’attacco leggero: Soulé e Pellegrini alle spalle di Dybala, “falso nove” come contro il Torino (guarda caso la partita successiva all’altra sosta) o come nell’ultima mezz’ora di Fiorentina-Roma. Al Franchi Gasp disse «è solo una situazione di emergenza», la prospettiva di non dare riferimenti alla difesa dei corazzieri dell’Inter però lo stuzzica non poco. […] Così Dovbky resta ancora, nonostante gli impegni con la nazionale ucraina, leggermente favorito per iniziare la gara. Pellegrini, a meno di clamorose sorprese, giocherà. Non fosse altro perché Gasperini gli chiederà compiti difensivi simili a quelli avuti nel derby: nell’occasione arginò la fonte del gioco di Sarri, Rovella, e stasera farà altrettanto con Calhanoglu. L’inamovibile del fronte d’attacco? Matias Soulé, 3 gol e 2 assist in 6 presenze.

(Corsport)

Nainggolan: “Ai miei tempi eravamo più forti. A Koné manca concretezza. Sono contento per Pellegrini: ha la Roma dentro”

GASPORT – Doppio ex, anche se la sua esperienza in giallorosso è stata più significativa di quella in nerazzurro, Radja Nainggolan si è raccontato in un’intervista al quotidiano sportivo. Ecco alcune delle sue parole sul match di questa sera:

«Su Roma-Inter cominciamo col dire che ai miei tempi eravamo più forti: il centrocampo di quella Roma dove lo vedete adesso?»,

Ok, Nainggolan, ma invece l’Inter è cresciuta…
«C’è più stabilità e i giocatori rendono meglio: anche se hanno cambiato allenatore, questo si vede. Non guardate i numeri e le statistiche, quello non è calcio: è nell’anima di una squadra che si capisce questo sport e l’Inter ce l’ha da tempo».

Quest’anima, Gasperini l’ha già data ai suoi?
«No, però sta facendo bene, anche se non gioca ancora un grande calcio. Anzi, è imparagonabile rispetto ai tempi dell’Atalanta…Ma se fa punti giocando così, dove può arrivare quando i giocatori inizieranno a capire i movimenti? Questo è un segnale importante: vuol dire che la Roma può crescere ancora. Gasperini martella e alla fine entra nel cervello. I pochi gol presi sono il primo mattone».

L’Inter avrebbe voluto Kone in nerazzurro: sarebbe stato l’acquisto giusto per Chivu?
«Su Koné continuo a pensare la stessa cosa: fisicamente molto forte, ma si ferma là. Gli manca concretezza: pochi assist, pochi gol, deve pesare di più. Sa comunque tenere un centrocampo da solo e all’Inter avrebbe “liberato” Barella e Mkhitaryan. I fenomeni, però, sono altri…».

Magari, Gasp i fenomeni li ha davanti…
«Soulé è un talento vero, ma anche a lui serve uno step oltre. Deve essere più presente in partita. È molto concreto. le occasioni che capitano le mette dentro, ma se ne deve creare molte di più. Sono contento, poi, per Pellegrini che ha la Roma dentro: non è che una rete nel derby ti cambia una carriera, ma in questa squadra può starci, eccome».

 

Come vede, invece, lo scontro tra le punte?
«L’Inter ha un attacco molto superiore. Si parla tanto di Pio, che ha ottimi colpi, ma facciamolo segnare prima di esaltarlo troppo. Lo dico per lui. Su Dovbyk a Roma, invece, che cosa aggiungere? Lasciamo stare, io giocavo con gente come Dzeko…».

 

E lei, invece, quanto tempo andrà avanti?
«Finché mi diverto, io sto qua. Diciamo che non mi sono fatto mancare nulla nella vita, ma in nessun posto sono così felice come su un campo di calcio».

L’Olimpico sarà ancora sold out: attesi in 65mila

Sarà ancora sold out, esattamente il 75″ dell’era Friedkin. Un altro pienone, con il pubblico giallorosso pronto a “spirare” alle spalle dei propri paladini per difendere il primo posto dall’assalto dell’Inter e continuare a sognare ad occhi aperti. A conti fatti, stasera sugli spalti dello stadio Olimpico dovrebbero esserci quasi 65 mila persone, con oltre 3.500 tifosi interisti nel settore ospiti. […] Prima del fischio iniziale ci sarà un importante gioco di luci, di quelli ad alto contenuto scenografico, legato ad un partner commerciale della Roma. Proprio mentre lo stadio si riempirà di bandiere e la curva Sud si colorerà di giallorosso. Già, perché anche in questa occasione ci sarà una coreografia importante, che abbraccerà tutta la curva romanista e che ha soprattutto l’intenzione di dare la spinta giusta ai ragazzi di Gasperini. Che verrà accolto con il solito boato, presumibilmente al contrario di Chivu. […] L’ordine pubblico Chiara mente lo stadio sarà presidiato come nelle occasioni più importanti, anche se Questura e Prefettura sono sufficientemente serene per la sfida di stasera. Non ci sono allarmi particolari, almeno quelli da red alert. Ci sarà comunque il solito protocollo, con la chiusura al traffico di alcune strade circostanti l’impianto e l’impiego di poliziotti e steward per garantire che tutto fili liscio, senza alcun problema. Sia nella fase di afflusso della gente, sia di deflusso.

(Gasport)

Soulé-Lautaro, derby argentino. La via per gli USA passa da qui

[…] Lautaro Martinez e Matias Soulé, fratelli d’Argentina, questa sera scruteranno il panorama e prenderanno la rincorsa, così vicini così lontani: un giorno magari tutto questo sarà suo, di Matias il giallorosso, ma per ora non c’è storia. […] Il tempo dell’Inter è da sempre quello di Lautaro: dalla Roma alla Roma, questa è la partita in cui occorre chiudere il cerchio, scacciare una volta per tutte i fantasmi dell’ultima beffa scudetto e battere forte i pugni sul tavolo di questo campionato. Lautaro è qui per questo, si è gestito per esserci: la sua Argentina gli ha regalato gioie come sempre, con quella doppietta che lo ha fatto diventare il quarto cannoniere di sempre nella storia della sua nazionale, ma qualcosa gli ha anche tolto, perché il rinvio dell’amichevole con Porto Rico, slittato di 24 ore e spostato da Chicago a Miami per motivi di ordine pubblico lo ha “costretto” ad andare di corsa. […] Chivu lo ha rivisto all’opera giusto un paio di giorni ad Appiano, ha valutato e alla fine ha deciso: Lautaro magari avrà autonomia limitata, ma sempre meglio partire con il capitano nel motore anziché utilizzarlo in corsa. […] Mentre Lautaro giocava e segnava al fianco di Messi, Soulé sudava a Trigoria con un doppio chiodo fisso in testa: continuare a trascinare la Roma – 3 gol e 2 assist in 6 partite, nessuno ha inciso quanto lui tra i giallorossi – è l’unica strada possibile per aprirsi un sentiero anche nel traffico delle stelle dell’Argentina. Perché non ci sono possibili chiamate in azzurro che tengano, sul concetto Matias è stato chiarissimo: gli unici colori con cui si vede in nazionale sono il bianco e il celeste della Seleccion. […] Sull’argomento si è espresso anche Scaloni, ct dei campioni del mondo, che in passato ha già convocato Soulé, senza però farlo mai esordire: «Lo teniamo d’occhio da tempo. Lo consideriamo il futuro della nazionale e presto avrà la sua occasione. Sta crescendo molto, se continua così non ci saranno problemi». […]

 

(Gasport)

Chivu, ritorno al futuro. Dall’Olimpico al triplete con l’Inter. Roma l’ha amato ma lo fischierà

[…] Roma e la Roma sono un percorso umano, più che professionale, che attraverso molte tappe ha segnato la sua vita per sempre. Cristian Chivu stasera torna all’Olimpico da allenatore dell’Inter. […] È andato via proprio quando non se ne sarebbe più andato. Estate 2007, la Roma ha appena vinto la Coppa Italia contro l’Inter resistendo a San Siro dopo il robusto 6-2 dell’Olimpico. Chivu è raggiante, perché si sta godendo il primo trofeo “italiano”. Bussa alla porta del ds, Daniele Prade: «Che facciamo con il contratto?». […] Passa qualche giorno: la Roma avverte Chivu che lo ha venduto al Real Madrid per 18 milioni. C’è però un piccolo dettaglio: Cristian nel frattempo si è accordato proprio con l’Inter e non intende rimangiarsi la parola data. […] Alla fine prevarrà la linea del giocatore: Chivu firmerà per l’Inter. Prima però la Roma vive settimane complicate. I tifosi considerano Chivu un traditore, perché è spesso così che funziona: i club, tanti club, accollano al professionista in partenza la responsabilità dello strappo. […] Chivu viene punito due volte: non viene invitato all’amichevole dell’Olimpico per gli 80 anni della società e, soprattutto, deve allenarsi al Flaminio in un caldissimo open day nel quale la gente lo fischia e lo insulta di continuo. […] Stasera, già lo sa, sarà subissato dall’ostilità dei vecchi amici. […] A Roma ha vissuto attimi strabilianti, soprattutto il primo anno quando con Capello per un po’ sognò lo scudetto, ha sofferto per un lungo infortunio che gli impedì di aiutare i compagni sprofondati in zona retrocessione, ha chiuso in bellezza con un titolo festeggiato proprio a San Siro, lo stadio che sarebbe diventato suo. Un’uscita di scena che, se fosse stata studiata, non sarebbe venuta cosi bene. Peccato averla guastata con la scia di polemiche. Ma gli amori veri non finiscono mai tra i sorrisi.

(Gasport)

L’esonero, le sconfitte e quel 7-1 indigesto. «Roma, proviamoci»

A volte la vita è solo una questione di numeri. Anche per prendersi una rivincita, pure per andare a sfatare un tabù che inizia ad essere ingombrante, forse anche pesante da sopportare. Ed allora stasera, prima di prendere possesso della sua panchina allo stadio Olimpico, anche Gian Piero Gasperini penserà ad una serie di numeri da buttar via il prima possibile, gettandoseli alle spalle come fossero carta straccia. Ad iniziare da quegli 88 assurdi giorni vissuti alla guida dell’Inter, nel 2011, esonerato dopo appena 5 partite ufficiali (un pareggio e 4 sconfitte, con quell’unico pareggio che – guarda tu il caso arrivò proprio contro la Roma). O come le otto sconfitte consecutive incassate contro i nerazzurri, striscia che il Gasp punta ad interrompere proprio stasera, magari vincendo, visto che non batte
l’Inter da ben 15 gare (ultimo successo quel 4-1 dell’11 novembre 2018, oramai quasi sette anni fa). O, infine, come quelle sette reti incassate il 12 marzo 2017, la peggior sconfitta della
sua lunga carriera, un 7-1 che gli è ancora indigesto anche solo a ripensarci. E che, probabilmente, vorrebbe “vendicare” in modo adeguato.[…] «Mi aspetto una prestazione coraggiosa e competitiva contro una delle due migliori squadre d’Italia e una delle migliori d’Europa – ha detto ieri l’allenatore giallorosso – È una partita a cui arriviamo da una posizione di classifica ambiziosa, che ci siamo conquistati. Ma è anche un modo per capire, per misurarci, vedere quanto e come possiamo essere competitivi.  Anche solo per una partita» .[…] Ecco, stasera Gasp vuole iniziare a cambiare il corso della storia anche da questo punto di vista, ribadire che si può mettere lo smoking anche guidando una big. Ma che l’Inter sia avversario indigesto lo dicono anche altri numeri. Quelli della Roma, ad esempio, che non batte i nerazzurri all’Olimpico da ben otto stagioni. L’ultimo successo giallorosso in casa, infatti, risale addirittura al 2 ottobre 2016, oltre nove anni fa, quel 2-1 marchiato dal gol di Dzeko e dall’autorete di Icardi. […] Ed allora stasera ci sarà un motivo in più per interrompere anche questa di serie negativa, con la Roma che punta a restare in vetta alla classifica, è ovvio, ma che probabilmente sarebbe soddisfatta anche in caso di pareggio. […]

(Gasport)